La parete .

di
genere
tradimenti

Ho una discreta attitudine al sesso. Mi piace farlo: aumenta la mia autostima; mi rilassa e dopo averlo fatto, mi guardo allo specchio e mi vedo più bella.
Mio marito non mi accontenta; o meglio: mio marito si accontenta. A volte mi sembra che i nostri rapporti sessuali abbiano come unico scopo quello di svuotargli le palle.
Mio marito è spesso stanco. Gestiamo assieme il forno di quartiere: lui si alza presto la mattina e si addormenta presto la sera. Quando vado a letto dorme ed, al risveglio, è già al lavoro.
Lo raggiungo in mattinata per aiutarlo al banco ed è tra i sacchi di farina del retrobottega che si consuma la maggior parte delle nostre relazioni sessuali. Mio marito andrebbe avanti di sveltine: ogni tanto, se gli passo nelle vicinanze e lui ha voglia, si avvicina da dietro, mi alza la gonna, scosta gli slip e mi prende senza troppi preliminari. Lo facciamo quando ha voglia appunto, anche se ci sono clienti in negozio: abbiamo imparato a farlo in silenzio ed, in ogni caso, i clienti non aspettano a lungo.
Ciò non di meno, voglio bene a mio marito. È un brav’uomo, un compagno affabile ed un gran lavoratore. Capisco le sue esigenze ma ascolto anche le mie. Ho imparato a cercare il sesso senza perdere la testa. Non voglio rovinare l’immagine che mio marito ha di me e non sacrificherei mai il nostro rapporto e la nostra attività economica per una stupida scappatella.
Ho imparato che gli uomini non sono affatto discreti. Quindi non mi faccio rimorchiare; sono io che faccio la prima mossa dopo averli selezionati tra le categorie che io definisco “sicure”: uomini incontrati per ragioni professionali che passerebbero problemi seri se venisse fuori che hanno avuto una storia con una loro cliente; fifoni che temono di essere scoperti da mio marito e gli sposati con i quali si può tranquillamente condividere una relazione clandestina perché nemmeno loro vogliono essere scoperti.
L’approccio è estremamente facile. Sono una donna di bell’aspetto: pochi uomini mi rifiuterebbero e sicuramente nessun uomo rifiuta una fellatio. Mai. Per questo motivo il sesso orale è sempre stato il mio primo approccio.
L’istruttore della palestra, per esempio, co-proprietario assieme alla sua ragazza della struttura in cui lavora: una sera eravamo rimasti soli quando lui, senza nessuna malizia, mi dice: “Tu finisci tranquilla gli esercizi. Io intanto vado a fare la doccia”. Il ragazzo era molto interessante e lo stavo tenendo sott’occhio da un po’. Gli spogliatoi delle palestre, si sa, non sono chiusi a chiave. Quindi ho aspettato qualche minuto e quando l’ho raggiunto in silenzio, mi sono ritrovata di fronte al suo corpo nudo. Con molta grazia mi sono insinuata tra le sue gambe per regalargli, sono certa, il miglior pompino della sua vita. A quel punto è diventato mio e lo è stato per un bel po’; fino a quando, gli impegni della vita ci hanno allontanato.
Da qualche mese ho messo gli occhi sul mio vicino di casa: uomo garbato, elegante, voce suadente e sguardo intenso. Fa il rappresentante e porta in sé il fascino di chi sa dove vuole arrivare e quali argomenti utilizzare per raggiungere lo scopo.
L’ho notato veramente un giorno in cui abbiamo preso l’ascensore assieme. Per divertirmi, lo fissavo negli occhi sfoggiando il mio sorriso. Lui non ha distolto lo sguardo per tutta la durata del viaggio anche se si vedeva che si sentiva a disagio. Una volta sull’uscio di casa, si è girato verso di me ed ha ricambiato il sorriso prima di chiudere la porta. Il giorno dopo l’ho ritrovato alla stessa ora di fronte alla porta dell’ascensore. Stesso gioco di sguardi e sorrisi. Questa volta però l’ho invitato a prendere un caffè ed il pompino che ne è seguito lo ha condannato a diventare il mio sex-toy personale.
Perché l’ho scelto? Sicuramente perché è un bell’uomo, probabilmente perché da un po’ ero in astinenza ma soprattutto perché è pratico avere come amante il proprio vicino di casa. Ad essere sincera l’ho scelto anche perché non sopporto il perbenismo di sua moglie. Adoro incrociarla sul pianerottolo di casa e salutarla cortesemente quando, solo poche ore prima, le ho strapazzato il marito.
Come ogni giorno, anche stamattina si presenterà alla mia porta ed io lo farò entrare. Oggi però il ciclo è terminato e potremo finalmente fare sesso come si deve.
Mi alzo e vado in bagno. Ho ancora mezz’ora di tempo prima che arrivi. Faccio pipì, mi lavo i denti, mi guardo allo specchio ed entro nella doccia. Mi insapono completamente e decido di depilarmi. Mentre mi soffermo sull’inguine l’eccitazione nasce. Un dito si fa strada nella fessura tra le gambe ma non c’è molto tempo. A malincuore esco dalla doccia e mi prendo un appunto mentale: se si è rasato, stamattina la sua lingua dovrà passare tra le mie cosce.
Mi asciugo; ritorno in camera; rifaccio il letto e scelgo cosa indossare. Decido per una vestaglietta nera, abbastanza sexy, che mio marito mi aveva regalato a Natale: l’ha vista solo una volta. Metto un reggiseno dello stesso colore e sto cercando gli slip da abbinare quando sento le sue dita strofinare sulla porta.
Mi precipito in cucina. La caffettiera è già pronta sul fornello. Mio marito l’ha preparata per me, come ogni mattina, assieme ad una tazzina posata sul tavolo. Accendo il fuoco e sono dalla porta.
La apro lentamente: per non fare troppo rumore e per creare un effetto scenico. Lui mi trova in piedi, con le gambe nude incrociate sotto un sorriso da troietta. Chiudo la porta dietro di lui, passo le dita tra i capelli e sfioro le sue labbra sulle mie. Si è rasato!
Lo porto in cucina per la solita tradizione del caffè con fellatio. Mentre aspettiamo che il caffè esca, le sue mani sono dappertutto. Ad un certo punto si ferma e mi guarda stupito: scommetto che sua moglie non si è mai presentata in cucina senza slip... Evidentemente apprezza perché riprende a baciarmi mentre con un dito raggiunge la mia vagina e la penetra senza troppi problemi.
Sono scandalosamente bagnata. A volte ne rimango colpita io stessa e non mi stupirei se mi credesse una ninfomane. Gli abbasso i pantaloni e gli prendo il membro in mano. È ancora barzotto: probabilmente l’uso intensivo a cui lo sottopongo lo sta affaticando. Non deve concederlo molto spesso alla moglie: non credo riuscirebbe a soddisfarci entrambe.
Si siede e lo guardo mentre sorseggia il caffè. Con aria compiaciuta, pensa di dominarmi solo perché mi vede accovacciata tra le sue gambe. Non sa che chi comanda sono io, quella col cazzo in bocca...
Oggi il pompino termina prima. Ho altri progetti. Lo prendo per la cravatta e lo porto in camera da letto. Lo spoglio completamente mentre lui mi sfila il reggiseno. La voglia di cunnilingus non mi ha lasciato ed anzi, mi prende così violentemente da farmi sembrare una ragazzina alle prime esperienze. Mi alzo la vestaglia, mi sdraio sul letto con le gambe aperte e gli sorrido quasi implorante.
Lui non si fa pregare: dopo i pompini spettacolari degli ultimi tre giorni, direi che davvero non ne avrebbe ragione. La sua lingua è sul mio clitoride e mi piace come la muove. Mi penetra, prima con le dita e poi con la lingua che entra, esce, arriva alla giunzione delle piccole labbra e poi mi ripenetra. Chiudo gli occhi e mi rilasso fino a quando l’onda di piacere mi sommerge.
Mi irrigidisco per fermarlo. Lui capisce e mi asseconda. Si siede sul letto. Riprendo il suo attrezzo in bocca per qualche secondo. Il tempo di riportarlo alle sue dimensioni “da lavoro” e mi impalo a smorzacandela su di lui.
Mi tolgo la vestaglia. Il suo sguardo è fisso sul mio seno che ballonzola. È evidente che le mie tette sono ancora apprezzabili anche se ho ormai passato la trentina. È un pieno per la mia autostima. Dovrò trovare il modo per ringraziarlo. Lui le afferra con le mani, le palpa e cerca di leccare prima un capezzolo e poi l’altro. Rallento il ritmo per rendergli il compito più facile. Lui ne afferra uno con le labbra e lo succhia. Che tenero! Gli stringo il viso sul mio seno e vorrei farlo soffocare lì.
Ci giriamo e mi trovo sdraiata sulla schiena. Ora è lui sopra di me e comincia a stantuffarmi con il suo solito ritmo veloce che ormai conosco. È davvero bravo in questa posizione. Il letto cigola ed il rumore potrebbe arrivare fino alle orecchie di sua moglie. Penserà che sono una poco di buono e che mi porto gli uomini a casa. Se fossi una sua amica le consiglierei di pensare più spesso a suo marito. Non sa cosa si perde...
Ci guardiamo mentre il suo ritmo cresce e diventa quasi violento. La mia fica lubrificata non oppone resistenza. Sorrido e penso: quante donne, per farsi scopare, possono scegliere se guardare il viso del loro amante od un sacco di farina?
Chiudo gli occhi e mi rilasso ascoltando le sensazioni che arrivano dal mio pube. Il piacere monta lentamente per crescere come un’onda fino a sommergermi. Lui continua a scoparmi ed io sono in balia di quest’onda senza più punti di riferimento. Lui continua a sbattermi ed io mi perdo in un’altra dimensione. Lui continua a penetrarmi fino a possedermi anima e corpo; fino a esplodermi dentro.
Ho bisogno di alcuni secondi prima di riprendere tutti i miei sensi. Apro gli occhi e fisso il soffitto, poi mi giro ed incontro il suo sguardo. Lo accarezzo e gli dico sinceramente: “Sei stato fantastico!”.
Mi accovaccio sul suo pene. Bacio il glande ancora scappellato e lo metto in bocca. Non è nemmeno più balzotto ma mi piace il suo gusto perché sa di lui e sa anche di me. Gli sussurro: ““Bravo! Bel lavoro!”. Non è per l’attrezzo: è per l’orgoglio maschile di quello al piano di sopra. Un ringraziamento per lo sguardo estasiato alle mie tette.
Un ultimo bacio prima di andare in bagno per fare la seconda doccia della giornata. Quando esco, mi guardo allo specchio e sì: sono decisamente più bella!
scritto il
2023-11-28
4 . 8 K
visite
5 5
voti
valutazione
7.4
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

La parete

racconto sucessivo

La parete ..
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.