Inferno o paradiso Undicesimo episodio

di
genere
dominazione

Filippo si guardò intorno. La casa era arredata con uno stile sicuramente
diverso da quello delle case a cui era abituato. Un po' più pacchiano, in
linea con i gusti di questa gente in fatto di moda. A proposito di moda aveva
constatato come tutte le persone che aveva incontrato dal momento dell'uscita
dall'ospedale privilegiassero capi di abbigliamento aderenti e sensuali invece
di preferire capi che contassero invece sulla praticità, Questo valeva per le
donne, e questo gli aveva fatto venire il mal di testa a forza di notare donne
bellissime inguainate in pantaloni aderentissimi o in vestiti che arrivavano a
malapena a coprire il sedere, ma anche per gli uomini, soprattutto quando
erano accompagnati da una femmina. Sembrava che tutti gli abitanti di questo
mondo dessero un un'importanza più rilevante all'apparire invece che
all'essere. Un'altra cosa che aveva notato era come tutti, maschi e femmine,
pur nella loro differenza abissale di altezza avessero un fisico magro e
snello. Le donne naturalmente avevano erano molto più toniche e muscolose in
alcuni casi, ma mai grasse. Ci doveva essere qualcosa nel DNA di queste
persone che li rendeva tutti molto simili fisicamente. Oppure poteva anche
trattarsi di un' alimentazione molto attenta. Ritornò a guardarsi intorno ed
osservò di nuovo Claudio che invece indossava una tuta bianca piuttosto ampia
e comoda che doveva essere una specie di abito da lavoro. Doveva trattarsi del
tuttofare della casa e Filippo doveva essergli particolarmente antipatico
perché pur essendo trascorsa oltre mezz'ora non gli aveva ancora rivolto una
parola. Gli si avvicinò mentre era intento a pulire una finestra sopra uno
sgabello
“ Se vuoi posso darti una mano. Io ci arrivo facilmente”
“ Lo vedo. Ma non vorrei disturbarti” rispose l'uomo laconicamente e con una
punta d'ironia
“ Nessun disturbo. Potremmo diventare amici visto che da oggi abito qui”
“ Amici io e te? Di solito quelli come te non hanno amici come me”
“ Perché come sono quelli come me?” domandò Filippo sgomento
“ I maschi come te possono avere tutto. Potete vestirvi alla moda e tutte le
donne farebbero a gara per uscire con maschi del genere”
Filippo aveva voglia di scoppiargli a ridere in faccia ma si trattenne. Non
riusciva proprio ad abituarsi all'idea di essere visto come una bellezza fuori
dal comune e questo, in certe situazioni, poteva farlo sentire molto
compiaciuto ma in altre lo faceva sentire particolarmente a disagio. Cercò
di rispondergli con un tono molto mite
“ Ascolta Claudio! Io non sono quello che tu pensi. Ho avuto un incidente e
ho perso la memoria. Probabilmente sono straniero e non ho nessuno. Quindi
come vedi la mia vita non è proprio come tu credi. La signora Marzia mi ha
accolto in casa sua ma questo non significa che.....”
“ Che tu sia straniero si nota da come parli. Piuttosto, davvero non hai nessuno? Nessuna donna che si prenda cura di te? E come fai?”
“ Non lo so proprio” rispose Filippo senza dar troppe spiegazioni che Claudio
non avrebbe mai potuto capire “Se non fosse stato per la signora Marzia adesso
starei in una comunità per maschi soli”
“ Oh per tutte le Dee, no. Una comunità sarebbe la fine per te. Oh povero ragazzo, non sapevo. Mi dispiace” concluse Claudio e il fatto che lui fosse in quello stato, solo e confuso, fece cadere quella barriera di antipatia che Claudio aveva istintivamente creato e, mentre i due uomini si dedicavano alle pulizie della casa, ebbero modo di parlare di molte cose, soddisfacendo così molte delle curiosità che Filippo ancora aveva. Come aveva immaginato, Claudio era davvero il tuttofare di Marzia. Lui si dedicava alle pulizie, ai pasti, a fare la spesa e a tutte quelle cose che una donna non faceva mai. Era sposato con quattro figli e quello stipendio che prendeva faceva molto comodo alla moglie che aveva un lavoro poco remunerativo. Aveva scoperto anche che Marzia invece veniva da una famiglia nobile e molto ricca e molte altre cose. Ora Filippo aveva un quadro più preciso della situazione anche se erano ancora tanti i quesiti ai quali avrebbe voluto dare una risposta. Di una cosa però si era reso conto perfettamente. Dalle parole di Claudio si evinceva come i maschi accettassero passivamente la loro sottomissione alle donne come se fosse la cosa più normale del mondo.
Addirittura Claudio parlava con orgoglio di come la moglie lo facesse rigare
dritto e di come lo picchiasse qualora gli fosse capitato di disobbedirle,
seppure involontariamente. Raccontò a Filippo di come una volta, mentre sua
moglie stava giocando a carte con tre sue amiche, servì a tavola del vino per
le quattro donne facendo però cadere inavvertitamente un bicchiere,
macchiando l'abito di una delle amiche di sua moglie e di come fu poi punito
duramente per questa mancanza venendo picchiato davanti alle altre tre donne
“ Ma non poteva fare altrimenti” la scusò “Avrebbe perso l'orgoglio davanti
alle sua amiche” concluse poi come se fosse la cosa più logica
“ Ma tu la ami?” lo interrogò Filippo
“ Certo che la amo. La signora Silvia è mia moglie e io ho il dovere di far
tutto quello che lei mi ordina. Se poi sbaglio è giusto che io venga punito. E
sono molto orgoglioso della sua autorità nei miei confronti. E' una donna
forte, a volte dura, ma io mi sento protetto quando sto accanto a lei. Le
donne moderne sono più morbide, fanno decidere anche il loro uomo, lo fanno
vestire in modo sensuale, come ad esempio sei vestito tu, ma io sono
all'antica. Mi piace dover dipendere completamente da mia moglie”
Filippo ascoltò attentamente le parole di Claudio. Aveva bisogno di sapere
come doversi comportare con Marzia e l'aiuto di quell'uomo era basilare.
“ Sono contento che tu sia felice con tua moglie” rispose infine il ragazzo
“ Quindi lei non ti fa vestire in questa maniera” aggiunse indicando il
vestiario che indossava
“ Assolutamente no! Non vuole che mi metta in mostra. Non sono certo bello,
non sono più un ragazzo, ma secondo me andare in giro così è rischiare
grosso di venire violentati. I ragazzi di oggi sembrano fare a gara nel farsi
mettere le mani addosso dalle femmine e questo io lo trovo disdicevole”

Claudio finì il suo sfogo e poi preparò il cibo per il pranzo. Ormai Filippo
si era fatto un'idea ben precisa almeno per quanto riguardava il rapporto tra
uomini e donne e ne era naturalmente sconvolto. Come avrebbe fatto a resistere
a tutte queste prevaricazioni? Lui non era un uomo felice di essere dominato,
così come lo era Claudio e, malgrado le sue attenzioni nel comportamento da tenere, aveva paura di non potercela fare a resistere in quel mondo. Ma nel frattempo era pronto il pranzo e Filippo aveva una fame stratosferica visto che non mangiava da diverse ore ed ingoiò tutto con appetito. Almeno nel cibo non
c'era nessuna differenza: pasta pollo e verdure erano come li conosceva lui.
Almeno era sicuro che in questo mondo non sarebbe morto di fame. Al termine
del pranzo gironzolò per la villa. Avrebbe dato qualsiasi cosa per una
sigaretta e forse quella, se non altro, era l'occasione giusta per smettere di
fumare. Continuava ad osservare incuriosito tutto quello che lo circondava e
ad un certo punto la sua attenzione fu attirata dalla biblioteca di Marzia.
Era una stanza tutta dedicata ai libri. Ce ne dovevano essere a centinaia,
forse migliaia. Ne sfogliò alcuni che riconobbe immediatamente. Parlavano di
diritto latino e lui che era laureando in giurisprudenza conosceva bene quella
materia. Erano scritti in italiano, almeno così definiva quella lingua che
probabilmente in questo mondo altro non era che un latino modernizzato.
C'erano in realtà piccole differenze ma, tutto sommato, faceva meno fatica a
leggere che a capire le loro parole. Il suo sguardo si posò poi su un atlante
e aprendolo e leggendolo si fece un'idea quasi definitiva di quale fosse la
situazione economica e politica di quel mondo. Se fino a quel momento era
andato avanti per ipotesi, ora sapeva. Sapeva che anche quella era la Terra.
La cartina geografica di tutto il mondo non lasciava alcun dubbio. I
continenti, gli oceani, le montagne, tutto era come Filippo aveva studiato a
scuola, come aveva conosciuto e in alcune occasioni anche visitato. Ma se la
geografia fisica era identica, la geografia politica era completamente
differente. L'Impero Romano ad esempio si estendeva a nord fino alla Germania,
ad ovest comprendeva la Francia e la penisola iberica e ad est l'ex
Jugoslavia, la Grecia e la Romania. Poi c'erano le altre nazioni. Ad est il
grande Impero Mongolo comprendeva la Russia e parte dell'Europa orientale. A
nord la Scandinavia e la Danimarca formavano il Regno Vikingo mentre
naturalmente la Bretagna era la Gran Bretagna e in America gli Stati Uniti e
parte del Canada non erano altro che possedimenti britannici d'oltremare. In
medio oriente e in gran parte dell'Africa del nord si estendeva l'immenso
Impero Arabo mentre in Asia anche in questo mondo Giappone e Cina erano le
potenze dominanti.

Filippo lesse avidamente le notizie riguardanti tutti questi territori e
rimase colpito soprattutto dalle notizie che riguardavano l'Impero Arabo. In
quei posti era ammessa la poligamia e ogni donna poteva sposare diversi
uomini che naturalmente non avevano alcun diritto. Non potevano mostrare in
pubblico il loro volto pena l'uccisione immediata ed erano considerati poco
più di semplici strumenti sessuali e di procreazione. Ma la costante era che
in tutto il mondo le donne avevano il comando e gli uomini erano semplicemente
oggetti nelle loro mani. Anzi, l'Impero Romano poteva essere considerato come
uno degli stati con uno dei più alti gradi di tolleranza nei confronti dei
maschi, al pari del progredito Regno Vikingo e della Britannia con i suoi
possedimenti. Ma in compenso c'era la pace. Non leggeva in quel libro notizie
di guerre attuali o anche recenti in nessuna parte di quel mondo, un mondo
scarsamente popolato al contrario del suo, e che non superava globalmente il
miliardo di persone. Anche Roma, pur essendo la città più grande dell'Impero,
sfiorava a malapena il milione di persone, pur essendo ampia come la città che
lui conosceva e in cui era nato, che ne contava almeno il triplo. Aprì e
lesse altri libri, divorato da una curiosità che cresceva sempre più man mano
che immagazzinava notizie riguardanti quel mondo, senza accorgersi che si era
fatta sera. Da lì a breve sarebbe rientrata Marzia e Claudio lo avvertì di
tenersi pronto in quanto alla commissaria piaceva mangiare in perfetto orario.

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davidmuscolo@tiscali.it
scritto il
2023-05-17
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