Le avventure erotiche di Lollipop 3°capitolo
di
AngelicaBella
genere
saffico
Capitolo 3: Il Bacio di Afrodite
Lollipop emerse dalla dark room come una creatura risorta dall’abisso, la pelle ancora calda e sensibile al tocco dell’aria che la avvolgeva dolcemente. Ogni respiro le sembrava più profondo, come se avesse respirato per la prima volta dopo una lunga apnea. Il corridoio che si snodava davanti a lei era avvolto nella stessa penombra languida che pervadeva ogni angolo della villa, un labirinto di desideri in attesa di essere scoperti.
Si lasciò guidare dall’istinto, i suoi piedi nudi che sfioravano il freddo pavimento di marmo, le mani che accarezzavano le pareti vellutate come a cercare un segno, un indizio su quale direzione prendere. Fu allora che la vide: una figura femminile avvolta in un abito di seta nera, che sembrava fondersi con l’oscurità stessa. La donna la osservava con uno sguardo penetrante, i suoi occhi grandi e scuri come pozzi profondi, pieni di segreti.
La donna non disse una parola, ma il suo sorriso era un invito, una promessa che Lollipop non poteva ignorare. Il cuore di Lollipop batté più forte, un misto di curiosità e desiderio che la spinse ad avvicinarsi. Quando le fu abbastanza vicina, la donna le prese la mano, la sua presa delicata ma sicura, e la guidò attraverso una porta nascosta, che si aprì su una stanza segreta, immersa in una luce soffusa e dorata.
La stanza era piccola e intima, le pareti rivestite di drappi di seta che ondeggiavano leggermente, come accarezzate da un vento invisibile. Al centro, un grande letto a baldacchino, coperto da lenzuola di raso bianco che riflettevano la luce come la superficie di un lago al chiaro di luna. La donna si voltò verso Lollipop, il suo sguardo che bruciava di una dolcezza intensa, quasi insopportabile nella sua bellezza.
“Sono Pandora,” sussurrò la donna, la sua voce un sussurro vellutato che avvolse Lollipop come una carezza. “Lascia che ti mostri un altro volto del piacere.”
Lollipop sentì un brivido percorrerle la schiena. Non era il tipo di paura che immobilizza, ma quella deliziosa sensazione di essere sull’orlo di una scoperta che avrebbe cambiato per sempre la sua visione del mondo. Senza esitare, si avvicinò a Pandora, sentendo il calore del suo corpo irradiarsi attraverso il sottile strato di seta che le separava.
Le mani di Pandora si mossero con una grazia felina, sciogliendo i lacci dell’abito di Lollipop, lasciando che scivolasse a terra come un’ombra, rivelando la sua pelle nuda e pulsante di vita. Pandora la osservò per un momento, ammirando ogni curva, ogni imperfezione che rendeva Lollipop così unica, così terribilmente umana e, al contempo, divina.
Quando Pandora si avvicinò ancora, le loro labbra si sfiorarono in un bacio dolce e profondo, un incontro di due mondi, di due anime che si riconoscevano nell’oscurità. Le labbra di Pandora erano morbide e sapienti, si muovevano con una lentezza deliberata, esplorando la bocca di Lollipop con una sensualità che sembrava non avere fretta, come se volesse assaporare ogni istante, ogni respiro.
Le mani di Pandora scesero lungo il corpo di Lollipop, tracciando percorsi di fuoco sulla sua pelle. Ogni tocco era una promessa, un preludio a un piacere che Lollipop non aveva mai conosciuto, un piacere che non era fatto di fretta o di foga, ma di pura, raffinata tenerezza. Quando Pandora la guidò dolcemente verso il letto, Lollipop si lasciò cadere sulle morbide lenzuola, il cuore che le batteva forte nel petto, mentre il desiderio si accendeva sempre più in profondità.
Pandora si abbassò accanto a lei, i loro corpi che si intrecciavano come edera, le mani che si muovevano senza fretta, esplorando ogni curva, ogni angolo nascosto. La sua bocca seguiva le sue mani, baciando e assaporando la pelle di Lollipop, facendo tremare il suo corpo con ogni tocco, ogni piccolo morso delicato.
Quando Pandora raggiunse il seno di Lollipop, la sua lingua scivolò dolcemente sul capezzolo teso, facendolo fremere e indurire sotto il tocco sapiente. Lollipop gettò indietro la testa, un gemito soffocato che le sfuggì dalle labbra, mentre il piacere le esplodeva nel petto, irradiandosi come onde concentriche fino al ventre, fino al cuore. Ogni bacio, ogni leccata era un atto di adorazione, come se Pandora stesse pregando un'antica dea, rendendo omaggio alla sua bellezza e alla sua femminilità.
Pandora si spostò lentamente, la sua bocca che scivolava lungo il ventre di Lollipop, sfiorando la pelle con una tale delicatezza che ogni nervo del suo corpo sembrava risvegliarsi, bruciando di desiderio. Quando Pandora raggiunse l’interno delle sue cosce, Lollipop sentì il suo corpo rilassarsi e, allo stesso tempo, tendersi in attesa, il respiro che si faceva più veloce, più profondo.
Con un tocco leggero, Pandora separò le cosce di Lollipop, aprendo un sentiero verso il centro del suo piacere. La sua bocca si abbassò lentamente, sfiorando la pelle sensibile con la punta della lingua, disegnando cerchi delicati che fecero contorcere Lollipop di desiderio. Ogni movimento era studiato, ogni tocco era perfetto, come se Pandora conoscesse ogni segreto nascosto nel corpo di Lollipop, ogni punto che la faceva tremare di piacere.
Quando finalmente la lingua di Pandora trovò il suo centro, Lollipop sentì il piacere esploderle dentro come un fuoco d’artificio, un'ondata calda che si diffuse in tutto il suo corpo, facendola gridare di estasi. Pandora la portava sull’orlo dell’orgasmo e poi si fermava, lasciandola sospesa in un tormento delizioso che la faceva ansimare e desiderare di più.
Il ritmo che Pandora impose era lento, ipnotico, un crescendo che si costruiva con pazienza, strato dopo strato, fino a quando Lollipop non riuscì più a trattenere il piacere che cresceva dentro di lei come un'onda inarrestabile. Con un ultimo tocco, un ultimo bacio, Pandora la portò oltre il limite, lasciandola affondare in un mare di pura estasi, dove ogni fibra del suo essere vibrava di piacere, ogni pensiero si dissolveva in un unico, accecante istante di completa, assoluta soddisfazione.
Lollipop tremava, il corpo scosso da spasmi di piacere che sembravano non avere fine, mentre Pandora continuava a baciarla dolcemente, prolungando quell’orgasmo che sembrava non volersi mai esaurire. Quando finalmente il piacere si placò, Lollipop si abbandonò tra le braccia di Pandora, il cuore che batteva ancora furiosamente, il respiro che si calmava lentamente.
Le due donne rimasero lì, avvolte l'una nell'altra, come se il tempo si fosse fermato, come se il mondo esterno non esistesse più. Lollipop chiuse gli occhi, sentendo il profumo di Pandora, la sua pelle morbida contro la sua, e capì che in quell’incontro aveva scoperto un nuovo lato di sé, un lato che avrebbe custodito per sempre, come un prezioso segreto.
Pandora la baciò sulla fronte, un bacio leggero come un soffio di vento, e sussurrò all'orecchio di Lollipop: “Sei stata mia, e io sono stata tua. Ricorderai questa notte ogni volta che chiuderai gli occhi e penserai al piacere.”
Lollipop sorrise, sentendo un’ondata di gratitudine e amore che la riempiva, sapendo che Pandora aveva ragione. Questa notte, questa esperienza, sarebbe rimasta con lei per sempre, un tesoro nascosto nel profondo del suo cuore, un ricordo da cui attingere nei momenti di solitudine, un segno indelebile della donna che era diventata.
Lollipop emerse dalla dark room come una creatura risorta dall’abisso, la pelle ancora calda e sensibile al tocco dell’aria che la avvolgeva dolcemente. Ogni respiro le sembrava più profondo, come se avesse respirato per la prima volta dopo una lunga apnea. Il corridoio che si snodava davanti a lei era avvolto nella stessa penombra languida che pervadeva ogni angolo della villa, un labirinto di desideri in attesa di essere scoperti.
Si lasciò guidare dall’istinto, i suoi piedi nudi che sfioravano il freddo pavimento di marmo, le mani che accarezzavano le pareti vellutate come a cercare un segno, un indizio su quale direzione prendere. Fu allora che la vide: una figura femminile avvolta in un abito di seta nera, che sembrava fondersi con l’oscurità stessa. La donna la osservava con uno sguardo penetrante, i suoi occhi grandi e scuri come pozzi profondi, pieni di segreti.
La donna non disse una parola, ma il suo sorriso era un invito, una promessa che Lollipop non poteva ignorare. Il cuore di Lollipop batté più forte, un misto di curiosità e desiderio che la spinse ad avvicinarsi. Quando le fu abbastanza vicina, la donna le prese la mano, la sua presa delicata ma sicura, e la guidò attraverso una porta nascosta, che si aprì su una stanza segreta, immersa in una luce soffusa e dorata.
La stanza era piccola e intima, le pareti rivestite di drappi di seta che ondeggiavano leggermente, come accarezzate da un vento invisibile. Al centro, un grande letto a baldacchino, coperto da lenzuola di raso bianco che riflettevano la luce come la superficie di un lago al chiaro di luna. La donna si voltò verso Lollipop, il suo sguardo che bruciava di una dolcezza intensa, quasi insopportabile nella sua bellezza.
“Sono Pandora,” sussurrò la donna, la sua voce un sussurro vellutato che avvolse Lollipop come una carezza. “Lascia che ti mostri un altro volto del piacere.”
Lollipop sentì un brivido percorrerle la schiena. Non era il tipo di paura che immobilizza, ma quella deliziosa sensazione di essere sull’orlo di una scoperta che avrebbe cambiato per sempre la sua visione del mondo. Senza esitare, si avvicinò a Pandora, sentendo il calore del suo corpo irradiarsi attraverso il sottile strato di seta che le separava.
Le mani di Pandora si mossero con una grazia felina, sciogliendo i lacci dell’abito di Lollipop, lasciando che scivolasse a terra come un’ombra, rivelando la sua pelle nuda e pulsante di vita. Pandora la osservò per un momento, ammirando ogni curva, ogni imperfezione che rendeva Lollipop così unica, così terribilmente umana e, al contempo, divina.
Quando Pandora si avvicinò ancora, le loro labbra si sfiorarono in un bacio dolce e profondo, un incontro di due mondi, di due anime che si riconoscevano nell’oscurità. Le labbra di Pandora erano morbide e sapienti, si muovevano con una lentezza deliberata, esplorando la bocca di Lollipop con una sensualità che sembrava non avere fretta, come se volesse assaporare ogni istante, ogni respiro.
Le mani di Pandora scesero lungo il corpo di Lollipop, tracciando percorsi di fuoco sulla sua pelle. Ogni tocco era una promessa, un preludio a un piacere che Lollipop non aveva mai conosciuto, un piacere che non era fatto di fretta o di foga, ma di pura, raffinata tenerezza. Quando Pandora la guidò dolcemente verso il letto, Lollipop si lasciò cadere sulle morbide lenzuola, il cuore che le batteva forte nel petto, mentre il desiderio si accendeva sempre più in profondità.
Pandora si abbassò accanto a lei, i loro corpi che si intrecciavano come edera, le mani che si muovevano senza fretta, esplorando ogni curva, ogni angolo nascosto. La sua bocca seguiva le sue mani, baciando e assaporando la pelle di Lollipop, facendo tremare il suo corpo con ogni tocco, ogni piccolo morso delicato.
Quando Pandora raggiunse il seno di Lollipop, la sua lingua scivolò dolcemente sul capezzolo teso, facendolo fremere e indurire sotto il tocco sapiente. Lollipop gettò indietro la testa, un gemito soffocato che le sfuggì dalle labbra, mentre il piacere le esplodeva nel petto, irradiandosi come onde concentriche fino al ventre, fino al cuore. Ogni bacio, ogni leccata era un atto di adorazione, come se Pandora stesse pregando un'antica dea, rendendo omaggio alla sua bellezza e alla sua femminilità.
Pandora si spostò lentamente, la sua bocca che scivolava lungo il ventre di Lollipop, sfiorando la pelle con una tale delicatezza che ogni nervo del suo corpo sembrava risvegliarsi, bruciando di desiderio. Quando Pandora raggiunse l’interno delle sue cosce, Lollipop sentì il suo corpo rilassarsi e, allo stesso tempo, tendersi in attesa, il respiro che si faceva più veloce, più profondo.
Con un tocco leggero, Pandora separò le cosce di Lollipop, aprendo un sentiero verso il centro del suo piacere. La sua bocca si abbassò lentamente, sfiorando la pelle sensibile con la punta della lingua, disegnando cerchi delicati che fecero contorcere Lollipop di desiderio. Ogni movimento era studiato, ogni tocco era perfetto, come se Pandora conoscesse ogni segreto nascosto nel corpo di Lollipop, ogni punto che la faceva tremare di piacere.
Quando finalmente la lingua di Pandora trovò il suo centro, Lollipop sentì il piacere esploderle dentro come un fuoco d’artificio, un'ondata calda che si diffuse in tutto il suo corpo, facendola gridare di estasi. Pandora la portava sull’orlo dell’orgasmo e poi si fermava, lasciandola sospesa in un tormento delizioso che la faceva ansimare e desiderare di più.
Il ritmo che Pandora impose era lento, ipnotico, un crescendo che si costruiva con pazienza, strato dopo strato, fino a quando Lollipop non riuscì più a trattenere il piacere che cresceva dentro di lei come un'onda inarrestabile. Con un ultimo tocco, un ultimo bacio, Pandora la portò oltre il limite, lasciandola affondare in un mare di pura estasi, dove ogni fibra del suo essere vibrava di piacere, ogni pensiero si dissolveva in un unico, accecante istante di completa, assoluta soddisfazione.
Lollipop tremava, il corpo scosso da spasmi di piacere che sembravano non avere fine, mentre Pandora continuava a baciarla dolcemente, prolungando quell’orgasmo che sembrava non volersi mai esaurire. Quando finalmente il piacere si placò, Lollipop si abbandonò tra le braccia di Pandora, il cuore che batteva ancora furiosamente, il respiro che si calmava lentamente.
Le due donne rimasero lì, avvolte l'una nell'altra, come se il tempo si fosse fermato, come se il mondo esterno non esistesse più. Lollipop chiuse gli occhi, sentendo il profumo di Pandora, la sua pelle morbida contro la sua, e capì che in quell’incontro aveva scoperto un nuovo lato di sé, un lato che avrebbe custodito per sempre, come un prezioso segreto.
Pandora la baciò sulla fronte, un bacio leggero come un soffio di vento, e sussurrò all'orecchio di Lollipop: “Sei stata mia, e io sono stata tua. Ricorderai questa notte ogni volta che chiuderai gli occhi e penserai al piacere.”
Lollipop sorrise, sentendo un’ondata di gratitudine e amore che la riempiva, sapendo che Pandora aveva ragione. Questa notte, questa esperienza, sarebbe rimasta con lei per sempre, un tesoro nascosto nel profondo del suo cuore, un ricordo da cui attingere nei momenti di solitudine, un segno indelebile della donna che era diventata.
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