Il cazzo della Zia

di
genere
incesti

Ciao a tutti. 

Il primo venerdì di Marzo seguii, come spesso accade, la mia squadra del cuore in una delle trasferte più lunghe dell’intera stagione. 
Tornai davvero tardi, poco prima delle 5:00 arrivai a casa. Non avendo guidato al ritorno, riuscii a dormire qualche oretta e, grazie all’adrenalina di quella sera non ebbi molto sonno una volta svegliatomi dagli scomodi sedili del pulmino. 
Rimasi d’accordo con zia che, una volta tornato l’avrei raggiunta a casa sua qualunque ora fosse. 
Scesi dal pulmino, salutai i ragazzi con cui andai in trasferta e mi avviai a prendere la macchina.
Percorsi quei pochi chilometri che mi separano da casa, parcheggiai la macchina, presi lo zainetto e mi diressi verso casa di zia.
Entrai cercando di fare il minor rumore possibile, salii le scale e mi portai nella stanza degli ospiti per lasciare i miei vestiti. Rimasi in mutande e andai a vedere dove fosse zia. 
Mi affacciai in camera sua, la vidi sdraiata in un fianco, con la luce della notte che la illuminava. La guardai mentre dormiva per un po’.
Addosso aveva una canottiera bianca con le spalline strette e una graziosa mutandina rossa molto striminzita. 
Mi avvicinai e mi sedetti di fianco a lei a bordo letto. 
Accarezzai zia nelle gambe, scendendo vicino ai piedi per tornare verso la sua vita. Cercai di arrivare nel suo interno coscia con la mano ma riuscii a malapena a sfiorarle le mutandine.
Non volevo darle fastidio così mia alzai, chiusi la porta e andai in bagno a farmi la doccia. Chiusi entrambe le porte per far in modo di non svegliare zia.
Mi feci una bella doccia calda, più lunga del normale. 
Misi l’accappatoio, aprii la porta del bagno e tornai verso camera di zia con la condensa che usciva dal bagno tanto calda era l’acqua. 
Arrivai alla porta e mi accorsi di un rumore di acqua corrente. Entrai in camera e zia uscì dal bagno della sua camera. 
M:” Scusa zia. Spero di non aver fatto troppo rumore”. Z:”Nono, tranquillo. Mi occorreva tanto la pipì e solo una volta seduta in bagno mi sono accorta del rumore della doccia”. 
Scambiammo qualche parola sulle nostre rispettive serate sdraiandoci a letto. 
Il corpo di zia illuminato dalla notte era qualcosa di super eccitante e il mio cazzo iniziò inevitabilmente ad indurirsi e fuoriuscire dall’accappatoio. 
Zia allungò la mano e cominciò a segarlo lentamente. 
Z:” Ma non sei stanco?” chiese. M:” Non tanto, ho dormito praticamente tutto il viaggio di ritorno” risposi godendomi quel suo toccare. 
Non mi rispose, mi slacciò l’accappatoio e mi fece alzare ai piedi del letto. 
Gattonó verso di me e raccolse il mio cazzo penzolante con la bocca. 
Finì di indurirsi dentro la bocca di zia. 
Inghiottiva e risputava fuori il cazzo. Baciava le palle, baciava la cappella e poi tutto dentro. 
La feci girare lasciandola a pecora. La presi in contropiede e la penetrai. 
Z:” ohh. Non pensavo lo buttassi subito” esclamò. 
Io continuai a muovermi lentamente turandole la canotta e lo slippino. 
Tornai fuori quasi subito. La feci mettere a pancia in su e le levai li mutandine lanciandole nel pavimento. 
Portó i piedi sul mio cazzo per un brevissimo ma intenso footjob. 
La dovetti fermare per non venire, le allargai le gambe e leccai la figa di zia finché non la vidi sbrodolare. Questo aiutò a placarmi un po’ e a concedermi qualche istante in più all’interno di zia. 
Mi sdraiai a pancia in su. Lei si sedette sopra al mio cazzo facendo il suo ritmo. 
All’inizio il suo busto era in avanti e mentre si scopava da sola mi baciava la fronte, continuai a strizzarle le chiappe e a darle piccole pacche sui glutei. 
Cambió portando la schiena all’indietro e le gambe poggiate sul letto per continuare il suo ritmo in crescendo. 
Mi soffermai a guardarla e notai che le luci dell’alba stavano iniziando a fuoriuscire, oltrepassando il vetro enorme della finestra della camera e colpendo il corpo di zia. 
Con le mani da sotto la aiutai a saltellare e dopo poco la bloccai spingendola verso il basso, riversai tutta la mia sborra all’interno della sua figa, il più in profondità possibile. Le inondai la figa mentre le luci dell’alba entravano sempre più forti in camera.
Appena sentì il mio orgasmo gemette pure lei contraendosi dal piacere. 
Finito il mio orgasmo, zia si tolse il cazzo da dentro di sè e la sborra coló tutta sul mio cazzo e sul bacino. 
Zia portò un piede sulla mia faccia e lo baciai. 
Mi diedi una lavata e prendemmo sonno. 
Circa 4 ore dopo fui svegliato dal rumore di un getto d’acqua. Aprii gli occhi e vidi zia seduta sul bidet.
Si asciugò e camminò verso il letto. Raccolse le mutande che gettai sul pavimento poche ore prima, le infilò e si incamminò verso le scale. 
Z:”Sveglia dai. 5 minuti e scendi. Preparo la colazione” disse, e scese dalle scale. 
Passarono due minuti, mi alzai, raccattai un paio di boxer e scesi. 
Il sole entrava prepotente tramite le grandi vetrate di casa di zia. 
In cucina zia preparava la colazione con il tg delle 10 alla Tv.
Zia indossava la canotta e le mutandine della notte passata, si era fatta la coda di cavallo e mise i suoi occhiali da lettura. 
Facemmo una bella colazione scaldati dal sole che entrava in casa. Ci alzammo per sistemare le cose utilizzate e zia si mise a lavarle. 
Mi posizionai dietro di lei, la abbracciai facendo entrare una mano nella canotta cercando i suoi seni. Il mio bacino spingeva il cazzo il più forte possibile verso il suo culo facendo ridacchiare zia. 
Finì in fretta di lavare, una mano cercò il cazzo da sopra le mutande e il suo busto si chinò in avanti. 
La feci girare, mi fiondai a baciarle il collo, prima da una parte e poi dall’altra, in alto e in basso. Lei infilò la mano dentro i miei boxer cercando il cazzo. 
Feci scendere i boxer alle mie caviglie, la feci girare e la appoggiai al bancone e la sollevai tenendola per le gambe, lei spostò le mutande e portò il cazzo in prossimità della sua figa. Pian piano entrai. Mi muovevo lentamente e ci scambiammo qualche bacetto. 
La posizione era scomoda per cui cambiammo presto. Zia si sedette sul bancone e preso il cazzo tra i piedi. Li strusciò e poi iniziò la sega vera e propria fissandomi e ridacchiando. 
Le presi i piedi e li portai alla bocca, li leccai in lungo e in largo fino alle caviglie. 
Z:” Portami sul divano” disse. La presi in braccio, feci pochi passi e la gettai sul divano delicatamente. Le afferrai le mutandine e quasi le strappai via. Mi inginocchiai e leccai la figa alla zia inserendo talvolta qualche dito. 
Zia mi spingeva verso di se incitandomi a non smettere. 
Andai avanti ancora finché la mia lingua mi chiese di fermarmi. 
Si alzó e si mise in ginocchio sul divano poggiando i gomiti sullo schienale. 
Leccai, penetrai e sputai sul suo ano per lubrificarlo bene. Puntai e lentamente entrai nel culo di zia. 
Fece alcune smorfie che dopo poco divennero gemiti di piacere. Zia stringeva e io godevo come un pazzo. 
Con una mano afferrai la sua coda portandola a me, l’altra mano andò a strizzare le sue natiche e darle qualche colpetto. 
Non la penetrai a lungo. 
M:”Mi metto io sotto ora, fai tu il ritmo così vieni” proposi. 
Mi sedetti e zia si mise in braccio. Il mio cazzo scivolò senza la minima resistenza dentro la figa. Puntó i piedi sul divano e fece il suo ritmo forsennato. Venne e durante l’orgasmo mi schiaffò un bacio. Ansimava forte e affannosamente. 
Fece scivolare il cazzo fuori di sé, si inginocchiò tra le mie gambe cominciando a spompinarmi. 
M:”Gli occhiali zia, gli occhiali” dissi per farle capire che stavo per venire. 
Tiró fuori il cazzo dalla sua bocca, qualche colpo con il polso e venni su tutta la sua faccia. Occhiali, fronte, naso e capelli. 
La faccia piena di sborra di zia è un’immagine che adoro e che mai dimenticherò. 
Zia ridacchiò durante e alla fine del mio orgasmo. 
Con la faccia tutta sporca diede una breve leccata al cazzo soddisfatta. 
Z:” Il cazzo della Zia” disse alzando la testa e strizzandomi l’occhio. 


Grazie. 
scritto il
2023-03-30
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