Dai piedi in su atto XXII

di
genere
dominazione

Per diventare più preciso nella redazione di questo diario, il mio supremo PM (=Padrone e Maestro) mi incoraggiava a studiare bene (a partire da WikipediA) i termini e le situazioni che si presentano nel BDSM. Non so perché ma ho subito iniziato a documentarmi sulla voce “WC”. Ed è stata un'autentica sorpresa scoprire quanta era grassa la mia ignoranza sul tema. “WC” è un termine inglese che sta “Water Closet” (Acqua chiusa, dove closet guarda a caso deriva dal latino “clausum”) che designa un posto piccolo e in origine appartato, provvisto di acqua corrente, dove si andava a fare i propri bisogni. Alla francese viene anche chiamato “Gabinetto” (da “cabinet” = cabina), propriamente una cabina angusta e alquanto protetta, al riparo da sguardi indiscreti. Per questo motivo lo si chiamava anche “Gabinetto di decenza”. Il “Gabinetto” può rappresentare altri luoghi, che nulla hanno a che spartire con l'igiene, deputati a svolgervi riunioni e incontri riservati, o attività mediche o di studio o alla custodia di particolari collezioni. In tal caso si parla di “Gabinetto” per indicare l'entourage ristretta di un ministro che opera sotto la guida di un “Capo di gabinetto” e anche di una intera “Compagine ministeriale”. Ci sono poi il “Gabinetto dentistico”, il “Gabinetto fotografico”, il “Gabinetto di Chimica” e il “Gabinetto dei disegni e delle stampe”. Il medesimo luogo, sempre alla francese, si può chiamare ancora “Toilette” (che in origine era un tavolino sui cui stava apparecchiato tutto l'occorrente - spazzole, pettini, prodotti - per la cura del corpo). Sempre in linea con lo stessa pudica concezione, veniva anche chiamato “Ritirata”. In modo più sbrigativo e volgare viene chiamato “Cesso” (da “recessus” = nascondiglio), la cui funzione poco onorevole ha dato la stura ad espressioni del tipo: “gettare nel Cesso”. “un Cesso di appartamento”, “Essere un Cesso” (riferito a persona o a cosa brutta o sporca). Volgarmente viene chiamato “Latrina” o “Urinatoio” o Vespasiano”, ed è quello che si trova sulla pubblica via o nei corridoi delle stazioni o in altri equivoci luoghi, dove si muovono defilati e indugiano in foia, tra il lusco e il brusco al calar della sera, i gay di basso rango in cerca di incontri particolari con i propri simili. Cliccando “FOIA” in rete sono rimasto stupefatto, come chiunque credo, che sia stato scelto per decreto legislativo in Italia come acronimo di “Freedom of Information Act”, per affermare il diritto civico al libero accesso ai documenti delle Pubbliche Amministrazioni. Sia quel che sia è quello il posto, comunque lo si chiami, dove ci si calano i calzoni e le mutande, per pisciare e per defecare. Nelle moderne abitazioni questo luogo è diventato nel tempo una vera e propria stanza, molto accessoriata, ambita e dedicata, che ha preso il nome di “Bagno”, al cui centro troneggia il suo più tipico e precipuo elemento costitutivo: il “Vaso sanitario”, chiamato anche “WC”, “Water” o “Cesso” tout court. Questo attrezzo è una delle più torbide icone del feticismo BDSM. Lo schiavo vi si inginocchia scomodo, restando ai bordi della tazza, e mentre il padrone fa i suoi comodi, si mostra sbigottito, quasi che la pioggia o la grandine del dom fossero degli incredibili doni. Se ne riempie gli occhi, come farebbe davanti a una pietanza appena uscita dal forno e come davanti ad un invitante calicione di Prosecco. Indi si prodiga nel tirare lo sciacquone e nel rassettare a mani nude il vaso, fuori e dentro. Lo passa e lo ripassa a lustrarlo, un po' a lingua e un po' con le sue mutande da spolvero. Dopo un attento controllo il dom approva con un cenno del capo oppure, se non è del tutto contento, insulta e malmena la sua vittima, che si precipita a rimediare. Sembra una pantomima, ma i due attori, il protagonista e la sua spalla, la recitano come se fosse tutto oro colato, e tra loro due certamente lo è o lo diventa. Tale sublime apparecchio è composto da un vaso ceramico (ultimo erede dei vasi da notte, ancora in voga per i più piccoli col nome di “Vasini”, e dei più vetusti “Pitali”), è di solito bianco, dotato di una seduta o “Sedile”e di un “Coperchio”, ribaltabili. A monte ha una serbatoio idrico di lavaggio, chiamato “Sciacquone”, a vista o a incasso, dotato di comando a “Pulsante” ( un tempo a “Tirante”, da cui l'espressione ancora in uso di “Tirare l'acqua”). A valle è collegato attraverso un “Sifone” ad un getto a “Cacciata verticale” nei modelli a “Piedistallo”, e a “Cacciata orizzontale o ad aspirazione” nei modelli “Sospesi a muro”, alla “Colonna” di scarico, che convoglia feci e urine nella “Fossa biologica”, o più modernamente nel “Pozzo Firenze”, per alimentare di “Acque Nere” la “Fogna”. Un caso a parte sono i modelli “Alla Turca”, sui quali ci si accovaccia per defecare. Il “Vaso sanitario” è composto da una “Tazza”, che presenta una “Bocca” introflessa in un “Labbro” a “Brida aperta classica”, per impedire che l'acqua di lavaggio tracimi all'esterno. Il “Pozzetto” sul fondo , grazie al “Sifone” mantiene sempre un pelo d'acqua, per evitare esalazioni maleodoranti. Le misure del “Vaso” sono all'incirca 55 centimetri in lunghezza e 35 centimetri in larghezza alla sommità, con un rialzo dal pavimento di circa 40 cm. Vicino al vaso campeggiano degli accessori, che sono lo “Scopino” e il rullo della “Carta igienica” di “Pura e morbida cellulosa” a strappo (un tempo spartanamente costituita invece da “Mazzi” rettangolari di ritagli della carta dei quotidiani, legati a spago), utilizzata per pulirsi il culo. Un ultimo elemento non secondario è lo “Sturone”, che di solito resta imboscato alla bisogna, e che, nell'immaginario BDSM, costituisce uno splendido plug o uno speciale copricapo da fare vergognosamente indossare a ventosa sul cranio rasato a lucido degli schiavi. Tutto questo è quanto che ho potuto studiare e imparare intorno al “WC”. Spero che vi basti.
scritto il
2024-09-27
4 8 7
visite
0
voti
valutazione
0
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Dai piedi in su atto XXIII

racconto sucessivo

Dai piedi in su atto XXIV
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.