Padrona di masturbazione anale - 8
di
Deadpool80
genere
dominazione
Fui congedato la mattina dopo.
Mi fu fatta indossare una gabbia per il cazzo e mi consegnarono un plug e un dildo di dimensioni generose. La padrona mi disse che per un po' non avrebbe avuto bisogno di me fisicamente ma che mi avrebbe mandato indicazioni su cosa fare. Mi avrebbe mandato a casa schiavi per fargli eseguire dei compiti e io dovevo fare quello che mi sarebbe stato detto di fare.
Incominciò subito appena arrivato a casa a farmi usare il dildo, dettagliando modi e tempi. Il giorno dopo invece passò al plug ordinando quando metterlo e quando toglierlo. Ero convinto che mi sarei annoiato presto ma il modo in cui mi ordinava e la varietà di situazioni mi faceva ogni volta scattare in preda alla voglia. Diventai esperto su come correre in bagno o appartarmi per piantarmi o uno o l'altro nel culo.
Quando mi misero la gabbia immaginavo un lungo periodo di castità, invece già la prima sera venne a casa mia la solita schiava che dotata di chiave, mi liberò il cazzo e mi masturbò facendomi venire in un contenitore che portò via con sé. Fece lo stesso nei giorni successivi, poi venne un'altra con cui si alternava. Alle volte invece di segarmi mi facevano un pompino per poi versare lo sperma nel solito barattolo. Altre volte la padrona mi faceva indossare il plug o il dildo in modo che usassero anche quelli per farmi venire. Poi attendevano che mi scendesse l'erezione e mi richiudevano il cazzo.
Questa storia andò avanti per circa due mesi poi la padrona mi invitò nuovamente da lei.
Fui accolto dalle due schiave, portato in bagno, lavato e depilato come al solito. Poi mi diedero di nuovo le scarpe coi tacchi altissimi e nudo con il cazzo ingabbiato fui portato dalla padrona.
Mi fece i complimenti per aver rispettato alla lettera i suoi ordini, poi mi mise una mano dietro il culo per saggiare la cedevolezza del mio buco. Insieme si mise a massaggiarmi le palle scoperte, e fui interrogato sulle schiave e come mi avevano masturbato in quei due mesi. Mi stava quasi coccolando, si occupò personalmente di lubrificarmi il culo e di farmi un ditalino di riscaldamento. Fu portata allora una sedia con un dildo fissato in mezzo, mi accompagnò a sedermici sopra impalandomi.
A quel punto mi legarono le caviglie alle gambe della sedia, e mi legarono anche le braccia dietro la schiena.
A quel punto parlò di nuovo la padrona: "devi essere un po' scemo, pensavi che ti mandassi a casa due schiave per farti le pippe così per tuo piacere? Che io non volessi niente in cambio?" a quelle parole apparvero i barattolini che avevo visto in mano alle due schiave.
"li riconosci? Tutto il tuo sperma veniva portato fuori da casa tua, chiuso e congelato. Sono 60. Li abbiamo scongelati E adesso te li faccio bere uno a uno."
Ero un coglione, due mesi di seghe e pompini e non avevo capito niente.
Ma non potevo mica bere tutto quello sperma, era inumano.
"se sputi o ti rifiuti o vomiti verrai punito. Sai che non scherzo."
Prese il primo barattolo, lo mise sulle labbra e colò dentro il contenuto. Era rivoltante e umiliante ma riuscii a bere.
Poi passò al secondo e al terzo. Dopo qualche barattolo ebbi un mezzo conato e sputai fuori. Se lo aspettava.
Chiamò uno dei suoi servitori. Salì su un piccolo sgabello e mi infilò il cazzo in bocca scopandomela furiosamente fino a sborrare. Era caldo e il sapore diverso, mi colò tutto dentro in gola.
Ricominciò a farmi bere dai barattolini, concedendomi di tanto in tanto dei sorsi di acqua.
Avevo già passato la metà e perso ovviamente la cognizione del tempo quando di nuovo ebbi un conato di vomito. Si incazzò nuovamente, stavolta mi misero un divaricatore in bocca, mi inclinarono con la sedia e tutto e una delle schiave si mise a gambe aperte sopra la mia testa e si mise a pisciare. Piccoli getti per essere sicura che mi finisse tutto in bocca.
Fui tirato su e ricominciarono coi barattolini. Stavolta avevo il divaricatore quindi versavano e basta.
Arrivarono finalmente alla fine. La padrona mi tolse il divaricatore e mi chiese se avevo imparato la lezione. qualsiasi essa fosse risposi di sì.
A quel punto mi tolse anche la gabbia e con le sue mani me lo fece diventare duro. Ore di tortura ma il tocco delle sue mani mi fecero eccitare in un attimo.
Mi mise un preservativo e si mise a masturbarmi.
"ti piace che la tua padrona ti faccia una sega?" dissi di sì.
"e secondo te lo fa perché le piace menarti il cazzo e basta?" risposi di no.
"lo sai cosa dovrai fare dopo vero?" lo sapevo, lo sapevo.
Venni nel preservativo, me lo tolse facendo attenzione a non perdere una sola goccia poi me lo infilò in bocca per svuotarlo.
Mi fu fatta indossare una gabbia per il cazzo e mi consegnarono un plug e un dildo di dimensioni generose. La padrona mi disse che per un po' non avrebbe avuto bisogno di me fisicamente ma che mi avrebbe mandato indicazioni su cosa fare. Mi avrebbe mandato a casa schiavi per fargli eseguire dei compiti e io dovevo fare quello che mi sarebbe stato detto di fare.
Incominciò subito appena arrivato a casa a farmi usare il dildo, dettagliando modi e tempi. Il giorno dopo invece passò al plug ordinando quando metterlo e quando toglierlo. Ero convinto che mi sarei annoiato presto ma il modo in cui mi ordinava e la varietà di situazioni mi faceva ogni volta scattare in preda alla voglia. Diventai esperto su come correre in bagno o appartarmi per piantarmi o uno o l'altro nel culo.
Quando mi misero la gabbia immaginavo un lungo periodo di castità, invece già la prima sera venne a casa mia la solita schiava che dotata di chiave, mi liberò il cazzo e mi masturbò facendomi venire in un contenitore che portò via con sé. Fece lo stesso nei giorni successivi, poi venne un'altra con cui si alternava. Alle volte invece di segarmi mi facevano un pompino per poi versare lo sperma nel solito barattolo. Altre volte la padrona mi faceva indossare il plug o il dildo in modo che usassero anche quelli per farmi venire. Poi attendevano che mi scendesse l'erezione e mi richiudevano il cazzo.
Questa storia andò avanti per circa due mesi poi la padrona mi invitò nuovamente da lei.
Fui accolto dalle due schiave, portato in bagno, lavato e depilato come al solito. Poi mi diedero di nuovo le scarpe coi tacchi altissimi e nudo con il cazzo ingabbiato fui portato dalla padrona.
Mi fece i complimenti per aver rispettato alla lettera i suoi ordini, poi mi mise una mano dietro il culo per saggiare la cedevolezza del mio buco. Insieme si mise a massaggiarmi le palle scoperte, e fui interrogato sulle schiave e come mi avevano masturbato in quei due mesi. Mi stava quasi coccolando, si occupò personalmente di lubrificarmi il culo e di farmi un ditalino di riscaldamento. Fu portata allora una sedia con un dildo fissato in mezzo, mi accompagnò a sedermici sopra impalandomi.
A quel punto mi legarono le caviglie alle gambe della sedia, e mi legarono anche le braccia dietro la schiena.
A quel punto parlò di nuovo la padrona: "devi essere un po' scemo, pensavi che ti mandassi a casa due schiave per farti le pippe così per tuo piacere? Che io non volessi niente in cambio?" a quelle parole apparvero i barattolini che avevo visto in mano alle due schiave.
"li riconosci? Tutto il tuo sperma veniva portato fuori da casa tua, chiuso e congelato. Sono 60. Li abbiamo scongelati E adesso te li faccio bere uno a uno."
Ero un coglione, due mesi di seghe e pompini e non avevo capito niente.
Ma non potevo mica bere tutto quello sperma, era inumano.
"se sputi o ti rifiuti o vomiti verrai punito. Sai che non scherzo."
Prese il primo barattolo, lo mise sulle labbra e colò dentro il contenuto. Era rivoltante e umiliante ma riuscii a bere.
Poi passò al secondo e al terzo. Dopo qualche barattolo ebbi un mezzo conato e sputai fuori. Se lo aspettava.
Chiamò uno dei suoi servitori. Salì su un piccolo sgabello e mi infilò il cazzo in bocca scopandomela furiosamente fino a sborrare. Era caldo e il sapore diverso, mi colò tutto dentro in gola.
Ricominciò a farmi bere dai barattolini, concedendomi di tanto in tanto dei sorsi di acqua.
Avevo già passato la metà e perso ovviamente la cognizione del tempo quando di nuovo ebbi un conato di vomito. Si incazzò nuovamente, stavolta mi misero un divaricatore in bocca, mi inclinarono con la sedia e tutto e una delle schiave si mise a gambe aperte sopra la mia testa e si mise a pisciare. Piccoli getti per essere sicura che mi finisse tutto in bocca.
Fui tirato su e ricominciarono coi barattolini. Stavolta avevo il divaricatore quindi versavano e basta.
Arrivarono finalmente alla fine. La padrona mi tolse il divaricatore e mi chiese se avevo imparato la lezione. qualsiasi essa fosse risposi di sì.
A quel punto mi tolse anche la gabbia e con le sue mani me lo fece diventare duro. Ore di tortura ma il tocco delle sue mani mi fecero eccitare in un attimo.
Mi mise un preservativo e si mise a masturbarmi.
"ti piace che la tua padrona ti faccia una sega?" dissi di sì.
"e secondo te lo fa perché le piace menarti il cazzo e basta?" risposi di no.
"lo sai cosa dovrai fare dopo vero?" lo sapevo, lo sapevo.
Venni nel preservativo, me lo tolse facendo attenzione a non perdere una sola goccia poi me lo infilò in bocca per svuotarlo.
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