La nuova capa 8
di
Adam82ne
genere
zoofilia
Mentre Ari mi rivendicava come sua proprietà tenendo zampe e testa sulla mia pancia Tuco cominciava ad agitarsi ,infilava la testa sotto la gonna o la lingua tra le tette di Greta , fino a quando spazientita lo afferrò per il collare e lo portò vicino alla porta.
“No Tuco no no no , cuccia li “
Tornó a sdraiarsi sulle tette di Clara e rivolgendosi a tutte e due col solito tono
“Vi consiglio a tutte e due di mettere da parte la vostra troiaggine e di non concedervi appena si avvicinano altrimenti ve li troverete appiccicati e sempre più insistenti, È CHIARO?”
Aru sentitosi tirato in causa si alzò e con la testa bassa andò da Tuco vicino alla porta.
“ e state li sulla porta voi due ,PORCAPUTTANA ”
I pianti dei due mi spezzarono il cuore ma bisognava ammettere che Greta aveva ragione, io rimasi in silenzio e non ribattei minimamente e anche Clara fece lo stesso .
Dopo quella sfuriata mi ordinò di andare in cucina a prendere qualcosa da mangiare e la sua borsa , tornai con il sushi avanzato a cena delle patatine e un’altra bottiglia di vino oltre che la sua borsa ovviamente, stavano parlando sottovoce , li per li non ci feci caso più di tanto ma quel confabulante avrebbe cambiato la mia vita ma ne parleremo più avanti, facemmo lo spuntino di mezzanotte tranquillamente e la sfuriata di poco fa diventò ben presto un ricordo, ritornò fuori il lato umano di quella sorta di pitbull con le tette , mi raccontò di aver lavorato per la stessa azienda per la quale lavoro io ma che grazie all’eredità di suo padre , venuto a mancare qualche anno fa e di alcuni risparmi ben investiti poteva permettersi di vivere senza lavorare.
“ non sono ricca sia chiaro , vivo con loro due nella casa che fu dei miei nonni in campagna , mi accontento di poco e sto a contatto con la natura nonostante viva quasi in città…. Non molto lontano da dove vivi tu…. Troietta , … preferisco coltivare il mio orto piuttosto che andare per i locali e preferisco stare con le poche persone che stimo piuttosto che sui social , tu sei la prima da molto tempo che accetto nella mia ristrettissima cerchia , se ho accettato di conoscerti è solo per questa vecchia scrofa a cui voglio bene come ad una sorella, quindi reputati onorata troietta , perché io non accetto mai nessuno e prendo a calci nel culo facilmente “
Lo disse togliendosi del riso dai denti con il mignolo adagiata sulla tetta di Clara e con i piedi sulle mie cosce , si alzò e andò a sedersi sulla poltrona si tolse gli stivali e poggiò i piedi sulla panca , si accese una sigaretta e dopo un paio di boccate ci ordinò di avvicinarci e di leccargli e massaggiargli i piedi lamentandosi della scomodità di quelle scarpe, ci avvicinammo ed eseguimmo con immenso piacere, quando finì di fumare si alzò stiracchiandosi e sfilatasi il reggiseno e la gonna si grattó il sedere mettendosi seduta sulle coperte con le gambe incrociate, fissava Aru e Tuco che si misero seduti .
“Tuchinoooo vieni da mamma “
Il cane cominciò a scodinzolare e con la lingua di fuori andò da lei trotterellando riempiendola di bacini,Greta aprì la bocca lasciandosi infilare la lingua fino in gola , sotto la pancia già spuntava una punta rossa .
Anche io avevo voglia di essere posseduta ancora da Aru ma prima volevo vedere l’accoppiamento tra Tuco e la sua padrona che nel frattempo avevano smesso di limonare e si erano portati avanti, il cagnolone stava slappando l’intimità di Greta che messasi a quattro zampe si godeva con gli occhi chiusi la lingua calda e ruvida pettinargli quel cespuglio biondiccio , questo però non durò molto forse cinque minuti , Tuco girò intorno a lei come se aspettasse un ordine e così fu.
“ dai su amore fai godere la mamma “
Greta inarcó la schiena culo all’insù , il cane saltó sopra di lei e trovata la posizione ideale inizio a muoversi , il suo cazzone rosso era fuori dal fodero e batteva tra il suo buchino e la fichetta inzuppando di liquidi la folta peluria di Greta , si vedeva che era un’esperta ma nonostante questo mi chiedevo perché non alzasse poco poco il sedere per farlo entrare , poi con mio stupore Greta fece l’esatto contrario , si abbassó e quel grosso pezzo di carne entrò nel suo buchino.
“Bravo ragazzo mio datti da fare ora”
Tuco iniziò a stantuffare con la lingua di fuori , in quel momento credo che fosse il cane più felice del mondo , Greta gemeva di piacere mentre quel pezzo di carne le apriva il culo , Clara mi punzecchiò col gomito
“Guarda Aru come ti osserva affranto e arrapato….poverino “
“Oh dio mio si continua cosi Tuco mio siiii”
La fredda Greta si stava rivelando una calda cagna , stava godendo inculata dal suo cane .
“È il momento, tu aspetta qui , ti chiameremo noi”
Clara si buttò nella mischia mettendosi in ginocchio tra i due, Greta arrivò con una voce stridula simile ad un guaito , Tuco continuò a pompare senza pietà, mi avvicinai un po’ per vedere meglio , il suo buco era dilatato a dismisura dalla palla che nel suo corpo esile dava l’impressione di squarciarlo in due da un momento all’altro , aveva deformato il suo didietro talmente tanto da fargli assumere una forma grottesca dal coccige alla base della vagina , ma lei non dava assolutamente l’impressione di soffrire anzi aveva raggiunto il secondo orgasmo squirtando copiosamente .
Clara vedendo Tuco rallentare capì che era giunto il momento e presolo per il collare lo tenne fermo in attesa che la natura facesse il suo corso e sgonfiasse il nodo , Clara mi fece segno di avvicinarmi , Greta mi sorrideva mentre si sistemava una ciocca di capelli dietro l’orecchio,
“Tutto bene Greta, come ti senti “
Mi tirò a se infilandomi la lingua in bocca e baciandomi selvaggiamente .
Dopo cinque minuti sentii come se avessero stappato una bottiglia e il cazzo uscì ,Tuco fu ripulito da Clara che da brava bocchinara qual’è accompagnó fino alla richiusa nella custodia quel pezzo di carne rosso fuoco, io invece mi fiondai sul buco di Greta iniziando a leccare l’esterno , ero letteralmente immersa con la faccia in una soffice peluria che aveva trattenuto tutti i liquidi come un prato rigoglioso dopo un temporale , quando quel bellissimo cespuglio fu di nuovo ripulito fui fatta stendere
“Apri la bocca troietta bevi e già che ci sei pulisci la mia micia…. ”
Il buco arrossato di Greta si aprì e un fiotto di crema viscida mista ad aria mi entro in bocca come una fontana ,leccai tutto infilando la lingua più profondamente possibile .
“Ho cambiato idea… tu troietta continua a leccarmi il culo e tu cosa inutile dedicati alla mia fica , fatemi godere bastarde”
Mentre leccavamo quel giardino profumato le nostre lingue si incontravano scambiandoci fluidi canini e umani , Greta era una fonte di umori inesauribile e la cosa quindi durò un po’, solo dopo averla fatta godere ci fece smettere, era esausta , io e Clara eravamo un fuoco, continuammo a limonare con le testa sulle sue tette , sode come meloni retati , eravamo vogliose come gatte e lo spettacolo offerto da Greta aveva acceso la voglia più che mai.
Ci spostammo di fianco e mentre Greta ci guardava ancora sdraiata io e Clara iniziammo un lungo sessantanove , durante quell’amplesso saffico non sentii minimamente Aru avvicinarsi né tantomeno Greta disse niente, forse lo vide Clara che essendo sotto di me in direzione della porta aveva la visuale libera ma comunque non disse nulla neanche lei , fatto sta però che Aru ne approfitto alla grande e salì sulla mia schiena, a quel punto successe il finimondo, Clara mi bloccò la testa tra le sue gambe, Aru trovò subito la posizione iniziando a pompare come un forsennato senza però centrare la mia fica , il suo membro batteva ovunque tranne che lì fino a quando Clara mi prese per le chiappe bloccandomi senza possibilità di movimento, ad un certo punto cacciai un urlo di dolore degno di un film di Dario Argento, mi era entrato nel culo senza preavviso e con irruenza.
“Fermo Ari no ti prego “
Parola inutile da dire ad un cane che vi sta montando ve lo assicuro, Aru continuò imperterrito indifferentemente alle mie urla , il dolore diventò ben presto piacere e da che urlavo di fermarsi iniziai ad incitarlo , sentivo quel cazzo pulsante dentro di me e riempirmi come il clistere che avevo fatto qualche ora prima, lo sentivo ingrossarsi come uno di quei dildo gonfiabili , realizzai di essere bloccata con la testa tra le cosce di Clara , iniziai a leccare e succhiare con gli occhi chiusi mentre Aru mi sfondava , arrivai e fu bellissimo, l’orgasmo fu così prepotente che mi orinai addosso o meglio… orinai in faccia a Clara che non aspettandoselo tiró giù un bestemmione da far impallidire un veneto alla sagra della grappa ma che tutto sommato sembrò gradire perché sentii la sua bacca divorarmi le grandi labbra, il nodo che era dentro di me lo sentivo pulsare provocandomi un misto tra dolore e godimento, i suoni intorno a me erano ovattati ma riconobbi la voce di Greta che diceva ad Aru di stare buono, Clara continuava a dedicarsi alla mia patatina e le sue leccate mi fecero arrivare per la seconda volta, il nodo si sgonfiò e Aru finalmente fu liberato dal mio sfintere, mi tirai su e Clara mi allargò le chiappe , feci forza liberando tutto quello che c’era dentro di me su quel viso già zuppo dei miei umori con un urlo liberatorio.
“Brava troietta sono orgogliosa di te “
Greta mi accarezzò il viso arruffandomi i capelli
“Sei stata talmente brava che non punirò più ne te ne questa vecchia vacca”
Clara era troppo intenta a raccogliere con le dita e divorarsi ogni fluido sul suo corpo per far caso a ciò che stava dicendo Greta , rimanemmo a terra su quelle coperte tutto il resto della notte , abbracciate e soddisfatte , erano le quattro di mattina ed eravamo esauste , fu una notte meravigliosa, la più bella della mia vita….almeno fino ad allora.
Continua….
“No Tuco no no no , cuccia li “
Tornó a sdraiarsi sulle tette di Clara e rivolgendosi a tutte e due col solito tono
“Vi consiglio a tutte e due di mettere da parte la vostra troiaggine e di non concedervi appena si avvicinano altrimenti ve li troverete appiccicati e sempre più insistenti, È CHIARO?”
Aru sentitosi tirato in causa si alzò e con la testa bassa andò da Tuco vicino alla porta.
“ e state li sulla porta voi due ,PORCAPUTTANA ”
I pianti dei due mi spezzarono il cuore ma bisognava ammettere che Greta aveva ragione, io rimasi in silenzio e non ribattei minimamente e anche Clara fece lo stesso .
Dopo quella sfuriata mi ordinò di andare in cucina a prendere qualcosa da mangiare e la sua borsa , tornai con il sushi avanzato a cena delle patatine e un’altra bottiglia di vino oltre che la sua borsa ovviamente, stavano parlando sottovoce , li per li non ci feci caso più di tanto ma quel confabulante avrebbe cambiato la mia vita ma ne parleremo più avanti, facemmo lo spuntino di mezzanotte tranquillamente e la sfuriata di poco fa diventò ben presto un ricordo, ritornò fuori il lato umano di quella sorta di pitbull con le tette , mi raccontò di aver lavorato per la stessa azienda per la quale lavoro io ma che grazie all’eredità di suo padre , venuto a mancare qualche anno fa e di alcuni risparmi ben investiti poteva permettersi di vivere senza lavorare.
“ non sono ricca sia chiaro , vivo con loro due nella casa che fu dei miei nonni in campagna , mi accontento di poco e sto a contatto con la natura nonostante viva quasi in città…. Non molto lontano da dove vivi tu…. Troietta , … preferisco coltivare il mio orto piuttosto che andare per i locali e preferisco stare con le poche persone che stimo piuttosto che sui social , tu sei la prima da molto tempo che accetto nella mia ristrettissima cerchia , se ho accettato di conoscerti è solo per questa vecchia scrofa a cui voglio bene come ad una sorella, quindi reputati onorata troietta , perché io non accetto mai nessuno e prendo a calci nel culo facilmente “
Lo disse togliendosi del riso dai denti con il mignolo adagiata sulla tetta di Clara e con i piedi sulle mie cosce , si alzò e andò a sedersi sulla poltrona si tolse gli stivali e poggiò i piedi sulla panca , si accese una sigaretta e dopo un paio di boccate ci ordinò di avvicinarci e di leccargli e massaggiargli i piedi lamentandosi della scomodità di quelle scarpe, ci avvicinammo ed eseguimmo con immenso piacere, quando finì di fumare si alzò stiracchiandosi e sfilatasi il reggiseno e la gonna si grattó il sedere mettendosi seduta sulle coperte con le gambe incrociate, fissava Aru e Tuco che si misero seduti .
“Tuchinoooo vieni da mamma “
Il cane cominciò a scodinzolare e con la lingua di fuori andò da lei trotterellando riempiendola di bacini,Greta aprì la bocca lasciandosi infilare la lingua fino in gola , sotto la pancia già spuntava una punta rossa .
Anche io avevo voglia di essere posseduta ancora da Aru ma prima volevo vedere l’accoppiamento tra Tuco e la sua padrona che nel frattempo avevano smesso di limonare e si erano portati avanti, il cagnolone stava slappando l’intimità di Greta che messasi a quattro zampe si godeva con gli occhi chiusi la lingua calda e ruvida pettinargli quel cespuglio biondiccio , questo però non durò molto forse cinque minuti , Tuco girò intorno a lei come se aspettasse un ordine e così fu.
“ dai su amore fai godere la mamma “
Greta inarcó la schiena culo all’insù , il cane saltó sopra di lei e trovata la posizione ideale inizio a muoversi , il suo cazzone rosso era fuori dal fodero e batteva tra il suo buchino e la fichetta inzuppando di liquidi la folta peluria di Greta , si vedeva che era un’esperta ma nonostante questo mi chiedevo perché non alzasse poco poco il sedere per farlo entrare , poi con mio stupore Greta fece l’esatto contrario , si abbassó e quel grosso pezzo di carne entrò nel suo buchino.
“Bravo ragazzo mio datti da fare ora”
Tuco iniziò a stantuffare con la lingua di fuori , in quel momento credo che fosse il cane più felice del mondo , Greta gemeva di piacere mentre quel pezzo di carne le apriva il culo , Clara mi punzecchiò col gomito
“Guarda Aru come ti osserva affranto e arrapato….poverino “
“Oh dio mio si continua cosi Tuco mio siiii”
La fredda Greta si stava rivelando una calda cagna , stava godendo inculata dal suo cane .
“È il momento, tu aspetta qui , ti chiameremo noi”
Clara si buttò nella mischia mettendosi in ginocchio tra i due, Greta arrivò con una voce stridula simile ad un guaito , Tuco continuò a pompare senza pietà, mi avvicinai un po’ per vedere meglio , il suo buco era dilatato a dismisura dalla palla che nel suo corpo esile dava l’impressione di squarciarlo in due da un momento all’altro , aveva deformato il suo didietro talmente tanto da fargli assumere una forma grottesca dal coccige alla base della vagina , ma lei non dava assolutamente l’impressione di soffrire anzi aveva raggiunto il secondo orgasmo squirtando copiosamente .
Clara vedendo Tuco rallentare capì che era giunto il momento e presolo per il collare lo tenne fermo in attesa che la natura facesse il suo corso e sgonfiasse il nodo , Clara mi fece segno di avvicinarmi , Greta mi sorrideva mentre si sistemava una ciocca di capelli dietro l’orecchio,
“Tutto bene Greta, come ti senti “
Mi tirò a se infilandomi la lingua in bocca e baciandomi selvaggiamente .
Dopo cinque minuti sentii come se avessero stappato una bottiglia e il cazzo uscì ,Tuco fu ripulito da Clara che da brava bocchinara qual’è accompagnó fino alla richiusa nella custodia quel pezzo di carne rosso fuoco, io invece mi fiondai sul buco di Greta iniziando a leccare l’esterno , ero letteralmente immersa con la faccia in una soffice peluria che aveva trattenuto tutti i liquidi come un prato rigoglioso dopo un temporale , quando quel bellissimo cespuglio fu di nuovo ripulito fui fatta stendere
“Apri la bocca troietta bevi e già che ci sei pulisci la mia micia…. ”
Il buco arrossato di Greta si aprì e un fiotto di crema viscida mista ad aria mi entro in bocca come una fontana ,leccai tutto infilando la lingua più profondamente possibile .
“Ho cambiato idea… tu troietta continua a leccarmi il culo e tu cosa inutile dedicati alla mia fica , fatemi godere bastarde”
Mentre leccavamo quel giardino profumato le nostre lingue si incontravano scambiandoci fluidi canini e umani , Greta era una fonte di umori inesauribile e la cosa quindi durò un po’, solo dopo averla fatta godere ci fece smettere, era esausta , io e Clara eravamo un fuoco, continuammo a limonare con le testa sulle sue tette , sode come meloni retati , eravamo vogliose come gatte e lo spettacolo offerto da Greta aveva acceso la voglia più che mai.
Ci spostammo di fianco e mentre Greta ci guardava ancora sdraiata io e Clara iniziammo un lungo sessantanove , durante quell’amplesso saffico non sentii minimamente Aru avvicinarsi né tantomeno Greta disse niente, forse lo vide Clara che essendo sotto di me in direzione della porta aveva la visuale libera ma comunque non disse nulla neanche lei , fatto sta però che Aru ne approfitto alla grande e salì sulla mia schiena, a quel punto successe il finimondo, Clara mi bloccò la testa tra le sue gambe, Aru trovò subito la posizione iniziando a pompare come un forsennato senza però centrare la mia fica , il suo membro batteva ovunque tranne che lì fino a quando Clara mi prese per le chiappe bloccandomi senza possibilità di movimento, ad un certo punto cacciai un urlo di dolore degno di un film di Dario Argento, mi era entrato nel culo senza preavviso e con irruenza.
“Fermo Ari no ti prego “
Parola inutile da dire ad un cane che vi sta montando ve lo assicuro, Aru continuò imperterrito indifferentemente alle mie urla , il dolore diventò ben presto piacere e da che urlavo di fermarsi iniziai ad incitarlo , sentivo quel cazzo pulsante dentro di me e riempirmi come il clistere che avevo fatto qualche ora prima, lo sentivo ingrossarsi come uno di quei dildo gonfiabili , realizzai di essere bloccata con la testa tra le cosce di Clara , iniziai a leccare e succhiare con gli occhi chiusi mentre Aru mi sfondava , arrivai e fu bellissimo, l’orgasmo fu così prepotente che mi orinai addosso o meglio… orinai in faccia a Clara che non aspettandoselo tiró giù un bestemmione da far impallidire un veneto alla sagra della grappa ma che tutto sommato sembrò gradire perché sentii la sua bacca divorarmi le grandi labbra, il nodo che era dentro di me lo sentivo pulsare provocandomi un misto tra dolore e godimento, i suoni intorno a me erano ovattati ma riconobbi la voce di Greta che diceva ad Aru di stare buono, Clara continuava a dedicarsi alla mia patatina e le sue leccate mi fecero arrivare per la seconda volta, il nodo si sgonfiò e Aru finalmente fu liberato dal mio sfintere, mi tirai su e Clara mi allargò le chiappe , feci forza liberando tutto quello che c’era dentro di me su quel viso già zuppo dei miei umori con un urlo liberatorio.
“Brava troietta sono orgogliosa di te “
Greta mi accarezzò il viso arruffandomi i capelli
“Sei stata talmente brava che non punirò più ne te ne questa vecchia vacca”
Clara era troppo intenta a raccogliere con le dita e divorarsi ogni fluido sul suo corpo per far caso a ciò che stava dicendo Greta , rimanemmo a terra su quelle coperte tutto il resto della notte , abbracciate e soddisfatte , erano le quattro di mattina ed eravamo esauste , fu una notte meravigliosa, la più bella della mia vita….almeno fino ad allora.
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