Inferno o paradiso Decimo episodio

di
genere
dominazione

L'uomo che venne ad aprire la porta poteva arrivare a malapena a un metro e
cinquanta centimetri. Era leggermente stempiato ma il ragazzo non riusciva a dargli un’età precisa e dovette presumere che fosse intorno ai quarant'anni. Salutò ossequiosamente Marzia mentre Filippo osservava la dimora. A confronto a casa sua, questa poteva essere definita una reggia, mentre l'uomo, che Marzia aveva chiamato Claudio, gli mostrava le varie stanze.
Filippo pensò che la poliziotta dovesse essere molto ricca per abitare in una
villa del genere, e questo era abbastanza strano per una persona che faceva un
lavoro che nel suo mondo, non è che fosse particolarmente retribuito. Ma forse
in questa dimensione essere una poliziotta, e per di più commissaria, aveva
tutto un altro fascino e tutta un'altra importanza. Aveva già perso il conto
di quante camere ci fossero e si stava guardando intorno quando la commissaria
lo prese per un braccio
“ Ti piace la mia casa o nella tua dimensione siete abituati a vivere in case
più lussuose?” domandò ironica Marzia “Comunque, da adesso in poi tu
abiterai qua, ti piaccia o meno. Ora Claudio ti mostrerà la tua stanza. Una
raccomandazione. Non uscire da casa per nessun motivo. Non hai documenti e
potresti essere immediatamente arrestato. Fra qualche giorno vedrò di
poterteli far avere, anche se non sarà facile a causa del tuo vuoto di memoria
e del tuo passato inesistente. In ogni caso potrai uscire solo se e quando io
ti darò il permesso di farlo. Per il momento aiuterai Claudio nelle faccende
domestiche e se hai bisogno di qualcosa rivolgiti a lui”
La poliziotta risalì in macchina pensierosa. Quello che le aveva detto la sua
amica dottoressa, aggiunto al fatto che quel ragazzo sembrava piovuto dal
nulla, avvalorava la tesi fantascientifica di Filippo. Ma sicuramente doveva
esserci una spiegazione plausibile a tutto questo. Marzia aveva sempre avuto i
piedi ben piantati per terra e sapeva benissimo che spesso la verità era molto
più semplice di quello che si poteva presumere e anche in questo caso
sarebbe stato sicuramente così, e avrebbe riso ripensando ai dubbi che quel
ragazzo le aveva impiantato. Tanto per cominciare. poteva essere scappato dalla
moglie o dalla madre. Ogni tanto qualcuno ingenuamente ci provava ma venivano
immediatamente ripresi e riconsegnati alle loro legittime padrone. Dove
diavolo sarebbe potuto scappare un maschio da solo? In questi casi però c'era
sempre una denuncia di fuga, mentre nel caso di Filippo nessuna donna
reclamava la sua scomparsa. Aveva pensato di mettere una sua fotografia sul
giornale ma in quel caso, bello com'era, si sarebbero presentate migliaia di
millantatrici. C'era un'altra cosa strana. Nel caso il ragazzo fosse scomparso
volontariamente avrebbe potuto significare che fosse vittima di violenze domestiche. Non certo un lecito e sonoro schiaffone che ogni moglie riservava al proprio marito ma violenze ben più gravi, ma anche questa ipotesi era da prendere con le molle se non da scartare quasi completamente in quanto non
aveva notato segni particolarmente gravi sul suo corpo, a parte la lesione al
menisco e per esperienza sapeva che un maschio vittima di violenza domestica
aveva ben altri danni rispetto alla sciocchezza che aveva Filippo. Ma ora
doveva concentrarsi su altre cose e principalmente sul suo lavoro. Per la
prima volta da quando aveva cominciato le indagini su quegli orrendi delitti aveva in mano una pista da seguire: una donna era stata vista salire in macchina
all'ora del delitto proprio davanti alla casa di Valeria, moglie del povero
Lucio, l'ultima vittima. Ora finalmente poteva sperare di risolvere quel
maledetto caso che la stava tormentando.
Per commenti, scrivete a
davidmuscolo@tiscali.it
scritto il
2023-05-15
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