Un giorno da non dimenticare.

di
genere
etero

Era una noiosa Domenica in autunno con un cielo grigio, piovoso ma non volevo starmene in casa ed allora presi l'auto dirigendomi verso il mare a pochi chilometri da Roma. Mi fermai al lungomare di Torvaianica e spensi il motore per fare due passi inspirando un pò di iodio. Dopo due ore che camminavo sereno e disteso, decisi di tornare all'auto e cercare un posto per mangiare pesce e, dopo un'ora circa vidi l'insegna della trattoria del marinaio, così fermai l'auto ed andai a mangiare. Ne uscii dopo una buona ora e, quando salito nell'auto girai la chiave per partire, il motore non volle più saperne di girare così, dopo varii tentativi tornai alla trattoria e chiesi se c'era in zona un'autofficina. fu chiamato al telefono il carroattrezzi che giunse in pochi minuti ed il meccanico subito diagnosticò che aveva ceduto il motorino di avviamento; dovette così caricare le mia auto e protarla alla sua officina dove la sollevò e vide che smontando il pezzo erano da cambiare le spazzole ma lui non ne aveva con se e quindi dovetti lasciare l'auto e venirla a riprendere il mattino dopo. Il meccanico volle accompagnarmi con la sua auto alla stazione per prendere un treno per Roma e poco dopo ero a cercare un posto per sedermi sul treno appena partito e trovai uno scompartimento vuoto. Mi accomodai al finestrino e quasi mi stavo per addormentare ma subito dopo arrivarono tre ragazzi, un maschio intorno ai vent'anni seguito poi da due ragazze identiche tra loro come gocce d'acqua, bionde, graziosissime e due belle strafighe. Notando come le stavo osservando si presentarono subito coi loro nomi:Luana e Laura, chiarendo subito che erano sorelle gemelle e lui, ugualmente biondino, pure carino come viso e corporatura, mi disse che era il loro fratello. Ci rilassammo parlando del più e del meno ma io ero a tal punto ingrifato ad osservare le due bamboline che indossavano minigonne corte assai tanto da fare vedere quasi limguine e ad un certo punto io dissi che andavo nel corridoio a fumare un poco ma mi diressi al bagno dove avevo intenzione e necessità di masurbarmi per scaricare la tensione cretasi in me ma vidi che ero seguito da una gemellina che quando stavo per chiudere la porta del bagno, subito afferrò la maniglia esterna e riaprì la porta entrandoci dentro. Io rimasi basito ma lei disse subito che l'aveva capito da un bel pezzo che le cosce mi avevamo svegliato la belva addormentata e subito andò ad afferrare il cazzo ancora celato nei pantaloni, poi lei però slacciò subito la patta facendoli calare in terra ed andò a tirare fuori il batacchio che appena lo palpò dapertutto, si rese conto che era una cosa molto seria e non un semplice giocattolo, così mi fissò negli occhi e venne a stringermi ai fianchi mentre iniziava a scorrere la mano su e giù ed infine s'accosciò per prendersi in bocca il mio poderoso batacchio e lo ciucciò fino a farmi sborrare un infinità incontrollabile ma lei fu così abile da non perdersi neanche una goccia. Dopo che si sciacquò la bocca, m'incollò la sua bocca alla mia e mi diede il suo numero di telefono per riincontrarci anche domani e subito dopo se ne uscì e poco dopo la trovai tranquilla seduta al suo posto ma la sorellina, quando entrai allo scompartimento, mi guardò sul viso ridacchiando ma poi capii benissimo tutto da come stava osservando il gonfiore nei pantaloni ed allora guardai la sua sorellina e le feci l'occhiolino poi lo rifeci anche a quella che mi stava facendo una radiografia vera e propria. Giunti alla stazione Termini, cioè a Roma, ci salutammo cordialmente ed ognuno se ne andò alla propria strada. Al mattino dopo, ripresi il treno per Torvaianica ed andai a riprendermi l'auto già da tempo riparata e col meccanico la provammo guidata da lui e tutto era a posto, così pagai il suo intervento e me ne tornai a Roma. Giunto a casa telefonai alle gemelline presentandomi e chi mi aveva risposto era proprio quella che si era rinchiusa con me in bagno sul treno e, dopo i complimenti al batacchio, mi disse subito che la sorella era al corrente dell'accaduto in bagno ed allora volle passarmela e subito lei mi chiese se volevo sperimentare la differenza nella bocca che presto mi avrebbe potuto fare un bel servizietto. A quel punto le invitai ad andare insieme ad una pizzeria per cena ma potevamo anche vederci prima della cena ed anche a casa mia a prendere un aperitivo. Accettarono l'invito e le dissi che le avrei mandato un taxi. Alle cinque precise erano già giunte e, per andare al sodo, poco dopo eravamo sul mio lettone belli e nudi e mentre una di loro mi sbocchinava, l'altra mi faceva scorrere la lingua in bocca facendomi eccitare amche in quel modo. Quando sentii che stavo per godere, dissi a loro che volevo sborrare in figa e non in bocca, così l'una si sdraiò a gambe divaricate e subito fu leccata alla figa dalla sorellina che poi insalivò il batacchio e con la sua mano lo guidò dentro la fighina della sorellina. Io intanto sgrillettavo il clitoride sentendo così le due gemelline ansimare intensamente e quella che si stava godendo il batacchio m'implorò a scoparla con ritmo più intenso ancora ed io mi diedi da fare ma quando capii che stavo per arrivare al traguardo le sussurrai all'orecchio che stavo godendo e quindi dovevamo schizzare insieme tutto e dapertutto. Dopo una brevissima pausa, l'altra che avevo masturbato sgrillettandola, mi chiese di penetrare anche lei e chiaramente le leccai prima la sua gnocchetta poi le chiesi si slinguarmi un poco il cazzo per lubrificarlo e lei lo fece con molta maestria, così poi la penetrai e, quando si rese conto delle generose dimensioni del mio giocattolone, allora iniziò a gemere, a smaniare con languidi sospiri e ciò mi eccitava sempre di più ed infine mi scatenò un godimento immenso che coinvalse poi anche lei ed anche con lei godemmo insieme. Dopo una pausa che trascorremmo accarezzandoci, baciandoci, chiesi a loro se era venuto il momento di penetrarle anche nei sodi, attraentissimi culetti, dalle natiche simili a gomma dura che a penetrarglieli sarebbe stato certamente una goduria unica. Quando finii l'esaltazione degli splendidi culetti, mi dissero subito che dietro erano entrambe ancora vergini e così avrei dovuto attendere il loro consenso. Se volevo inculare chicchessia, allora il loro fratello non aveva problemi in quanto gradiva scopare chiaramente con le donne ma apprezzava anche un batacchione come il mio per essere inculato e subito la scena di trovarmi sul mio lettone con il biondino alla pecorina che veniva posseduto da me al culetto e le biondine che, una mi slinguava in bocca e l'altra mi leccava l'ano graffiandomi le natiche con le lunghe unghie. Subito mi si drizzò il batacchio e prima scopai una e dopo anche l'altra dicendogli poi che ci mancava il fratellino col bel culetto. Dopo una doccia in tre insieme, ci preparammo per la cena che consumammo in pizzeria, già però tutti presi col pensiero di vedere il mio cazzone entrare nel culo del fratellino.
scritto il
2022-07-17
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