Cambio ancora casa 3.

di
genere
etero

Il giorno dopo fui preso da un attacco di "eccitatio trombantis" che tradotto da me vuol significare che stavo pensando intensamente a Marinella, alla sua boccuccia spesso pronta a ricevere batacchi per passare poi alla fighina ancora ben stretta ed infine concludere i giochi col appetitosissimo culetto assai sodo da venirmi la voglia di morderlo...ed allora afferrai il telefonino e chiamai Marinella ma provai un poco di smarrimento nel sentire una voce affatto squillante come quella della sventolina d'oro ed infatti risalii subito che si trattava di Noemi che rispose al posto della bambolina dicendomi che al momento si trovava a farsi una doccia per combattere l'afosa estate ed anzi, approfittò per invitarmi a casa sua a bere una birra fresca. Accettai l'invito e mi presentai da Noemi che mi accolse stranamente baciandomi sulle guance...mai accaduto prima di quel momento! Dopo gustata la birra mi propose, sapendo quanto durava una doccia per sua figlia, di andare a sentire il fresco del suo boschetto, ombroso e perciò ottimo per combattere l'afa. Dopo una lunga camminata mi invitò a sdraiarmi accanto a lei sotto un albero frondoso e poi mi chiese se lei si poteva considerare ancora una donna appetitosa oppure no. Chiaro che non era certo giunta al momento del decadimento fisico e le assicurai che stava benissimo ed io, se provocato, avrei risposto alla sua provocazione semplicemente "saltandole addosso" le confermai ridendoci sopra ma lei rispose che c'era poco da ridere perchè lei aveva una gran voglia ed io ero il tipo giusto per giocare con lei. Quindi risposi al suo provocare avvicinandomi al suo fianco e, dopo averle stretto le braccia ai suoi fianchi prosperosi e sinuosi, le ficcai la lingua in bocca slinguandola con impeto ma il gioco fu subito interrotto nell'avere sentito la vocina di Marinella che ci stava cercando, così mi feci trovare accanto a Noemi ma in piedi appoggiato ad un albero. Quando la ragazzina ci trovò sentendo la mia voce, si sedette accanto a sua madre la quale si sentiva un pò in imbarazzo, così si alzò in piedi e disse che sarebbe andata a casa a preparare la cena, invitandomi poi a fermarmi da lei ed io accettai. Lei andò via ed io avevo così la possibilità di sedermi vicino alla bambolina che subito mi abbracciò appassionatamente e ci scambiammo un bacio in bocca, seguito da uno slacciare da lei i miei pantaloni e si diede da fare a sbocchinarmi il pisellone che subito si drizzò ed io mi dedicai a toglierle le mutandine per poi leccarle la fighina e, quando sentii schizzare umori intensamente, allora le spalancai le cosce e le infilai il cazzo tutto dentro e la scopai fino all'esplodere del godimento al massimo per ambedue. Dopo che lei mi asciugò il cazzo con uno stupendo bocchino, mi disse che aveva con lei il tubetto del gel e subito si mise a pecorina spalmandosi l'unguento nell'ano e senza scrupoli mi misi in ginocchio dietro di lei e la inculai prontamente facendola gridare un poco e mi fermai per farle riprendere fiato. Subito dopo però iniziai ad incularla eccitatissimo nel godermi la visuale di quel culetto, magro, sodo che si stringeva e poi si allargava come se volesse stringermi il cazzo nella sua morsa naturale e stantuffai a lungo facendola infine godere pazzamente. Dopo esserci ricomposti, le dissi di sua madre che aveva anche lei bisogno di godersi un cazzo come si deve ed allora concordammo che subito dopo cena lei sarebbe andata a letto perchè stanca ed io avrei così potuto assaggiare la sua mammina. La cena fu squisitissima e le occhiate che mi mandavano madre e figlia, mi stavano mettendo quasi a disagio e mi davano lo stesso effetto di un certo numero di bicchierini di grappa...e loro già da tempo avevano capito quanto mi piacesse quella bevanda alcoolica! Marinella poi era in vantaggio verso sua madre perchè si era seduta a tavola vicino a me, dandomi continue palpate di cazzo senza sosta. Quando finalmente arrivò il caffè solo per me, allora Marinella disse di andare a dormire e recitò la parte della premurosa e gentile ragazza che alzandosi dalla tavola, mi schioccò un bacio sulla guancia come "buonanotte". Dopo che sentimmo chiudere la porta della sua cameretta, Noemi venne a sedersi sulle mie gambe e m'infilò la lingua in bocca. Dopo palpate sulle sue cosce e culo, lei mi prese per meno guidandomi in una stanza che poi mi siegò era destinata agli eventuali ospiti. Chiuse la porta a chiave e si spogliò in pochi secondi ma io ero troppo preso a slacciarmi la patta che sembrava volesse appositamente rovinarmi la serata ed alla fine strappai alcune asole per spogliarmi del tutto e, quando fui sdraiato accanto a Noemi, lei mi prese in bocca l'uccello che poi commentò era veramente molto grosso tanto da chiedermi se lo usavo anche nel rompere ani vergini. Le confermai di averne deflorato alcuni e anche di recente...pensa un pò se venisse a sapere di averlo rotto alla sua "bambina"! Quando mi ero girato a pancia sopra lei mi confessò di essere vergine dietro ed allora era ovvio che voleva proprio prenderselo in culo ma la avvisai di fornirsi di gel o creme grasse per pelli secche. Lei corse in camera sua e tornò con un vasetto ben capiente e me lo mise in mano. Cominciai perciò subito a stuzzicarle il clitoride ed intanto le leccavo l'ano, poi, quando la sentii smaniare e gemere di piacere le spalmai una buona quantità di crema sull'ano ed infilai lì due dita per slargarglielo un poco ma lei subito gridò dalla paura ed allora fui costretto ad accelerare i tempi accostandole il batacchio all'ano e lo spinsi dentro il budellino ormai straunto di crema ma comunque la penetrazione fu assai lunga e faticosa per me ma per lei solo dolorante un bel pò. Dopo che le scaricai un fiume di sborra in pancia, andai al bagno per lavare lo strumento di piacere e poi tornai sul lettone dove lei mi stava aspettando un pò dolorante e piangente. Presi a coccolarla e dopo le suggerii di farsi nuovamente inculare per rodaggiare l'ano ed abituare così a ricevere cazzi in culo. Tentennando all'inizio cercò di trovare pretesti al fine di non ripetere la dolorosa esperienza ma ruiscii poi ugualmente a farle dire di sì e si fece spargere crema in molta quantità, poi si mise sdraiata a gambe allargate, chiedendomi di non farle sentire gran dolore. La feci rigirare a pancia sopra e le aprii le cosce per poterla scopare prima e dopo varii colpi di cazzo, la rigirai per penetrarla in culo e fui tutto dentro di lei ma solo dopo vari faticosissimi tentativi che la fecero soffrire un bel pò ma io di certo non mollavo e le fui tutto dentro, pronto a stantuffarci fino al raggiungere l'orgasmo che in questi casi è solo mio e non di entrambi dato che le donne se ricevono cazzi nelle prime volte, non sono ancora abituate a rilassarsi godendo così il giusto. Io godei invece moltissimo e sfoderai la mia solita sconfinata quantità di riserva di succo di coglioni da sparare in lei ed infine le schizzai anche una parte sulla schiena. Dopo che lei si lavò a fondo, la strinsi alle braccia facendole scorrere il batacchio sulle cosce e, quando sentii la figa tutta intrisa di umori, allora le spalancai le cosce e la penetrai fino a farla veramente godere e quando sentii che stavo per sborrare, tirai fuori il cazzo dalla figa e le schizzai tutto lo sperma sul viso e lei mi disse che stava godendo molto. La sua espressione sul viso mi eccitò moltissimo ed allora mi venne l'idea di farla sdraiare per incularla di nuovo, cosa che lei accettò e si mise alla pecorina ma io avevo altri progetti, altri giochi da svolgere: infatti, dopo che la penetrai anche senza crema, le pisciai dentro la pancia e lei che in un primo momento stava quasi protestando, infine mi disse che le dava piacere sentirsi la pancia scombussolata e, dopo un lungo fare su e giù, le sborrai nuovamente tutto dentro ma quando tolsi il cazzo dal culo, il letto fu investito da uno scroscio di liquido assai puzzolente: urina e sperma!
scritto il
2023-01-06
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