Inferno o paradiso Ventiduesimo episodio

di
genere
dominazione

L’amazzonica femmina scosse la testa guardando il giovane. Quel ragazzo la stava turbando come mai le era accaduto nella sua vita
“ Mi stai prendendo in giro? Un ragazzo della tua bellezza si sente attratto
da me? Vuoi che ti ammazzi subito?”
“ No signora! La prego, prima vorrei essere suo almeno una volta”
Patrizia rimase di nuovo esterrefatta. Come era possibile una cosa del genere?
Stava per colpirlo di nuovo ma si bloccò. Il ragazzo era in piedi davanti a
lei fermo senza recedere. Intravvedeva il timore nei suoi occhi e nei suoi
gesti, ma continuava a stare fermo, quasi in attesa di essere preso da lei.
Gli intimò di togliersi i vestiti e nel mentre il ragazzo eseguiva l'ordine
ne ammirava il corpo. Non aveva mai visto un maschio così attraente e si
sentiva eccitata al solo pensiero che fra pochi istanti lo avrebbe posseduto.
Strappò con violenza anche l'intimo che Filippo non aveva ancora tolto,
rimanendo sbalordita alla vista del suo pene che pur non eretto, se ne
intravvedeva la sua grandezza che doveva essere di notevoli dimensioni. Quindi
costrinse il giovane prima ad inginocchiarsi e poi a sdraiarsi completamente.
La donna si avventò su di lui e, tenendogli fermi i polsi, riprese di nuovo a
baciarlo. Ma ancora una volta il ragazzo, anziché divincolarsi, rispondeva con
passione. Patrizia sembrava spiazzata e lo divenne ancora di più quando il
suo corpo avvertì che Filippo aveva avuto una potente erezione. Si alzò di
scatto guardando il giovane maschio
“ Com'è possibile! Non ti ho ancora iniettato la medicina. Che scherzo è mai
questo!” Filippo si alzò e andò di fronte all'esterrefatta donna
prendendole con dolcezza le mani. Sapeva benissimo che stava rischiando
considerando l'instabilità emotiva e psichica della meravigliosa,
esteticamente parlando, donna che aveva di fronte, ma non vedeva soluzione
migliore. Dalla reazione di quella donna dipendeva la sua sopravvivenza e,
mentendo, le raccontò che aveva scoperto di avere un anomalia sessuale.
Spiegarle la verità non gli sembrava opportuno. Avrebbe potuto accettare una
psicopatica assassina il fatto che lui proveniva da un universo parallelo e
che quello era il motivo della sua diversità rispetto a tutti gli altri
maschi? Sarebbe stato molto più facile credere ad una anomalia e la donna,
alla fine del racconto di Filippo, parve crederci. Si disse che c'erano tante
stranezze al mondo e questa tutto sommato poteva anche essere credibile. Ed
anche molto eccitante.
“ Dunque, tu puoi sentire piacere. E' la stessa sensazione che proviamo noi
femmine?”
“ Credo di si, signora. O per lo meno dovrebbe essere molto simile”
“ Sembra assurdo. Se non l'avessi visto con i miei occhi non ci crederei. E tu
puoi farlo diventare dritto quando vuoi?”
“ Non quando voglio. Il miracolo avviene solo quando incontro una donna che mi
piace, una donna come lei” Si alzò in punta di piedi per sopperire alla
differenza di altezza cercando la bocca di Patrizia. Come era stato per
Marzia, anche Patrizia sentiva una strana e nuova sensazione mentre Filippo
alzava il maglione della donna e cominciava ad accarezzarle i capezzoli e poi
a baciarli e mordicchiarli. Da sempre era abituata ad uomini passivi,
addirittura le piaceva far sesso incutendo loro terrore, ma questa sensazione
di essere desiderata la stava facendo impazzire. Il ragazzo sentiva la donna
fremere e scese ancora più giù con la bocca. Si era sempre considerato un
discreto amatore malgrado la giovane età, ma non avrebbe mai potuto
immaginare che la sua vita sarebbe dipesa da questa abilità. Slacciò i
pantaloni della donna e fece scivolare giù anche i minuscoli slip che
indossava, trovandosi così di fronte al suo sesso rasato alla perfezione.
Indugiò ancora un po' con la lingua e finalmente iniziò a leccare il
clitoride facendo sussultare Patrizia che stava scoprendo sensazioni a lei
sconosciute. Quel misterioso ragazzo la stava facendo impazzire di desiderio
in una maniera senz'altro anomala ma allo stesso tempo meravigliosa. Chissà da
dove veniva e da chi aveva imparato l'uso della lingua in quella maniera.
Nessun maschio si sarebbe azzardato a prendere l'iniziativa in un modo simile.
Fino a quel momento aveva sempre pensato che solo le femmine potessero toccare
un uomo e provare piacere per questo. Pensava anche che un maschio dovesse
rimanere sdraiato e immobile mentre lei poteva sbizzarrirsi nel toccarlo e
baciarlo. Quello che stava vivendo in quel momento era paradossale e
rivoluzionava tutte le teorie delle femmine in fatto di sesso. Ma quel modo
nuovo funzionava grandiosamente. Raggiunse un orgasmo che la lasciò quasi
senza fiato, simile a quelli che provava quando sbriciolava le ossa delle sue
vittime e che la fece barcollare per la stanza. Si appoggiò al muro per
sostenersi e si soffermò poi a guardare quel ragazzo ricavandone un immagine
diversa da quella che aveva in precedenza. Vedeva sempre un ragazzo
bellissimo, ma non vedeva più una preda pronta per essere spolpata bensì un
maschio col quale voleva continuare a fare sesso.
Filippo pregava il cielo che quella donna fosse rimasta soddisfatta. Aveva
saputo da Marzia che, per quanto strano potesse sembrare, le donne di
quest'universo non conoscevano il sesso orale e sperava che anche quella
femmina ne rimanesse entusiasta come ne era rimasta la sua fidanzata. Già,
Marzia. Gli mancava. Quello che stava facendo con quella donna poteva essere
considerato un tradimento? Scacciò via quel fastidioso pensiero. Doveva
cercare di salvarsi e quello sembrava essere l'unico modo per farlo. Si alzò
con il pene ancora eretto. D'altronde la visione di quella femmina era
paradisiaca. Si avvicinò a lei facendole sentire la sua erezione e pertanto
la sua voglia, quindi l'aiutò a togliere del tutto i pantaloni e lo slip che
erano rimasti ancora alle caviglie. Passò infine alla maglia ed anche quei
seni meravigliosi erano ora completamente visibili. Adesso la donna era
completamente nuda e Filippo ebbe la certezza di quello che aveva immaginato
vedendola vestita: era praticamente perfetta. Si era tolta anche le scarpe e
ora le arrivava con la bocca all'altezza del collo che baciò e leccò in
maniera sensuale
“ La prego signora, mi possieda” le sussurrò
La donna lo sollevò mettendoselo in braccio. Era una costante che lo aveva
accompagnato fin dal primo istante in cui aveva fatto il suo ingresso in quel
mondo. Marzia ad esempio amava trasportarlo in giro per casa e Filippo trovava
la cosa estremamente piacevole e sessualmente solleticante. Una delle cose che
più lo avevano sorpreso era di come si fosse abituato presto a comportarsi da
maschio sottomesso. Certo, era necessario per la sua stessa sopravvivenza, non
era un gioco, ma aveva trovato alcuni aspetti veramente gradevoli. E il fatto
di essere sollevato dalla sua fidanzata era tra tutti quello che più avevano
colpito la sua fantasia. Ora però era diverso. Di Marzia si fidava, ma quella
donna era un'assassina e se avesse voluto, quelle braccia che lo cingevano
sarebbero potute divenire una trappola mortale per lui se solo avesse
applicato una minima parte della forza che possedeva. Invece lo tenne
saldamente tra le sua mani senza fargli del male e lo portò in una delle
camere depositandolo poi sul letto. Si poggiò su di lui baciandolo e
toccandolo, ancora meravigliata del fatto che avesse il pene eretto senza far
uso del farmaco, un pene tra l'altro di dimensioni notevolmente superiore a
quelle di qualsiasi maschio avesse conosciuto, perfettamente compatibile con
la magnifica struttura che quel giovane possedeva
“ Ora voglio possederti. Fai in modo che io sia soddisfatta altrimenti ti
ucciderò” gli disse infine in un tono minaccioso che gelò il sangue nelle
vene del giovane.

Per commenti, scrivete a
davidmuscolo@tiscali.it
scritto il
2023-06-12
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