Io e mia madre 8°

di
genere
incesti

Ero seduto sul divano con in mano un quotidiano e stavo leggendo un articolo molto interessante che parlava di incesti. In quell'occasione scoprii che in molti paesi europei l'incesto non era considerato un reato. Anzi veniva descritto come una pratica normale sia in Francia che in Olanda. L'unica condizione era che gli autori degli incesti fossero consenzienti. Addirittura fratelli e sorelle potevano sposarsi e avere figli. Ero sbalordito da una parte e molto sollevato dall'altra perchè non mi sentivo più un peccatore ma semplicemente una persona libera di comportarsi come meglio credesse. Portai il quotidiano a mia madre che era in cucina e le dissi di leggere l'articolo. Aggiunsi di dirmi poi cosa ne pensasse. Me ne tornai in soggiorno e iniziai a riflettere su quanto avevo letto. Pensai a mia madre e alle voglie che mi faceva venire quando la guardavo. Pensavo a com'era quando faceva la doccia. Pensavo a quando mi leccava la cappella e mi prendeva il cazzo in bocca per spompinarmi. Pensavo a quando le leccavo tutta la figa: all'esterno e all'interno. Pensavo alle sue belle tettone e ai suoi capezzoli turgidi. Pensavo al suo bel culo e a quando la inculavo. Pensavo a quando le appoggiavo il cazzo sulle chiappe e a quando glielo sfregavo per bene su di esse. Pensavo ai suoi gemiti quando godeva.... E nonostante la chiavassi anche due o tre volte al giorno (avevo 19 anni) ne avevo sempre voglia e, quando mi passava vicino, allungavo le mani e le palpavo quello che capitava: o le tette, la figa o il culo. Lei sorrideva e mi diceva "Dai, non fare il pirla!" Però ci stava e iniziava a spogliarsi. E mentre si toglieva la camicetta e le tette prorompevano improvvisamente, gliele succhiavo e strizzavo avendo cura di succhiarmi anche i capezzoli come caramelle. Lei mi metteva le mani sul cazzo e, accarezzandomelo, mi diceva: "Andiamo a letto, dai, che voglio pastrugnarti". "Sì, grande figa" le rispondevo e andavamo in camera. Mi sdraiavo sul letto e lei iniziava a sgrillettarsi e mi diceva: "Dai toccati che mi piace guardarti mentre ti fai una sega" e poi "A cosa stai pensando?" "Che sei una gran figa - le rispondevo - e che fra poco ti chiavo come piace a te". "E se vuoi ti faccio sborrare mettendotelo nel culo, amore mio".
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2022-01-09
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