Tato il metallaro ( cap.2)

di
genere
etero

Tato uscì dal bagno e tornò in soggiorno, io lo stavo attendendo seduta e con le gambe accavallate guardando la condensa sui bicchieri scendere giù, avevo sistemato le sedie in modo che ci saremmo ritrovati l’uno di fronte all’altro , lui si sedette e poggiò un gomito sul tavolo tenendo la testa leggermente inclinata tra pollice ed indice , mi fissò fino a quando non gli passai il bicchiere.
Bevemmo senza dire niente, ma era chiaro ciò che volevamo l’uno dall’altro , i suoi occhi erano puntati sulla mia bocca, mi morsi un labbro, lui bevve ancora un sorso , lui scese con lo sguardo fino ad arrivare alle mie gambe, allora poggiai un piede sul bordo della sedia tra le sue gambe aperte.

“Hai dei piedi molto belli Chiara “

Aprii la bocca senza dire nulla , si tirò indietro una ciocca di capelli con le sue mani lunghe e affusolate.

“ e tu hai delle belle mani Tato”

Era eccitato come un toro ed anche io, mi avvicinai con la sedia così tanto che lui dovette aprire del tutto le gambe per non rimanere incastrato, le nostre sedie si toccavano e io incrociai le gambe rimanendo per metà sulla mia sedia e per metà sulla sua , lui si sporse ancora un po’ mettendosi a pochissimi centimetri dal mio viso.
“Io adesso ti bacio , se non lo vuoi serra le labbra ma ti prego non tirarmi una sberla “

Disse quelle parole con tono che non saprei spiegare, io francamente aprii la bocca per scoppiargli a ridere in faccia nessuno mi aveva mai detto una cosa talmente strampalata , lui ne approfitto e mettendomi una mano dietro la testa mi tirò a se mettendomi la lingua in bocca, sgranai gli occhi stupita da quella mossa degna della miglior supercazzola ma alla fine cedetti , baciava divinamente e la sua bocca delicata sembrava quella di una donna, quando finì di baciami in bocca mi morse delicatamente il labbro e scese lungo il collo sussurrandomi che mi voleva, si tirò indietro con la sedia e si alzò in piedi, mi prese una mano e gettò lo sguardo sul divano, io feci segno di no e alzatami in piedi lo portai in camera , chiusi la porta e ci buttammo sul letto, mi accarezzò la pancia e le gambe.
“Te l’ho già detto che hai dei piedi bellissimi?”
Feci segno di no mordendomi la lingua, tirai su un ginocchio poggiandoci su l’altro piede mettendogli la pianta proprio di fronte al viso, lui ci avvicinò le labbra e iniziò a baciarla , accarezzò la mia caviglia e con la punta della lingua arrivò al metatarso lo baciò come fosse una reliquia antica e scese sulle dita, le succhiò una ad una donandomi una sensazione stupenda, ogni punto che sfiorava la sua lingua e le sue dita accendeva una parte del mio corpo, fece la stessa cosa anche con l’altro piede e quando finì ero eccitata come non mai, si mise sopra di me e ci baciammo a lungo , lo tenni stretto a me, palpando il suo corpo magrissimo, allentai i bottoni della sua camicia nera fino a fargliela togliere e feci la stessa cosa con la maglietta che aveva sotto, baciai delicatamente i suoi capezzoli con piercing e passai allo sterno passando la lingua sul suo costato, sentivo il suo membro duro che scalpitava sotto i jeans, in un baleno se li sfilò rimanendo in mutande, io ne approfittai e mi spogliai un po’ anche io rimanendo in mutande e reggiseno, questa volta fui io a mettermi sopra di lui bloccandogli le braccia con le gambe, scesi sul suo viso e quando fui vicino al suo naso spostai la mutandina ormai zuppa, lui avvicinò la lingua sentendo il mio sapore e il mio calore, solo a quel punto liberai le sue braccia, le sue mani scostarono ancora di più la mutandina e mi tirarono a se , esattamente come con i piedi si rivelò un leccatore sublime, mi sfilai il reggiseno che comprimeva in modo fastidioso i miei capezzoli duri e appuntiti come sassolini, mi palpai il seno guardandolo .
“Sei bravissimo tesoro continua così “
Lo volevo e lo desideravo più di ogni altra cosa in quel momento, mi girai continuando a farmi leccare tra le cosce , afferrai i boxer e li tirai giù , non era dotato ma nella norma , pube liscio senza neanche un pelo, come il resto del corpo dopotutto, ma la cosa che mi saltò all’occhio erano le dimensioni dei testicoli , decisamente superiori alla norma , iniziammo una lunga sessantanove che terminò solo quando mi fece arrivare, lui sembrava ancora fresco come una rosa resistendo egregiamente al mio gioco di lingua e mani.
Mi fece mettere a novanta con schiena inarcata e testa sul letto, mise il cuscino sotto la pancia e le mani all’interno delle gambe come a volermele fare divaricare, iniziò a montarmi con un ritmo costante e profondo, lo sentivo divinamente, pum pum pum pum ,lui non perdeva neanche un colpo preciso come un orologio a pendolo, cambiammo posizione, questa volta a smorza candela , anche qui mi prese senza il minimo cedimento , anzi nonostante il mio secondo orgasmo continuò imperterrito con la sua costanza, sembrava fosse concentrato solo ed esclusivamente a dare piacere .
Mi rimise di nuovo a novanta e allargatami le natiche prese un po’ dei miei umori e della sua saliva ungendomi ben bene il buchetto, convinta che mi avrebbe fatta male senza preparazione chiusi gli occhi strinsi a denti ma il dolore non arrivò mai , fu davvero bravo e mi sodomizzò con estrema bravura facendomi sentire solo piacere , cosa estremamente rara per una donna , certo non mi fece raggiungere l’orgasmo ma fu molto bello , lui ovviamente era sempre fresco e sembrava non aver fatto sesso fino a quel momento, io devo dire che ero già pienamente soddisfatta, mi stesi e allargate le gambe lo feci salire sopra di me, avevo capito cosa dovevo fare per farlo venire e fargli finalmente raggiungere il massimo del piacere anche a lui , dopo tutti quei minuti di martellamento i miei buchi erano belli larghi e quasi non mi accorsi quando mi penetrò , ma lo sentii benissimo quando iniziò a darsi da fare, quella posizione sembrava essere la sua preferita perché mi donò delle sensazioni veramente forti, lo baciai con foga tenendolo per le natiche, allungai un dito fino a trovare il suo buchetto, iniziai a massaggiarlo e umettarlo con i miei fluidi e la mia saliva , lui mi agevoló allargando leggermente le gambe, lo penetrai e dopo un po’ trovai quello che stavo cercando cosa non semplice in quella posizione , era la prima volta che lo facevo con un uomo che non solo non era lì pronto uccidermi per avergli infilato due dita nel sedere ma che godeva pure, per la prima volta lo sentii mugolare, gli effetti del mio gioco di dita non tardarono ad arrivare perché iniziò ad ansimare e i suoi affondi diventarono più profondi e vigorosi , ora sembrava un vero stallone ,questo risvegliò prepotentemente il piacere in me , sentivo il terzo orgasmo arrivare e questa volta era estremamente più grande degli altri, tutti e due ci ritrovammo in preda ad una sorta dì frenesia dove le scariche di piacere dell’uno portavano l’altro a dei movimenti o dei gesti che amplificavano il piacere dell’altro , un suo affondo fortissimo mi fece urlare di piacere , io per riflesso strinsi le due dita dentro di lui facendolo ansimare di piacere a sua volta , lui diede due affondi ancora più forti facendomi urlare ancora di più , ero sul precipizio dell’orgasmo , io allargai le dita e le ruotai , fu come girare un interruttore perché pompò come un pazzo , io arrivai urlando , lui continuò a quel ritmo pazzesco e dopo più di tre minuti esplose dentro di me come un idrante , ebbe un eiaculazine allucinante riempiendomi e sporcarmi tutta di sperma caldo, io non mi sentivo più la mia parte inferiore del cortile, era come intorpidita , rimanemmo così per un po’ fino a quando ammosciatogli venne fuori da solo con un rivolo bianco e denso al seguito che sporcò il lenzuolo.
Ero distrutta , sembrava fossi uscita da un’orgia , tale era stato il piacere che avevo provato e la quantità di fluidi dentro e fuori mio corpo , anche lui sembrava provato ma al contrario di me si alzò in piedi quasi subito , Tato si rivelò come uno di quei cioccolatini al peperoncino, dolce fuori ma piccante dentro, un amante impareggiabile ma anche un amico dolce e sensibile ma alla fine anche uno dei pochi uomini che sono riusciti a spezzarmi il cuore , ma questa è un’altra storia.

Continua……
scritto il
2024-07-26
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