Io e mia madre 5°

di
genere
incesti

Stavo conversando con mia madre e le stavo dicendo di quanto mi piacesse chiavarla e fare porcherie con lei e di come per me non esistessero altre donne che mi facevano tirare il cazzo come lei. Ed era vero perchè avevo in mente solo lei e quando la pensavo vedevo chiaramente le sue forme e il cazzo mi diventava subito duro. Le dissi che, vedendola, mi veniva voglia di farmi dei gran segoni quando non riuscivo a chiavarla e lei, sorridendomi, mi toccava l'uccello e mi appoggiava il culo sul cazzo sfregandomelo su e giù. Le dissi anche che, quando era fuori e mi veniva voglia, andavo da Tina e la scopavo, ma non era come quando chiavavo con lei. E un giorno mi venne un'idea.
"Senti, le dissi, vorrei farti delle foto un po' osé, ma non posso portare la pellicola da un fotografo per farla sviluppare e puoi immaginare il perchè". Quindi avrei pensato di usare una vecchia Polaroid che uno zio mi aveva regalato due o tre anni prima e che avevo usato pochissimo.
Mia madre mi rispose che non era una modella e che non sapeva come posare. "Non ti preoccupare - le dissi - ti dirò io cosa devi fare". E il nuovo gioco iniziò. Presi la Polaroid e cominciammo. Feci sedere nia madre su auna sedie e chiesi se avesse le mutande. Mi rispose di no e le chiesi anche se si fosse depilata la figa. Sì mi rispose: stamattina."Perfetto", le risposi. "Adesso divarica le cosce". Inquadrai in primo piano la figa e scattai la prima foto.Poi le dissi di sbottonarsi la camicetta e di toccarsi un seno. E feci un secondo scatto. E poi via via. Uno scatto dopo l'altro con il cazzo che mi tirava sempre di più e mi veniva voglia sempre più di chiavare mia madre che se ne accorse e mi disse: "Ti vuoi fermare un attimo e scoparmi?". "No - le risposi - altrinenti ti chiavo fino a domani!". "La cosa non mi dispiacerebbe" - mi rispose. E io le infilai tre dita nella figa e la lingua in bocca. Poi le accarezzai il culo e le tette e la figa. Si era già bagnata e ansimava: "Dai, dammelo per un po'. Mi hai fatto venire voglia".
"Aspetta dieci minuti che poi ti sfondo la figa, ma in questo momento ho voglia di leccarti il buco del culo e di un pompino fatto bene, come li sai fare tu". Le afferrai la gonna, feci scorrere in giù la cerniera e gliela tolsi. La feci sdraiare a pancia in giù sul divano, le misi due dita nella figa e iniziai a leccarle delicatamente il buco del culo mentre le massaggiavo il clitoride. "Una donna a letto con me deve essere troia, anzi una grandissima troia, altrimenti non mi diverto a chiavarla". Quindi vedi di esserlo perchè per me non lo sei abbastanza"."Hai capito figona mia? Mi devi dire qualche porcata mentre facciamo l'amore" e non "Ma che bel cazzo che hai, ma com'è grosso". E continuavo a leccarle il collo e a farle sentire in bocca la mia lingua. E sborrammo, sborrammo un sacco tutti e due mentre mi diceva che mentre la chiavavo le sarebbe piaciuto avere un altro cazzo in bocca.
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2021-12-02
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