La zia Jessy e le mie cuginette

di
genere
incesti

Terminati finalmente gli esami di stato, che avevo superato con un voto molto alto, salutai mia madre per andare a trascorrere le vacanze alla casa al mare di mia zia Jessica, sui favolosi lidi calabresi; lei mi aveva proposto di andare a trovarla, una volta chiusi gli impegni scolastici, così avrei potuto rilassarmi e prendere un po' di sole, che mi avrebbe fatto bene. Zia Jessica (che in famiglia tutti chiamiamo Jessy) vive in provincia di Napoli; circa venti anni fa ha sposato un ufficiale della Marina di Sua Maestà britannica in pensione, un inglese di colore che apprezzava il sole e il mare del Sud Italia, ed insieme hanno avuto due figlie, Torrie e Stacy. Lo zio Ferdinand, però, purtroppo è venuto a mancare circa 10 anni fa, così adesso zia Jessy vive da sola, con le sue due figlie che d'estate tornano a casa una volta finiti i corsi all'Università a Londra.
Ero già stato in vacanza da zia Jessy tre anni prima, e devo dire che mi ero molto divertito; la sua casetta a Diamante, in Calabria, è molto ospitale, anche se non proprio grandissima: in pratica eravamo tutti raccolti in sole tre stanze più un salottino, una cucina piccola, il bagno ed un piccolo cortile esterno.

Arrivai un mattino di lunedì con il treno, e subito le vidi. Torrie, Stacy e la zia Jessy erano venute a prendermi in stazione, e le trovai tutte in grandissima forma… specialmente la zia Jessy, che, per avere superato i 40 anni, sembrava davvero una ragazza; l'avevo sempre guardata con ammirazione, sin da quando ero piccolino. Anche le cuginette, che avevano 21 e 20 anni, erano molto migliorate, più magre rispetto all'ultima volta. In confronto a loro, io, coi miei 19 anni, ero il «cocco di famiglia», ma mi consolava il fatto di essere perlomeno il più alto.
Appena scesi dal treno, le due ragazze mi corsero incontro e mi abbracciarono entrambe, facendomi gli auguri per la mia maturità; dapprima mi abbracciò Torrie, un abbraccio lungo e forte… sentii il prosperoso seno di mia cugina spalmarsi sul mio petto, era una sensazione veramente piacevole; devo dire che non avevo mai fatto molto caso alla sensazione che provavo a quel contatto, visto che comunque si trattava di mia cugina, ma stavolta, non so come mai, sentirla stringersi a me mi fece stare davvero bene. Poi fu il turno di Stacy di abbracciarmi, anche lei una bellissima ragazza; nell'abbraccio scesi un po' troppo giù sulla sua schiena e le passai una mano sul sedere, e sentii che era sodissimo… per quanto mi ricordo, è sempre stata questa la particolarità di Stacy, un culo invidiabile; anche quello di Torrie non era male, ma quello di Stacy era più bello perchè lei non era tanto prosperosa, e poi sapevo che da un bel po' si era iscritta ad un corso di spinning. Infine fu il turno di zia Jessy, anche lei molto prosperosa; mentre mi abbracciava si muoveva contro di me, e quindi il suo seno sfregava sul mio petto; se consideriamo che, dato il caldo, aveva anche una generosa scollatura, la mia erezione fu quasi automatica… fortunatamente avevo i jeans e nessuna di loro si accorse di nulla.
Salimmo in macchina, io sul sedile anteriore e le due ragazze dietro. Subito zia Jessy mi chiese com'era andato l'esame.
"Alla grande", le risposi, e lei, per complimentarsi, mi diede un bacino sulla guancia.

Arrivati a casa, zia Jessy mi aiutò a sistemarmi in una delle stanze; quindi raggiunsi Torrie e Stacy che stavano prendendo il sole nel cortile.
"Mamma mia, Walter, quanto sei cresciuto dall'anno scorso, ti sei fatto molto più bello… sai che, se non fossi tua cugina, un pensierino su di te ce lo farei…??!!" Stacy mi disse ad un tratto, sorprendendomi. La sfacciataggine delle mie cugine mi ha sempre abbastanza imbarazzato, e loro, dato che ero il «cocco di famiglia», ne approfittavano senza pietà. Per sfuggire ribaltai loro la domanda.
"Piuttosto, voi, come siete messe a ragazzi?".
"Ragazzi? E che cosa sono? Nhaaa… per me è presto, ma sicuramente quando sarà il momento mi fidanzerò prima di Stacy, dato che sono molto più bella…" esclamò Torrie, strizzandomi l'occhio e facendo una piccola smorfia alla sorella, come se volesse dirle: «…tiè!».
"Sì, certo, come no… puoi anche avere quel po' po' di seno, ma il tuo fisico non è poi così sodo come il mio… e poi guarda qua che culo tosto che ho; il tuo invece…".
La mia faccia divenne paonazza, e capii che in famiglia c'era molta rivalità sotto quell'aspetto. Meno male che subito dopo intervenne zia Jessy.
"Ragazze, basta… smettetela di imbarazzare il povero Walter! Scusami, caro, mi daresti un attimo una mano a pulire la verdura??".
"D'accordo, zia…" risposi, e la seguii nel cucinino.

Zia Jessy mi diede una ciotola di indivia belga tagliata, e mi chiese di risciacquarla sotto l'acqua corrente. Mentre ero lì che lavavo l'insalata, lei si rivolse a me.
"Le tue cuginette ti hanno decisamente preso di mira… ho come l'impressione che questa, per te, non sarà una vacanza molto tranquilla…".
"Non preoccuparti, zia, lo so che scherzano… e comunque è vero, quest'anno ho avuto maggior cura di me stesso, e sono contento che i risultati si vedano…".
"Hai proprio ragione, sai?…" replicò zia Jessy. "Comunque credo che in spiaggia le ragazzine faranno a gara per accalappiarti, quindi fai attenzione…", quelle sue parole mi lusingarono, poi la zia continuò "…visto che immagino tu ormai sia fidanzato, no?".
"No, zia, per il momento sono libero, e credo che lo sarò ancora per un po'…" risposi.
"Mi meravigli, Walter, un bel ragazzo come te, tutto solo soletto…", poi anche lei mi sorprese, quando aggiunse "…e comunque le mie figliole lo sanno che con me non possono competere! Sono invidiabile; non pensi, Walter?". Detto questo si mise in posa, come una fotomodella, mostrandomi le curve toniche del suo fisico maturo, ma ancora da urlo. In particolare, nell'inarcare la schiena, il suo petto sembrava ancora più generoso, e la scollatura era diventata ancora più ampia.
"S-si…sicuro, zia…" deglutii, ipnotizzato da quella scena.
Zia Jessy mi chiese se volessi riposare dopo il viaggio, di là nella camera in cui mi aveva sistemato; proprio in quel momento, però, Torrie rientrò in casa.
"Waaaaaaalteeeerrr! Ma che cosa fai, lo sguattero? Noi stiamo andando al mare, che fai, vieni??".
"Mmmm… sì, magari… in effetti devo prendere un po' di sole, che a guardare voi due mi sento pallido…" risposi.
"Okay, vado a cambiarmi…" disse Torrie.
"Mi dispiace farti rimanere da sola, zia Jessy!" dissi, rivolgendomi a lei.
"Non preoccuparti, tesoro, ormai sono già le 11:00… preferisco restare qui a cucinare…" mi rispose, "…ma tu vai pure, divertiti e prenditi il tuo meritato sole".

Così andai anch'io a cambiarmi: misi su il mio costume, un boxer da mare nero, un pantalone bermuda chiaro e una maglietta smanicata anch'essa chiara, e mi accostai alla porta aspettando le due cugine. Mentre prendevo l'asciugamano dalla valigia, finalmente le due arrivarono e mi invitarono a seguirle a piedi fino alla spiaggia… quasi si strattonavano per chi dovesse stare avanti nel passo, e vederle così era assolutamente piacevole. Torrie indossava un costume a pezzo unico, con scollatura in mezzo che esaltava molto il suo seno, con un pareo, Stacy invece aveva preferito un «due pezzi», ma con un pantaloncino a coprire lo slip.

Prendemmo tre lettini e li posizionammo tutti affiancati tra loro, con le cuginette che mi avevano messo in mezzo a loro, in modo da potermi tenere vicino entrambe. Stacy si tolse il pantaloncino, e scorsi un perizoma che le metteva in risalto quel culetto altissimo e sodissimo che ha; io ero già in boxer, e un altro po' e mi scoppiava l'ormone. Poi le due si distesero, e mi stesi anch'io, supino, ma con le ginocchia sollevate per nascondere l'erezione che montava. Un po' per gioco, un po', per curiosità, cominciai a provocarle.
"Ma come… due belle ragazze come voi… ma davvero non ce l'avete, il fidanzato?".
"No, guarda, non ne abbiamo bisogno…" rispose Stacy.
"Non ne abbiamo bisogno eh? Ma piuttosto pensa a trovarlo…" le rispose Torrie, quasi piccata.
"Tu invece pensa agli affari tuoi! Piuttosto, Walter, mi spalmeresti l'olio abbronzante dietro la schiena?" soggiunse Stacy.
"Ma certo!" risposi! Lei si mise a pancia in giù sul lettino, e io presi a massaggiarle la schiena; aveva una pelle veramente liscia.
"Vai più giù, Walter, scendi… sul culetto, che mi devo abbronzare specialmente lì".
"O-okay…" dissi, intimidito. Cominciai a massaggiarle il didietro, che era esattamente come me lo immaginavo: sodo, muscoloso, alto, tonico… eccezionale! Stavo quasi per bucare il mio boxer, talmente ero in erezione. Torrie mi chiese se anch'io volevo un po' di crema solare sulle spalle, le dissi che per me era okay; allora si sedette dietro di me e, mentre io massaggiavo Stacy, lei mi spalmava la crema solare sulle spalle… cominciò a farlo sensualmente, io ero sempre più eretto e per mia fortuna ero seduto e potevo simulare tranquillità ormonale, sennò chissà quale sarebbe stata la loro reazione… magari mi avrebbero subito cacciato e rimandato su a Napoli… ne dedussi che era meglio rimanere calmi, anche se il mio ormone non ne poteva più.

All'improvviso Stacy si alzò, sfilandosi dal mio massaggio.
"Dai, andiamo tutti a fare un bagno…".
Ora, lì cascava l'asino: se mi fossi alzato in quel momento, tutti avrebbero notato il mio rigonfiamento. Era meglio per me inventare una scusa.
"Ragazze, voi andate che poi vi raggiungo…", e per fortuna lo fecero senza insistere.
Decisi di andare in cabina, ma era piuttosto distante dai nostri lettini, per cui, fino a quando ci arrivai, mezza spiaggia mi vide eccitato. Una volta arrivato in cabina mi sparai una enorme sega per cercare di calmare quella maledetta erezione… a volte mi piacerebbe poter controllare il mio amichetto con un pulsante on-off, visto che ci sono dei momenti in cui si eccita proprio di brutto. Ero talmente eccitato che venni dopo poche smanettate, e finalmente la mia erezione trovò sollievo.
Uscii dalla cabina più tranquillo; raggiunsi di corsa le cugine in acqua; un tuffo e riemersi fra le due ragazze. Cominciammo a spruzzarci l'acqua addosso, tra grida e risate, divertendoci come dei bambini.
Man mano che giocavamo e scherzavamo, senza che ce ne accorgessimo, ci spostavamo sempre più al largo… il mare era agitato e la corrente tendeva a trascinarci via dalla spiaggia.
Ora, Stacy non sapeva nuotare, Torrie un po'. All'improvviso Stacy trovò una buca nella sabbia e chiese aiuto, dicendo che non toccava; essendo più alto di lei, e quindi potendo toccare sul fondale senza problemi, mi sono precipitato in suo soccorso. L'ho raggiunta e l'ho afferrata… lei si è subito aggrappata a me, stringendomi le braccia al collo ed avvinghiandosi con le gambe attorno al mio bacino, e si è stretta a me con tutte le forze… potevo avvertire il battito disperato del suo cuore sul mio petto, ma soprattutto il suo sesso aderente al mio; nonostante i costumi da bagno, potevo avvertire distintamente le labbra della figa ed il suo calore, e la cosa mi faceva impazzire… se la situazione non fosse stata così drammatica, solo due sottili strati di tessuto mi separavano dallo scoparmela proprio là!! Così, con Stacy appiccicata a me, mi incamminai verso la riva dove l'acqua era più bassa, e lì finalmente lei si rilassò, liberandomi dal quel piacevolissimo abbraccio.
Mia cugina si era davvero impaurita, e non la smetteva più di ringraziarmi… era pallida come un cencio lavato, e Torrie, da vera stronza, la derise.
"Visto che figura di merda hai fatto?".
"Non ti preoccupare, Stacy, non fa nulla… Torrie, la vuoi smettere, per favore?" risposi io per sdrammatizzare.
Decidemmo di uscire dall'acqua e di tornare a casa, visto che ormai si era fatta quasi l'una; raccogliemmo la roba e facemmo la doccia lì in spiaggia.

Tornati a casa, per il pranzo mi vestii con bermuda leggero e maglietta; anche le mie cugine scelsero un look casual. Zia Jessy era in cucina e aveva ultimato il pranzo… cannelloni ripieni di ricotta e spinaci al forno… un po' pesanti, data la stagione, ma davvero molto buoni. Divorammo tutto di gusto, e poi, a fine pasto, prendemmo un po' di gelato; poi le due cuginette andarono a schiacciare un pisolino, ed io rimasi nel salottino, seduto sul divano, a guardare la TV. Ogni tanto, però, mi sorprendevo ad osservare la zia che, di là in cucina, stava lavando i piatti… mi soffermai per un attimo ad osservarla meglio: aveva lunghi capelli rossicci, un seno formoso, un fisico ancora piuttosto snello e giovanile, nonostante qualche chilo in più (peraltro collocato nei punti giusti…); mentre la guardavo, fu lei stessa che mi distolse dai miei pensieri.
"Vedrai che ti divertirai, qui… le ragazze lo hanno aspettato per tutto l'inverno, falle divertire un po'!". Disse questa frase, però, con uno strano tono, quasi allusivo…
"Non preoccuparti, zia. Sono sicuro che ci divertiremo molto", le dissi.
Poi, ad un certo punto, lei si lasciò andare ad un piccolo sfogo.
"Io non ce la faccio più, Walter!… Non capisco perchè quelle due non si trovano un ragazzo… eppure ormai hanno l'età giusta, e a mio avviso sono due bellissime donne… tu non trovi?".
"Sono senza dubbio bellissime… cosa vuoi che ti dica, zia, nemmeno a me hanno detto nulla al riguardo, e dire che gliel'ho chiesto anche stamattina in spiaggia…".
"Vedi un po' se stasera le puoi portare… non so… al bowling che c'è qui vicino, e cerchi di fargli conoscere qualcuno… ho il dubbio che siano molto timide con gli altri…".
"Beh… prima mi avevano chiesto se volevo portarle a fare una passeggiata in città, in serata… se ci andiamo magari possiamo anche fermarci al bowling… ah, a proposito, zia, ce la lasceresti la macchina? Non preoccuparti, non te la distruggo…" dissi, con aria ironica…!
"Ovviamente Walter, non preoccuparti…" mi rispose lei, sorridendo, "…solo non andare troppo veloce come fai di solito; tua madre mi ha detto che hai questo vizietto…".

Andai nella mia camera, e passando davanti a quella delle cuginette vidi che la porta era aperta. Mi affacciai, le due dormivano profondamente; Stacy era ancora in perizoma… mi soffermai un po' su quella visione, poi mi diedi uno schiaffo da solo, pensando: «…ma come fai a pensare a certe cose, Walter? Sono tue parenti…».
Raggiunsi la mia stanza e mi stesi sul letto, presi un libro e mi misi a leggere… ma il pensiero di quella mattina, del corpo caldo e sodo di Stacy che aderiva stretto stretto al mio, continuava a tornare a galla e a turbarmi la mente!… Ora, mi era capitato di leggere diversi raccontini erotici incestuosi sulla rete, che raccontavano di sesso tra parenti, cugini, fratelli, zie e nipoti, e quelle situazioni mi avevano parecchio intrigato… avevo provato ad immedesimarmi, ma non ci ero mai riuscito; non avevo il coraggio, temevo comunque le reazioni delle donne che erano con me in quella casa e le inevitabili conseguenze, sia in un senso che nell'altro; perciò ripresi il libro e mi concentrai sulla lettura.



Ore 18:30, si era fatta ora di andare. Le ragazze si erano ormai svegliate, e ci preparammo per il giro in città: io mi vestii molto casual, con jeans e camicetta leggera con le maniche rivoltate, loro indossarono jeans attillati (Torrie) ed un pantacollant aderente (Stacy) e due toppini scollati.
Appena arrivammo vicino alla macchina, Torrie e Stacy fecero quasi una guerra per chi doveva sedersi davanti, al posto del passeggero; alla fine fu Torrie a spuntarla, e quindi al mio fianco si sedette lei… in effetti era una bella distrazione, visto il suo generoso davanzale!
Misi in moto la macchina e ci avviammo sulla superstrada che conduceva in città… che ovviamente a quell'ora era praticamente deserta. Dopo circa sei-sette chilometri, però, all'improvviso si accese la spia dell'olio, quella di colore rosso… so che, quando succede, proseguire anche solo per breve tempo significa danneggiare seriamente il motore; così misi il cambio in folle, accostai e spensi il motore. Spensi e riaccesi la macchina, sperando in una falsa segnalazione dell'impianto elettrico, ma la spia rossa restava drasticamente accesa… così spensi di nuovo il motore, stavolta in modo definitivo, e tirai un pugno allo sterzo della macchina, sbuffando.
"Cosa c'è, Walter?" Torrie mi disse.
"Qualche problema al motore… cacchio!! Probabilmente è una perdita d'olio…".
"E quindi?".
"E quindi, se continuiamo a marciare, fonderemo il motore. Dannazione, proprio non ci voleva…".
"Non c'è nessuno che può venire ad aiutarci?" intervenne Stacy.
"E chi vuoi che venga?…" le rispose Torrie, "…siamo nel bel mezzo di 'sta superstrada, in pieno pomeriggio, che forse non ci passerà nessuno almeno per le prossime due ore… e non abbiamo nemmeno altre macchine per poterci muovere!".
Ricordai di avere con me la tessera dell'ACI, previdente regalo di mia madre. Presi il cellulare e provai a fare il numero dell'assistenza stradale, per chiamare un carro attrezzi e magari ottenere una vettura sostitutiva di cortesia… niente, non c'era campo. Mi depressi un po', nel dover dare la brutta notizia alle mie cuginette.
"Mi sa che ci toccherà farcela a piedi fino a casa, purtroppo…!".
"Ma io sono stanchissima…!" disse Torrie con tono scocciato. Spinse il pulsante che abbassava elettricamente lo schienale e si distese; Stacy le disse che era proprio una schiappa, mentre io intanto la vedevo, lì distesa, con il seno che quasi pareva strapparle la maglia, e sentii nuovamente bussare alla porta della mia mente l'ormone libero e selvaggio.
"Walter, che facciamo?", mi chiese Torrie. Non sapendo cosa rispondere, tacqui. Abbassai anch'io lo schienale e mi distesi per pensare ad una soluzione, dimenticando completamente lo stato della mia eccitazione, conseguente alla visione del seno di Torrie. Appena mi distesi, notai le due sorelle fissare entrambe il mio girovita… beh, in effetti guardavano un po' più in basso del girovita. Torrie, addirittura, si stava leccando le labbra…
"Cosa c'è, Torrie?".
"No, nulla… pensavo… beh, complimenti…".
"Complimenti per cosa?" risposi curioso.
"Nulla, sta scherzando!" replicò acida Stacy, dando un'occhiataccia alla sorella.
"Ragazze… vista la situazione, dobbiamo tornare per forza a piedi, se restiamo qui arrostiremo prima che possa passare qualcuno, e poi per fortuna non siamo lontanissimi da casa. Su, andiamo…".

C'era un afa terribile, e quella cavolo di superstrada assomigliava al deserto del Sahara; per fortuna almeno le ragazze erano equipaggiate con scarpette da ginnastica anziché con tacchi alti, così non si sarebbero lamentate molto per il cammino.
Durante il tragitto, per via della calura insopportabile, mi tolsi la camicia rimanendo a torso nudo; anche loro si liberarono del toppino, rimanendo solo in reggiseno. I miei occhi si sbarrarono completamente quando vidi il reggiseno di Torrie, che era praticamente inesistente, fatto da due triangolini che coprivano i capezzoli e le compattavano il seno sul petto. Non seppi resistere ad un complimento.
"Bello questo reggiseno…" dissi a Torrie.
Stacy mi guardò male, quasi invidiosa.
"Ah, ti piace il reggiseno di mia sorella, eh??… E del mio perizoma che te ne pare?".
Non mi diede il tempo di fiatare e si abbassò il suo pantacollant, mostrandomi il suo didietro; il perizoma era incredibile: un misero filino di colore rosso che passava tra le natiche lasciandole completamente scoperte, e, sul punto di giunzione con quello trasversale nero, aveva la forma di una bocca aperta… che visione celestiale!! Mi eccitai nuovamente, ma per poco: la stanchezza stava prendendo il sopravvento.
"Ma smettila, e pensa a camminare, scema…" fu la scontata reazione di Torrie.

Impiegammo tutto il pomeriggio a camminare, ed arrivammo a casa che il sole era ormai quasi tramontato. Ero in un lago di sudore.
Prima di rientrare ci ricomponemmo; zia Jessy ci vide rientrare a casa.
"Che è successo? Tutto a posto in città?" chiese, allarmata.
"Macchè…" le risposi, "…la macchina si è fermata sulla superstrada, e ce la siamo fatta a piedi fin qui…!".
"Oh, mi dispiace… mamma che guaio… vabbè, domani parlerò col meccanico e mi faccio accompagnare a prenderla. Ragazzi, stasera se vi va mangiamo due pizze, okay?".
"Oh, per me va benissimo; io mangerei pizza tutti i giorni!" disse Stacy. Anch'io approvai la proposta.

Dopo cena ci sedemmo sul divano a guardare la TV, ma davvero non c'era nulla di interessante. Ho sempre odiato le programmazioni estive, sicuramente i network televisivi sanno bene che pochissima gente guarda la tele durante le sere d'estate, e ne approfittano per mandare in onda il peggio del peggio!! Proposi allora di fare un giretto in paese per un drink, ma le ragazze apparivano stanche, per cui anche quella proposta abortì.
Nel frattempo tutte le ragazze, zia Jessy compresa, si erano cambiate ed erano in vestaglia… ovviamente quelle di Torrie e di zia Jessy erano ridondanti a livello dei pettorali, mentre quella di Stacy un po' meno. La zia, a quel punto, disse che sarebbe andata a letto a leggere un po' prima di addormentarsi, così si alzò e si accasciò su di me per baciarmi sulla guancia; la sua scollatura, già piuttosto generosa, si ampliò notevolmente a causa della forza di gravità, e non potei evitare di omaggiare di un lungo sguardo il florido seno che mi si parava davanti.
La zia, che evidentemente se n'era accorta, a quel punto si alzò e si rivolse alle sue figlie.
"Avete visto, ragazze? Sono più attraente di voi… appena mi sono avvicinata a Walter subito mi ha guardato il seno…".
Avvampai all'istante; ero imbarazzatissimo… cacchio, mi ero fatto beccare come un pivellino, come in quelle commediole sexy all'italiana degli anni '70, nelle quali Lino Banfi restava ipnotizzato davanti alle tette di Edwige Fenech. «Che idiota, che idiota…», pensai di me stesso!
"Arrivi tardi, mamma…" Torrie, a quel punto, si alzò, "…è tutta la giornata che il seno l'ha guardato a me…".
"Seee, non immaginate quante seghe mentali si sia fatto sul mio culo…" irruppe Stacy.
A quel punto volevo solamente scomparire; ritenevo di aver fatto la più colossale delle figure di merda… ma ciò che mi meravigliava era che le tre donne non sembravano preoccuparsi della cosa, concentrandosi solo su chi di loro fosse meglio.
"Su, ragazzine, rassegnatevi, non potete competere con il mio corpo…".
"Ma dàààiii, mamma, non dire cazzate, il mio corpo è diecimila volte meglio…".
Non ci credevo: avevo tre donne bellissime davanti a me, che erano impegnate anima e corpo (soprattutto quest'ultimo) in un'incredibile competizione tra loro!!

A un certo punto Stacy se ne viene fuori con una proposta.
"Perchè non facciamo giudicare a Walter? Facciamo una gara di bellezza e lui sarà il giudice… che ne dite??".
Non ebbi il fiato per rispondere; non me la sentivo di essere il giudice di un concorso di bellezza, soprattutto perché si trattava di mia zia e le mie cugine… e se qualcuna di loro, se non avesse vinto, mi avesse preso in antipatia?! Ma poi, data la grande insistenza soprattutto di zia Jessy e di Torrie, mi feci coraggio.
"Va bene… allora adesso andate a cambiarvi, vestitevi come se doveste uscire, indossate tutte la biancheria intima sotto e cominciamo…" dissi.
Tutte e tre corsero subito a cambiarsi, ed io mi domandai che cazzo stavo combinando; avevo lasciato che la mia parte maschia ed istintiva prendesse il controllo su quella razionale.

10 minuti dopo, l'una dopo l'altra, si presentarono tutte; la prima fu Stacy, che sculettando sfacciatamente si andò a sedere su una delle sedie che avevano accuratamente posizionato al centro del salone: aveva indosso un top scollato, un pantalone bianco aderentissimo e scarpe alte con tacchi dorati. «Bella scelta…», pensai. Poi arrivò Torrie, che si presentò vestita con un abito da sera di colore viola molto particolare: dietro la schiena aveva una scollatura ampissima, la gonna corta a metà coscia, e infine due stivaletti bianchi e viola, dai quali sfociava una calza a rete bianca, molto particolare; i suoi capelli erano tenuti insieme da un fermaglio dello stesso colore viola del vestito.
L'ultima a comparire fu zia Jessy. La guardai dal basso: tacchi altissimi reggevano due scarpe rosse lucide, scintillanti, che si intonavano ai suoi capelli, e poi un abito da sera nero, corto, trasparente sul retro, davanti un po' meno, che lasciava intravedere la biancheria intima anch'essa di colore rosso.
Si sedettero sulle sedie, accavallando le gambe.

Proposi la prima prova: una gara di seduzione. Le tre concorrenti avrebbero dovuto sedurmi come meglio potevano. Cominciò Stacy: si mise dietro di me, mi accarezzò il collo con le sue mani, poi le fece scorrere sul mio petto mentre mi deliziava con dei sensuali baci sulla guancia, e poi tornò a sedersi… davvero niente male. Poi toccò a Torrie: lei esordì piazzando la sua arma migliore, il seno, proprio davanti al mio volto, si sedette di traverso sulle mie cosce baciandomi sul collo… il mio membro, costretto in un misero pantaloncino, scoppiava quasi; lei lo avvertì sotto di sé e se ne tornò a sedere compiaciuta, sfottendo la sorella: "Hai visto, cozza? Io l'ho fatto arrapare, tu no…". Stacy era su tutte le furie, e si vedeva che aveva quasi voglia di strozzarla. E infine toccò a zia Jessy: mi si avvicinò languidamente, ancheggiando come una diva, poi si sedette a cavalcioni su di me, cominciando a leccarmi il collo e l'orecchio, e strusciando sinuosa il bacino sul mio pacco indurito, in un massaggio sensualissimo.
Prima prova ovviamente vinta da zia Jessy!
Le cuginette protestarono vivamente per il giudizio espresso, dato che la concorrente che veniva dopo aveva visto la prova di chi la precedeva e si era organizzata in modo da poter fare di meglio. Zia Jessy, per contro, si difese dicendo di essere più matura ed esperta di loro, e che quindi avrebbe vinto lo stesso.
Sia pure a malincuore, visto il trattamento riservatomi dalla mia arrapante zia, ammisi che in effetti le ragazze avevano ragione; per cui annullammo concordemente la prima prova.
"Tanto alla fine vincerò lo stesso…" concluse zia Jessy, facendo la linguaccia alle sue due figliole, le quali le restituirono la smorfia.

Seconda prova: strip-tease… questa volta, per evitare contestazioni, le tre lo avrebbero fatto insieme. Tutte e tre le sfidanti si impegnarono al massimo, con movenze sensuali e acrobatiche. Scoprii la rossa biancheria intima, ampiamente prevista, di zia Jessy, quella argentata di Torrie e quella dorata di Stacy; tutte e tre indossavano il perizoma, ma ovviamente il fisico palestrato ed il culo supertonico di Stacy risaltavano su tutti gli altri. Tuttavia non potevo trascurare il seno enorme e compatto di Torrie e quello di zia Jessy, il cui bel fisico era inoltre esaltato dalla maggiore energia che lei ci metteva rispetto alle altre due concorrenti.
Avrei voluto dare la vittoria a zia Jessy, ma poi ho pensato che le due cuginette erano anche più stanche, vista la disavventura del pomeriggio; così non me la sono sentita di concederle questo vantaggio.
La gara di strip-tease, quindi, a mio insindacabile giudizio, fu dichiarata conclusa «a pari merito», e decisi così che la gara sarebbe stata decisa dall'ultima prova.

Sulla terza prova, lo riconosco, sono stato particolarmente cattivo: sesso simulato. Le tre donne avrebbero dovuto spogliarsi e far finta di avere un amplesso; come partner, avrebbero potuto scegliere una sedia, o un cuscino, oppure il bracciolo del divano. Le tre donne erano ormai determinate a superarsi, ed essendo quella prova decisiva, nessuna di loro ebbe nulla da obiettare. Stacy e Torrie scelsero una sedia, mentre zia Jessy preferì un cuscino; tuttavia, avendo dei problemi a poggiarlo in terra, decidemmo che per effettuare la prova ci saremmo trasferiti in camera da letto di zia Jessy.
Devo dire che erano tutte e tre scatenate: Torrie si muoveva con decisione e disinvoltura a cavalcioni della sua sedia, posando le braccia sulla spalliera, simulando un amplesso sussultorio sul suo partner immaginario. Stacy, invece, ondeggiava sinuosa sulla sua sedia, disegnando dei fantasiosi ghirigori con il bacino e appoggiandosi con le mani sul fondo della sedia, per comprimere tra le braccia il suo seno della seconda misura e valorizzarlo… i suoi capezzoli erano molto duri, si vedeva che la cosa la eccitava. Ma soprattutto mi colpì la sensualità di zia Jessy, che a cavalcioni del suo cuscino appariva molto più bella e sensuale di quanto già non fosse… stava facendo tutto quello che la sua fantasia le suggeriva, strusciando dolcemente il pube sul cuscino, sollevandone un bordo e portandolo al seno per stringerlo tra le tette; anche i suoi gemiti erano molto più realistici di quelli di Torrie e Stacy… porca vacca, in quel momento volevo disperatamente essere quel cuscino.

Erano tutte molto arrapanti… anche troppo; ormai non ce la facevo più, il mio membro per poco non rompeva la prigione di stoffa nella quale era costretto.
Zia Jessy se ne accorse.
"Puoi anche svestirti, se ti senti a disagio!" mi disse.
Le mie cuginette, a quel punto, cacciarono la lingua di fuori… mi trovavo contro tre donne arrapate e determinate, l'una migliore dell'altra. Decisi, a quel punto, di giocarmi il tutto per tutto: mi sfilai i pantaloncini strappandomeli quasi via, e il mio uccello schizzò fuori con violenza… era più lungo e duro del solito, e le tre corsero verso di me saltandomi praticamente addosso. Le pregai di aspettare, ma zia Jessy non ne volle sapere e, afferratomi, mi scaraventò sul letto. Stacy, senza perdere tempo, attaccò subito a farmi una pompa, mentre Torrie mi baciava leccandomi le labbra e poi invadendomi la bocca con la sua lingua morbida. Erano tutte e tre insaziabili, tanto che, per cercare di calmarle, provai a lamentarmi.
"Zia… ma… che accidenti stiamo facendo?".
"Non preoccuparti, Walter… rimarrà tra di noi, io non riesco a fermarmi, mi è venuta troppa voglia del tuo coso…".
"Anche a me, bastardello che sei…" le fece eco Stacy.

Non ci volle molto che esplosi nella bocca di Stacy inondandola, mentre Torrie mi piazzò sulla faccia le sue tettone, invitandomi a slinguazzare i suoi capezzoli induriti… mamma mia, che bel seno che aveva. Poi Stacy si mise alla pecorina, mostrandomi il suo straordinario sedere in tutto il suo splendore… quella visione ebbe l'effetto di farmi tornare prestissimo in tiro. Non potei dominarmi; mi alzai e le saltai addosso, penetrandola all'istante… le davo dei colpi piuttosto forti, e lei mi incitava a spingere sempre di più, ma purtroppo non potevo accontentarla, visto che lo scroto urtava fortemente contro di lei, facendomi parecchio male. Zia Jessy si avvicinò a me da dietro e cominciò a baciarmi sul collo; sentivo le sue tette sulla schiena, poi la sentii afferrarmi i testicoli e massaggiarli delicatamente, e questo mi provocò un brivido lungo la schiena e l'ingrossamento oltremisura del mio arnese. Torrie, intanto, prese la mia mano e se la passò sulla vagina bollente, infilandosi poi due mie dita dentro… stavo impazzendo, stavo con tre donne contemporaneamente, e non me ne fregava nulla che erano mie consanguinee… non ci vedevo più dalla voglia di farmele tutte in blocco, e continuavo incessantemente a scoparmi Stacy con l'uccello e Torrie con la mano.

Poi Stacy si staccò da me; neanche il tempo di capire cosa succedeva, che zia Jessy mi tirò da dietro mandandomi lungo sul letto; il tempo di atterrare con la schiena sul materasso che me la ritrovai stesa addosso con tutto il suo corpo appiccicato al mio… sentivo le sue fantastiche tette sul mio petto, il suo ventre morbido sul mio, il suo pelo pubico che solleticava il mio uccello in massima tensione. Mi diede un lungo bacio in bocca, poi, muovendosi piano, fece scorrere la sua passerina sulla mia asta fino a raggiungerne la punta, e quindi se la lasciò scivolare dentro. La figa di zia Jessy era bollente e bagnatissima; mi faceva letteralmente impazzire. A quel punto zia Jessy si sollevò imperiosamente su di me e iniziò a cavalcarmi… si stava muovendo su di me proprio come aveva fatto poco prima su quel cuscino. Non feci in tempo a godermi quella sensazione favolosa che Stacy si precipitò a baciarmi con passione… potei constatare che era piuttosto brava con la lingua, e poi aveva le labbra più morbide tra tutte e tre le mie aguzzine. Mentre zia Jessy continuava a montarmi in modo così godurioso, Torrie fece spostare Stacy e montò a sua volta a cavalcioni della mia faccia, invitandomi a scoparla con la mia lingua… ed io la accontentai; la leccavo la passerina allo stesso ritmo con cui zia Jessy mi stava scopando. Stacy, intanto, prese la mia mano destra e, dopo averla leccata per bene, se la avvicinò alla figa e si penetrò con le mie dita.

Le tre donne cominciarono a urlare come delle forsennate in preda ai loro orgasmi, e dopo poco sia Torrie che Stacy, che erano decisamente più stanche, si fecero da parte. Zia Jessy, invece, era un fiume in piena… era eccitatissima, e me lo diceva chiaro e tondo mentre mi cavalcava.
"Non avresti dovuto farmi arrapare così, con quella finta scopata… adesso ho bisogno di sesso vero, e visto che sei stato tu a provocarmi questa eccitazione, sarai tu che dovrai spegnermela… e resterai sotto di me fino a quando non avrai soddisfatto tutte le mie voglie. E non illuderti, non avrò nessuna pietà per te…".
Notai un lampo di lucida follìa nei suoi occhi, ed un sorriso furbetto e malizioso sulle sue labbra. Zia Jessy si chinò su di me, intrecciando la sua lingua con la mia, ormai libera dalla passerina di Torrie; poi si risollevò su di me, era fiera e selvaggia… prese le mie mani e se le portò sul petto; mi ritrovai a reggere dal basso le sue favolose tettone… santo cielo, erano talmente abbondanti che non riuscivo a contenerle nelle mie mani. Mi sollevai per succhiarle un po', poi zia Jessy mi infilo la faccia tra le tette e mi strinse forte a sé, quasi soffocandomi. Poi allentò la sua morsa e mi spinse indietro, stendendomi nuovamente supino sul letto.
Non avrei mai immaginato che zia Jessy potesse essere così allupata, e soprattutto così scatenata: sembrava in sella ad un purosangue lanciato al galoppo, mentre con le mani poggiate sul mio petto mi teneva piantato contro il materasso. Per fortuna ero anch'io piuttosto stanco e questo permise di ammortizzare le sensazioni di piacere che stavo provando, e quindi di poter durare di più, per mia e sua soddisfazione.

Dopo un po', tuttavia, la fantastica cavalcata di zia Jessy mi stava inevitabilmente portando all'orgasmo… sentivo le mie sensazioni di piacere diventare sempre più intense, godendo come davvero non mi era mai capitato fino ad allora… poi, quando sentii di essere ormai prossimo al punto di non ritorno, lanciai l'allarme.
"Zia… lasciami andare, sto per… venire!".
"Sììì… vieni, Walter, vienimi dentro… ho voglia del tuo seme caldo dentro di me!".
"Ma… zia Jessy… ti rendi conto che…".
"Non me ne frega nulla… avanti, vieni, tesoro… aaahhh!".
Bastarono pochi secondi e venni ancora una volta, copiosamente, inondando il ventre di zia Jessy come avevo fatto prima con la bocca di Stacy.
Non volli pensare al guaio che avevo combinato; probabilmente zia Jessy aveva preso le sue precauzioni, oppure, magari, sapeva già come rimediare a quella sua leggerezza… in quella circostanza pensai solo che quella serata fu, e sarebbe rimasta, leggendaria!

Le mie tre donne si complimentarono con me, e mi proposero di ripetere quell'incredibile esperienza nei giorni successivi. Non c'era alcun dubbio: avrei passato una vacanza davvero indimenticabile!
scritto il
2024-08-08
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