Cambio ancora casa 2.
di
Manganello.
genere
etero
Come dicevo alla conclusione della prima parte, gli incontri furono sempre più rari ma la sorte volle che il gioco tornò in mano mia perchè Marinella fu letteralmente "scaricata" dal suo ragazzo e lei venne lacrimante da me cercando conforto e...sopratutto...sentiva molto la mancanza, le "modeste" dimensioni del mio batacchio! Quindi la nostra morbosa storia riprese la corsa al piacere, al sesso sfrenato ed al primo incontro, fu lei a chiedermi di metterglielo nel culo, anche se ricordava lo straziante dolore provato la prima volta ma le dimensioni del mio giocattolo erano un boccone prelibato che quasi stava dimenticando ed io dovevo "sacrificarmi" a farglielo riprovare e ricordare così nuovamente. Lei con sua madre finse di andarsene al vicino paesino con la bicicletta che invece, arrivando da me, nascose dietro casa ed entrò trovandomi già completamente nudo e col cazzo coperto da un giornale che tenevo in mano, invitandola a leggerlo dietro. Lei prontamente scostò il giornale e si chinò inginocchiandosi per prendersi il cazzo tutto in bocca e si diede da fare a ciucciarlo fino a renderlo ancora più duro e poi mi prese per mano e mi condusse in camera mia dove il lettone attendeva i nostri corpi rotolarcisi sopra. Lei si mise subito a cosce spalancate ed io potei così leccarle la figona diventata ancora di più pelosa confrontandola con i pochi peli che aveva da ragazzina. Passai poi a slinguarle anche lo strettissimo ano che però, perchè sollecitato a slinguate, si era un poco rilassato, allentato. Baciandola in bocca le misi il cazzo davanti alla fighetta e lo spinsi dentro, sentendola subito mugolare di piacere e poi fu lei ad iniziare a dare spinte sempre più intense nel farsi infilare il batacchione dentro la già sgocciolante figa colma di umori che spruzzarono fuori come se già stessimo a scopare da molto tempo ma la voglia per lei era stata frenata per anni dall'inesperto giovane ed il "maturo" vinse così la competizione. Poi, pur essendo un poco frastornata Marinella mi disse di prendere il gel e ungerci l'ano con molta quantità ed allora lo feci subito essendo anch'io ingrifato e col cazzo già di nuovo pronto a sfondare buchetti rodati anche se poco in confronto all'introduzione mia. Lo appoggiai e lo spinsi dentro ed a gran fatica lo fui dentro, anche se semi bloccato dalle grida di dolore ma pensai che se non la sfondavo nuovamente subito, allora l'urlo del dolore sarebbe potuto arrivare alle orecchie di Noemi, sua madre. Dopo che la stantuffai a lungo, finalmente si smorzarono le grida ed i gemiti presero il sopravvento, così potei coccolarla accarezzandola e poi baciandola sul collo, dietro le orecchie e lì sentii il crollo fisico di Marinella nell'abbracciarsi a me col cazzo che già impugnava a tratti ed infine volle premiarlo prendendoselo in bocca e lo cicucciò fino a farmi di nuovo sborrare. Dopo mi fece mettere a pancia sopra il letto ed andò a slinguarmi leccandolo a fondo l'ano ed anch'io provai nuove sensazioni, nonostante la scarza esperienza di Marinella. Poi lei riprese la bicicletta e tornò a casa sua. Io la seguii per tutto il breve itinerario dalla finestra della camera e dopo me ne andai nel mio campo a continuare a fare il contadino. Che bello aver ripreso i giochi con Marinella!
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