Mia moglie e lo strapon 2
di
Deadpool80
genere
dominazione
Il giorno dopo al lavoro non potevo pensare ad altro che a quello.
Quando andavo in bagno mi toccavo il buco come per sentire se era diverso da prima. Toccandomi mi eccitavo quindi era meglio smettere. Tornai a casa, mia moglie era già rientrata.
"allora, ti sono passati i pensieri strani sui trans?"
"non è che di solito ci pensassi tutto il giorno eh..."
"e oggi a cosa hai pensato?" le dissi cosa avevo fatto.
"oh beh, allora dobbiamo insistere. Aspettami qui."
Tornó con lo strapon già indossato e il lubrificante.
"spogliati."
Si sedette sul divano, poi mi fece girare e cominciò a spalmarmi il lubrificante in mezzo al culo.
"senti come faccio? Devi imparare, la prossima volta lo farai tu così se vorrai potrai prepararti da solo."
Mi massaggió per bene, poi mi penetró con due dita.
"ecco, ora sei pronto, vieni indietro e siediti qui." con le mani mi tenne le chiappe allargate e mi aiutò a calarmi.
Puntó il cazzo finto sul buco e scesi giù. Lo sentii entrare e calai giù lentamente senza fermarmi. Mi era entrato tutto.
Si mosse piano sotto di me, sentii che si muoveva leggermente dentro e fuori.
Mi misi allora a muovermi io su e giù, lo sentivo bene dentro e cominciavo a capire come muovermi. Dopo il su e giù tornai a scendere fino in fondo e mi mossi avanti e indietro tenendolo dentro tutto.
Mia moglie si mise ad accompagnare i miei movimenti, poi allungó una mano per prendermi in mano il cazzo. Diventò duro in attimo - l'erezione iniziale era scesa quando mi ero concentrato solo sul buco - e bastò una sega veloce per farmi venire come una fontana.
Mi alzai e mi sfilai. Andai in bagno a lavarmi.
Mi vestii e tornai di là. Mia moglie non si era cambiata, e indossava ancora lo strapon.
"ma tesoro..." "oh, ho tenerlo su, vediamo..."
Preparò la cena mentre io mi occupavo di altro e mangiammo. Ogni volta che mi passava vicino quel cazzo finto mi sbatteva addosso, non so quanto involontariamente.
Finita la cena ci sedemmo in divano a guardare la TV. Di nuovo tra noi svettava il cazzo finto indossato da lei. All'improvviso cominciò a fare su e giù con la mano, come se si stesse facendo una sega.
Fissai lei poi il cazzo finto. Lei allungó una mano verso la mia testa e la portò in basso, io aprii la bocca e cominciai a succhiarlo come se fosse vero.
"dillo che ti piace il cazzo!"
Mi sfilai un attimo "mi piace il cazzo..."
"lo vuoi ancora nel culo?" "sì ti prego mettimelo nel culo!" "giù, sul tappeto, a pecorina!".
Mi misi in ginocchio, a pecora, lei mi calò i pantaloni e le mutande scoprendomi solo il culo.
Buttó un po' di lubrificante che aveva tenuto là vicino direttamente sullo strapon poi si avvicinó e me lo puntò sul buco. Inspirai poi me lo spinse dentro tutto. Mi uscì un gemito di piacere come una cagnetta e lei mi apostrofó con un "brava troia".
Lasciai fare le prime pompate, inarcai la schiena per prenderlo meglio.
Continuò senza fretta, poi si sfilò. Andò sul divano a prendere un cuscino, mi stesi a terra, lo mise sotto il mio bacino.
Allargai le chiappe con le mani e me lo spinse dentro da sopra sbattendomi fino a quando non sborrai riempiendo le mutande che ancora mi coprivano davanti.
Quando andavo in bagno mi toccavo il buco come per sentire se era diverso da prima. Toccandomi mi eccitavo quindi era meglio smettere. Tornai a casa, mia moglie era già rientrata.
"allora, ti sono passati i pensieri strani sui trans?"
"non è che di solito ci pensassi tutto il giorno eh..."
"e oggi a cosa hai pensato?" le dissi cosa avevo fatto.
"oh beh, allora dobbiamo insistere. Aspettami qui."
Tornó con lo strapon già indossato e il lubrificante.
"spogliati."
Si sedette sul divano, poi mi fece girare e cominciò a spalmarmi il lubrificante in mezzo al culo.
"senti come faccio? Devi imparare, la prossima volta lo farai tu così se vorrai potrai prepararti da solo."
Mi massaggió per bene, poi mi penetró con due dita.
"ecco, ora sei pronto, vieni indietro e siediti qui." con le mani mi tenne le chiappe allargate e mi aiutò a calarmi.
Puntó il cazzo finto sul buco e scesi giù. Lo sentii entrare e calai giù lentamente senza fermarmi. Mi era entrato tutto.
Si mosse piano sotto di me, sentii che si muoveva leggermente dentro e fuori.
Mi misi allora a muovermi io su e giù, lo sentivo bene dentro e cominciavo a capire come muovermi. Dopo il su e giù tornai a scendere fino in fondo e mi mossi avanti e indietro tenendolo dentro tutto.
Mia moglie si mise ad accompagnare i miei movimenti, poi allungó una mano per prendermi in mano il cazzo. Diventò duro in attimo - l'erezione iniziale era scesa quando mi ero concentrato solo sul buco - e bastò una sega veloce per farmi venire come una fontana.
Mi alzai e mi sfilai. Andai in bagno a lavarmi.
Mi vestii e tornai di là. Mia moglie non si era cambiata, e indossava ancora lo strapon.
"ma tesoro..." "oh, ho tenerlo su, vediamo..."
Preparò la cena mentre io mi occupavo di altro e mangiammo. Ogni volta che mi passava vicino quel cazzo finto mi sbatteva addosso, non so quanto involontariamente.
Finita la cena ci sedemmo in divano a guardare la TV. Di nuovo tra noi svettava il cazzo finto indossato da lei. All'improvviso cominciò a fare su e giù con la mano, come se si stesse facendo una sega.
Fissai lei poi il cazzo finto. Lei allungó una mano verso la mia testa e la portò in basso, io aprii la bocca e cominciai a succhiarlo come se fosse vero.
"dillo che ti piace il cazzo!"
Mi sfilai un attimo "mi piace il cazzo..."
"lo vuoi ancora nel culo?" "sì ti prego mettimelo nel culo!" "giù, sul tappeto, a pecorina!".
Mi misi in ginocchio, a pecora, lei mi calò i pantaloni e le mutande scoprendomi solo il culo.
Buttó un po' di lubrificante che aveva tenuto là vicino direttamente sullo strapon poi si avvicinó e me lo puntò sul buco. Inspirai poi me lo spinse dentro tutto. Mi uscì un gemito di piacere come una cagnetta e lei mi apostrofó con un "brava troia".
Lasciai fare le prime pompate, inarcai la schiena per prenderlo meglio.
Continuò senza fretta, poi si sfilò. Andò sul divano a prendere un cuscino, mi stesi a terra, lo mise sotto il mio bacino.
Allargai le chiappe con le mani e me lo spinse dentro da sopra sbattendomi fino a quando non sborrai riempiendo le mutande che ancora mi coprivano davanti.
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