Ricordi dell'età degli studi.
di
Manganello.
genere
etero
Terminato il Liceo, dovetti lasciare la mia cittadina di provincia per andare a Roma per l'Università: avevo scelto Medicina ma, prima di tuttodovetti cercare un alloggio, cosa assai difficile, però fui veramente fortunato perchè mia madre si ricordò di una sua amica di gioventù e di Roma. Le telefonò e passò molto tempo a parlarci, ricordando gli studi insieme, la gioventù vissuta ed infine seppe che Alessandra, la sua amica appunto, si era sposata ma rimasta vedova, quindi, non avendo avuto figli, era sola. Terminata la lunga telefonata seppi che sarei andato a Roma con mia madre ad incontrare Alessandra. Lì concordammo che sarei stato suo "pensionato" così avrei potuto frequentare l'Università suo ospite contribuendo chiaramente sulle spese giornaliere per vivere. Dopo una settimana ero a sistemare la mia stanzetta ed intanto la coda dell'occhio era intenta ad osservare Alessandra che descriverò: Bionda, alta, un bel viso, bocca carnosissima, occhi verde mare, seno ben grandicello, collo cigneo, fianchi snelli, cosce lunghe da sballo, e...dulcis in fundo...culo che era una meraviglia del Mondo...piedini...non sono un podofilo e neanche li osservavo! Col tempo, frequentandoci più che mai solo nelle ore dei pasti, dato che tra notte e giorno studiavo e basta, ci scambiammo confidenze e...come si può ben immaginare, si finì sul suo vivere, chiaramente, senza sesso, in quanto appunto vedova, ed allora da quel momento non la vidi e non la considerai più come un'amica di mia madre ma solo una bella signora, una, veramente, gran figa, figona e sarebbe stato il caso che io la coltivassi a lungo per fare tramutare una bella rosa leggermente appassita per il grande dolore, in una rosa di nuovo fresca, splendente tanto da brillare come una stella... e che fuochi d'artificio le avrei provocato nel suo animo!! Iniziai subito ad impegnarmi e, dopo soli due giorni, già notavo che mi osservava con occhio "da pesce lesso" e gli splendidi occhioni andavano a cascare sul mio pisellone che spesso faceva pressione sulla patta dei pantaloni. Senza stare a girare a lungo sull'argomento, , da quel giorno decisi di non richiudermi a studiare in camera mia ogni dopo cena,anzi, rimasi a vedere la televisione accanto a lei e giocai subito addolcendomela con varie premure, tipo..."Alessandra qui non è freddo ma hai un viso da infreddolita...accostati a me che sono un forno acceso quindi posso trasmetterti calore!" ed altri simili commenti. Dai oggi e poi domani,, finivamo spesso a ritrovarci "casualmente" abbracciati l'uno all'altra. Una sera poi che lei aveva comprato una bottiglia di vino rosso molto "scalda animi", ci ritrovammo a baciarci in bocca, reciprocamente confessandoci che eravamo entrambi attratti l'uno all'altra e, invece di andarcene ognuno nella propria stanza, indovinate un pò dove ci siamo spediti furiosamente e scatenatissimi come carta e fuoco che si consumano insieme? Quella sera Alessandra fece tutto quello che da più di otto anni non aveva fatto più e fu lei a dichiararsi mia maestra d'amore ed io, solo nella nostra prima notte posso dire di avere imparato tante nuove cose, tanti appassionati giochi! Frase ormai comune ma:" E non finisce qui!"
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