È tornata mia sorella

di
genere
pulp

Ero a novanta con le mani alla spalliera del letto e stavo per arrivare incitando Greta a continuare a montarmi con lo strap , quando i cani in soggiorno cominciarono ad andare di matto , subito dopo il campanello iniziò a suonare insistentemente ,Greta si rivestì di corsa e scese di sotto imprecando per l’insistenza ,era intenzionata a dirgliene quattro a chi alle quattro di pomeriggio di domenica e sotto il diluvio universale si era attaccato al campanello suonando come se fosse rimasto incollato al pulsante.
Greta mi chiamò subito urlando di scendere velocemente e rivestitami scesi di sotto, appena arrivata in soggiorno per poco non mi venne un colpo ,seduta vicino al camino c’era mia sorella, era bagnata fradicia , intirizzita dal freddo ed esausta , risparmio tutti i convenevoli del momento ma prima di raccontare il seguito devo fare un passo indietro.
Mia sorella Alessia , da quasi un anno era andata via di casa abbandonando il marito e la figlia, è sempre stata una testa di cazzo sin da ragazzina ma secondo mia madre , meglio una figlia cocainomane , bugiarda incallita ma ufficialmente etero che una figlia , onesta, tranquilla ma lesbica dichiarata.
Comunque dopo averla fatta lavare e mangiare mi feci raccontare che fine avesse fatto e soprattutto cosa l’avesse spinta a venire da me , visto che bontà sua non si era fatta ne vedere ne sentire da quando i miei genitori mi hanno letteralmente cacciata di casa .
Quanto a me se pur non sapessi dove fosse e con chi , ero a conoscenza a lunghe linee cosa faceva per vivere ,questo grazie ad Esmeralda che per puro caso ebbe a che fate con lei , comunque anche se non ufficialmente mi ero data da fare a cercarla ma senza successo .

Sedute tutte e tre in soggiorno chiesi di raccontarmi cosa le fosse accaduto offrendomi di aiutarla in qualsiasi modo a condizione però che andasse in comunità a disintossicarsi e che fosse davvero intenzionata a rimettere ordine nella sua vita , se non altro per amore di sua figlia , lei accettò, era disposta a qualsiasi cosa pur di scappare da una fantomatica signora Tina che la ricattava e che sicuramente la stava ancora cercando, se non fosse per il terrore che leggevo nei suoi occhi avrei giurato che mi stesse prendendo in giro, comunque mi feci raccontare tutto dall’inizio.


“Un anno e mezzo fa ho conosciuto un ragazzo durante una serata tra amiche , siamo diventati subito …. Molto intimi …. Mi dava tutto quello che mio marito non mi ha dato … attenzioni, sesso, coca ed emozioni forti .
Dopo sei mesi a fare l’amante per lo più platonica decisi di scappare e andare da lui a Roma , vi lascio immaginare come si guadagnasse da vivere…. Comunque la cosa durò poco più di tre mesi perché un pomeriggio fu arrestato … io non mi persi d’animo e sfruttando le sue conoscenze e i suoi contatti continuai a fare il suo lavoro.
Inizialmente le cose andarono alla grande , droga e soldi in quantità, ma dopo un po’ mi ritrovai a dover un bel po’ di soldi a questa famosa signora Tina ,una signora sui cinquant’anni piccola quanto cattiva che praticamente traffica in qualsiasi cosa , armi , droga , usura e dio solo sa che altro….una sera due uomini mi vennero a prendere direttamente a casa e mi portarono da lei che fu molto chiara…. In un modo o nell’altro devi darmi i miei soldi.
Io racimolai circa un quarto di quanto le dovevo pensando di guadagnare tempo ,lei senza aggiungere altro ordinò ai suoi due uomini di portami al cantiere …. Fui caricata su un furgone e portata in questo posto … una via di mezzo tra una bisca e un nightclub…li iniziò il mio incubo “


Alessia inizio a singhiozzare, si accese una sigaretta cercando di prendere coraggio con un paio di boccate.


“Fui portata in una stanza,sembrava una camera d’albergo , li mi legarono con un paio di manette al calorifero ed uscirono , dopo un paio d’ore arrivò la signora Tina con due uomini , lei prese una sedia e si sedette di fronte a me , gli altri due rimasero sulla porta .
-Allora Alessia, visto che non hai i soldi lavorerai per me fino a quando non estinguerai il debito , dovrai fare quello che ti si dice quando te lo si dice, se lo farai senza discutere soffrirai meno di quanto dovresti, se non lo farai…. Beh …. Non vorrei essere nei tuoi panni.
Io cercai di dire qualcosa ma uno dei due uomini con un balzo mi afferrò per i capelli e mi diede un pugno nello stomaco, con un cenno di lei mi tolsero le manette e rivolgendosi a me mi ordinò di mettermi in ginocchio e leccargli i piedi ….. io mi rifiutai , fu un grosso errore, Tina si alzò e uscì dalla stanza senza dire nulla, i due uomini mi presero per i capelli mi buttarono sul letto e…. Mi violentarono , mai avrei immaginato che un essere umano potesse essere capace di tale violenza , quando dopo quaranta interminabili minuti finirono non c’era nulla che non mi facesse male e nessuno orifizio che non fosse stato violato , mi lasciarono li per un’ ora a riflettere , Tina rientrò nella stanza e messo un piede sul letto mi fissò …. Io ancora sotto shock per l’accaduto impiegai qualche secondo ad avvicinarmi , lei chiamò di nuovo i ragazzi che erano in attesa fuori dalla porta , urlai pietà buttandomi sul suo piede , iniziai a baciarlo e a leccarlo senza alzare lo sguardo, quando fu soddisfatta mi spinse via, ordinò ai due di darmi dei vestiti appropriati e rivolgendosi a me mi indicò il bagno.
preparati tra mezz’ora ti voglio di sotto… e vedi di non deludermi o quello che ti hanno fatto loro in confronto sarà una sculacciata.
Mezz’ora dopo fui portata di sotto e presentata a Irina , lei è la capa di tutte le ragazze, non tutte erano come me diciamo la maggior parte erano delle professioniste, io e altre cinque invece eravamo delle vere e proprie schiave, Irina si dimostrava gentile con le professioniste e una vera e propria carogna con noi , lo si capiva già dall’abbigliamento che ci faceva usare , noi sei eravamo vestite con un completo che ci lasciava scoperti sia i buchi che il seno , dovevamo servire ai tavoli e stare zitte sempre , a prescindere da cosa ci facessero I clienti e non era raro che non si accontentassero di una semplice palpata , voi non avete idea di cosa ho visto e di cosa mi hanno fatto…. Non solo alla fine di ogni turno lavorativo Tina veniva da noi aggiornandoci sulla nostra situazione e soprattutto per punirci quando facevamo qualcosa , il che avveniva praticamente sempre perché bastava una comanda servita in ritardo o non sorridere ad un cliente per essere punite severamente , una volta Stefania, una ragazza genovese arrivata qualche giorno dopo di me per essersi rifiutata di andare a letto con un vecchio fu picchiata e tenuta senza cibo per quasi una settimana .
Ben presto capii che se volevo uscire viva da li dovevo sottomettermi del tutto , soprattutto nei confronti di Irina e Tina , con loro iniziai a comportarmi come se mi avessero completamente spezzata facendomi perdere la ragione, questo mi comportò un trattamento migliore se non speciale ,allo stesso tempo però dovevo assecondare i loro capricci e le loro richieste personali , le richieste di due amanti sadiche e dedite al consumo di alcol e droga ve le lascio solo immaginare… l’unica cosa buona è che non me ne accorgevo neanche se non il giorno dopo perché quando ero il loro giocattolo personale potevo servirmi liberamente di quello che c’era ….. il giorno dopo però finito l’effetto di alcol e droghe mi veniva da piangere, non solo per quello che avevo fatto….ma perché a volte mi piaceva pure , non so quante volte ho pensato di farla finita magari impiccandomi con un lenzuolo o tagliandomi le vene con una lametta.

Una sera arrivarono una decina di ragazzi erano i componenti di una squadra di qualcosa che avevano vinto una partita importante, erano tutti figli di papà e pieni di soldi , a me e ad altre due ragazze ci fu ordinato di accontentarli in tutto e soprattutto di farli bere e tirare il più possibile, fu una notte lunghissima e i miei ricordi arrivano fino ad un certo punto, mi risvegliai in una stanza con una flebo attaccata al braccio , stavo talmente male ed ero talmente piena di lividi che dovetti rimanere a letto per una settimana ,il mio corpo aveva raggiunto il limite massimo e per poco non ci rimasi secca ,Tina e Irina però sembravano soddisfatte di me e delle ragazze, le avevamo fatto fruttare un bel po’ di soldi e per qualche giorno fummo trattate da esseri umani e no come carne da macello , ma quell’incantesimo fini quasi subito , una delle ragazze non solo si era rifiutata di andare con un cliente ma aveva osato dargli una sberla , per questa cosa fummo punite tutte tranne la responsabile , lei fu fatta sedere al centro della stanza e dopo aver pronunciato uno dei nostri nomi dovette tirare fuori da una scatola un pezzettino di carta dove c’era scritta la nostra punizione, io fui lasciata senza cibo….. dopo due giorni ero stremata, praticamente non mi reggevo in piedi , avrei fatto qualsiasi cosa per un pezzo di pane….ma non ci fu verso.
Alle altre ragazze non andò meglio…. A Stefania ad esempio la fecero letteralmente ingozzare per due giorni per poi imbottirla di lassativi tappandole il sedere…. Non dimenticherò mai le urla di dolore della poveretta, lo scopo di tutto questo? Fare in modo che fossimo noi a punire la ragazza …. E così fu quando fummo incattivite al punto giusto ci portarono tutte e sei in una stanza, Daniela la ragazza che ci aveva fatto punire tutte fu messa al centro mentre a noi ci fu ordinato di punirla e se non lo avremmo fatto ci avrebbero prolungato la pena.
Dopo tutto quello che avevamo passato non serviva neanche quella minaccia, eravamo talmente incazzate con lei e talmente provate che ad un certo punto dovettero intervenire per togliercela dalle mani .
Non ci furono più rifiuti o incidenti di sorta e la nostra misera esistenza continuò senza più intoppi particolari , le settimane diventarono mesi e quasi ci feci l’abitudine rassegnandomi a quell’esistenza ….. ma… un giorno successe una cosa che svegliò in me qualcosa…. Mi svegliai che stavo malissimo, ero senza forze , mi trascinai verso il bagno ma arrivata sulla porta iniziai a vomitare, svenni , tutto diventò nero, quando rivenni ero sul letto con una flebo attaccata, ero sola , mi voltai verso lo specchio di fianco a me, sembravo un cadavere, piansi a lungo , no dovevo fare qualcosa.
Nei giorni successivi rischiando di essere beccata riuscii a recuperare dei vestiti e qualche soldo , dopodiché attesi l’occasione propizia che giunse quando dovetti andare a letto con un cliente fisso con cui di solito stavo tutta la notte , li non sarei stata controllata anche perché aver recitato egregiamente la parte della svitata mi aveva reso meno soggetta a controlli ,attesi il momento giusto e dopo averlo fatto addormentare scappai dalla finestra .
Arrivare a Milano da Roma senza documenti mantenendo un basso profilo è stato un incubo ma alla fine ci sono riuscita , l’unico posto dove potevo venire era da te , sono andata a casa tua ma ho scoperto che non vivi più li , la nuova proprietaria però è stata abbastanza gentile da dirmi dove potevo trovarti…. Ed eccomi qui.



scritto il
2024-08-02
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