Tasche scucite
di
Julia00
genere
masturbazione
Siamo nude nel letto. Greta legge le notizie di gossip sul tablet mentre io un libro sul mio kindle.
“Ehi Giulia. Hai visto le foto della C.F. alla sfilata di Parigi? Calze a rete, reggiseno e cappotto. Senza nient’altro sotto”. Gira il tablet verso di me e la guardo. Sicuramente audace ma…
“Credi che noi non possiamo fare altrettanto?” Le dico.
Le si illuminano gli occhi. “Certo… e anche meglio. Dai, alziamoci e andiamo a fare un giro nude”
“Greta… non credo che possiamo fare una cosa del genere”
“Ma no, che hai capito. Autoreggenti e cappotto. Nient’altro. Però prima facciamo una modifica ai cappotti.”
La guardo con aria interrogativa? “E che modifica vuoi fare?”
“Scuciamo il fondo della tasca destra. Così mentre cammini te le puoi toccare senza che nessuno se ne accorga. Sarà divertente. Dai dai dai… non dirmi che ti vergogni’”
“Tu sei tutta matta. E vada per la tasca scucita”
E così usciamo di casa con autoreggenti (le calze a rete di C.F. sono un vero obbrobrio) e capotto.
Abbiamo addosso solo un cappotto di panno senza imbottitura e fa un po’ freddo ma un po’ di sole e l’eccitazione ci scaldano. In pochi minuti a piedi siamo in Corso Sempione e di li, attraverso l’Arco della Pace attraversiamo il Castello Sforzesco.
Passeggiamo per via Dante verso il Duomo. Io ho le mani in tasca. Lei con la sinistra mi tiene a braccetto e tiene la destra n tasca.
“Giuilia, te la stai toccando?”
“Si… Avevi ragione… è divertente ed eccitante. Nessuno sa che mi sto masturbando”
“Anche io… ho la figa fradicia.”
“Sei proprio una porcellina.”
Continuiamo a camminare fino a Piazzale Cordusio e poi prendiamo via Orefici per raggiungere Piazza Duomo. Ogni tanto me la devo tamponare con un fazzolettino altrimenti rivoli di piacere scenderebbero lungo le mie cosce.
Piazza Duomo brulica di persone che camminano frenetiche chiuse nei loro pensieri e qualche turista. Nessuno bada a due ragazze con un sorriso a 32 denti che si muovono piano per la piazza. Poi Greta mi dice: “Facciamo qualche selfie”
Tiro fuori il telefonino dalla tasca buona e Greta si strige a me per fare qualche foto con il Duomo come sfondo. “Aspetta un attimo. Ho un’idea” mi dice con un o sguardo che lascia presagire che ne stia combinando un’altra delle sue.
Si mette alle mi spalle e poggia il viso sulla mia spalla destra. Io allungo le braccia per scattare la foto e lei mi infila la mano in tasca, ovviamente quella destra. Basta un attimo e le sue dita sono sulla mia figa ed iniziano a giocare con la mia figa.
“Ma sei matta? Cosa fai?”
“Sssshhhhhh… fai finta di nulla e scatta le foto. Facile andare in giro nude sotto il cappotto ma farsi fare un ditalino in piazza Duomo, in quante l’hanno fatto?”
“Tu sei davvero pazza… ed io ti adoro. E’ bellissimo avere le tue mani addosso senza che nessuno lo sappia”
Lascio che mi tocchi e quando si impossessa del mio clitoride faccio fatica a non sospirare dal piacere.
Quando toglie la mano dalla mia tasca ha le dita lucide e come un bimba impertinente le mette in bocca e le succhia. Entriamo in galleria e lei tira fuori il suo cellulare.
“Anche io voglio fare delle foto” dice con un sorrisetto malizioso.
Questa volta sono io a mettermi dietro e masturbarla mentre lei scatta. La gente ci sfiora e non sa che stiamo godendo.
Ci sediamo a mangiare qualcosa in un bar di Via Manzoni e poi torniamo verso casa sempre toccandocela e fermandoci ogni tanto a fare delle foto!!!
“Ehi Giulia. Hai visto le foto della C.F. alla sfilata di Parigi? Calze a rete, reggiseno e cappotto. Senza nient’altro sotto”. Gira il tablet verso di me e la guardo. Sicuramente audace ma…
“Credi che noi non possiamo fare altrettanto?” Le dico.
Le si illuminano gli occhi. “Certo… e anche meglio. Dai, alziamoci e andiamo a fare un giro nude”
“Greta… non credo che possiamo fare una cosa del genere”
“Ma no, che hai capito. Autoreggenti e cappotto. Nient’altro. Però prima facciamo una modifica ai cappotti.”
La guardo con aria interrogativa? “E che modifica vuoi fare?”
“Scuciamo il fondo della tasca destra. Così mentre cammini te le puoi toccare senza che nessuno se ne accorga. Sarà divertente. Dai dai dai… non dirmi che ti vergogni’”
“Tu sei tutta matta. E vada per la tasca scucita”
E così usciamo di casa con autoreggenti (le calze a rete di C.F. sono un vero obbrobrio) e capotto.
Abbiamo addosso solo un cappotto di panno senza imbottitura e fa un po’ freddo ma un po’ di sole e l’eccitazione ci scaldano. In pochi minuti a piedi siamo in Corso Sempione e di li, attraverso l’Arco della Pace attraversiamo il Castello Sforzesco.
Passeggiamo per via Dante verso il Duomo. Io ho le mani in tasca. Lei con la sinistra mi tiene a braccetto e tiene la destra n tasca.
“Giuilia, te la stai toccando?”
“Si… Avevi ragione… è divertente ed eccitante. Nessuno sa che mi sto masturbando”
“Anche io… ho la figa fradicia.”
“Sei proprio una porcellina.”
Continuiamo a camminare fino a Piazzale Cordusio e poi prendiamo via Orefici per raggiungere Piazza Duomo. Ogni tanto me la devo tamponare con un fazzolettino altrimenti rivoli di piacere scenderebbero lungo le mie cosce.
Piazza Duomo brulica di persone che camminano frenetiche chiuse nei loro pensieri e qualche turista. Nessuno bada a due ragazze con un sorriso a 32 denti che si muovono piano per la piazza. Poi Greta mi dice: “Facciamo qualche selfie”
Tiro fuori il telefonino dalla tasca buona e Greta si strige a me per fare qualche foto con il Duomo come sfondo. “Aspetta un attimo. Ho un’idea” mi dice con un o sguardo che lascia presagire che ne stia combinando un’altra delle sue.
Si mette alle mi spalle e poggia il viso sulla mia spalla destra. Io allungo le braccia per scattare la foto e lei mi infila la mano in tasca, ovviamente quella destra. Basta un attimo e le sue dita sono sulla mia figa ed iniziano a giocare con la mia figa.
“Ma sei matta? Cosa fai?”
“Sssshhhhhh… fai finta di nulla e scatta le foto. Facile andare in giro nude sotto il cappotto ma farsi fare un ditalino in piazza Duomo, in quante l’hanno fatto?”
“Tu sei davvero pazza… ed io ti adoro. E’ bellissimo avere le tue mani addosso senza che nessuno lo sappia”
Lascio che mi tocchi e quando si impossessa del mio clitoride faccio fatica a non sospirare dal piacere.
Quando toglie la mano dalla mia tasca ha le dita lucide e come un bimba impertinente le mette in bocca e le succhia. Entriamo in galleria e lei tira fuori il suo cellulare.
“Anche io voglio fare delle foto” dice con un sorrisetto malizioso.
Questa volta sono io a mettermi dietro e masturbarla mentre lei scatta. La gente ci sfiora e non sa che stiamo godendo.
Ci sediamo a mangiare qualcosa in un bar di Via Manzoni e poi torniamo verso casa sempre toccandocela e fermandoci ogni tanto a fare delle foto!!!
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