Inferno o paradiso Settimo episodio

di
genere
dominazione

Filippo aprì gli occhi lentamente. Per prima cosa cercò di capire dove si
trovasse e questo gli sembrò subito chiaro. La stanza era asettica e pertanto
era ovvio che il letto su cui aveva dormito era un letto d'ospedale. Alla sua
destra c'era un comodino con sopra il suo orologio rotto e a fianco una
sedia vuota. Più in là, in fondo alla stanza, una porta chiusa e infine una
finestra che illuminava la stanza. Alla sua sinistra invece un grosso
divisorio di colore avorio che forse serviva per separarlo da qualche altro
degente e davanti a lui la porta d'accesso semi-aperta. Dio, che sogno strano
aveva fatto. Perché ovviamente doveva essersi trattato solo di un sogno. Donne
così alte, forti e belle non esistevano nella realtà. E poi tutto il resto:
l'impero romano ad esempio. Chissà come diavolo funzionavano i sogni, quale
strano meccanismo si mette in moto per dar luogo poi a questi fenomeni.
Richiuse gli occhi e rivide con la mente tutto quello che aveva sognato e
sembrava così reale, così vero. Se non fosse stato per la stranezza degli
avvenimenti avrebbe potuto pensare che l'aveva vissuti veramente. Ora però
doveva mettersi in comunicazione con i suoi genitori e con suo fratello.
Chissà che colpo avrà preso a tutti loro quando non l'avevano visto rientrare a
casa la sera prima. Certo, non era la prima volta che lo faceva, ma in
precedenza aveva sempre avvertito qualcuno. Cercò anche di capire come si
sentisse e poté constatare che tutto sommato, a parte un leggero fastidio al
ginocchio destro, stava abbastanza bene. Stava per alzarsi quando vide la
porta proprio di fronte a lui aprirsi lentamente. Finalmente poteva parlare
con qualcuno e chiedere spiegazioni, capire in che ospedale si trovasse e
soprattutto chiedere di telefonare ai suoi.
“ Allora, come sta il nostro malato?” A pronunciare quelle parole era stata una
donna col camice bianco, altissima e bellissima, sul tipo di quelle che aveva
appena sognato. "Ma quale sogno" pensò Filippo. Era stato tutto veramente
vissuto e quindi doveva ancora trovarsi in quell'universo parallelo. Ma quanto
erano belle però le donne di quel mondo. E lui era visto come un ragazzo
molto attraente da quello che aveva potuto capire fino a quel momento, anche
se poi non poteva fare paragoni in quanto non aveva ancora visto nessuna
persona di sesso maschile. Certo, poteva tutto sommato sfruttare quella
situazione. Quanti uomini del suo mondo avrebbero pagato per stare in un posto
simile, pieno di donne stupende? Doveva però capire bene come muoversi e come
parlare perché l'unica cosa di cui era certo era che le donne avevano il
predominio sui maschi ai quali erano vietate diverse cose. Ma se in un mondo
maschilista una donna che sapeva sfruttare la sua avvenenza poteva avere
vantaggi enormi, perché non poteva succedere anche qui la stessa cosa
invertendo i sessi?
“ Allora hai perso la parola? Io comunque sono la dottoressa Flavia Settimi e
ti ho fatto una piccola operazione al ginocchio destro che è perfettamente
riuscita”
“ Io credo di stare bene” rispose infine Filippo togliendosi le lenzuola per
vedere lo stato del suo ginocchio rimanendo piuttosto meravigliato quando vide
che non aveva nessuna ferita e quindi nessun punto
“ C'è qualcosa che non va?” Chiese la dottoressa
“ Lei mi ha detto che sono stato appena operato ma io non vedo nessun segno
dell'operazione”
Flavia scoppiò a ridere. Aveva ragione la sua amica Marzia. Questo era il
ragazzo più carino ma anche il più strano che avesse mai conosciuto. Poi
però si fece seria. In effetti aveva riscontrato alcune cose strane in lui,
non solo nel modo di agire e di parlare e di questo doveva assolutamente
parlarne con Marzia
“ Sei stato operato con il laser. E' ovvio che tu non abbia alcun segno”
rispose infine la dottoressa “ma ora è meglio che tu ti copra”
Filippo osservò la donna che sembrava palesemente in imbarazzo di fronte a
lui mezzo nudo. Deglutiva in continuazione e lui sapeva benissimo cosa volesse
significare. Quante volte era capitato a lui quando era nervoso di fronte ad
una bella ragazza? Ed ora quella meravigliosa dottoressa sembrava in
difficoltà davanti a lui. Che meravigliosa sensazione. Cominciava a prenderci
gusto nel sentirsi desiderato. Del resto, ognuna di queste donne che finora
aveva incontrato era di gran lunga più bella della più bella ragazza del suo
mondo e se non avesse avuto timore di quello che sarebbe potuto accadere,
considerando la forza strepitosa che avevano, sarebbe già saltato addosso a
tutte quelle che aveva incontrato. Comprese le tre violentatrici mancate.
L'ingresso di un altro meraviglioso essere lo distolse dai suoi pensieri.
Questa volta era un viso conosciuto e infatti si trattava della poliziotta, Marzia,
che salutò affettuosamente la dottoressa per poi mettersi seduta sulla sedia
accanto al letto. Sembravano essere vecchie amiche le due donne.
“ Come va?” gli chiese la commissaria. Si era tolta il cappotto che indossava
e Filippo poté ammirare le sue forme perfette. Aveva un pantalone aderente che
sembrava esserle stato cucito addosso e questo metteva in risalto quel corpo
giunonico. Portava i capelli ancora a coda di cavallo ma al contrario della
sera precedente si era leggermente truccata e questo la rendeva ancora più
attraente. Chissà se le donne si rendevano conto dell'enorme potenziale
erotico che possedevano? Oppure per loro era la normalità. Queste domande si
aggiungevano alle migliaia alle quali avrebbe voluto dare una risposta
“ Credo bene” rispose infine Filippo “ancora non ho provato a camminare
però”
“ Dovresti farcela senza grossi problemi” intervenne la dottoressa “e poi fra
un paio di giorni potrai fare di nuovo tutto quello che facevi prima”
Marzia osservò il ragazzo prendendogli le mani
“ Bene! Questa è una buona notizia. Ora però ascoltami bene Filippo. Io
stanotte non ho dormito perché ho avuto da fare a causa del mio lavoro.
Pertanto ne ho approfittato per lavorare anche un po' sul tuo caso e debbo
dire che sembra proprio che tu abbia ragione. Non c'è traccia di te in nessuna
parte del mondo. Ho spulciato il computer e pare che nessuna donna lamenti la
tua assenza e questo è alquanto anomalo perché un ragazzo con un fisico così
non passa certo inosservato. Ho anche interrogato le tre ragazze che avevano
provato a violentarti che confermano grosso modo quello che tu sostieni.
Questo non significa che io creda alla tua storia fantastica naturalmente. Ci
sarà senz'altro una spiegazione logica e io la troverò. Mi auguro per te che
questa spiegazione poi non ti metta nei guai perché a quel punto non proverò
più compassione per la tua situazione. Il problema che hai in questo momento
però è un altro e cioè che un maschio non può certo vivere da solo e quindi
dovrai andare in una comunità per maschi soli, in attesa che una donna si
prenda cura di te. A meno che.....”
“ A meno che.....?” ripeté Filippo sconvolto. Marzia aveva scandito bene ogni
parola per farsi capire bene e il ragazzo in effetti aveva recepito
perfettamente. E questo lo preoccupava non poco. Sarebbe dovuto andare in una
comunità. E come poteva essere una comunità per maschi in quel mondo?
Migliaia di possibilità gli frullarono contemporaneamente nella sua mente, ma
quella che più si faceva strada era un luogo simile a una comunità di
recupero per tossicodipendenti e lui in un posto simile non voleva proprio
andarci
“ A meno che tu non mi dia un nome e un indirizzo di una donna che ti venga a
prendere o dalla quale poterti accompagnare”
“ Ma io non conosco nessuno” si lamentò il ragazzo
“ Se tu vuoi potrei prenderti sotto la mia protezione” riprese Marzia
“ Potresti rimanere con me fino a che la tua situazione non si chiarisca del
tutto. Comunque la decisione spetta a te. Ma a parte queste scelte non ne hai
altre. La legge parla chiaro, devi stare sotto la responsabilità di una
femmina che abbia almeno dodici anni. E la legge deve essere rispettata. In
ogni caso io ho già contattato la giudice per chiedere il permesso di
accoglierti nella mia casa. Mi basta andare da lei, farle firmare la richiesta
e io mi prenderò cura di te”
Filippo osservò la commissaria. Ne percepiva il profumo e questo lo
inebriava. Avrebbe voluto far sesso con lei da quando l'aveva vista per la
prima volta e aveva ormai capito perfettamente che lei se lo mangiava con gli occhi. Ma chissà cosa sarebbe successo se lui avesse preso l'iniziativa. Non poteva certo rischiare. Ma comunque voleva andare a casa sua. Tra le poche opzioni che la poliziotta gli aveva proposto, quella era di gran lunga la meno
pericolosa. Gli sembrava una persona onesta e buona pur con una mentalità agli
antipodi della sua. Si fece perciò umile e timido prendendo le mani della
commissaria
“ Io voglio stare con lei, signora” le disse infine sperando che il tono della
voce fosse quello giusto. “Voglio venire a casa sua”
Marzia sorrise e tirò un sospiro di sollievo. Sperava naturalmente che
Filippo accettasse la sua offerta perché questo avrebbe significato poterlo
rivedere tutti i giorni e poi chissà. Inutile mentire a se stessa. Non aveva
mai avuto un maschio di una bellezza simile e avrebbe pagato chissà cosa per
poterlo invitare a cena e prendersi cura di lui nel modo più tradizionale
possibile. E ora, avendolo dentro casa sua, le cose sarebbero state più
facili. E poi l'alternativa a casa sua non era certo allettante. Andare in una
comunità per maschi soli, per uno come lui, avrebbe significato quasi
sicuramente sottostare a numerosi atti di violenza perpetrati dalle direttrici
e dalle loro aguzzine. Come poliziotta sapeva benissimo che queste cose, pur
non essendo lecite, erano consuetudini in quelle strutture e lei naturalmente
non voleva proprio che questi atti fossero fatti ai danni di quel ragazzo che
così tanto le piaceva.
“ Bene!” disse poi usando un tono più professionale “Sono contenta di questa
tua scelta. Adesso vado dalla giudice a farle firmare l'atto e poi vado a
comprarti qualcosa da metterti addosso. Ci vediamo fra un paio d'ore” La
commissaria salutò Filippo e stava per fare altrettanto con la dottoressa
Flavia che però la fermò prendendola per un braccio
“ Aspetta Marzia! Ti devo parlare di una cosa importante”
“ Guarda Flavia che se è per quell'invito di ieri sera mi pare ovvio che io
non possa più venire”
“ Lo so. Si vede da lontano che ti piace da morire quel ragazzo. Attenta a non
innamorartene”
“ Io innamorarmi? Si vede che non mi conosci bene allora. Certo, me lo
porterei volentieri a letto, mi piace tantissimo, ma a quale donna non
piacerebbe uno così”
“ Già! A quale donna non piacerebbe un ragazzo del genere?” ripeté Flavia che
aveva fatto anche lei un pensierino su quel bocconcino prelibato di Filippo
“Comunque non è di questo che volevo parlarti”
“ Di cosa si tratta allora?” S'incuriosì Marzia “Riguarda per caso la salute
del ragazzo? Sta bene o no?”
“ Non ti preoccupare. Lui sta bene. Anche troppo direi. Vedi Marzia, dopo
avergli fatto tutte le analisi prima dell'operazione, abbiamo potuto
constatare come alcuni dei suoi risultati siano diversi da quelli di tutti gli
altri maschi. Io volevo sottoporlo ad ulteriori analisi fra qualche giorno, ma
visto che fra un paio d'ore Filippo starà sotto la tua responsabilità, io
devo chiedere a te il permesso per poterle effettuare”
“ Prima voglio sapere di cosa si tratta” fece la poliziotta piuttosto
allarmata
“ Dunque! Si tratta del suo testosterone, che come sai è un ormone che regola
il desiderio sessuale nel maschio e anche la sua fertilità. Questo ragazzo
ne ha in abbondanza, oltre ogni norma. Ecco anche il motivo della sua barba
così folta e della peluria in ogni parte del corpo. Con un testosterone così
alto, in teoria, lui potrebbe avere un'erezione senza fare uso del farmaco.
Capisci perché vorrei fargli delle altre analisi? Una cosa del genere non
accadeva da oltre cento anni, dall'era della ” Marzia
ascoltò trasecolata quello che la sua amica dottoressa aveva da dirgli
“ Non è che mi stai facendo uno dei tuoi soliti scherzi Flavia?”
“ Lo sai che sul lavoro sono serissima. Ho detto che in teoria potrebbe
accadere, non che sia certo che avvenga. E' solo un ipotesi e anche piuttosto
remota ma scientificamente possibile. Certo che potrebbe essere una scoperta
rivoluzionaria. Te lo immagini un maschio che può avere una reazione sessuale
anche senza il bisogno di una donna? E soprattutto senza che una femmina gli
dia il permesso? Capisci benissimo che se ci dovessimo trovare di fronte ad
una situazione del genere sarebbe un caso eclatante. Pensa che questo livello
di testosterone fuori dalla norma potrebbe consentirgli, sempre in teoria, di
produrre sperma e spermatozoi in grado di uscire dal suo pene al termine
dell'atto sessuale. In pratica potrebbe avere un'eiaculazione, cosa che nessun
maschio è più in grado di fare. Tutto questo naturalmente solo in teoria, in
attesa di ulteriori analisi. E poi volevo capire anche se la sua altezza è
collegata a questo problema o dipende da altri fattori. E' almeno venti
centimetri al di sopra dell'altezza media maschile. Alti come lui ce ne sono
ben pochi nel mondo. Questo lo rende particolarmente attraente e sensuale ma
mi fa pensare anche che la sua ipofisi, che è la ghiandola che regola la
crescita, funzioni in maniera differente da quella di tutti gli altri maschi e
che abbia quasi la perfezione che geneticamente abbiamo noi donne. Quindi io
devo studiarlo meglio Marzia. E' carino da morire, ti capisco, ma è solo un
maschio, un essere umano di seconda categoria” Marzia cominciava ad essere
veramente frastornata. Quello che le aveva appena riferito la sua amica andava
di pari passo con le idee fantascientifiche di Filippo e questo la rendeva
estremamente confusa
“ Fammi pensare un po' su questa situazione, Flavia. Non mi va che quel
ragazzo faccia da cavia, ma prima di darti una risposta voglio rifletterci
bene” concluse la poliziotta per poi camminare verso l'uscita dell'ospedale.

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davidmuscolo@tiscali.it
scritto il
2023-05-08
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