Casa libera??? Ziaaaaaa
di
Matteezia
genere
incesti
Ciao sono Matteo.
Mia mamma mi disse che aveva una cena di lavoro e avrebbe fatto tardi. Chiesi a zia se fosse a casa e mi rispose di si.
Alle 18 mamma se ne andò. Scrissi a zia dicendo che mamma se ne era andata. Lei attraversò la strada (Zia abita di fronte casa mia in una via formata dalle nostre due case e da altre 5 case a circa 300 metri di distanza).
Bussò alla porta. Entrò e mi misi a guardarla. Leggings rosso, ciabatte, maglia lunga e cappotto.
M: “Prima volta che lo facciamo qui” dissi, Z: “Hai ragione”.
La caricai in braccio, feci le scale e la buttai sul mio letto, levai i calzini e subito i leggings. Iniziai a leccare tutte le sue gambe, partendo dai piedi fino alla figa. Si alzò e tiro via i miei pantaloni, si gettò all’indietro prendendo il cazzo tra i suoi piedini.
Dopo qualche minuto la fermai, si girò e si mise a pecora con il sedere in alto. Tornai a leccarle i suoi buchi. Alternavo bocca e dita, culo e figa. Era parecchio bagnata e sapevo che da li a breve sarebbe venuta. Aumentavo sempre di più il ritmo delle mani ed dopo qualche secondo divenne più rigida. Diedi l’ultimo colpo con le mani e venne gemendo con non tono i più alto.
Per farla un po’ riposare si stese a pancia in su, strusciai e picchiettai la sua figa con il cazzo e, quando meno se lo aspetta lo infilo dentro facendole emettere un sussulto.
Scopammo cosi per alcuni minuti, fin quando non decisi di passare al culo, anche lei me lo chiese.
Preparai il suo ano e con un colpo deciso entrai. Gemeva molto più forte del normale.
Z: “Matteo non riesco, vengooo” e venne per la seconda volta.
Ero al culmine ma non lo dissi a zia. Tolsi il cazzo dal suo ano, e venni sulle sue piante dei piedi che teneva unite durante la pecorina.
Emise un urlerò di stupore nel sentire la mia sborra sui piedi e si mise a ridere.
M: “Come sempre grazie zietta”
Z:”Grazie a te”
Zia tornò a casa dopo qualche minuto.
Grazie.
Mia mamma mi disse che aveva una cena di lavoro e avrebbe fatto tardi. Chiesi a zia se fosse a casa e mi rispose di si.
Alle 18 mamma se ne andò. Scrissi a zia dicendo che mamma se ne era andata. Lei attraversò la strada (Zia abita di fronte casa mia in una via formata dalle nostre due case e da altre 5 case a circa 300 metri di distanza).
Bussò alla porta. Entrò e mi misi a guardarla. Leggings rosso, ciabatte, maglia lunga e cappotto.
M: “Prima volta che lo facciamo qui” dissi, Z: “Hai ragione”.
La caricai in braccio, feci le scale e la buttai sul mio letto, levai i calzini e subito i leggings. Iniziai a leccare tutte le sue gambe, partendo dai piedi fino alla figa. Si alzò e tiro via i miei pantaloni, si gettò all’indietro prendendo il cazzo tra i suoi piedini.
Dopo qualche minuto la fermai, si girò e si mise a pecora con il sedere in alto. Tornai a leccarle i suoi buchi. Alternavo bocca e dita, culo e figa. Era parecchio bagnata e sapevo che da li a breve sarebbe venuta. Aumentavo sempre di più il ritmo delle mani ed dopo qualche secondo divenne più rigida. Diedi l’ultimo colpo con le mani e venne gemendo con non tono i più alto.
Per farla un po’ riposare si stese a pancia in su, strusciai e picchiettai la sua figa con il cazzo e, quando meno se lo aspetta lo infilo dentro facendole emettere un sussulto.
Scopammo cosi per alcuni minuti, fin quando non decisi di passare al culo, anche lei me lo chiese.
Preparai il suo ano e con un colpo deciso entrai. Gemeva molto più forte del normale.
Z: “Matteo non riesco, vengooo” e venne per la seconda volta.
Ero al culmine ma non lo dissi a zia. Tolsi il cazzo dal suo ano, e venni sulle sue piante dei piedi che teneva unite durante la pecorina.
Emise un urlerò di stupore nel sentire la mia sborra sui piedi e si mise a ridere.
M: “Come sempre grazie zietta”
Z:”Grazie a te”
Zia tornò a casa dopo qualche minuto.
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