Ginarchia! parte 1

di
genere
dominazione

Paola Marella era stata la più importante imprenditrice del paese aveva creato un impero industrial di acciarie e agricoltura che l’aveva resa una delle donne più ricche della terra. L’importanza delle sue aziende le aveva permesso di ottenere importanti amicizie al governo e ogni cosa che chiedeva le veniva soddisfatta. Così, raggiunti i 50 anni e stanca di lavorare decise di cornare il suo sogno, istituire un regno della Ginarchia, dove le donne avrebbero governato e dominato e gli uomini sarebbero stati resi in schiavitù. Ottenen dal governo un territorio grande come la repubblica di San Marino dove fu vietato l’ingresso a chi non era residente. Nessuno poteva immaginare cosa avrebbe creato e nessuno lo venne mai a sapere per lungo tempo.
Una volta istituita la sua proprietà, ordinò una ordinanza che decreta che tutti i maschi dovevano essere cacciati di casa e radunati in grandi allevamenti all’aperto. Le donne assunsero ogni potestà, avevano diritto di tutto e dovevano essere mantenute dagli uomini. Una volta radunati, gli uomini vennero tutti rasati per chiarire la loro condizione di sottomessi, il loro membro sessuale ingabbiato perché non avessero tentazioni sessuali, denudati completamente, condizione in cui dovevano sottostare in tutte le stagioni dell’anno e suddivisi in vari gruppi.
Paola Marella abolì ogni mezzo meccanico e automobilistico. Le donne si sarebbero spostate su carrozze trainate da schiavi o portantine portate da schiavi nudi che venivano frustaio a ogni esitazione. Suddivise la popolazione maschile in tre parti. La prima si sarebbe occupato di agricoltura, arando i campi a mano, con vecchi arnesi condotti a mano e macinando il grano nei mortai e nel ruote sempre manualmente, sotto la vigilanza di guardie femminili dotati di fruste di pelle. La seconda parte venne avviata alle due grandi acciaierie rimaste nel territorio e lavoravano nudi per 16 ore al giorno con una sola sosta di mezz’ora per mangiare a pranzo una scodella di zuppa di patate o di dcavoli. Lavoravano nelle acciaierie senza sosta così come nei campi e potevano riposare otto ore di notte con una Second ciotola di zuppa come cena. Chi non reggeva i ritmi era eliminato.
La terza parte degli uomini di ogni età naturalmente, era destinata a soddisfare sessualmente le dominatrici.
Paola Marella istituì nel suo palazzo la sala del trono. Si alzava normalmente a mezzogiorno o alle due e si recava nella sala del tronoche era posto su una scalinata. Uno schiavo era messo in un imbuto dove non poteva muoversi e spuntava solo la sua testa che era obbligato a leccare e succhiare la figa dell’imperatrice senza sosta per ore, perché Marella voleva avere orgasmi continui, vivere in uno stato di orgasmo senza fine. Ovviamente quando l’imperatrice doveva urinare non doveva recarsi in bagno ma urinava direttamente nella bocca dello schiavo. Sotto di lei in un’altra fossa era posto un secondo schiavo che senza sosta doveva leccare il culo dell’imperatrice per darle piacere continuo. Anche lui era obbligato a ingoiare e mangiare le feci dell’imperatrice quando lei ne aveva bisogno. I due schiavi stavano in quella posizione sei ore continue al girono. Anche quando l’imperatrice si spostava sulla sua portantina due schiavi erano addetti alla figa e al culo in modo da procurarle un orgasmo continuo. Andava così a ispezionar ei campi di grano e le fficien solo per rdivertirsi a frustare personalmente gli schiavi.
Ogni giorno al palazzo imperiale si teneva un giro sessuale diverso. Data la sua crudeltà uno di questi giochi prevedeva la fustigazione continua per ore di un centinaio di schiavi appesi a catene da parte delle amazzoni dell’imperatrice. Venivano scuoiati vivi. Un altro gioco era renderli omosessuali. A questo proposito veniva loro tolta la gabbietta dal pisello e a quattro zampe dovevano annusarsi come i cani, leccarsi il culo e poi la faccia con grande divertimento dell’imperatrice e delle sua amazzoni. Poi dovevano inculcarsi a vicenda o spompinarsi , per loro era riservato il sesso fra loro simili. Mentre le amazzoni si masturbavano o venivano fatte venire da schiavi lecca figa a loro disposizione.
Altri divertimenti prevedevano la leccatura per ore senza sosta di stivali e piedi delle dominatrici, poi gli schiavi sessuali per la notte venivano portati nelle cantine dove ognuno aveva a disposizione una piccola cella così bassa che potevano solo stare sdraiati. Alla mattina le amazzoni facevano il giro di sveglia infilando gli stivali nelle celle che loro dovevano leccare a lungo, orinavano in bocca agli schiavi che era la loro colazione. Poi venivano a prenderli per qualche gioco sessuale sempre nuovo. Li vedremo nelle prossime puntate.
scritto il
2024-01-09
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