Prendersi delle grandi soddisfazioni al lavoro - cap 4
di
Amico segreto
genere
dominazione
Per commenti e suggerimenti: amicosegreto@tutanota.com
Il giovedì mattina appena entrato in ufficio venni accolto da tre notizie non male, la prima fu un messaggino di Luisa che mi chiedeva a che ora sarei andato e se gli concedevo udienza, sicuramente avrebbe voluto giocare le sue carte.
La seconda, un amico cliente, mi tenne al telefono quaranta minuti perchè anche grazie al nostro lavoro, era entrato in nord America conquistando un rivenditore con più di duecento sedi tra USA e Canada, che significava qualche milione di fatturato in più per lui, qualche decina di migliaia di euro per noi.
Prima della terza, entrando vidi Luisa che dire che era in tiro era un eufemismo, vestitino aderentissimo, lei se lo poteva davvero permettere, scarpe meravigliose tacco 12, trucco impeccabile, avrebbe potuto affrontare il gran galà, c’era il tecnico del sistema di climatizzazione che sembrava un orso in una stanza piena di miele, mancava solo la riga di bava alla bocca.
Betta invece nella sua gonna stretta sopra il ginocchio e camicia azzurra, un classico abbigliamento da lavoro elegante, niente a che vedere con la sua rivale, ma l’ultima novità della mattinata, mi fece arrivare il sorriso alle orecchie, aveva chiesto un permesso per il giorno dopo.
Quando venne Luisa, gli feci i complimenti: “Luisa sei uno schianto, a momenti al tecnico gli prende un coccolone”, lei consapevole della sua bellezza abbozzò solo un sorrisino, che voleva dire tutto ed il contrario di tutto.
Gli dissi sinceramente che partiva svantaggiata perchè Betta era più empatica di lei, aveva un rapporto migliore con tutte, secondo me più adatta nella gestione delle Persone, mentre lei era una fuoriclasse con i clienti, gli faceva fare quello che voleva, gli passavo le aziende con la possibilità di crescita che puntualmente avveniva.
Mi stupì dicendomi: “guarda che lo so che tu hai un debole per la perfettina ( la guardai un po’ male ma stavolta non dissi niente), e so che hai già scelto lei, magari ti stai prendendo le tue soddisfazioni, ed è quello che farò anch’io, stamani quando mi ha vista entrare mi avrebbe inforcata se avesse potuto, vedrai domani si vestirà un po’ meno da collegiale”.
La risatina questa volta la feci io, le donne sono un mondo meraviglioso, in competizione tra loro sono diaboliche.
Continuò: “Per lasciargli campo libero voglio Manetti, Giusti e la Lodigiani” (erano 3 clienti direzionali miei, praticamente i migliori, così avrebbe raddoppiato il portafoglio e i guadagni, mica stupida).
Ed io: “Uau Luisa per questi tre clienti ti potrei chiedere tutto quello che voglio, ma apprezzo molto Te, la tua determinazione e anche l’arrivismo, sicuramente ci guadagnerai anche te da questa promozione, tutti e tre mi sembrano troppi, ma hai fatto benissimo a farmi capire cosa apprezzeresti”
Luisa: “Voglio anche un segretario maschio, bello grosso, un armadio a due ante, che mi organizzi l’agenda e mi porti il caffè”
Io: “Non credo che siano previsti i toy boys per le account, seppur brave come te, ma è giusto avere ambizioni. Mi raccomando non voglio contrasti con Betta, anzi un domani che non ci sarò più io, dovete riuscire a fare squadra anche più di adesso, se sarà lei la responsabile tu dovrai essere il suo braccio destro, ci posso contare vero?”
Luisa: “Certo capo, con quei tre clienti e un mandingo da segretario sarò la migliore braccio destro del mondo” dicendo così stava per uscire.
Io: “Luisa aspetta un’attimo, non dire a nessuno le tue richieste”
Luisa: “per chi mi hai preso, non le direi nemmeno sotto tortura”
Io: “Digli a Betta di attendere le 10 in punto, (mancavano ancora 20 minuti) e poi di venire da me, meglio se con un caffè degno di tale nome, ieri mi hanno fatto uno sciacquone”
Luisa viene per darmi un bacino sulla guancia, invece si avvicina all’orecchio respirandoci dentro mi sussurra: ”agli ordini boss”
Io: “Lo sai che lo faresti rizzare ad un morto vero? e te ne approfitti pure, meriteresti una bella sculacciata”
Luisa, non so quanto scherzando mi fa: “Magari convinci la perfettina a fare una cosa a tre, che ne dici la mettiamo nel mezzo?”
Ero già eccitato ma quell’immagine l’uccello mi ha dato una scossa di dolore, imprigionato com’era negli slip e nei pantaloni un po’ troppo stretti.
Appena ripreso ho alzato la mano come per colpirla sulle chiappe, e lei sgattaiolata via ridendo con quei tacchi, mi è sembrata Marilin non ricordo in quale film.
Ho ascoltato mentre la merdina diceva a Betta: “Alle 10 non un minuto prima non un minuto dopo vai dal capo” “vuole anche un caffè buono, chi gli ha fatto la schifezza di ieri?”
Mi sembra di capire che Angela, la ragioniera dice che ci hanno cambiato le cialde e queste sono meno buone, credo che ieri l’abbia portato Susanna, la receptionist.
Dovevo fare una telefonata, ma ritardare Betta era solo per farla stare una ventina di minuti in tensione, la decisione di prendere permesso l’aveva fatta, ed era sicuramente pensata e ripensata.
Scoccano le 10:00 e dopo nemmeno 10 secondi bussa Betta alla porta, con un vassoio con due caffè e della cioccolata fondente, di cui ne sono goloso.
Era raggiante, se stava mascherando un po’ di tensione lo faceva bene, esordi subito con un mega sorriso, una bella donna sorridente è irresistibile, e un: “capo mi sono permessa di portarti un po’ di fondente, viene dalla svizzera è delizioso”
Io: “Vieni Betta, accomodati”
Betta: “che voleva Barbi (il suo soprannome per Luisa)? Rubarmi il posto di responsabile?”
Io: “Ti vedo raggiante, che novità ci sono? Poi lo sai che esigo che andiate d’accordo, niente conflitti in azienda, lei sarà la tua punta di diamante, la migliore account come lo è oggi per me, dovrete lavorare in totale sintonia”
Betta: “Guarda che, come già sai, domani ho chiesto permesso, e voglio quel posto, forse per la mia decisione ha più meriti lei di te”
Io: “Spiegati meglio”
Betta: ”Ho deciso un po’ per Lei, un po’ per Paolo, un po’ per Te, un po’ per Me, non so pesare chi ha inciso di più, forse un pole c’è lo stronzo, si merita un po’ di pan per focaccia, mi vergogno un po’ ma credo che Luisa sia al secondo posto, siamo così diverse, e comprendo che dovremo trovare il modo di superare certe divergenze”.
Inizialmente la mia idea era prepararla psicologicamente per lo sverginamento, dargli dei suggerimenti di igiene e di lubrificazione che nel sesso anale sono di notevole importanza, ma poi la discussione era andata sul lavoro e sul rapporto con Luisa e le altre e su come voleva fare la responsabile. Continua.......
Il giovedì mattina appena entrato in ufficio venni accolto da tre notizie non male, la prima fu un messaggino di Luisa che mi chiedeva a che ora sarei andato e se gli concedevo udienza, sicuramente avrebbe voluto giocare le sue carte.
La seconda, un amico cliente, mi tenne al telefono quaranta minuti perchè anche grazie al nostro lavoro, era entrato in nord America conquistando un rivenditore con più di duecento sedi tra USA e Canada, che significava qualche milione di fatturato in più per lui, qualche decina di migliaia di euro per noi.
Prima della terza, entrando vidi Luisa che dire che era in tiro era un eufemismo, vestitino aderentissimo, lei se lo poteva davvero permettere, scarpe meravigliose tacco 12, trucco impeccabile, avrebbe potuto affrontare il gran galà, c’era il tecnico del sistema di climatizzazione che sembrava un orso in una stanza piena di miele, mancava solo la riga di bava alla bocca.
Betta invece nella sua gonna stretta sopra il ginocchio e camicia azzurra, un classico abbigliamento da lavoro elegante, niente a che vedere con la sua rivale, ma l’ultima novità della mattinata, mi fece arrivare il sorriso alle orecchie, aveva chiesto un permesso per il giorno dopo.
Quando venne Luisa, gli feci i complimenti: “Luisa sei uno schianto, a momenti al tecnico gli prende un coccolone”, lei consapevole della sua bellezza abbozzò solo un sorrisino, che voleva dire tutto ed il contrario di tutto.
Gli dissi sinceramente che partiva svantaggiata perchè Betta era più empatica di lei, aveva un rapporto migliore con tutte, secondo me più adatta nella gestione delle Persone, mentre lei era una fuoriclasse con i clienti, gli faceva fare quello che voleva, gli passavo le aziende con la possibilità di crescita che puntualmente avveniva.
Mi stupì dicendomi: “guarda che lo so che tu hai un debole per la perfettina ( la guardai un po’ male ma stavolta non dissi niente), e so che hai già scelto lei, magari ti stai prendendo le tue soddisfazioni, ed è quello che farò anch’io, stamani quando mi ha vista entrare mi avrebbe inforcata se avesse potuto, vedrai domani si vestirà un po’ meno da collegiale”.
La risatina questa volta la feci io, le donne sono un mondo meraviglioso, in competizione tra loro sono diaboliche.
Continuò: “Per lasciargli campo libero voglio Manetti, Giusti e la Lodigiani” (erano 3 clienti direzionali miei, praticamente i migliori, così avrebbe raddoppiato il portafoglio e i guadagni, mica stupida).
Ed io: “Uau Luisa per questi tre clienti ti potrei chiedere tutto quello che voglio, ma apprezzo molto Te, la tua determinazione e anche l’arrivismo, sicuramente ci guadagnerai anche te da questa promozione, tutti e tre mi sembrano troppi, ma hai fatto benissimo a farmi capire cosa apprezzeresti”
Luisa: “Voglio anche un segretario maschio, bello grosso, un armadio a due ante, che mi organizzi l’agenda e mi porti il caffè”
Io: “Non credo che siano previsti i toy boys per le account, seppur brave come te, ma è giusto avere ambizioni. Mi raccomando non voglio contrasti con Betta, anzi un domani che non ci sarò più io, dovete riuscire a fare squadra anche più di adesso, se sarà lei la responsabile tu dovrai essere il suo braccio destro, ci posso contare vero?”
Luisa: “Certo capo, con quei tre clienti e un mandingo da segretario sarò la migliore braccio destro del mondo” dicendo così stava per uscire.
Io: “Luisa aspetta un’attimo, non dire a nessuno le tue richieste”
Luisa: “per chi mi hai preso, non le direi nemmeno sotto tortura”
Io: “Digli a Betta di attendere le 10 in punto, (mancavano ancora 20 minuti) e poi di venire da me, meglio se con un caffè degno di tale nome, ieri mi hanno fatto uno sciacquone”
Luisa viene per darmi un bacino sulla guancia, invece si avvicina all’orecchio respirandoci dentro mi sussurra: ”agli ordini boss”
Io: “Lo sai che lo faresti rizzare ad un morto vero? e te ne approfitti pure, meriteresti una bella sculacciata”
Luisa, non so quanto scherzando mi fa: “Magari convinci la perfettina a fare una cosa a tre, che ne dici la mettiamo nel mezzo?”
Ero già eccitato ma quell’immagine l’uccello mi ha dato una scossa di dolore, imprigionato com’era negli slip e nei pantaloni un po’ troppo stretti.
Appena ripreso ho alzato la mano come per colpirla sulle chiappe, e lei sgattaiolata via ridendo con quei tacchi, mi è sembrata Marilin non ricordo in quale film.
Ho ascoltato mentre la merdina diceva a Betta: “Alle 10 non un minuto prima non un minuto dopo vai dal capo” “vuole anche un caffè buono, chi gli ha fatto la schifezza di ieri?”
Mi sembra di capire che Angela, la ragioniera dice che ci hanno cambiato le cialde e queste sono meno buone, credo che ieri l’abbia portato Susanna, la receptionist.
Dovevo fare una telefonata, ma ritardare Betta era solo per farla stare una ventina di minuti in tensione, la decisione di prendere permesso l’aveva fatta, ed era sicuramente pensata e ripensata.
Scoccano le 10:00 e dopo nemmeno 10 secondi bussa Betta alla porta, con un vassoio con due caffè e della cioccolata fondente, di cui ne sono goloso.
Era raggiante, se stava mascherando un po’ di tensione lo faceva bene, esordi subito con un mega sorriso, una bella donna sorridente è irresistibile, e un: “capo mi sono permessa di portarti un po’ di fondente, viene dalla svizzera è delizioso”
Io: “Vieni Betta, accomodati”
Betta: “che voleva Barbi (il suo soprannome per Luisa)? Rubarmi il posto di responsabile?”
Io: “Ti vedo raggiante, che novità ci sono? Poi lo sai che esigo che andiate d’accordo, niente conflitti in azienda, lei sarà la tua punta di diamante, la migliore account come lo è oggi per me, dovrete lavorare in totale sintonia”
Betta: “Guarda che, come già sai, domani ho chiesto permesso, e voglio quel posto, forse per la mia decisione ha più meriti lei di te”
Io: “Spiegati meglio”
Betta: ”Ho deciso un po’ per Lei, un po’ per Paolo, un po’ per Te, un po’ per Me, non so pesare chi ha inciso di più, forse un pole c’è lo stronzo, si merita un po’ di pan per focaccia, mi vergogno un po’ ma credo che Luisa sia al secondo posto, siamo così diverse, e comprendo che dovremo trovare il modo di superare certe divergenze”.
Inizialmente la mia idea era prepararla psicologicamente per lo sverginamento, dargli dei suggerimenti di igiene e di lubrificazione che nel sesso anale sono di notevole importanza, ma poi la discussione era andata sul lavoro e sul rapporto con Luisa e le altre e su come voleva fare la responsabile. Continua.......
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