Questione di misure quarto episodio
di
Davide Sebastiani
genere
dominazione
E così feci per la prima volta l’amore. Beh, lo feci anche per la seconda, la terza e la quarta perché Paola sembrava davvero molto ansiosa di insegnarmi a fare sesso. Io le dicevo che cominciavo a sentirmi un po’ stanco ma lei insisteva dicendo che avevo ancora molto da imparare. Alla fine si sdraiò sul letto accanto a me
“ Oddio mio. Mi hai distrutta”
“ Mi dispiace. Te l’avevo detto che potevamo riprendere la lezione un’altra volta”
“ Non c’è niente di cui tu debba dispiacerti” mi disse con gli occhi socchiusi”Ma proprio niente. Ho goduto come una porca con quello stantuffo che ti ritrovi in mezzo alle gambe. Oggi è il mio giorno fortunato”
“ Davvero?” feci io
“ Ci puoi scommettere. Oh, inutile dire che dobbiamo riprendere assolutamente le lezioni. Dovremo fare un corso accelerato e quindi scoperemo tutti i giorni almeno tre o quattro volte al giorno”
“ Ma non sono troppe?”
“ Noooo. Tu fai fare a me. Ti insegnerò parecchie cose”
“ Allora siamo fidanzati?”
“ Fidanzatissimi. Uno col cazzo come il tuo dove lo ritrovo? La tua è l’ottava meraviglia del mondo”
“ Davvero? Sei buona a tirarmi su il morale perché io continuo a vederlo come un difetto”
“ Un difetto? C’hai una biscia di un metro e mezzo e tu lo chiami difetto?”
“ Ma no, non è un metro e mezzo” scoppiò a ridere
“ Quasi. Me lo sento ancora dentro di me. M’ha sfondata. E per dirlo io che ne ho assaggiati tanti, ci puoi credere” concluse.
Da quel giorno in cui ci fidanzammo, passammo molto tempo insieme. Ero felice di aver trovato una ragazza che non guardava a quel difetto ma anzi, che lo apprezzasse. O forse fingeva per farmi contento e per non farmelo pesare troppo. Comunque sia, facevamo l’amore tante volte al giorno e Paola si impegnava molto nella sua opera di insegnamento. Diceva che per lei era questione di principio e sembrava non badare molto al fatto che alla fine della giornata lei fosse stanca morta. Tutto questo altruismo mi faceva tenerezza e non le facevo notare che anch’io fossi un po’ stanchino al termine. Appena aveva cinque minuti liberi, mi telefonava
“ Prepara il biscione che sto arrivando” e ci vedevamo di solito a casa sua. Appena mi vedeva si spogliava del tutto e pretendeva che io facessi altrettanto, incavolandosi se io le chiedevo di cominciare con qualche preliminare fatto di baci e carezze “Non posso perdere tempo con quelle sciocchezze. Sdraiati e lasciami fare” concludeva. Le lezioni continuarono per un bel po’. Paola aveva molta fantasia e si divertiva a trovare nuovi metodi di apprendimento ma dopo un anno lei per la prima volta, invece di cominciare subito le lezioni, si mise a parlare
“ Ascoltami Andrea, le cose tra di noi debbono cambiare. Ho conosciuto un tipo che mi ha chiesto di sposarlo. E’ tanto idiota per quanto è ricco. Tu comprendi la situazione, vero?”
“ Vuoi lasciarmi?” le domandai
“ Fossi matta. Lui ce l’ha un quinto del tuo e nemmeno lo sento. Non sentirei cazzi da venti centimetri dopo aver assaggiato il tuo, figuriamoci uno come quello suo. No, è un tipo che ha dei problemi di apprendimento ma io non posso perdere un’occasione del genere e mi sposerò con lui ma noi continueremo a vederci perché devo assolutamente continuare le lezioni”
“ Ma non e’ giusto. Per lui, intendo” dissi ma lei si arrabbiò e mi prese per un orecchio trascinandomi a ridosso del muro. Avevo paura che volesse farmi male e lei pesava almeno tre volte più di me
“ Non me ne frega un cazzo se è giusto o sbagliato. Io non posso rinunciare a un’occasione che si presenta una volta nella vita. Una come me che farà la signora, ti rendi conto? Beh, non posso rifiutare. Ma per fortuna è un coglione come te.....Ehm, dicevo, e’ un tipo piuttosto ingenuo con qualche problema ed è per questo che i suoi genitori hanno acconsentito a farmelo sposare. Perché malgrado i soldi non se lo prenderebbe nessuna. Però io a lui non ci rinuncio”
“ A lui il tuo nuovo ragazzo?” Lei alzò le spalle
“ Cazzo mi frega di quello. No, a lui questo” disse prendendo il mio pisello con la sua mano "Pertanto, tra di noi rimarrà tutto uguale. Anzi, sarò ancora più libera perché mi sono licenziata e non faccio più la parrucchiera e quindi appena ti telefono, tu ti farai trovare nudo e pronto per l’uso” concluse.
E per qualche tempo, esattamente per sei mesi, le cose continuarono in quel modo anche se io possedevo un gran senso di colpa verso quel ragazzo che nemmeno conoscevo. Una volta, mentre stavamo facendo la solita lezione, le chiesi di lui e se lei aveva i miei stessi sensi di colpa
“ Oddioooooo sto godendo come una troia. No, non me ne frega un cazzo di quel cornuto. Zitto e scopa” rispose, ma sono convinto che nel profondo del suo cuore lei era dispiaciuta per quel ragazzo che stava per diventare suo marito.
“ Oddio mio. Mi hai distrutta”
“ Mi dispiace. Te l’avevo detto che potevamo riprendere la lezione un’altra volta”
“ Non c’è niente di cui tu debba dispiacerti” mi disse con gli occhi socchiusi”Ma proprio niente. Ho goduto come una porca con quello stantuffo che ti ritrovi in mezzo alle gambe. Oggi è il mio giorno fortunato”
“ Davvero?” feci io
“ Ci puoi scommettere. Oh, inutile dire che dobbiamo riprendere assolutamente le lezioni. Dovremo fare un corso accelerato e quindi scoperemo tutti i giorni almeno tre o quattro volte al giorno”
“ Ma non sono troppe?”
“ Noooo. Tu fai fare a me. Ti insegnerò parecchie cose”
“ Allora siamo fidanzati?”
“ Fidanzatissimi. Uno col cazzo come il tuo dove lo ritrovo? La tua è l’ottava meraviglia del mondo”
“ Davvero? Sei buona a tirarmi su il morale perché io continuo a vederlo come un difetto”
“ Un difetto? C’hai una biscia di un metro e mezzo e tu lo chiami difetto?”
“ Ma no, non è un metro e mezzo” scoppiò a ridere
“ Quasi. Me lo sento ancora dentro di me. M’ha sfondata. E per dirlo io che ne ho assaggiati tanti, ci puoi credere” concluse.
Da quel giorno in cui ci fidanzammo, passammo molto tempo insieme. Ero felice di aver trovato una ragazza che non guardava a quel difetto ma anzi, che lo apprezzasse. O forse fingeva per farmi contento e per non farmelo pesare troppo. Comunque sia, facevamo l’amore tante volte al giorno e Paola si impegnava molto nella sua opera di insegnamento. Diceva che per lei era questione di principio e sembrava non badare molto al fatto che alla fine della giornata lei fosse stanca morta. Tutto questo altruismo mi faceva tenerezza e non le facevo notare che anch’io fossi un po’ stanchino al termine. Appena aveva cinque minuti liberi, mi telefonava
“ Prepara il biscione che sto arrivando” e ci vedevamo di solito a casa sua. Appena mi vedeva si spogliava del tutto e pretendeva che io facessi altrettanto, incavolandosi se io le chiedevo di cominciare con qualche preliminare fatto di baci e carezze “Non posso perdere tempo con quelle sciocchezze. Sdraiati e lasciami fare” concludeva. Le lezioni continuarono per un bel po’. Paola aveva molta fantasia e si divertiva a trovare nuovi metodi di apprendimento ma dopo un anno lei per la prima volta, invece di cominciare subito le lezioni, si mise a parlare
“ Ascoltami Andrea, le cose tra di noi debbono cambiare. Ho conosciuto un tipo che mi ha chiesto di sposarlo. E’ tanto idiota per quanto è ricco. Tu comprendi la situazione, vero?”
“ Vuoi lasciarmi?” le domandai
“ Fossi matta. Lui ce l’ha un quinto del tuo e nemmeno lo sento. Non sentirei cazzi da venti centimetri dopo aver assaggiato il tuo, figuriamoci uno come quello suo. No, è un tipo che ha dei problemi di apprendimento ma io non posso perdere un’occasione del genere e mi sposerò con lui ma noi continueremo a vederci perché devo assolutamente continuare le lezioni”
“ Ma non e’ giusto. Per lui, intendo” dissi ma lei si arrabbiò e mi prese per un orecchio trascinandomi a ridosso del muro. Avevo paura che volesse farmi male e lei pesava almeno tre volte più di me
“ Non me ne frega un cazzo se è giusto o sbagliato. Io non posso rinunciare a un’occasione che si presenta una volta nella vita. Una come me che farà la signora, ti rendi conto? Beh, non posso rifiutare. Ma per fortuna è un coglione come te.....Ehm, dicevo, e’ un tipo piuttosto ingenuo con qualche problema ed è per questo che i suoi genitori hanno acconsentito a farmelo sposare. Perché malgrado i soldi non se lo prenderebbe nessuna. Però io a lui non ci rinuncio”
“ A lui il tuo nuovo ragazzo?” Lei alzò le spalle
“ Cazzo mi frega di quello. No, a lui questo” disse prendendo il mio pisello con la sua mano "Pertanto, tra di noi rimarrà tutto uguale. Anzi, sarò ancora più libera perché mi sono licenziata e non faccio più la parrucchiera e quindi appena ti telefono, tu ti farai trovare nudo e pronto per l’uso” concluse.
E per qualche tempo, esattamente per sei mesi, le cose continuarono in quel modo anche se io possedevo un gran senso di colpa verso quel ragazzo che nemmeno conoscevo. Una volta, mentre stavamo facendo la solita lezione, le chiesi di lui e se lei aveva i miei stessi sensi di colpa
“ Oddioooooo sto godendo come una troia. No, non me ne frega un cazzo di quel cornuto. Zitto e scopa” rispose, ma sono convinto che nel profondo del suo cuore lei era dispiaciuta per quel ragazzo che stava per diventare suo marito.
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