Accadde dopo un sogno 4.
di
Batacchione.
genere
etero
Al mattino non feci neanche colazione e, sceso al sotterraneo, mi trovai solo con le mie vittime e vedendo il sodo e tondo culetto della bambolina, mi unsi un poco il glande e la inculai penetrandola senza scupoli e lei urlò subito implorandomi di smettere ma il suo straziante esortarmi a non farla soffrire mi eccitò ancora di più e così presi una scatola di siringhe che scartai tutte e dieci poi, riempitele di aceto, bucai una natica con cinque di quelle e le altre cinque, chiaramente furono destinate all'altra natica e, dopo che tutti gli aghi perforarono la giovane e tenera pelle del bel culo, allora una per una fu scaricata nel culetto e lei pianse con strazianti urla che normalmente mi avrebbero impietosito ma in quel momento invece mi eccitarono bestialmente e provai una sensazione di piacere, di gusto, da darmi ancora più carica emozionale per continuare a farla soffrire e, terminate le dolorosissime iniezioni, estraevo una siringa per bucare la pelle in altro punto e lo feci con tutt'e dieci le siringhe vuotate. Poi la rigirai e la misi a gambe allargate con cinte di cuoio per poterla poi penetrare in figa col batacchio già teso e mostruosamente dritto ed al momento che iniziai a scoparla, lei si rese conto che il mio membro era un vero e pro prio lacera fighe ed anche lì mi supplicò di non squarciarle la fighina ma dopo che ne entravo ed uscivo me ne venni e le scaricai un fiume di sperma e subito dopo la rigirai per incularla nuovamente e lì, non mi resi conto che le avevo realmente lacerato l'ano. Chiamai le mie assistenti che corsero subito da me e vedendo il culo lacerato, non attesero miei ordini ma subito si misero a preparare ago e fili per suture e, dopo avere infradiciato il culetto con alcool facendole bruciare maledettamente la ferita, si misero a ricucire lo strappo causato e la ragazzina urlava chiedendo di smettere ma loro continuarono con la stessa mia espressione nel viso di goderne pazzamente. Quando il culetto fu ricucito, io mi diedi ad applicare mollette sui capezzoli alla vittima, poi passai al ragazzo che stava sdraiato sul pavimento su una coperta che gli fece passare la notte e ordinai alle assistenti di legarlo sul lettino a pancia sotto e mi misi a cavalcioni per poterlo inculare. Con le assistenti cominciammo a pensare come disfarsi delle vittime ed allora mettemmo lui in maniera che stese sdraiato di fianco così io lo inculai senza gel facendogli ben apprezzare il batacchio scassa culi e mentre una assiatente gli pisciava in bocca, l'altra gli leniva il dolore ciucciandogli il cazzettino che riprese un pò di forma e lei dopo che lui sborrò, gli fece leccare la figa e l'altra che aveva urinato si fece ripulire la figa dalla lingua del giovane. Sentii, mentre lo inculavo di brutto, che stava quasi godendo e così gli resi la pace iniettandole dieci centimetri di liquido letale che in pochissimi secondi lo fecero addormentare per sempre. Quando la ragazzina comprese cosa era accaduto al suo ragazzo si diede ad insultarmi definendomi assassino, sadico psicopatico ed allora diedi l'ordine di praticare la seconda iniezione letale ad alta voce così la ragazza urlò a lungo ma dopo infilatole l'ago nella natica, in pochi secondi anche lei crollò. Presumendo che le famiglie dei due giovani avrebbero chiesto aiuto alle Forze dell'Ordine per le ricerche dei scomparsi giovani, la mia mente escogitò un piano per fare sparire le tracce del misfatto, infatti feci caricare i corpi nella auto loro ed io mi misi alla guida, facendomi seguire dalle mie assistenti con la mia ed arrivai al precipizio che terminava dentro il mare e lì lasciai andare l'auto con i due corpi a bordo a rotolare fino al mare ma scoppiò prima perchè l'avevo ben inzuppata di benzina e tutto finì con un rogo senza più tracce da esaminare. Dopo due giorni la TV diede la notizia della scomparsa improvvisa dei due giovani coon la loro auto dando la targa, il colore ed il modello...ma chiaramente non si sarebbero trovai mai più.
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