La sveltina

di
genere
gay

Sono a Roma per lavoro, ma come sempre mi porto dietro in valigia, l'occorrente per trasformarmi in Paola.
Si sono una trav omosessuale da sempre, e spesso, specialmente a Roma, dopo cena, mi preparo mi trucco, indosso reggicalze calze, slip, e infilo un bel vestitino corto, che mostra chiaramente l'attacco delle calze.
Non sono più giovane, ma sembra che attragga ancora i maschi, e così, l'altra sera, inizio a passeggiare sul lungo fiume, ci sono parecchie coppiette, che si scambiano effusioni amorose, noto in un angolo, un ragazzo che solleva la gamba della compagna, e le infila un bellissimo cazzo in figa, e lei geme, io mi eccito.
Il cazzo è duro, e spinge per uscire dallo slip, lo accontento, e subito solleva il vestito, è impossibile da non notare, sento il fresco accarezzarmi le cosce, e il cazzo, sono circoncisa, e lo sfregare della cappella con il tessuto del vestito mi porta quasi ad avere un orgasmo, mi fermo, e cerco di riaccomodare il mio cazzo nello slip.
Sento una voce maschile alle spalle, ma che bella signora, come mai tutta sola,io mi giro di scatto, e ben si vede che ho trà le dita il mio cazzo, duro, che non vuole saperne di rientrare, arrossisco, cerco di sistemare goffamente la gonna.
Piero è il suo nome, senza preoccuparsi di nulla, estrae dai pantaloni il suo di cazzo, un vero cazzo da maschione, se vuole favorire signora, è a sua disposizione, io mi guardo in giro, c'è poca gente, mi avvicino, e lo tengo trà le mani, è pulsante e caldo, mi bacia, la sua lingua mi sconvolge, lo vuoi troiona?, annuisco, allora succhialo, che poi ti sbattovacca, il suo offendermi mi eccita ancor di più, mi inginocchio, passano dei ragazi che sogghignano, non mi interessa, succhio.
Poi mi fà alzare, mi porta in un angolino buio, mi fà togliere il vestito, e mi appoggia al muro con i palmi delle mani, mi allarga le gambe, sputa sul cazzo, e mi impala.
Mi solleva con il colpo d'entrata, scivola dentro fino alle palle, e mi monta.
Godo da subito, guaisco come una cagna, lo sento nella pancia tanto risale, godo in continuazione.
Lo incito a non fermarsi, a farmi male, afferra il mio cazzo e le mie palle e stringe, forte, quasi svengo, poi le lascia e io sborro, getti di spema caldo.
Poi lui mi riempie il culo di sborra, non ho avuto nemmeno il tempo e la lucidità di fagli mettere il preservativo, e così, mi riempie.
Appena esce, mi manca l'appoggio, e scivolo in ginocchio, le gambe mi tremano, non mi sorreggono, ho il fiatone, mi gira con uno strattone, puliscilo vacca, e io ripulisco il bastone del comando.
Se rivuoi il vestito seguimi vacca, io mi alzo a fatico, e lo seguo per una decina di metri, nuda, ad una panchina mi chiede il mio numero di cellulare, ha in ostaggio il mio vestito, glielo dò, e finalmente mi rivesto.
Domani sera sei libera? accenno di sì con la testa, bene frocio, alle dieci allo stesso posto, arrivi, ti spogli, metti solo autoreggenti nere e tacchi, mettiti appoggiata al muro, allarga le gambe, e aspetta che ti inculino, e fai quello che ti diranno.
Il giorno dopo mi precipito ad acquistare le calze, la commessa mi chiede la misura di mia moglie, io la guardo e le dico che sono per mè, che ho un appuntamento la sera stessa, lei sorride, e mi propone di provare della biancheria particolare, accetto, andiamo dietro il negozio, e mi mostra dell'intimo stupendo, da vera troia, lo provo, mi denudo e indosso a più riprese, e lei ogni volta viene a vedere e consigliare, mi sistema il reggiseno, loslip, tocca a più riprese il mio cazzo molle, e poi mi chiede come mai, non reagisce al suo tocco, rispondo che sono omosessuale, le donne non mi sono mai interessate, e che sono passiva, lei ride, mi mostra il seno, stupendo, nemmeno ora?, sorrido, se vuoi porta tuo marito, e poi vedi, dico ridendo, perchè nò mi dice lei, se vuoi possiamo organizzare, e ci scambiamo i numeri.
Poi pago, e mi dirigo al lavoro, ma la mia testa è già nell'angolo buio il buco mi freme, il cazzo scoppia, non resisto, vado in bagno, e mi metto appoggiata al lavandino, mi sego, e intanto mi infilo un tubetto che era lì lo infilo tutto dentro e sborro, esco e mi ritrovo un collega che mi osserva stranito, ha sentito tutto, io rientro e lui mi segue, mi rimetto in posizione e lui mi scopa velocissimo, sborra e se ne và, io rimango ansimante, appoggiata al lavandino, mi cola lo sperma, lo lascio colare, che sveltina da urlo.
scritto il
2024-07-29
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