A più voci. 3.Frank
di
AngelicaBella
genere
orge
3. Frank
Nessuno può essere felice come me. Ho tre bellissimi figli e cinque donne che soddisfano ogni mio desiderio.
Mi sento e sono il padrone di tutto ciò e sono felice.
Grazie a Charlotte sono riuscito ad avanzare di grado ed ora sono un ispettore capo della Contea di Dona Ana.
Il lavoro è faticoso ma dà soddisfazione. Ieri abbiamo preso una banda di ladri e assassini che da mesi terrorizzava la città con violenze e stupri. Il più efferato dei delitti è stato quello a casa del Signor Gonzales. La moglie Rejna e la figlia Ines sono state torturate e violentate per ore finché l’uomo non ha rivelato dove teneva il denaro.
Ed è stato grazie alle descrizioni delle due donne che siamo riusciti a catturare la banda.
Quando tutto è finito è stato divertente vedere il Sig. Gonzales cacciato di casa dalla moglie per non aver impedito la violenza su di lei e sulla figlia pur di non rivelare il nascondiglio del denaro.
Meno divertente è lo stato di salute della ragazza. È ancora sotto choc per quanto accaduto.
La signora Rejna per ringraziarmi mi ha invitato a cena e ovviamente ha esteso l’invito anche a mia moglie.
Di fronte alla mia perplessità e alle sue insistenze, sono stato costretto a dirgli che vivo con una moglie e tre concubine e non volevo fare torto a nessuna di loro.
La Signora affatto scandalizzata ha esteso l’invito a tutte le mie donne.
Torno a casa, quando do la notizia alle donne queste impazziscono per la gioia.
Non capita spesso di essere invitate fuori a cena.
Cominciano a discutere sulla scelta dell’abito giusto, delle scarpe, dell’acconciatura.
Ginevra e Charlotte hanno più o meno lo stesso fisico. Carmen è un po’ più in carne, mentre Maria e minuta ma con un seno florido e generoso. Ginevra, avendo notato negli sguardi di Carmen e Maria un po’ di timore ed imbarazzo, si avvicina a me e con moine visibilmente eccessive ma anche eccitanti mi chiede il permesso di far venire la sarta per confezionare un vestito nuovo a tutte quante. Nel farlo mi bacia sulla guancia provocando con le labbra uno schiocco. Charlotte la imita buttandomi le braccia al collo.
- ti prego, papino, di sì-.
Io sorrido divertito per questo gioco. Ginevra fa cenno a Carmen e Maria di avvicinarsi e partecipare. Carmen sorride. Il suo amore per Ginevra è immenso. Prende la mano di Maria e si avvicinano a me. Sono circondato da quattro bellissime donne che mi baciano e accarezzano fingendo di essere delle ragazze viziate che vogliono un nuovo vestito dal loro papà. Sono eccitato dalla situazione e Carmen se ne accorge toccando il mio membro duro sotto i pantaloni. Per fortuna è tardi e i bambini sono già a letto. Ginevra e Carmen si guardarono negli occhi e comprendo il loro desiderio. Anche Charlotte le osserva e desiderando anche lei la stessa cosa prende a sbottonarmi la camicia. Le altre la imitano e in pochi secondi sono nudo davanti a loro e con il cazzo eretto e duro.
Carmen si attacca alla mia bocca, mentre le altre si tolgono i vestiti. Quando sono nude, spogliano Carmen che abbandona le mie labbra e si inginocchia davanti a me prendendo la mia verga tra le mani. Ginevra la imita, mentre Charlotte prende le mani di Maria e l’attrae a sé cercando la sua bocca e toccandole i bei seni. Maria ricambia mettendo la mano tra le cosce della donna e, trovandola già bagnata, inizia a masturbarla. Io, nel frattempo, ricevo un favoloso pompino a due bocche.
Ginevra e Carmen con naturale sincronia godono del mio uccello duro, leccandolo, succhiandolo, rigandolo con il loro bellissimi denti bianchi. Ci troviamo nella grande sala dove, davanti al grande camino, c’è un tappeto in tessuto morbido. È lì che prosegue la nostra piccola orgia familiare. Non scontento nessuna di loro e loro non scontentano me. Lingue, bocche e sessi si confondono nel tappeto di corpi. I mugolii attirano l’attenzione di Paolo e Zizi che vengono a spiarci da dietro una grande tenda. Charlotte che per cazzi e fighe ha un fiuto eccezionale si accorge della loro presenza e con il mio assenso si alza e va a prenderli. Rossi di vergogna per essere stati sorpresi a spiare i loro padroni vengono spogliati da Charlotte e portati nella mischia di corpi.
L’aiuto di Paolo mi consente di penetrare contemporaneamente davanti e dietro le mie donne, donando loro un orgasmo fuori misura. Charlotte è la più scatenata e mentre io la penetro davanti e Paolo dietro, lecca avidamente la figa di Maria. Carmen e Zizi, nel frattempo, si dedicavano con un sessantanove a soddisfarsi reciprocamente. Poi è il turno di Carmen per accogliere i due membri e lei preferisce ricevere il mio nel culo e quello di Paolo nella figa. Esausti ci addormentiamo abbracciati e felici.
Nessuno può essere felice come me. Ho tre bellissimi figli e cinque donne che soddisfano ogni mio desiderio.
Mi sento e sono il padrone di tutto ciò e sono felice.
Grazie a Charlotte sono riuscito ad avanzare di grado ed ora sono un ispettore capo della Contea di Dona Ana.
Il lavoro è faticoso ma dà soddisfazione. Ieri abbiamo preso una banda di ladri e assassini che da mesi terrorizzava la città con violenze e stupri. Il più efferato dei delitti è stato quello a casa del Signor Gonzales. La moglie Rejna e la figlia Ines sono state torturate e violentate per ore finché l’uomo non ha rivelato dove teneva il denaro.
Ed è stato grazie alle descrizioni delle due donne che siamo riusciti a catturare la banda.
Quando tutto è finito è stato divertente vedere il Sig. Gonzales cacciato di casa dalla moglie per non aver impedito la violenza su di lei e sulla figlia pur di non rivelare il nascondiglio del denaro.
Meno divertente è lo stato di salute della ragazza. È ancora sotto choc per quanto accaduto.
La signora Rejna per ringraziarmi mi ha invitato a cena e ovviamente ha esteso l’invito anche a mia moglie.
Di fronte alla mia perplessità e alle sue insistenze, sono stato costretto a dirgli che vivo con una moglie e tre concubine e non volevo fare torto a nessuna di loro.
La Signora affatto scandalizzata ha esteso l’invito a tutte le mie donne.
Torno a casa, quando do la notizia alle donne queste impazziscono per la gioia.
Non capita spesso di essere invitate fuori a cena.
Cominciano a discutere sulla scelta dell’abito giusto, delle scarpe, dell’acconciatura.
Ginevra e Charlotte hanno più o meno lo stesso fisico. Carmen è un po’ più in carne, mentre Maria e minuta ma con un seno florido e generoso. Ginevra, avendo notato negli sguardi di Carmen e Maria un po’ di timore ed imbarazzo, si avvicina a me e con moine visibilmente eccessive ma anche eccitanti mi chiede il permesso di far venire la sarta per confezionare un vestito nuovo a tutte quante. Nel farlo mi bacia sulla guancia provocando con le labbra uno schiocco. Charlotte la imita buttandomi le braccia al collo.
- ti prego, papino, di sì-.
Io sorrido divertito per questo gioco. Ginevra fa cenno a Carmen e Maria di avvicinarsi e partecipare. Carmen sorride. Il suo amore per Ginevra è immenso. Prende la mano di Maria e si avvicinano a me. Sono circondato da quattro bellissime donne che mi baciano e accarezzano fingendo di essere delle ragazze viziate che vogliono un nuovo vestito dal loro papà. Sono eccitato dalla situazione e Carmen se ne accorge toccando il mio membro duro sotto i pantaloni. Per fortuna è tardi e i bambini sono già a letto. Ginevra e Carmen si guardarono negli occhi e comprendo il loro desiderio. Anche Charlotte le osserva e desiderando anche lei la stessa cosa prende a sbottonarmi la camicia. Le altre la imitano e in pochi secondi sono nudo davanti a loro e con il cazzo eretto e duro.
Carmen si attacca alla mia bocca, mentre le altre si tolgono i vestiti. Quando sono nude, spogliano Carmen che abbandona le mie labbra e si inginocchia davanti a me prendendo la mia verga tra le mani. Ginevra la imita, mentre Charlotte prende le mani di Maria e l’attrae a sé cercando la sua bocca e toccandole i bei seni. Maria ricambia mettendo la mano tra le cosce della donna e, trovandola già bagnata, inizia a masturbarla. Io, nel frattempo, ricevo un favoloso pompino a due bocche.
Ginevra e Carmen con naturale sincronia godono del mio uccello duro, leccandolo, succhiandolo, rigandolo con il loro bellissimi denti bianchi. Ci troviamo nella grande sala dove, davanti al grande camino, c’è un tappeto in tessuto morbido. È lì che prosegue la nostra piccola orgia familiare. Non scontento nessuna di loro e loro non scontentano me. Lingue, bocche e sessi si confondono nel tappeto di corpi. I mugolii attirano l’attenzione di Paolo e Zizi che vengono a spiarci da dietro una grande tenda. Charlotte che per cazzi e fighe ha un fiuto eccezionale si accorge della loro presenza e con il mio assenso si alza e va a prenderli. Rossi di vergogna per essere stati sorpresi a spiare i loro padroni vengono spogliati da Charlotte e portati nella mischia di corpi.
L’aiuto di Paolo mi consente di penetrare contemporaneamente davanti e dietro le mie donne, donando loro un orgasmo fuori misura. Charlotte è la più scatenata e mentre io la penetro davanti e Paolo dietro, lecca avidamente la figa di Maria. Carmen e Zizi, nel frattempo, si dedicavano con un sessantanove a soddisfarsi reciprocamente. Poi è il turno di Carmen per accogliere i due membri e lei preferisce ricevere il mio nel culo e quello di Paolo nella figa. Esausti ci addormentiamo abbracciati e felici.
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