Racconti libertini - Una nuova vita

di
genere
etero

È di nuovo giorno. Mi sveglio e trovo accanto a me Frank. Carmen e Janira non ci sono.
Riconosco le loro voci al piano di sotto. Squillanti e allegre le due sorelle stanno parlando ad alta voce.
Frank dorme profondamente a pancia in su. Il suo cazzo anche a riposo ha una dimensione di tutto rispetto.
Vorrei prenderlo in bocca ma non voglio svegliarlo.
La notte è stata lunga e lui non si è risparmiato. Dopo aver scopato me e sua moglie ci leccato entrambe e poi scopato di nuovo.
Con la poca luce del sole che entra dalle persiane chiuse ne osservo i tratti del viso. Gli zigomi larghi e la mascella volitiva lo rendono affascinante.
Sento le voci del piano di sotto interrompersi.
Sembra ci sia qualcuno alla porta.
Janira è andata ad aprire.
Sento una voce conosciuta. È quella di Maria.
Sento Janira che li invita ad entrare.
C’è qualcun altro con lei. Riconosco la voce di Paolo e poi quella di Caterina.
Mi alzo facendo attenzione a non disturbare Frank e senza indossare nulla esco dalla stanza e mi dirigo verso il piano inferiore.
La prima che mi vede è Maria che lascia andare a terra la borsa che tiene in mano e corre verso di me salendo veloce i pochi gradini che ci separano.
Si getta ai miei piedi e li bacia.
- Padrona, dice state bene ? Ci siete mancata.
Io l’aiuto ad alzarsi e quando il suo sguardo incontra il mio le sorrido.
- Sto bene, le dico, siamo tra amici.
Maria tenta di buttarmi le braccia al collo ma io la fermo.
- Stai al tuo posto Maria, le dico.
Lei indietreggia, abbassa lo sguardo e mi lascia passare.
Caterina e Paolo si limitano ad inginocchiarsi ai miei piedi.
Carmen e Janira che assistono alla scena comprendono il potere che esercito sui tre e ne paiono turbate.
È Carmen a rompere il silenzio e invita i nuovi arrivati ad entrare in cucina per mangiare qualcosa.
I tre ora sono tutti davanti a me con il capo chino.
- Andate, dico loro.
Janira gli fa strada mentre Carmen rimane sola con me.
- Come stai, mi domanda?
Dal suo viso traspare amore nei miei confronti.
- Bene rispondo e l’abbraccio.
Lei ricambia posando la sua bocca sul mio collo baciandolo.
- Dobbiamo parlare, mi sussurra.
- Certo, rispondo.
Entriamo anche noi in cucina.
I miei servi sono seduti a tavola e stanno mangiando con avidità.
Paolo mi racconta che la zia, dopo l’arresto del marito, ha chiuso la casa ed è partita. Tutti i servitori sono stati licenziati e loro non sapendo dove andare hanno deciso di venirmi a cercare.
Prima che io possa dire qualcosa Carmen mi prende la mano e se la porta alla bocca per baciarla.
- Qui siete i benvenuti, dice. C’è posto anche per voi.
Potrete alloggiare nelle camere della servitù.
Le parole di Carmen riempiono di gioia i tre che ringraziano.
- Dovete ringraziare la vostra padrona, aggiunge Carmen, che da oggi è anche la nostra.
E così dicendo si piega in avanti verso di me abbassando il capo.
Io sono sbalordita, ma decido di non esprimermi finché non avrò parlato con Carmen.
I tre, che hanno finito di mangiare, si alzano e seguono Janira verso le loro stanze.
Quando siamo sole guardo con aria interrogativa Carmen.
- Siediti mi dice.
Io obbedisco e lei si siede accanto a me prendendomi la mano.
- Ho visto, dice, come i tuoi schiavi ti adorano. Io e Janira siamo schiave di Frank e lo amiamo e rispettiamo. Abbiamo chiesto a Frank di diventare anche tue schiave perché ti amiamo e rispettiamo. Frank ha acconsentito. Se tu consentirai a Frank di diventare padrone dei tuoi schiavi diventeremo una sola grande famiglia.
Le parole di Carmen mi riempiono di stupore. La donna si rende conto di ciò, mi prende le mani e le bacia.
Poi si inginocchia davanti a me. Apre lentamente le mie gambe e infila la sua testa in mezzo alle mie cosce e sento la sua lingua muoversi dentro di me.
Chiudo gli occhi e mi lascio andare al piacere
continua...
scritto il
2024-07-03
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