Dai piedi in su atto XXVIII
di
cagnetta rottainculo
genere
dominazione
L'ultimo di Carnevale il mio supremo PM (=Padrone e Maestro) mi ha fatto indossare un kilt in “Tartan” autentico, comprato da lui in Scozia. Ed era completo del suo “Sporran”, dei calzettoni, delle giarrettiere, dei “Flashes”. Mancavano solo le mutandine, come è quasi d'obbligo. Nella bisaccia portavo un mazzetto di “biglietti da visita” (diciamo così), con sopra no di certo l'indirizzo ma solo il mio personale numero di cellulare, cui molti hanno attinto, dopo aver villanamente verificato se stavo davvero a scena aperta. Ho sopportato diverse palpeggiamenti, strizzate e pizzicotti ai genitali e al culetto, accompagnati da ghigni e smorfie e conditi da commenti perlopiù sguaiati e beffardi. Il dom annuiva ai miei corteggiatori come per dare loro semaforo verde. Mi vergognavo. Qualche brutto ceffo ha cercato quindi di imboscarmi nei bagni. Ma a quel punto il mio supremo PM interveniva nei modi più spicci. Mi difendeva come si può di difendere una proprietà privata e allora si scusavano, rivolgendosi non certo a me ma solo a lui, buttandola sul ridere esclamando: “A Carnevale ogni scherzo vale!”. Poi mi facevano ancora l'occhiolino e mi seguivano con lo sguardo per osservare l'andatura da bagascia che il dom mi aveva imposto. Appena tornati a casa mi sono fatto subito un bidet, per lavare via ogni traccia sudicia dell'onta che avevo patito. Altro che Carnevale, è stata una gogna! E la cosa non è finita lì. A distanza di mesi ricevevo parecchie chiamate, neanche fossi reputata una Squillo, e mi venivano inviate anche foto oscene di cazzi di ogni forma e dimensione. Venivo importunato nei luoghi, nei momenti e nei modi più imprevisti. Quando stavo in presenza del padrone, egli mi faceva rispondere in chat e non vi dico quale poteva essere il tenore dei dialoghi. Ero abbastanza seccato, tanto che mi sono risolto a cambiare numero e per precauzione anche gestore.
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