Giulia e Riccardo
di
Andrea MCMLXXXIV
genere
incesti
"Siiii daiii continua così", con queste parole Giulia incitava il fratello a trivellarle la fregna.
Riccardo, dal canto suo, pieno di sudore ribadiva quanto fosse puttana la sorella, "che troia che ho in famigliaa".
I movimenti erano sempre più incensanti, ormai Giulia era sempre più allenata e le piaceva.
"Riccardooooo vengooooo", a queste parole seguí un trivellamento maggiore.
"Mmmm daiiii Riccardooooo siiiii".
"Giulia sto venendo anche iooooo".
"Siiii inondami la ficaaaaa".
Quando entrambi ebbero consumato l' orgasmo Riccardo aprì le natiche e, vide, con soddisfazione che ogni volta il buco si faceva sempre più grande.
Accoccolati decisero di riprendere fiato.
Il cazzo di Riccardo aveva bisogno di riposo ma poi avrebbe ripreso a fare il suo dovere,quello di dare piacere.
Giulia però si divertiva lo stesso ad accarezzarlo, a giocarci, come a voler stabilirne l' utilizzo specifico ed anche per accelerare il tutto.
Ancora moscio il cazzo riceve per l' ennesima volta la visita della bocca di Giulia, voleva provare l' ebbrezza del farlo diventare duro.
Prese a scoprire il glande e a leccarlo, non ci volle molto affinché quel bastone di 22 cm resuscitasse.
Riccardo rispose a quell' assalto con dei gemiti di goduria, poi, quando vide che il membro riacquistò vigore mise le mani alle orecchie della sorella per dettarne il ritmo, Giulia assecondò con piacere.
"Dai, mettimi un dito in culo", Giulia rimase spiazzata ma obbedì.
Appena mezzo dito fu dentro Riccardo esplose in un orgasmo mai visto.
La sorella si ritrovò ad ingoiare tutto.
"Aaaahhhhh che belloooooo" commentò Riccardo. Giulia, una volta passata la foga del momento, chiese il motivo di quella richiesta, Riccardo disse che aveva letto che infilando un dito anche il maschio poteva avere orgasmi eccezionali.
Loro non potevano saperlo ma avevano uno spettatore non pagante: la madre.
Riccardo, dal canto suo, pieno di sudore ribadiva quanto fosse puttana la sorella, "che troia che ho in famigliaa".
I movimenti erano sempre più incensanti, ormai Giulia era sempre più allenata e le piaceva.
"Riccardooooo vengooooo", a queste parole seguí un trivellamento maggiore.
"Mmmm daiiii Riccardooooo siiiii".
"Giulia sto venendo anche iooooo".
"Siiii inondami la ficaaaaa".
Quando entrambi ebbero consumato l' orgasmo Riccardo aprì le natiche e, vide, con soddisfazione che ogni volta il buco si faceva sempre più grande.
Accoccolati decisero di riprendere fiato.
Il cazzo di Riccardo aveva bisogno di riposo ma poi avrebbe ripreso a fare il suo dovere,quello di dare piacere.
Giulia però si divertiva lo stesso ad accarezzarlo, a giocarci, come a voler stabilirne l' utilizzo specifico ed anche per accelerare il tutto.
Ancora moscio il cazzo riceve per l' ennesima volta la visita della bocca di Giulia, voleva provare l' ebbrezza del farlo diventare duro.
Prese a scoprire il glande e a leccarlo, non ci volle molto affinché quel bastone di 22 cm resuscitasse.
Riccardo rispose a quell' assalto con dei gemiti di goduria, poi, quando vide che il membro riacquistò vigore mise le mani alle orecchie della sorella per dettarne il ritmo, Giulia assecondò con piacere.
"Dai, mettimi un dito in culo", Giulia rimase spiazzata ma obbedì.
Appena mezzo dito fu dentro Riccardo esplose in un orgasmo mai visto.
La sorella si ritrovò ad ingoiare tutto.
"Aaaahhhhh che belloooooo" commentò Riccardo. Giulia, una volta passata la foga del momento, chiese il motivo di quella richiesta, Riccardo disse che aveva letto che infilando un dito anche il maschio poteva avere orgasmi eccezionali.
Loro non potevano saperlo ma avevano uno spettatore non pagante: la madre.
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