Cambio ancora casa.
di
Manganello.
genere
etero
Arriva il pensionamento ed io che sono e mi sento ancora giovane, decido di andare a vivere in campagna e dopo ricerche di mercato immobili, trovo la casetta desiderata e quindi volo subito a vederla, a pochi chilometri da Roma zona collinosa ed anche un bel pezzo di terra che diventerà il mio principale interesse. Lo stesso giorno sbrigo le pratiche di compravendita e trasloco.La casa non è isolata ed ho come vicino di casa una bella signora quarantenne vedova con una ragazzina di dodici anni. Svolte le rituali presentazioni mi metto dentro casa e completo la sistemazione di mobili e suppelletili.Parto poi con la mia spaziosissima auto familiare per andare ad acquistare tutta l'attrezzatura per lavorare la terra. Tornato a casa trovo un biglietto sulla porta lasciatomi dalla mia vicina di nome Noemi, la quarantenne, veramente una bella morona, alta, slanciata, formosa il giusto ed il viso da sogno. Peccato che non ha più chi se la godeva a letto. Trovo lì anche il numero del suo telefonino e subito la chiamo dicendole che accetto volentieri l'invito propostomi e, dopo una sana e rilassante doccia, prendo una bottiglia di vino e vado da Noemi. Dopo i saluti mi giro osservando se ci fosse Marinella, la figlia sua ma non la vedo e chiedo così se si trova in casa. Noemi mi risponde che sua figlia è a studiare in camera sua ma scenderà per cenare con noi. La cena prosegue molto cordialmente e con Marinella parliamo di scuola ricordando così la mia giovinezza di "non " studente, infatti ero sempre promosso ma senza sudare sui libri. Dopo alcuni giorni ero a lavorare il mio campo per seminare ortaggi e fui interrotto da Marinella che mi chiede se conosco chi potrebbe farle delle iniezioni intramuscolari, dato che deve seguire una cura ricostituente per aiutarsi nello studio. Subito le dico che lo ha già trovato in quanto sono stato infermiere professionale per alcuni anni ma lei mi dà un "alt": benissimo che io sia chi le dovrebbe bucare il culetto ma per la cronaca ci chiuderemo per pochi minuti in camera sua e la fialetta sarà aperta e svuotata in bagno e la siringa fuori dalla confezione perchè, per la cronaca, usata normalmente ma il suo culo non sarebbe stato martoriato da aghi dei quali era chiaramente "allergica". Io le risposi che la capivo ma lei subito mi rispose che in pochi minuti saremmo stato in camera sua recitando di subire l'iniezione silenziosamente e poi ne saremmo usciti perchè sua madre doveva credere che lei aveva sorbito il poco apprezzato ago ma la mia mano era di fata e lei non aveva accusato dolore, però avrebbe provveduto in seguito a venire da me per farmi un bocchino in cambio della recita. Andammo così da sua madre e le disse che aveva trovato chi le faceva le punture indicandole me. Noemi chiese se avevo accettato e mi chiese cosa avrei voluto come compenso e le risposi che le chiedevo solo in cambio un caffè, dato che a me veniva sempre poco buono e ci ridemmo sopra. Così Noemi mi chiese se potevo farne subito una a Marinella e, scambiando uno sguardo con la ragazzina, ci recammo in camera sua dove come accordato con l'interessata, svuotai la fialetta e la misi sul comodino poi aprii la bustina della siringa ed inzuppai il cotone con alcool per impuzzolire la stanzetta. Dopo uscimmo sul corridoio e Noemi chiese a sua figlia se aveva sentito dolore ma la birbona le rispose che era come se non la avesse ricevuta affatto...e quella volta le disse metaforicamente la sacrosanta verità...! Io me ne tornai a casa mia e dopo alcuni minuti Marinella bussò alla mia porta. La feci entrare e lei mi abbracciò fortemente poi, lasciandomi senza parole mi slacciò la cintura facendo calare i pantaloni poi abbassò gli slip e si mise in bocca il pisellone che subito prese vita e lei rimase allibita nel vedere come stava crescendo velocemente. Iniziò a slinguarmelo e quando mi sentì tremare dal godere, mi tenne il glande stretto tra le sue labbra, continuando però a menarmelo a mano scorrendo sul tronco. Quando le riempii la bocca di sborra che le uscì dai lati colando in terra, lo ingoiò tutto fino alla fine di spruzzare poi mi domandò se volevo leccargliela un poco la fighetta già intrisa dai suoi umori che le sentii scorrendo l'Indice sul suo inguine La presi quindi in braccio e la portai sul lettone dove poi le sfilai le mutandine e le leccai figa e clitoride che subito svettò fuoriuscendo drizzandosi e lo mordicchiai dolcemente facendola subito mugolare di piacere implorandomi a leccarla con più foga, poi, quando sentì che stava per godere, mi confessò che la sua fighina era intatta, vergine e però pensava intensamente a farsi rompere il culetto non essendoci lì le prove della sua integrità. In quel modo mi fece capire che potevo solo romperle il culetto che poi, un domani, avrebbe potuto senza problemi, recitare la parte della sodomizzata senza un imene da non potere riciclare e che non doveva affatto salvaguardare. L'idea di sentirla smaniare mentre le facevo sentire che batacchione le stava squarciando il culo mi eccito bestialmente e le dissi subito che se voleva potevo benissimo farglielo conoscere ma avrebbe dovuto stringere i denti per non fare sentire il suo grido alla sua mammina. Marinella si sentì così come sfidata ed allora mi chiese di farle il giorno dopo dato che non aveva con se pomate che avrebbero potuto fare scorrere il cazzone nel suo pancino. Le dissi subito che ne ero ben fornito ed allora si spogliò completamente e si mise in ginocchio chinata in avanti, pronta a sentirsi rompere il bel culo ( era formosina e gran figa come sua madre! ), ed allora io presi il tubetto di vasellina che le spalmai in gran quantità, poi le sparai acqua con la peretta da clistere per svuotarle il budellino e lei si svuotò interamente, dopo le infilai nell'ano un una candela larga e lunga che le feci sentire in tutta la lunghezza e dopo sfilai fuori appoggiando poi sull'ano il batacchione e quando sentì come il grosso manganello sta allargandole esageratamente il piccolo forellino, allora iniziò a piangere pregandomi di lasciare perdere il povero culetto ma io oramai ero troppo eccitato, ingrifato, e per nessun motivo avrei rinunciato a gustarmi il proibito frutto della natura femminile. Glielo infilai fino a sbattere con la pancia al suo "osso sacro" e non mi fermai minimamente pur sentendola implorarmi di smettere,di fermarmi ma sì che lo avrei fatto ma solo dopo averle riempito di sborra ogni angoletto del suo lungo budellino nella pancia. Quando finalmente me ne venni sborrando all'infinito, allora Marinella si sfilò il cazzo dal culo e si girò stringendosi al collo per baciarmi con un ardore come fosse una veterana del sesso invece che una ragazzina poco pratica di giochi di sesso. Da quel giorno le iniezioni fantasma continuarono ed i solidi e reali giochi...pure e Marinella voleva essere sempre inculata dopo che mi aveva fatto già sborrare col suo arrapante bocchino che sapeva fare veramente bene e lì infatti le chiesi come aveva imparato quel gioco e mi rispose che su internet aveva visto molti film porno imparando varii giochi che però non aveva con chi metterli in pratica. Poi però la scatola di fiale da iniettare finì, così la bambolina dovette inventarsi un improvviso interesse di curare con me il mio campo e dividere così gli ortaggi. Durò molto la sua passione per l'orto, poi venne il momento che un suo compagno di studio prese il mio posto e lei si divideva tra lui e mema gli incontri si erano fatti quasi rari!
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