Trasformato in puttana da un uomo anziano parte 1

di
genere
dominazione

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Lavoravo come operaio in una tipografia avevo vent’anni ed ero un bel ragazzo, alto, muscoloso e dal viso leggermente effeminato. Ero molto timido, non avevo mai avuto rapporti sessuali, insomma ero vergine. Abitavo in un piccolo appartamento di ringhiera sopra alla tipografia da solo. Da noi veniva spesso un muratore a fare dei lavori abitava anche lui in una casa di ringhiera sopra la tipografia. Era un bell’uomo anche se 50enne, un po’ abbruttito dal lavoro pesante, lo si sentiva spesso urlare contro la moglie e si sentivano anche rumori di botte e di violenza. Tutti lo temevano, era un siciliano brutale e spesso ubriaco tornava a casa e picchiava la moglie. Al lavoro era un gran lavoratore e avevo notato che mi guardava sorridendo spesso, faceva battute sul mio aspetto “eh ma che bella ragazzina saresti … se un po’ femminuccia vero?” Ridendo sguaiatamente. Con il tempo si prese delle confidenze, mi palpava il culo o mi metteva le mani fra il pacco. Io ero intimidito, arrossivo per la vergogna, mi domandavo cosa volesse da me. Lo seppi ben presto una sera.
Ero a casa dopo cena sentii bussare con forza alla porta e sentii la sua voce, era evidentemente ubriaco: “ehi femminuccia vieni ad aprirmi dai ho portato una buona bottiglia di vino”. Non volevo aprire avevo paura ma lui insisteva e cos per non far uscire i vicini gli aprii.
Era in canottiera, puzzava di sudore e di vino, aveva una bottiglia in mano ed era in pantofole. Entrò ridendo “ciao femminuccia dai che beviamo un po’”.Mi spinse contro il muro, con le sue mani robuste due morse di ferro mi strinse la mascella e infilò il collo della bottiglia versandomi in gola mezza bottiglia di vino. Il vino mi usciva dalla bocca, lo sentii arrivarmi in stomaco, mi sentii a soqquadro e poi mi liberai dalla morsa e vomitati per terra. Lui rise sguaiatamente “povera femminuccia come sei fragile ma adesso ti insegno io a diventare una donna”. Io ero terrorizzato mi girava la testa quando lui mi spinse ancora contro il muro, mi strappò la maglietta e si buttò con la bocca a baciare e leccare il mio torso nudo, i capezzoli, il collo poi salì alla bocca e mi piantò la lingua in gola. La sua lingua sapeva di vino e di acido, una lingua enorme che faceva quello che voleva dentro la mia bocca, leccava succhiava. Andò avanti a lungo e devo dire che a un certo punto cominciai a sentir piacere. Con gli occhi chiusi immaginai di essere baciato da una donna, poi li riaprivo e vedevo la sua faccia da muratore e sentivo un certo schifo, ma mi piaceva sentirmi in suo potere. A un certo punto mi lasciò, mi insultò, mi diede della puttana e della cagna schifosa e si tolse la cintura dai pantaloni. Era diventato furioso “cagna schifosa voglio che diventi la mia puttana per soddisfarmi quando ho voglia” mi prese la testa mi buttò in ginocchio e urlò di baciargli i piedi. Era una cosa che non avevo mai immaginato, buttò le pantofole e mi tenne la testa sui suoi piedi e io cominciai di istinto a baciarli, provavo incredibilmente piacere. Forse stava uscendo la mia vera natura che non avevo mai pensato. all’improvvisò cominciò a scudisciarmi con la cinghia dei pantaloni sulle natiche e sulla schiena, 10, 20, 40 volte persi il conto. Faceva malissimo ma anche lì stranamente provavo piacere a essere completamente nelle mani di un altro uomo.
Smise di colpirmi mi tirò su mi tolse i pantaloni e le mutante e mi spinse sul letto. Anche lui era rimasto nudo. Serrandomi le braccia con forza cominciò a baciarmi e leccarmi su tutto il corpo io ero in estasi provavo un grandissimo piacere a sentirmi nel mani di questo uomo robusto e puzzolente. Mi leccò a lungo, poi mi girò sulla schiena mi ordinòò di mettermi in ginocchio e disse “adesso comincio ad aprirti il culo lo voglio bello aperto per infilarci il mio cazzo enorme non sai cosa ti aspetta troia”.
Immaginavo che avesse fatto sempre così con la moglie. Infilò la bottiglia nel mio culetto vergine, sentii malissimo e lui che rideva. La infilava, la toglieva e la infilava di nuovo più volte. Che male atroce. Poi rise soddisfatto “mi sembra che il tuo ruolo sia pronto adesso”. Senza dire nulla sentii il suo enorme cazzo entrarmi nel buco del culo. Che male atroce. Lui non aveva pietà spinse forte ed entrò tutto, lo sentivo nella pancia e provavo piacere improvvisamente. Andò avanti a scoparmi a lungo fino a quando si fermò, mi girò di nuovo e mi mise quel cazzo che era un vero bastone in bocca. Entrò fino in fondo nella gola, sentivo conati di vomito ma ero completamente in suo potere. Mi scopò come uno stantuffo a lunghissimo, io sbrodolavo saliva e liquidi sul suo cazzo, ero una macchina per il suo porco e schifoso piacere, era bello sentirsi così. Alla fine dopo un bel èo’ sborrò una quantità enorme di sborra nella mia bocca e in gola. Il sapore acido e dolce allo stesso tempo mi mandò in estasi. Lui tenne il cazzo nella mia bocca a lungo, poi soddisfatto si alzò e disse: “questo. Solo l’inizio puttana, verrò a scoparti ogni volta che avrò voglia. E non solo. Siccome ho bisogno di soldi diventerai la puttana dei miei amici, chi vuole verrà a scoparti e mi pagherà, tu sarai la mia puttana e io ci guadagnerò soldi, contento?” Rise fortemente e se ne andò. Era cominciata la mia vita da puttana di tanti altri uomini, giovani, vecchi bavosi, africani, mi avrebbero sbattuto anche in dieci ogni sera lasciandomi frantumato sul mio letto coperto di sborra e di piscio alla mercé del loro piacere. E io dentro di me godevo moltissimo.
scritto il
2024-07-04
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