Sono venuto nella pancia della mia mamma 5° - Il primo pompino

di
genere
incesti

Naturalmente in quel momento la mamma non era fertile per motivi di ciclo ed anche perché dalla sospensione della pillola, occorrono diversi giorni prima che si recuperi la capacità la fertilità e la capacità di rimanere incinta.

Tuttavia, erano bastate quelle poche parole della mamma a provocare nel ragazzo una nuova erezione anche se, lo stress di quanto accaduto e le tre sborrate precedenti, gli avessero essiccato completamente lo scroto da ogni goccia di sperma.

Alla vista di quella riconquistata virilità la mamma, si era chinata sul bacino del figlio ed impugnandone la verga come fosse la conquista di uno scettro, aveva dischiuso le labbra e per la prima volta glielo aveva preso in bocca.

Ne ea seguito un lunghissimo e succoso pompino che aveva letteralmente sconvolto il ragazzo al quale, sino a quel momento nessuna, nemmeno la sua ragazza lo aveva mai preso in bocca.

Il piacere che provava era davvero incredibile e tuttavia, con le mani tra i capelli della mamma e gli occhi chiusi, era stato vinto dalla stanchezza ed il piacere lo aveva colto in uno stato di dormiveglia mentre la mamma, sempre più coinvolta, aveva continuato a succhiarlo sino all'orgasmo esploso con incredibili singulti del corpo e violenti contrazioni del cazzo nella sua bocca anche se solo con una piccola emissione di sperma che lei comunque, aveva risucchiato, leccato e ingoiato prima di dara al suo ragazzo la buona notte e ritirarsi nella sua camera matrimoniale.

Al mattino il sole era già alto quando la mamma, con una tazzina dall'aroma fragrante di caffè era andata a svegliarlo.

Dopo il caffe si erano baciati in modo languido ed osceno al tempo stesso sino al momento in cui la mamma, scoprendolo completamente, gli aveva preso la verga con una mano e con fare da gatta gli si era accovacciata tra le gambe:

-Amore.. hai un irresistibile odore di sesso e spero proprio che tu ti sia ricaricato perché adesso devo recuperare quello che non mi hai dato stanotte.-

Così dicendo, aveva cominciato a leccargli i testicoli ed il buco del culo risalendo poi, sino ad imboccare la cappella gonfia e livida per via del super lavoro al quale era stato sottoposto la notte appena trascorsa sino all'alba.

Con la sapienza di una vera troia, glielo aveva accarezzato, leccato, succhiato, morso, mangiato e strizzato sino a farlo impazzire di piacere ansimante ed implorante di farlo godere.

La mamma lo aveva accontentato facendoselo sborrare direttamente in gola mentre con una mano gli strizzava i testicoli e con l'altra gli massaggiava la prostata con un dito infilato nel culo.

Infine, dopo averlo baciato con un osceno lingua in bocca, lo aveva lasciato: "Amore sei gustosissimo ma puzzi di sudore, umori e sborra come un caprone.. adesso vai a fare la doccia mentre io ti preparo un pranzetto super energetico.. ne hai proprio bisogno sai in previsione delle prossime ore che ci aspettano.

segue
scritto il
2024-08-30
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