Puttanella fuorisede 2

di
genere
trans

Il giorno dopo non mi considerò quasi e ci salutammo appena, del resto io dovevo uscire di casa vestito da uomo per cercare lavoro. Il giorno successivo successe lo stesso ma io pensavo in continuazione a come mi aveva scopato al femminile, toccava a me la prima mossa ora.
Andai in un negozio di lingerie e acquistai un perizoma nero e un baby doll trasparente. La mattina seguente attesi che scendesse per fare colazione, poi mi presentai giù coperto a malapena dal perizoma e dal baby doll.
Girai attorno a lui e al tavolo vestito così, civettando e sculettando.
Gli chiesi come stava la sua erezione mattutina, e per tutta risposta mi mostrò il rigonfiamento sotto i pantaloni del pigiama.
In un attimo mi inginocchiai, glielo tirai fuori e la mia bocca fu dedicata completamente al suo cazzo. Prima una bella leccata tutta attorno e lungo l'asta.
Poi le labbra e lo presi in bocca.
Mi piaceva succhiarlo, mi piaceva il suo sapore ma l'urgenza oggi era un'altra.
Attesi che fosse duro del tutto.
Poi mi alzai e mi misi sulle sue gambe rivolto verso di lui.
Sollevai il baby doll, spostai il perizoma dal culo.
Presi il burro dal tavolo dietro di me e gli dissi di usarlo.
Non se lo fece ripetere: lo prese e me lo spalmó sul buco.
Allora mi sollevai e mi spostai in avanti, appoggiando il buco del culo sulla sua cappella.
Solo allora mi resi davvero conto quello che stavo per fare, mi stavo per far impalare quasi a freddo.
Lui se lo teneva con la mano e io decisi di calarmi giù. La cappella urtava contro il buco finché questo non si spalancò di colpo. Scesi giù fino in fondo, mi andó via il fiato per il dolore.
Attesi di riprendermi e mi mossi piano. Oscillai avanti e indietro, poi cominciai ad andare su e giù.
Si muoveva anche lui, adesso sentivo bene il cazzo che andava su e giù.
Quando si fu assicurato che il mio buco fosse ben aperto e abituato decise di prendere il comando: passò le braccia sotto le mie ginocchia, facendo sollevare i piedi da terra. Ora non toccavo più ed ero seduto sul suo cazzo.
Con le mani sul culo mi sollevava e mi faceva ricadere, il cazzo quasi usciva e poi si ripiantava fino alle palle nel mio retto.
Quasi rannicchiato su di lui, mi fece saltare sul cazzo fino a quando venne riempiendomi.
Guardai in basso e vidi il mio cazzo ripiegato nel perizoma che colava.
Mi aiutó ad alzarmi e quando il suo cazzo uscí sentii tutto lo sperma che mi colava dal culo. Stavo benissimo, mi sentivo ancora eccitato, vestito da troia e grondante sborra. Avrei ricominciato subito.
Lui invece mi fermò e mi disse che mi stava aspettando, mi aveva trattato con indifferenza perché voleva che fossi io a cercarlo.
Mi chiese come andava la ricerca di lavoro e ammisi che non avevo trovato nulla finora.
Era molto strano conversare così, lui non si era rivestito e io ero ancora al femminile disfatto dopo il rapporto.
Mi propose un patto: non mi avrebbe fatto pagare l'affitto della stanza a patto che in casa restassi vestito sempre e solo al femminile e che mi concedessi a lui ogni volta che lo desiderava. Aggiunse seduta stante un quota di contanti per acquistare altri vestiti femminili.
Pensai un attimo che mi stava proponendo di diventare la sua puttana.
Mi salí un brivido di eccitazione e accettai.
scritto il
2018-10-09
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