L'ausiliaria 3 e il marito ubriaco

di
genere
tradimenti

Nei giorni seguenti quasi ogni sera terminato il turno di servizio andavo a casa dei miei colleghi, come la prima volta mi chiedevano di indossare sempre qualcosa di provocante.
Vedendomi vestire sempre in quel modo mio marito cominciò a sospettare qualcosa.
Mi riempiva di domande a cui chiaramente per la questione del segreto istruttorio, non potevo rispondere.
Non riusciva a capire perché per incontrare dei colleghi dovevo vestirmi in quel modo, provai in tutti i modi a giustificarmi con lui , gli feci notare che non era molto diverso da come mi vestivo di solito ma lui non parve del tutto convinto.
Ogni sera continuava a farmi le stesse domande, forse cercando di farmi cadere in errore, per fortuna il più delle volte, con le parole e qualche coccola, riuscivo a tenere a bada la sua ansia.
Una sera però le mie moine non furono sufficienti ad sopire la sua irrequietudine, una volta arrivati sul posto, pretese di salire con me.
La sua fu quasi una supplica, mi promise che sarebbe rimasto Giusto il tempo di fare un saluto e poi mi avrebbe lasciato da sola per tutto il tempo che necessitavo.
Acconsentii sapendo che essermi opposta alla sua richiesta avrebbe aumentato i suoi timori.
I due colleghi rimasero sorpresi nel vederlo con me, li rassicurai dicendogli che sarebbe andato via subito e che era passato solo per un saluto.
Uno dei due sembrò persino contento per la sua presenza e anzi, lo invitò a farci compagnia, a bere qualcosa e a fare due chiacchiere prima di tuffarci nel lavoro, faccende di cui chiaramente, ci tenne a precisargli, non poteva essere messo a conoscenza.
Ci spostammo in cucina, come il resto della casa anche quel locale era lercio, tra avanzi di cibo, piatti sporchi, cartoni della pizza , rifiuti e gli immancabili giornaletti porno.
Io ormai ci ero abituata ma mio marito da impiegato dell'azienda sanitaria locale, nel dipartimento che si occupava di salute pubblica ,dove ci eravamo conosciuti tre anni prima, rimase negativamente colpito, era basito che un agente di polizia locale potesse vivere in quel modo in totale violazione di ogni possibile norma igienica.
Ci sedemmo al bancone della penisola in marmo al centro della stanza, sui due lati c'erano degli alti sgabelli, da un lato all'interno davanti al frigo e al piano cottura sedevo io in mezzo ai miei colleghi, dall'altro mio marito.
Giusto il tempo di mettersi comodi chiacchierando del più e del meno che fece la sua comparsa l'immancabile bottiglia di liquore con cui i miei colleghi aprivano ognuna delle nostre serate.
Io ormai avevo fatto il callo all'alcol ma il mio compagno che era praticamente astemio, tolto qualche bicchiere di birra occasionale davanti a una pizza, all' ennesimo giro di brindisi , brindisi che si susseguirono uno dietro l'altro senza sosta, era conciato piuttosto male, talmente male da non rendersi conto che mentre parlavano con lui i suoi interlocutori gli stavano molestando la moglie.
All'inizio erano solo comportamenti confidenziali abbastanza innocui, una mano sulla coscia, un abbraccio prolungato, un bacio sulla guancia o sulla fronte ma bicchiere dopo bicchiere la situazione cominciò a scaldarsi.
Davanti a mio marito che pareva non accorgersi di nulla, forse con la vista annebbiata dall'alcol, gli abbracci divennero sempre più intimi e prolungati, i baci affettuosi, sempre più intensi ,dei veri e propri succhiotti, infilarono le loro lingue nelle orecchie, nella mia bocca, mi baciavano il collo e le spalle, mi palpavano le tette attraverso il body in pizzo sgambattissimo che indossavo , sollevandole, soppesandole , strizzandole e schiacciandole l'una all'altra, giocando con le areole chiaramente percepibili grazie al tessuto semitrasparente, tintinnando i capezzoli fino a farli ereggere sotto di esso.
Le mani sulle cosce risalirono fino a infilarsi sotto l'orlo plissettato della minigonna denim a vita bassa, valicando Il sottile strato di stoffa umido che la nascondeva e giocare con la mia passerina.
Quando mio marito aveva un attimo di lucidità e pareva intuire ciò che stava avvenendo subito uno di loro gli riempiva il bicchiere e lo costringeva a bere, quando ci spostammo in salotto per essere più comodi ormai non si reggeva più in piedi.
Se ne stava sprofondato in un angolo del lungo divano che ci ospitava tutti e quattro, completamente ubriaco incapace di distinguere la realtà dal sogno, borbottava qualcosa di incomprensibile, invocava il mio nome in una sorta di delirio cosciente.
Intrappolato in un incubo erotico ad occhi aperti in cui la moglie mezza nuda si faceva succhiare le tette ,mangiare la figa ,scopare senza tregua concedendo loro persino il buchetto dell'ano, buchetto che a lui non aveva mai concesso.
La vidde li a canto a lui, schiacciata tra i due i suoi colleghi , chiavata in un sandwich di carne , corpi bollenti ,gemiti e sudore e infine, la vidde sul pavimento di quella casa sporca, testimone di un profondo degrado morale, inginocchiata tra loro con un volto stravolto, volto che era lo stesso ,quello di sua moglie eppure lui faticava a riconoscere, ricevere a bocca spalancata in viso, sulle morbide labbra accese di rosso che mille volte aveva baciato e anche in quel momento desiderava, sulle guance che aveva visto arrossire nei loro momenti più intimi, sul mento sfuggente, sul collo lungo la cui pelle setosa profumava di ingenuità e sapone, sui suoi seni adorati, su tutto ciò che aveva amato dal loro primo incontro pioveva un interminabile pioggia di sperma.
La mattina dopo mio marito si risvegliò nel nostro letto, gli scoppiava la testa, non ricordava nulla o quantomeno i ricordi non sembravano ancora essere riemersi.
Gli dissi che avrebbe bevuto tanto fino ad addormentarsi, i miei due colleghi gentili, ci avevano riportato a casa, che la nostra auto era giù in garage.
Lui fu colpito dalla cortesia mostrata e mi disse di ringraziarli.
Evitai di dirgli che per il resto della notte mentre lui dormiva lì accanto ,su quello stesso letto, sul letto matrimoniale, nella casa che con tanti sacrifici avevano comprato insieme, sua moglie e due suoi colleghi di lavoro avevano scopato fino all'alba.
scritto il
2024-09-12
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