Non avrei mai voluto sapere

di
genere
corna

Non avrei mai voluto sapere.
Lei era nuda, sdraiata su un grande tavolo da cucina. Attorno quattro giovani maschi di colore con il cazzo già duro la toccavano. Lei teneva un uccello per mano ed uno in bocca e il quarto cazzo già strusciava contro la sua figa bagnata fradicia. Poco dopo glielo mise dentro senza alcuna cura e lei sembrava non sentisse dolore. Il giovane prese a spingere avanti e indietro con sempre più irruenza ed ogni volta che spingeva il corpo di lei andava in avanti ed il cazzo che aveva in bocca entrava sempre più a fondo nella sua gola. Il ragazzo raggiunse presto l’orgasmo e venne dentro di lei. Il suo posto fu preso da uno di quelli che stava segando. Il suo cazzo era più grosso e lungo di quello del precedente ma lo stesso non fece fatica ad entrare nella sua figa dalla quale la sborra usciva copiosamente. Anche quello che la stava scopando in bocca arrivò all’orgasmo e lei per evitare che lui si tirasse indietro con la mano libera raggiunse il culo dell’uomo e lo trattenne. Lui venne nella sua bocca e lei nonostante il getto di sborra fosse potente riuscì ad ingoiarlo tutto senza versare nemmeno una goccia. Il ragazzo eruttò più volte e quando ebbe finito uscì dalla sua bocca. A quel punto quello che la stava penetrando la prese per le braccia e la sollevò come un fuscello restando sempre dentro di lei. Avvinghiata al suo corpo lui la faceva saltare sopra il suo cazzo e ad ogni sobbalzo lei gemeva da piacere. Il quarto uomo che ancora non aveva avuto la sua razione di figa si avvicinò a lei e dopo aver sputato sulla mano lubrificò la sua cappella e l’appoggiò sul suo ano. Il suo cazzo entrò senza fatica dentro di lei che, stretta tra i due uomini, continuava a sollevarsi e poi a lasciarsi andare consentendo ai due cazzi di entrarle fino in fondo. Lei raggiunse l’orgasmo urlando insulti e bestemmie. I due giovani continuarono a pomparla facendole raggiungere altri orgasmi sempre più potenti ed infine giunsero anche loro a sborrare dentro di lei. Esausta si abbandonò tra le braccia dell’uomo che ancora duro restava dentro di lei. Dopo che quello che l’aveva penetrata da dietro si staccò, il ragazzo l’adagiò con dolcezza sul tavolo e tirò fuori il suo cazzo lucido degli umori e della sborra. Lei teneva gli occhi chiusi. Indossava una mascherina ma l’avevo riconosciuta lo stesso: era mia moglie.
scritto il
2024-07-24
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