Quattro donne. 3. Charlotte

di
genere
dominazione

Charlotte
Finita la cena rientro a casa.
Mi sono abituata in fretta alla mia nuova dimora.
Grande quanto basta e vicina a quella di Rejna.
In anticamera trovo ad accogliermi Evita con il bambino in braccio.
“Lo sto portando di sopra per l’ultima poppata”, mi dice.
Le sorrido e le dico a bassa a voce: “Quando hai finito vieni da me”.
“Si mia signora”, replica abbassando lo sguardo timido.
Salgo la grande scala che porta al piano superiore.
Passo davanti alla camera di mia madre e sento i suoi inconfondibili mugolii.
Sta facendo sesso e sembra che Bastiano sia molto in forma questa sera.
Come intuissero la mia presenza, giunge il silenzio.
La porta della camera si apre ed appare mia madre nuda.
È ancora una bella donna.
Il suo seno è ancora florido e sfida la legge di gravità restando ben sollevato dal busto.
Sul pube, ben depilato, resta solo una strisciolina di pelo nero che lo rende ancora più eccitante.
“Ciao”, mi dice “ti unisci a noi?”.
Io pensando alla giovane Evita, declino l’invito.
Poi riflettendoci un attimo aggiungo: “venite voi da me tra una mezz’ora, ho una sorpresa per Bastiano”.
La mamma sorride maliziosa.
Conosce le mie perversioni in fatto di sesso e sa che non la deludono mai.
“D’accordo a dopo” mi dice sorridendomi e chiude la porta.
Arrivata in camera, la giovane Dolores che mi fa da cameriera mi attende per la toeletta della notte.
La giovane è appena stata assunta e subito si è dimostrata disponibile e accondiscendente.
Insieme a lei ho assunto anche il marito, che fa da factotum.
Sta anche imparando a guidare l’automobile che Rejna ha voluto comperare per la famiglia.
La giovane mi aiuta a spogliarmi.
Rimango nuda davanti a lei.
Il suo sguardo indugia sul mio sesso.
“Dobbiamo depilarci, mia signora”, mi dice sorridendo.
In effetti ha ragione.
Domani ho in mente di andare a trovare Martin e la sua Mayumi e non posso presentarmi con questa foresta in mezzo alle gambe.
“Domattina, Dolores, domani mattina prepara tutto l’occorrente”.
“Certo mia signora, sarà fatto”, risponde.
Mi siedo davanti al piccolo tavolo da toeletta e la ragazza mi inizia a spazzolare i capelli.
I denti della spazzola mi rigano dolcemente la pelle quando arrivano in fondo alla schiena.
Mi giro e lei è davanti a me.
Il suo seno è all’altezza del mio viso.
Con entrambe le mani le abbasso il vestito facendo uscire le sue stupende mammelle.
Il mio viso sprofonda fra di loro.
Il profumo di sapone e di pulito di inebria.
La spingo dolcemente verso il basso.
Ora il suo volto è davanti al mio sesso, già lucido per l’eccitazione.
Spingo la sua bocca contro il mio clitoride duro e grosso.
Lei lo bacia dolcemente e con la punta della lingua lo assaggia.
Il suo sapore è sicuramente acre, ma lei sembra gradire perché se lo infila tutto in bocca e prende a succhiarlo con vigore.
Bussano alla porta.
Dolores vorrebbe staccarsi, ma io la trattengo con una mano sulla nuca.
Evita entra e davanti alla scena vorrebbe tornare indietro e uscire.
Con un gesto della mano la fermo e la invito ad avvicinarsi.
La ragazza obbedisce.
Lascio andare la nuca di Dolores che si stacca dal mio clitoride.
Alza il viso per guardarmi e si accorge della presenza di Evita.
“Alzati”, le ordino.
Lei obbedisce.
“Spogliatevi”, dico loro.
Le ragazze eseguono e con pochi gesti sono in mutande e reggiseno.
“Nude”, e il mio tono ora è perentorio.
Eseguono questo ultimo ordine e sono finalmente nude.
Dalla pelle bianca e candida Dolores a quella ambrata di lucida di Evita.
I loro corpi senza che io debba dare alcun ordine si allacciano.
Le loro bocche si uniscono e le loro mani cercano il piacere dell’altra.
“ sul letto”, ordino e lo eseguono senza staccare le loro bocche.
La porta si apre ed entrano mia madre e Bastiano.
Sono nudi e mia madre tiene per mano il membro dell’uomo già duro.
Alla vista delle due ragazze sul letto mia madre sorride.
“Avete già iniziato?”, mi domanda.
“Siamo ai preliminari”, le rispondo andandole incontro.
La bacio infilandole la mia lingua in bocca a cercare la sua.
“Bastiano, va ad aiutare le due ragazze, via da bravo”, dice mia madre all’uomo.
Bastiano esegue e le due si staccano dal loro abbraccio per accogliere il nuovo arrivato.
Le due ragazze seppur timide non esitano a prendere in mano il fallo di notevole dimensione di Bastiano.
Evita è la più veloce a prendere in bocca la mazza dell’uomo.
La sua bocca all’apparenza piccola riesce ad inserire dentro di sé almeno metà della splendida verga.
Dolores si accontenta di succhiare e leccare i testicoli dell’uomo provocandogli spasmi di piacere che fanno intravedere una rapida eiaculazione.
Io e mamma, intanto, ci accomodiamo sul piccolo divano e iniziamo a toccarci e baciarci e leccarci reciprocamente.
I miei umori si mischiano ai suoi e raggiungiamo in fretta il primo orgasmo.
Questo primo appagamento ci consente di fermarci ad osservare le acrobazie che le due giovani serve compiono per accogliere dentro di loro l’uccello ora duro e lucido di Bastiano.
Evita sembra posseduta dal demonio per come si impossessa del fallo e se lo infila nell’ano.
Bastiano supino è alla mercè delle due ragazze e non può fare altro che subire.
Mentre Evita è impalata nell’ano dal cazzo di Bastiano, Dolores prende a leccargli la figa bevendo gli umori che escono copiosi dalla piccola fessura rosa.
Quando Evita raggiunge l’orgasmo, Dolores è pronta ad ingoiare gli zampilli della sua eiaculazione.
Gli spasmi della ragazza terminano ed ella si solleva facendo scivolare fuori la mazza ancora dura e sporca di sangue.
Dolores senza perdere tempo si sostituisce a Evita e si impala anche lei nell’ano la grossa mazza.
Il pene di Bastiano risulta essere oltre la misura che ella si aspetta e lancia un urlo di dolore che Evita smorza mettendole uno straccio in bocca.
La giovane vorrebbe far uscire il membro, ma Evita glielo impedisce appoggiandole le mani sulle spalle e spingendola verso il basso.
Quando il pube di Bastiano tocca le natiche di Dolores questa emette un urlo ancora più forte che è soffocato dallo straccio che ha in bocca.
Un piccolo rivolo di sangue le esce dall’anno e sporca il ventre di Bastiano.
Evita lascia andare la presa e sposta le braccia sotto le ascelle di Dolores spingendo verso l’alto per aiutarla a far scivolare fuori il grosso cazzo.
Ma Dolores non vuole.
Si rifiuta di abbandonare la posizione.
Le lacrime le escono copiose dagli occhi ma lei non intende ragione.
Inizia a muoversi avanti ed indietro strusciando sul pube dell’uomo.
Il dolore sembra trasformarsi in piacere.
Evita prende a leccarle il sesso raccogliendo i caldi umori che ora iniziano ad uscire.
Quando Dolores raggiunge l’orgasmo uno getto di orina esce dalla sua uretra ed Evita lo accoglie in bocca ingoiandolo.
Sfinita Dolores si abbandona appoggiando la schiena al petto di Bastiano.
Il suo cazzo è ancora duro dentro di lei.
L’uomo la lascia recuperare per qualche secondo le forze, poi scivola fuori dal suo ano.
Evita non perde tempo e dopo aver pulito, con uno straccio di cotone, il grosso cazzo dai residui di merda e sangue, si mette carponi ai piedi del letto.
Bastiano gli si inginocchia dietro, la prende per i fianchi e senza alcuna fatica la penetra davanti.
Il lungo membro arriva fino in fondo e la stanza si riempie del rumore del pube di Bastiano che sbatte contro le natiche della giovane mulatta.
I movimenti di Bastiano ora sono diventati veloci ed i colpi sempre più violenti.
La ragazza riesce a fatica a mantenere salda la sua posizione e solo le mani di Bastiano strette sui suoi fianchi gli impediscono di cadere con la faccia in avanti.
Evita raggiunge l’orgasmo, mentre Bastiano continua imperterrito a colpire e spingere sempre più in fondo il proprio cazzo.
Finalmente l’uomo sta per raggiungere il piacere ma non volendo lasciare il proprio seme dentro la giovane scivola fuori.
Le due ragazze sono pronte e si posizionano con le loro bocche davanti al sesso dell’uomo e quando il primo getto di sperma esce colpisce, il viso, gli occhi la bocca di entrambe e cola copioso fino ai seni.
Dolores stavolta è più veloce e prende in bocca il cazzo dell’uomo pensando che egli abbia finito.
Ma un ulteriore getto altrettanto copioso le riempie il cavo orale rischiando di soffocare.
Evita, che le sta a fianco, la allontana prontamente dalla canna di carne.
La ragazza sputa fuori il getto di seme ricevuto che cola sui suoi seni.
Evita non esita ad appoggiare la testa sul seno di Dolores per leccare il dolce succo bianco.
Un terzo e sempre intenso getto di sperma colpisce le ragazze.
Evita ora ha i capelli imbrattati mentre Dolores ha il viso pieno di liquido seminale.
Le due sono in preda ad una eccitazione sessuale ormai fuori controllo.
Si baciano, si leccano e si succhiano reciprocamente bocca, seni, ed ogni altra parte del corpo.
Bastiano ha cessato i suoi spruzzi e sembra esausto.
La mamma gli si avvicina e lo fa allontanare dalle due ragazze che ora sono avvinghiate tra di loro come possedute da un’entità invisibile.
Si rotolano per terra, gemono con voce roca, quasi disumana.
Sorrido guardando mia madre.
Suono il campanello ed entra uno dei servitori.
“vai a chiamare Alberto”, ordino.
Alberto è il marito di Dolores.
La donna ancora in preda al delirio sessuale non sente l’ordine che ho impartito.
Alberto arriva in pochi minuti e in principio alla vista della moglie avvinghiata ad Evita, si copre il viso dalla vergogna.
Lo tranquillizzo e dopo aver notato il bozzo in mezzo alle sue gambe, gli suggerisco di unirsi a loro.
Sicuramente hanno bisogno ancora di cazzo per calmarsi.
L’uomo timoroso rimane immobile.
Alzo la voce e gli ordino di spogliarsi e di scopare la moglie e anche Evita.
A quel punto il pover’uomo non può fare altro che obbedire in tutta fretta e gettarsi nella mischia con le due donne.
Alla vista di un cazzo duro e pronto le due si staccano e senza dare tempo all’uomo di rendersene conto si avventano su quel povero membro che cominciano a leccarlo, succhiarlo ed anche morderlo.
L’uomo urla dal dolore.
Decido di intervenire prima che accada il peggio e che il povero Alberto finisca evirato.
Prendo dal comodino una piccola frusta da equitazione che tengo sempre con me per i momenti sadomaso.
Dopo aver fatto schioccare le punte nell’aria come avvertimento alle due donne, non ottenendo la loro attenzione le dirigo prima sulla loro schiena e subito dopo sulle loro natiche avendo cura di colpire anche i loro sessi.
Le frustate appena giungono a destinazione hanno l’effetto di rompere il malefico incantesimo in cui sembrano essere cadute.
Il dolore loro inferto ha il potere di svegliarle e di renderle mansuete.
L’uccello dell’uomo sanguina e solo per poco ho evitato il peggio.
Non interrompo di sferzare colpi di frusta alle due che adesso sono finalmente domate.
Le loro schiene sono rigate dai segni delle frustate e la pelle candida di Dolores è ormai rossa.
Ordino al servitore che ha accompagnato Alberto di portare via l’uomo che esce con il pene che sanguina per i morsi ricevuti.
Le due donne sono immobili a terra.
I loro gemiti ora sono di dolore e non di piacere.
Esausta smetto di frustarle.
Le lasciamo lì a terra e con mamma e Bastiamo usciamo dalla camera.
Fuori dalla stanza due servitori sono in attesa di ordini.
Li conosco e conosco anche la dimensione dei loro uccelli.
“Entrate e scopate fino a farle svenire le due troie che sono dentro la mia camera e quando avete finito portatele via e fate pulire”, ordino e mi dirigo con mamma e Bastiano nella loro camera.
Tutta la situazione mi ha messo addosso una certa eccitazione e, se Bastiano riesce, vorrei farmi una bella scopata.
Lo dico alla mamma che sorride.
“Bastiano”, chiama la mamma.
L’uomo si gira, ci guarda e sorride come un ebete come suo solito, ma non possiamo fare a meno di notare che la sua mazza è di nuovo rigida e pronta all’uso.
Prendo la mano della mamma ed insieme entriamo nella sua camera da letto.
Continua


scritto il
2024-07-10
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