A più voci. 7. Charlotte

di
genere
orge

7. Charlotte
“Tu sei la prima persona a cui lo racconto” mi dice Ines.
Non piange ma i suoi occhi esprimono tristezza e timore del mio giudizio.
“Non ti preoccupare, il tuo segreto con me è al sicuro”, la tranquillizzo.
“Adesso io vado a cena con tua mamma e gli altri. Le chiederò ti farti venire qualche giorno a casa mia. Cosa ne pensi?”.
La ragazza non dice nulla ma annuisce con un cenno del capo.
“Bene, riposati. Ci vediamo domani”.
Le do un bacio sulla fronte e lascio la stanza.
Mentre scendo le scale penso che dovrò raccontare agli altri ciò che accade alla ragazza.
Ma forse è meglio farlo fare direttamente a lei.
Ne parlerò con Carmen e troveremo una soluzione.
Mentre mi dico questo, vengo raggiunta da Maria.
“Vieni, stiamo per metterci a tavola”.
Le prendo la mano, le sorrido ed appoggio le mie labbra alle sue. Sono calde e procaci.
“Dopo” dico staccandomi e camminando veloce verso la stanza da pranzo.
La cena si svolge tranquilla e serena.
Frank a capo tavola io e Rejna ai due lati.
Affianco a me Maria, accanto a Rejna Carmen e Ginevra all’altro capo della tavola.
Non si parla di quanto accaduto in quella casa, ma di amenità varie.
Rejna racconta che avrebbe voluto portare Ines a Parigi ma che al momento la ragazza non voleva uscire dalla sua stanza.
Visto che era stata Rejna ad affrontare l’argomento di Ines, le spiego che ho convinto la ragazza a venire da noi qualche giorno, se lei acconsentiva.
Guardo Frank cercando il suo assenso che trovo nel suo sorriso sincero e amorevole.
Rejna ci guarda con aria di supplica.
“Vi prego aiutatela voi. Io non riesco proprio a capire come fare.”
Carmen le prende la mano.
“Tranquilla Rejna ci pensiamo noi alla tua bambina”.
Sentire Carmen rivolgersi a Rejna in modo così famigliare mi convince che, mentre ero via le mie donne ed il mio uomo hanno stretto amicizia con la padrona di casa.
La cosa mi riempie di gioia. Io li amo tutti.
La serata prosegue senza ulteriori tristezze.
Al momento del congedo, bacio sulla guancia Rejna e le sussurro di stare tranquilla e che presto potrà partire per Parigi.
Lei mi guarda con gli occhi pieni di gratitudine.
“Potresti venire con noi” mi dice.
“Potremmo venire tutti con te” rispondo.
A quelle parole gli occhi delle altre si animano di desiderio.
“Sarebbe bello” dice Rejna.
“Sarà bello” rispondo e la bacio di nuovo, questa volta sulle labbra.
Lei non si tira indietro.
L’abbraccio ancora.
“Resta”, mi sussurra all’orecchio.
Guardo Frank che comprende la mia richiesta.
“Certo” dice “ ti aspettiamo domani con Ines” e mi sorride felice.
“Posso restare anche io?”, interviene Maria.
Frank la guarda con finta rabbia.
“ Se Rejna è d’accordo puoi restare”.
Rejna sorride con un cenno di assenso.
“Andiamo” dice Frank “prima che mi tocca tornare a casa da solo”.
Ridiamo tutti.
Ci salutiamo e quando la porta si chiude io e Maria ci facciamo prendere a braccetto da Rejna e ci dirigiamo verso la scala che porta al piano superiore.
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scritto il
2024-07-07
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