Mistress si nasce, non si diventa. La signora Francesca - 1^ parte
di
Ottobre Rosso 66
genere
dominazione
Ormai sono due mesi pieni che lavoro come domestico a casa della signora Francesca, un'anziana ricchissima vedova di 75 anni, e da quello che ho capito sono l'unico che abbia resistito così tanto tempo al suo servizio. Infatti la signora ha un bruttissimo carattere acuito da una indole dominante, che la rendono così tanto insopportabile che chi mi ha preceduto se n'è scappato dopo una settimana, se non il giorno stesso subito dopo il colloquio.
Lei parte dal punto di vista che siccome ti paga bene, puntualmente, anticipatamente se è il caso, con regolare contratto. Ti riconosce i festivi, pagandoli il doppio, la tredicesima e la quattordicesima. Tu devi obbedire ciecamente e senza discutere ai suoi ordini, senza mai aspettarti che ti dica “per favore”, “grazie”, “prego” e nemmeno un buongiorno o una buonasera. I suoi sono ordini secchi, perentori. In più, siccome ti da vitto ed alloggio, devi essere a sua disposizione praticamente h24.
Già dal primo colloquio, lei ti dice, infatti, che siccome non ti manderà a rubare, ne a commettere un omicidio, ne a spacciare droga, non hai alcun motivo per discutere i suoi ordini. Qualunque essi siano e non vuole sentire “questo non è di mia competenza”, “questo non lo faccio”. Se non ti sta bene, lì c'è la porta, vattene!
Direte voi, ma allora come hai resistito due mesi? Semplice. Non solo per bisogno, ma per il mio genere sessuale: sono uno schiavo leccapiedi. Godo nell'essere comandato, sottomesso e umiliato. E la signora Francesca lo fa in maniera fantastica. E' una mistress a tutti gli effetti, ma non lo sa! Non si intende di giochi sadomaso, ne conosce il mondo BDSM, è così di natura.
Tra l'altro, nonostante l'età, è una donna ancora piacente, magra, capelli corti sempre ben curati, elegante nei suoi kaftani variopinti, di società.
La cosa che mi colpisce di lei, ovviamente, sono i piedi. A quell'età spesso rattrappiscono, le unghia seccano e si accavallano le dita. Invece lei li ha perfetti, bellissimi. 38 di taglia, ben curati e smaltati calzati in delle infradito che li esaltano di più.
Ma la cosa incredibile è che devo curarglieli io! Si, proprio così. Tra i miei obblighi c'è quello del massaggio alle piante dei suoi piedi, perchè, lei dice, ne ha bisogno per problemi di circolazione, e smaltarle le unghia perchè non riesce a piegarsi bene.
Inutile dirvi con che stato di eccitazione assolvo a quest'obbligo. Il cazzo mi diventa come l'acciaio, anche perchè mi rimprovera aspramente se mi fermo un istante: “Ti ho detto di fermarti!?”, io: “No signora scusi!” lei: “Allora riprendi e bene che sembra hai le mani morte, sbrigati!”. Quindi vado letteralmente in estasi, vicino all'orgasmo!
Ricordo quando me lo ordinò la prima volta. Non ci potevo credere. Io feticista dei piedi femminili, schiavo leccapiedi, che ricevevo un ordine simile? Incredibile, pensavo di stare sognando o che qualcuno gli avesse rivelato la mia natura. Invece era tutto vero e tutto così stupendamente normale per lei pretenderlo. Era appena passata una settimana da quando mi aveva assunto, da premettere che ogni giorno mi fa fare un culo così a pulire, lavare, rassettare, spostare mobili solo per il gusto di farlo: “No, non mi piace lì...rimettilo dov'era prima, muoviti!!”. Non mi da tregua. Seduta sulla sua poltrona mi comanda a bacchetta. Senza pietà alcuna. Io obbediente e sottomesso sempre col mio: “Si signora!” “Subito signora!”.
Evidentemente questa mia indole da sottomesso non passò inosservata. Si accorse da subito che ero diverso dagli altri che aveva avuto. Non accennavo alla benché minima lamentela, ma obbedivo senza fiatare. Capì che ogni giorno poteva osare di più, tanto che in breve otre ai “muoviti!” e “sbrigati!”, arrivarono le parolacce “idiota!” “imbranato!” “incapace deficiente, le cose te ledevo fare fare sempre due volte perchè le capisca, no?”.
Così un pomeriggio, avevo appena finito di pulire le grande vetrata che illuminava il lussuoso salone dove la signora, seduta in poltrona gambe stese su un puff e piedi nudi incrociati, guarda la sua serie tv preferita, mi chiama con la sua consueta “dolcezza”: “Imbranato!!...quando ti ci vuole per finire sta vetrata!?...che ci vogliono 5 minuti per farla, no un'ora!!...muoviti che ho bisogno di te!”
Io, avvicinandomi di spalle alla poltrona: “Ho appena finito signora...”
Lei, voltandosi verso la vetrata, la osserva un po' e poi mi fa: “Fa schifo!...secondo te è una vetrata pulita quella?...guarda quanti aloni hai lasciato, idiota!...dovrei fartela rifare, come sempre le cose se non tele faccio fare due volte non riescono mai bene, ma ho un'altra necessità...prima va a prepararmi la tisana e poi veloce ritorna!”
Eseguo e dopo una manciata di minuti le servo la tisana, vassoio d'argento e tazza in pura porcellana, quindi mi ordina: “Vai a massaggiarmi i piedi, sbrigati!”
Come già scritto precedentemente, non ci potevo credere. Così a quell'ordine resto basito e immobile per l'incredulità. Chi darebbe un ordine simile al proprio domestico? Nessuno! Lei invece si, peraltro con un'assoluta tranquillità, come se ti dicesse passa l'aspirapolvere.
La signora visibilmente infastidita dalla mia reazione, mi incalza: “Che fai li impalato!...ti ho dato un ordine! Vai a massaggiarmi i piedi e sbrigati che ho dolore alle gambe...ho problemi di circolazione o devo darti altre spiegazioni perchè tu esegua senza fiatare i miei ordini?...vai!!”
Io: “Si signora scusi...vado subito...e che non mi aspettavo una cosa sim...” Non mi da il tempo di completare che m'incalza ancora: “Cosa non ti aspettavi? Cosa ti ho detto quando ti ho assunto? Che a parte mandarti a compiere un reato, qualsiasi cosa ti ordino va eseguita prima di subito perchè sei pagato profumatamente e se non ti sta bene te ne puoi andare...chiaro? Quindi muoviti...che mi stai pure facendo perdere la puntata!”
Intanto mi sono già posizionato in ginocchio ai piedi della signora. Sono eccitatissimo, tremante per l'emozione di questa cosa fantastica che mi sta capitando e che nemmeno nei miei sogni più arditi potevo immaginare, ma cerco di non darlo a vedere. Ho il cazzo duro. Mamma mia che piedi belli e che odore buono che fanno! Mentre ne massaggio con decisione le piante avrei un gran voglia di leccarli, ciucciarne le dita, farmeli mettere in faccia. Ma ovviamente non si può.
La signora si placa e torna a seguire la tv. Mi ignora, ma ogni tanto mi lancia uno sguardo per vedere come massaggio e non appena attenuo il ritmo, mi richiama: “Che è ste mani morte...massaggia bene, idiota!”.
Poi dopo un'abbondante ora, quando ho le mani stanche e le ginocchia che mi dolgono, decide che può bastare: “Basta adesso, mi sento meglio...vai a preparare la cena...ah, è bene che tu sappia che questa incombenza dovrai eseguirla più volte al giorno...tutti i giorni, come e quando lo voglio io...quindi riprenderai stasera quando sono a letto, fino a che mi addormento...ti è chiaro il concetto vero? Perchè non voglio più vedere la reazione che hai avuto prima...hai capito vero?”
Io: “Si signora non succederà più...vado in cucina”. Così mi avvio, ma prima devo passare dal bagno. Mi devo segare. Ho il cazzo durissimo perchè ho ancora l'odore sulle mani, di quei piedi bellissimi ed odorosi. La sega, per tanto, non dura tanto. Esplodo dopo una manciata di secondi in una sborrata sovrumana sul lavandino, immaginando di leccarli.
Quindi da quella sera in poi, tutti i giorni, dalle tre alle quattro volte, devo passare almeno un'ora a massaggiarle i piedi. Poi c'era la pedicure. Pediluvio coi sali, togliere lo smalto con l'acetone con molta attenzione, perchè se sbaglio: “Attento cretino! Mi bruci la pelle, imbranato!”, limare le unghia, con ancora più attenzione, altrimenti: “Ahi mi stai graffiando, cretino! Svegliati quando fai le cose! Ho una voglia di darti un pugno in quella testa vuota!”, mettere lo smalto, che non devo aspettare che si asciughi da solo, no: “Che aspetti a soffiarci sopra, cosa pensi che ho tempo da perdere a stare qui ad aspettare che si asciughi, muoviti!”. Cosi, a pochissimi centimetri da quelle dita bellissime ed odorose, inizio a soffiare con una gran voglia di uscire la lingua per leccargliele e il cazzo durissimo che mi vorrei segare.
Ovviamente il mio ruolo principale è sempre spaccarmi la schiena ed il culo nelle faccende domestiche, nell'andare a farle la spesa (alcune volte pure con lei che al minimo errore mi umilia pubblicamente davanti l'intero supermercato), nel farle da autista quando va a trovare le amiche o va al circolo esclusivo del bridge, lasciandomi ore e ore a marcire in auto ad aspettare i suoi comodi. Il tutto, come scritto prima, con un'assoluta naturalezza. La signora Francesca non sa minimamente cosa sia una sessione di BDSM, ne immagina che godo ad essere trattato da schiavo, lei è così, una mistress nata, ma non lo sa. Almeno fino a quando una sera non avviene l'episodio che scoprirà le carte in tavola.
Fine prima parte - se volete contattarmi in privato sottomesso1966@gmail.com
Lei parte dal punto di vista che siccome ti paga bene, puntualmente, anticipatamente se è il caso, con regolare contratto. Ti riconosce i festivi, pagandoli il doppio, la tredicesima e la quattordicesima. Tu devi obbedire ciecamente e senza discutere ai suoi ordini, senza mai aspettarti che ti dica “per favore”, “grazie”, “prego” e nemmeno un buongiorno o una buonasera. I suoi sono ordini secchi, perentori. In più, siccome ti da vitto ed alloggio, devi essere a sua disposizione praticamente h24.
Già dal primo colloquio, lei ti dice, infatti, che siccome non ti manderà a rubare, ne a commettere un omicidio, ne a spacciare droga, non hai alcun motivo per discutere i suoi ordini. Qualunque essi siano e non vuole sentire “questo non è di mia competenza”, “questo non lo faccio”. Se non ti sta bene, lì c'è la porta, vattene!
Direte voi, ma allora come hai resistito due mesi? Semplice. Non solo per bisogno, ma per il mio genere sessuale: sono uno schiavo leccapiedi. Godo nell'essere comandato, sottomesso e umiliato. E la signora Francesca lo fa in maniera fantastica. E' una mistress a tutti gli effetti, ma non lo sa! Non si intende di giochi sadomaso, ne conosce il mondo BDSM, è così di natura.
Tra l'altro, nonostante l'età, è una donna ancora piacente, magra, capelli corti sempre ben curati, elegante nei suoi kaftani variopinti, di società.
La cosa che mi colpisce di lei, ovviamente, sono i piedi. A quell'età spesso rattrappiscono, le unghia seccano e si accavallano le dita. Invece lei li ha perfetti, bellissimi. 38 di taglia, ben curati e smaltati calzati in delle infradito che li esaltano di più.
Ma la cosa incredibile è che devo curarglieli io! Si, proprio così. Tra i miei obblighi c'è quello del massaggio alle piante dei suoi piedi, perchè, lei dice, ne ha bisogno per problemi di circolazione, e smaltarle le unghia perchè non riesce a piegarsi bene.
Inutile dirvi con che stato di eccitazione assolvo a quest'obbligo. Il cazzo mi diventa come l'acciaio, anche perchè mi rimprovera aspramente se mi fermo un istante: “Ti ho detto di fermarti!?”, io: “No signora scusi!” lei: “Allora riprendi e bene che sembra hai le mani morte, sbrigati!”. Quindi vado letteralmente in estasi, vicino all'orgasmo!
Ricordo quando me lo ordinò la prima volta. Non ci potevo credere. Io feticista dei piedi femminili, schiavo leccapiedi, che ricevevo un ordine simile? Incredibile, pensavo di stare sognando o che qualcuno gli avesse rivelato la mia natura. Invece era tutto vero e tutto così stupendamente normale per lei pretenderlo. Era appena passata una settimana da quando mi aveva assunto, da premettere che ogni giorno mi fa fare un culo così a pulire, lavare, rassettare, spostare mobili solo per il gusto di farlo: “No, non mi piace lì...rimettilo dov'era prima, muoviti!!”. Non mi da tregua. Seduta sulla sua poltrona mi comanda a bacchetta. Senza pietà alcuna. Io obbediente e sottomesso sempre col mio: “Si signora!” “Subito signora!”.
Evidentemente questa mia indole da sottomesso non passò inosservata. Si accorse da subito che ero diverso dagli altri che aveva avuto. Non accennavo alla benché minima lamentela, ma obbedivo senza fiatare. Capì che ogni giorno poteva osare di più, tanto che in breve otre ai “muoviti!” e “sbrigati!”, arrivarono le parolacce “idiota!” “imbranato!” “incapace deficiente, le cose te ledevo fare fare sempre due volte perchè le capisca, no?”.
Così un pomeriggio, avevo appena finito di pulire le grande vetrata che illuminava il lussuoso salone dove la signora, seduta in poltrona gambe stese su un puff e piedi nudi incrociati, guarda la sua serie tv preferita, mi chiama con la sua consueta “dolcezza”: “Imbranato!!...quando ti ci vuole per finire sta vetrata!?...che ci vogliono 5 minuti per farla, no un'ora!!...muoviti che ho bisogno di te!”
Io, avvicinandomi di spalle alla poltrona: “Ho appena finito signora...”
Lei, voltandosi verso la vetrata, la osserva un po' e poi mi fa: “Fa schifo!...secondo te è una vetrata pulita quella?...guarda quanti aloni hai lasciato, idiota!...dovrei fartela rifare, come sempre le cose se non tele faccio fare due volte non riescono mai bene, ma ho un'altra necessità...prima va a prepararmi la tisana e poi veloce ritorna!”
Eseguo e dopo una manciata di minuti le servo la tisana, vassoio d'argento e tazza in pura porcellana, quindi mi ordina: “Vai a massaggiarmi i piedi, sbrigati!”
Come già scritto precedentemente, non ci potevo credere. Così a quell'ordine resto basito e immobile per l'incredulità. Chi darebbe un ordine simile al proprio domestico? Nessuno! Lei invece si, peraltro con un'assoluta tranquillità, come se ti dicesse passa l'aspirapolvere.
La signora visibilmente infastidita dalla mia reazione, mi incalza: “Che fai li impalato!...ti ho dato un ordine! Vai a massaggiarmi i piedi e sbrigati che ho dolore alle gambe...ho problemi di circolazione o devo darti altre spiegazioni perchè tu esegua senza fiatare i miei ordini?...vai!!”
Io: “Si signora scusi...vado subito...e che non mi aspettavo una cosa sim...” Non mi da il tempo di completare che m'incalza ancora: “Cosa non ti aspettavi? Cosa ti ho detto quando ti ho assunto? Che a parte mandarti a compiere un reato, qualsiasi cosa ti ordino va eseguita prima di subito perchè sei pagato profumatamente e se non ti sta bene te ne puoi andare...chiaro? Quindi muoviti...che mi stai pure facendo perdere la puntata!”
Intanto mi sono già posizionato in ginocchio ai piedi della signora. Sono eccitatissimo, tremante per l'emozione di questa cosa fantastica che mi sta capitando e che nemmeno nei miei sogni più arditi potevo immaginare, ma cerco di non darlo a vedere. Ho il cazzo duro. Mamma mia che piedi belli e che odore buono che fanno! Mentre ne massaggio con decisione le piante avrei un gran voglia di leccarli, ciucciarne le dita, farmeli mettere in faccia. Ma ovviamente non si può.
La signora si placa e torna a seguire la tv. Mi ignora, ma ogni tanto mi lancia uno sguardo per vedere come massaggio e non appena attenuo il ritmo, mi richiama: “Che è ste mani morte...massaggia bene, idiota!”.
Poi dopo un'abbondante ora, quando ho le mani stanche e le ginocchia che mi dolgono, decide che può bastare: “Basta adesso, mi sento meglio...vai a preparare la cena...ah, è bene che tu sappia che questa incombenza dovrai eseguirla più volte al giorno...tutti i giorni, come e quando lo voglio io...quindi riprenderai stasera quando sono a letto, fino a che mi addormento...ti è chiaro il concetto vero? Perchè non voglio più vedere la reazione che hai avuto prima...hai capito vero?”
Io: “Si signora non succederà più...vado in cucina”. Così mi avvio, ma prima devo passare dal bagno. Mi devo segare. Ho il cazzo durissimo perchè ho ancora l'odore sulle mani, di quei piedi bellissimi ed odorosi. La sega, per tanto, non dura tanto. Esplodo dopo una manciata di secondi in una sborrata sovrumana sul lavandino, immaginando di leccarli.
Quindi da quella sera in poi, tutti i giorni, dalle tre alle quattro volte, devo passare almeno un'ora a massaggiarle i piedi. Poi c'era la pedicure. Pediluvio coi sali, togliere lo smalto con l'acetone con molta attenzione, perchè se sbaglio: “Attento cretino! Mi bruci la pelle, imbranato!”, limare le unghia, con ancora più attenzione, altrimenti: “Ahi mi stai graffiando, cretino! Svegliati quando fai le cose! Ho una voglia di darti un pugno in quella testa vuota!”, mettere lo smalto, che non devo aspettare che si asciughi da solo, no: “Che aspetti a soffiarci sopra, cosa pensi che ho tempo da perdere a stare qui ad aspettare che si asciughi, muoviti!”. Cosi, a pochissimi centimetri da quelle dita bellissime ed odorose, inizio a soffiare con una gran voglia di uscire la lingua per leccargliele e il cazzo durissimo che mi vorrei segare.
Ovviamente il mio ruolo principale è sempre spaccarmi la schiena ed il culo nelle faccende domestiche, nell'andare a farle la spesa (alcune volte pure con lei che al minimo errore mi umilia pubblicamente davanti l'intero supermercato), nel farle da autista quando va a trovare le amiche o va al circolo esclusivo del bridge, lasciandomi ore e ore a marcire in auto ad aspettare i suoi comodi. Il tutto, come scritto prima, con un'assoluta naturalezza. La signora Francesca non sa minimamente cosa sia una sessione di BDSM, ne immagina che godo ad essere trattato da schiavo, lei è così, una mistress nata, ma non lo sa. Almeno fino a quando una sera non avviene l'episodio che scoprirà le carte in tavola.
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