La vicina casalinga 3
di
Deadpool80
genere
tradimenti
Non si fece più sentire fino alla mattina dopo quando mi scrisse di farmi trovare fuori che stava uscendo col cane.
Era più o meno dove l'avevo incrociata il giorno prima.
"meno male che sei arrivato, in giardino non si può parlare che ci vedono tutti, se io vengo da te o tu da me dobbiamo fare veloci perché se ci vedono si insospettiscono no?"
"sì ok va bene ma... In pratica per te è fattibile solo una sveltina?"
"sì perché ti dispiace?"
"no no cioè... Sì mi piacerebbe fare anche di più..."
"purtroppo per adesso è così... Magari ci penso e ci organizziamo.... Però adesso senti... Io torno a casa, mi preparo, avrei una idea... Sempre se ti va..."
Rientrati a casa, la avvisai che stavo salendo.
Mi aprì la porta e scappò via dicendomi di raggiungerla in sala da pranzo.
Come entrai vidi solamente il suo culo: era in piedi, piegata a 90 col busto sul tavolo, le scarpe col tacco alto le slanciavano le gambe. Era nuda a eccezione di un perizoma.
La raggiunsi.
"dai scopami così sul tavolo da pranzo."
Le sfilai il perizoma e quando mi rialzai mi trovai con la faccia davanti alla sua figa. Senza un attimo di esitazione mi buttai a leccarla, era già bagnata, chissà da quanto immaginava di farsi scopare messa così.
"ma che fai... Oh sì..." fu presa di sorpresa.
Continuai a leccarla solo per sentirla mugolare poi mi alzai e glielo infilai dritto nella figa, era bagnata e apertissima.
Riuscì a dire quanto le piaceva prima che cominciassi a pomparla senza pietà.
La afferrai per i capelli e le tirai indietro le testa, stava impazzendo per il piacere e lo stava dicendo incitandomi con volgarità irripetibili. Cominciai a chiamarla troia e si esaltó ancora di più chiedendo di chiamarla sempre così. Ebbe un primo orgasmo e un poi un secondo quando venni anche io.
Senza uscire mi chinai su di lei.
"e la prossima volta - troia - te lo metto nel culo così!"
"no ti prego nel culo no..."
"sì nel culo. Preparati. E adesso io me ne vado, tu pulisci questo casino."
Era più o meno dove l'avevo incrociata il giorno prima.
"meno male che sei arrivato, in giardino non si può parlare che ci vedono tutti, se io vengo da te o tu da me dobbiamo fare veloci perché se ci vedono si insospettiscono no?"
"sì ok va bene ma... In pratica per te è fattibile solo una sveltina?"
"sì perché ti dispiace?"
"no no cioè... Sì mi piacerebbe fare anche di più..."
"purtroppo per adesso è così... Magari ci penso e ci organizziamo.... Però adesso senti... Io torno a casa, mi preparo, avrei una idea... Sempre se ti va..."
Rientrati a casa, la avvisai che stavo salendo.
Mi aprì la porta e scappò via dicendomi di raggiungerla in sala da pranzo.
Come entrai vidi solamente il suo culo: era in piedi, piegata a 90 col busto sul tavolo, le scarpe col tacco alto le slanciavano le gambe. Era nuda a eccezione di un perizoma.
La raggiunsi.
"dai scopami così sul tavolo da pranzo."
Le sfilai il perizoma e quando mi rialzai mi trovai con la faccia davanti alla sua figa. Senza un attimo di esitazione mi buttai a leccarla, era già bagnata, chissà da quanto immaginava di farsi scopare messa così.
"ma che fai... Oh sì..." fu presa di sorpresa.
Continuai a leccarla solo per sentirla mugolare poi mi alzai e glielo infilai dritto nella figa, era bagnata e apertissima.
Riuscì a dire quanto le piaceva prima che cominciassi a pomparla senza pietà.
La afferrai per i capelli e le tirai indietro le testa, stava impazzendo per il piacere e lo stava dicendo incitandomi con volgarità irripetibili. Cominciai a chiamarla troia e si esaltó ancora di più chiedendo di chiamarla sempre così. Ebbe un primo orgasmo e un poi un secondo quando venni anche io.
Senza uscire mi chinai su di lei.
"e la prossima volta - troia - te lo metto nel culo così!"
"no ti prego nel culo no..."
"sì nel culo. Preparati. E adesso io me ne vado, tu pulisci questo casino."
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