Dai piedi in su atto XV
di
cagnetta rottainculo
genere
dominazione
Una volta in bagno mi aggrappo al vaso del wc per assistere alla prima pisciata del supremo. Non occorre che gli tiro fuori il cazzo, perché a quest'ora, appena sceso dal letto, ha solo un paio di ciabatte coordinate alla vestaglia di velluto rosso, che indossa con grande dignità senza infilare le maniche e che gli ricade dietro come un manto regale. Gli alzo le tavolette, prende in mano il suo arnese, mi guarda e io lo guardo e subito sento lo scroscio, il fragore e il tonfo della sua pisciata mattutina. Sono talmente proteso verso il wc che ne ricevo qualche schizzo. Mi sembra di essere al torrente vicino a una cascata. Adoro il suo piscio. È una pioggia che vorrei sempre addosso tutta per me e che vorrei anche attingere a grandi sorsi perché spenga la mia sete di lui. Una volta di slancio ho persino tuffato la testa nel vaso e lui ha iniziato e condotto termine l'operazione senza scomporsi, riducendomi bagnato fradicio e gocciolante come un pulcino. Finito di vuotare la vescica il mio supremo PM (=Padrone e Maestro) scrolla l'asta e mi concede il privilegio di assaggiare il sapore della sua pipì perché con una succhiata gli devo pulire la cappella. Tiro lo sciacquone. Gli levo il manto mentre lui si scalza le ciabatte e le lancia a casaccio. Vado a recuperarle, le bacio e le sistemo in ordine vicino a una sedia sulla quale faccio ricadere anche la vestaglia. È impregnata dei suoi odori, e vi confesso che prima di riporla ci sprofondo sempre dentro il naso per godere quel sentore mascolino. Mi precipito nel box della doccia dove il mio supremo è già entrato e ha fatto scorrere l'acqua. I suoi muscoli sono intirizziti perché l'acqua è quasi gelata. Regolo di temperatura l'acqua e dopo un po' la chiudo per iniziare ad insaponarlo. Esploro e strofino di schiume da capo a piedi tutte le curve, gli anfratti, le pieghe, i buchi, le insenature, le collinette, le sporgenze, le lande rade e i boschetti di pelo del suo corpo. È per me un'occasione da non perdere perché posso indugiare a lungo a toccare le sue forme, anche le più minute e nascoste. Ogni tanto mi scappa qualche bacetto che gli schiocco nei punti più insoliti. Il padrone mi sorride tollerante, rifilandomi uno scappellotto o una tirata d'orecchio. Il suo pube calamita le mie attenzioni più grandi, lo passo e lo perlustro palmo a palmo, concentrandomi morbosamente sulle nacchere e sul piffero, tanto è che si spazientisce, vengo redarguito e buttato fuori con uno spintone che mi fa rotolare sul pavimento. Ma sono sicuro che al padrone non dispiace poi tanto il mio interesse per la sua prima, vigorosa erezione di cazzo del mattino. Bandito dal box, egli si risciacqua da solo e ne esce a passo falcato come un Giove tonante. Lo avvolgo in un telo di spugna. Si siede. Lo massaggio con cura per asciugare le sue membra. Gli pettino i capelli, i baffi e la barba e per finire lo vesto di tutto punto. Comincio dalle mutande, sempre di bucato. Mi alza un piede, poi l'altro. Le infilo e le scorro lungo le sue gambe, le allargo a lambire i suoi fianchi, le accomodo bene, do una sistemata ai suoi arnesi che siano ben alloggiati e regolo eventuali difetti sui muscoli delle natiche e nel solco. Il mio compito termina con il fargli il nodo alla cravatta e, particolare non secondario, infilargli al dito l'anello di Topazio blu, che bacio con devozione. Il mio supremo PM è rivestito di tutto punto. Si guarda allo specchio mentre do un ultimo tocco di luce alle sue scarpe e senza perdite di tempo si incammina alla porta, dove mi saluta con una strizzata di culo. È così che ha inizio la mia giornata di SSS (=Schiavo, Servo e Sposo) a fare da valletto al mio supremo PM, e vi assicuro che la trovo già piena di emozioni.
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