Dark room
di
AngelicaBella
genere
orge
Desiderava una nuova esperienza.
L’avevo conosciuta per caso ad una riunione condominiale. Con la scusa di inviarmi un preventivo aveva voluto il mio numero e tre giorni dopo eravamo già nel suo letto a scopare. Era brutta ma estremamente Troia. Si vantava di essere una mistress, ma credo non sapesse nemmeno di cosa stesse parlando. Il sabato successivo mi chiese di portarla in un club prive’. Disse che c’era già stata altre volte e l’accontentai. Scelsi un club fuori mano, non volevamo rischiare di incontrare qualcuno di conosciuto. All’ingresso fummo registrati dal direttore e introdotti in una grande sala bar. Dopo aver bevuto qualcosa iniziammo ad esplorare le stanze. L’area per le coppie era al piano di sopra ma lei volle dirigersi subito verso la dark room. Entrammo tenendoci per mano. In attesa di abituarci al buio restammo attaccati ad una parete. Le suggerii di girarsi e lei obbedì. Subito le mani sconosciute degli uomini e delle donne nascoste nel buio cominciarono a toccarla. Lei sembrava a suo agio ma presto le dita tentarono di penetrarla e lei si spaventò e mi abbracciò. Sentivo le mani di una donna palparle le natiche che aveva scoperto sollevando il vestito. Io la strinsi a me mettendo le mie mani sulle natiche allargandole. Sentivo le dita della donna accarezzarle la figa per raccoglierne gli umori da usare come lubrificante per il suo buco del culo. Dopo alcuni secondi, le dita della sconosciuta entrarono nel suo ano provocandole un gemito di piacere. Quando fu certa che il buco del culo fosse sufficientemente dilatato la donna estrasse le dita e subito dopo il corpo di un uomo si appoggiò a lei schiacciandole il corpo contro il mio. Lei tremava. Le chiesi se volesse smettere quel gioco ma lei rispose di no. L’uomo allora le entrò nel culo. Io mentre lei si stava facendo allargare l’ano avevo già abbassato i pantaloni e tirato fuori il mio cazzo duro. Quando l’altro fu dentro il suo intestino, io la penetrai davanti. La porca iniziò a gemere per il piacere e lo sconosciuto aumentò il ritmo spingendo con forza il suo cazzo dentro il suo culo. Ad ogni suo colpo anche il mio cazzo entrava dentro la sua figa. Dopo che lei ebbe raggiunto l’orgasmo l’uomo accelerò il movimento e venne sborrandole nell’ intestino. Quando il flusso di sperma cessò uscì scomparendo nel buio. Io scostai il suo corpo dal mio e tirai fuori il cazzo dalla sua figa. Le posi le mani sulle spalle e la spinsi verso il basso. Lei si inginocchiò davanti al mio cazzo e comincio’ a farmi un pompino spaziale. Le sborrai in bocca e lei ingoio’ tutto il mio seme. Mentre stava finendo di pulirmi sentii una mano accarezzarle la testa costringendola a girarsi di lato e un altro cazzo le entro’ in bocca. Subito sentii i corpi di altri uomini avvicinarsi a lei. Qualcuno le mise l’uccello tra le mani e lei prese a segarlo mentre continuava a succhiare. Ero diventato di troppo e lentamente mi allontanai cercando l’uscita. Quando nell’uscire un lampo di luce entrò nella stanza potei vederla circondata da almeno otto uomini che la stavano possedendo in tutti i suoi buchi. Mi sembro’ di vedere un ghigno di lussuria sul suo volto da maiala. Quella fu l’ultima volta che la vidi. Ritornato al bar bevvi un whisky ed uscii. L’aria fuori era fresca.
L’avevo conosciuta per caso ad una riunione condominiale. Con la scusa di inviarmi un preventivo aveva voluto il mio numero e tre giorni dopo eravamo già nel suo letto a scopare. Era brutta ma estremamente Troia. Si vantava di essere una mistress, ma credo non sapesse nemmeno di cosa stesse parlando. Il sabato successivo mi chiese di portarla in un club prive’. Disse che c’era già stata altre volte e l’accontentai. Scelsi un club fuori mano, non volevamo rischiare di incontrare qualcuno di conosciuto. All’ingresso fummo registrati dal direttore e introdotti in una grande sala bar. Dopo aver bevuto qualcosa iniziammo ad esplorare le stanze. L’area per le coppie era al piano di sopra ma lei volle dirigersi subito verso la dark room. Entrammo tenendoci per mano. In attesa di abituarci al buio restammo attaccati ad una parete. Le suggerii di girarsi e lei obbedì. Subito le mani sconosciute degli uomini e delle donne nascoste nel buio cominciarono a toccarla. Lei sembrava a suo agio ma presto le dita tentarono di penetrarla e lei si spaventò e mi abbracciò. Sentivo le mani di una donna palparle le natiche che aveva scoperto sollevando il vestito. Io la strinsi a me mettendo le mie mani sulle natiche allargandole. Sentivo le dita della donna accarezzarle la figa per raccoglierne gli umori da usare come lubrificante per il suo buco del culo. Dopo alcuni secondi, le dita della sconosciuta entrarono nel suo ano provocandole un gemito di piacere. Quando fu certa che il buco del culo fosse sufficientemente dilatato la donna estrasse le dita e subito dopo il corpo di un uomo si appoggiò a lei schiacciandole il corpo contro il mio. Lei tremava. Le chiesi se volesse smettere quel gioco ma lei rispose di no. L’uomo allora le entrò nel culo. Io mentre lei si stava facendo allargare l’ano avevo già abbassato i pantaloni e tirato fuori il mio cazzo duro. Quando l’altro fu dentro il suo intestino, io la penetrai davanti. La porca iniziò a gemere per il piacere e lo sconosciuto aumentò il ritmo spingendo con forza il suo cazzo dentro il suo culo. Ad ogni suo colpo anche il mio cazzo entrava dentro la sua figa. Dopo che lei ebbe raggiunto l’orgasmo l’uomo accelerò il movimento e venne sborrandole nell’ intestino. Quando il flusso di sperma cessò uscì scomparendo nel buio. Io scostai il suo corpo dal mio e tirai fuori il cazzo dalla sua figa. Le posi le mani sulle spalle e la spinsi verso il basso. Lei si inginocchiò davanti al mio cazzo e comincio’ a farmi un pompino spaziale. Le sborrai in bocca e lei ingoio’ tutto il mio seme. Mentre stava finendo di pulirmi sentii una mano accarezzarle la testa costringendola a girarsi di lato e un altro cazzo le entro’ in bocca. Subito sentii i corpi di altri uomini avvicinarsi a lei. Qualcuno le mise l’uccello tra le mani e lei prese a segarlo mentre continuava a succhiare. Ero diventato di troppo e lentamente mi allontanai cercando l’uscita. Quando nell’uscire un lampo di luce entrò nella stanza potei vederla circondata da almeno otto uomini che la stavano possedendo in tutti i suoi buchi. Mi sembro’ di vedere un ghigno di lussuria sul suo volto da maiala. Quella fu l’ultima volta che la vidi. Ritornato al bar bevvi un whisky ed uscii. L’aria fuori era fresca.
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