Schiaov sessantenne di due ragazze ventenni prima parte

di
genere
dominazione

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Avevo ormai 60 anni, conoscevo Sofia da quando era una bambina, adesso aveva vent’anni ed era diventata una ragazza stupenda, avrebbe potuto fare la fotomodella. Gambe lunghe, viso bellissimo, capelli lunghi lisci, labbra carnosa, bocca grande, occhi meravigliosi. Io che avevo sempre avuto un debole per i piedi delle ragazze ogni volta che la incontravo la salutavo ma fissavo i suoi piedi avrà avuto 40 o 41, vedevo le sue scarpe da tennis usurate e imaginavo l’interno odoroso e puzzolente. In realtà quando aveva avuto 13/14 anni era venuta una volta a casa mia a studiare con mia figlia e aveva lasciato le scarpe da tennis all’ingresso. Quando si erano chiuse in camera mi ero gettato a odorarle: puzzavano in maniera incredibile di sudore e plastica una puzza che a chiunque avrebbe fatto vomitare ma a me estasiava ed eccitava. Immaginavo i suoi piedini odorare uguale e sognavo me li mettesse in faccia. Da allora passarono ani e diventata grande avevo perso ogni speranza di annusare i suoi piedi.

Un pomeriggio di caldo agosto io ero rimasto in città quasi deserta e la vidi davanti a casa sua con una amica, bellissima anche lei. Un po’ più bassa, capelli nero intenso a caschetto, gonnellino, calze di nylon sdrucite e anfibi da punk. Sofia indossava dei sandali e quando mi avvicinati rimasi estasiato a guardarle i piedi nudi: erano meravigliosi, lunghe dita e un po’ sporchi di terra e evidente sudore. Spesso la incontravo al bar sotto casa e rimanevo a lungo a fissarle i piedi. Lei se ne accorgeva, mi guardava schifata ma sapevo che aveva capito la mia adorazione dei suoi piedi. Così quel pomeriggio passai loro accanto salutandola senza sollevare lo sguardo dai loro piedi tutto eccitato. Feci qualche passo quando sentì forte e distinto: “ehi vecchio! Vieni qui”. Mi girai di soprassalto, non mi aveva mai rivolto la parola prima, in realtà era la sua amica a avermi chiamato. Tornai indietro titubante e Sofia mi attaccò: cosa cazzo hai sempre da guardarmi i piedi vecchio di merda?” Io arrossì, non sapevo cosa rispondere quando la sua amica disse: “questo è un vecchio porco depravato Sofi, diamogli una lezione”. “Direi di sì che è ora che impari a non molestare le ragazze questo vecchio maiale”. Io ero muto, sprofondata nella vergogna. “ti prego Sofia non dire nulla ai tuoi genitori o a mia moglie, faccio qualunque cosa per farmi perdonare” fu quello che riuscì a dire. Le due ragazze scoppiarono a ridere: “lo vedremo vecchio di mera, vogliamo che paghi una multa per averci molestato”.
“Va bene Sofia qualunque cosa”. Feci per prendere il portafoglio ma la sua amica, Monica, mi bloccò: “non hai capito un cazzo vecchio. Ti piacciono i piedi delle ragazze? Bene, ma ti faremo passare la voglia. Seguici”.
Io stordito ma eccitato seguì le ragazze che si incamminarono verso un grosso palazzo semi abbandonato, sotto a cui andavano i cani e i barboni a dormire e piscine, arrivati nell’androne il puzzo di piscio era insopportabile. Si fermarono, Sofia mi ordinò di inginocchiarmi a quattro zampe, non mi sembrava vero essere ai suoi piedi, accumulò un bel grumo di saliva in bocca e sputò per terra. Poi passò la suola del sandalo sopra fino a sporcarlo tutto e perentoria ordino: “lecca vecchio di merda”.
Non mi feci pregare, all’idea di avvicinarmi ai suoi piedi divini, ero ben felice di leccare la sua dei suoi sandali. Sopra c’era il grumo di saliva e leccai ardentemente con ill cazzo che mi si induriva. Leccai ogni briciolo di sporco schifoso, la lingua mi si era annerita. Le ragazze ridevano. Poi Monica disse: “un premio così merita un regalo vecchio di merda, tira fuori 50 euro per ciascuna di noi”. Lo feci subito, diedi loro i soldi sentendomi ancora più umiliato, poi Monica raccolse anche lei un bel grumo di salivo ma sputò sopra una macchia puzzolente di piscio. “Lecca vecchio di merda” mi ordinò. Benché qualche conato di vomito all’idea e alla puzza di piscio di cane e di barbone ubriaco, mi gettati con la lingua sul marciapiede e leccai abbondantemente lo spot. Monica mi teneva l’anfibio sulla nuca impedendomi di muovermi, sentire le sue scarpe sulla testa mi fece quasi sborrare di eccitazione mentre vicino potevo vedere i meravigliosi piedi divini di Sofia. Ero in estasi. Le ragazze ridevano e mi davano die calci in testa e sullo stomaco mentre io continuavo a leccare. Sputarono ancora sul piscio e io leccavo. Poi dissero: “bene vecchio di merda ti è piaciuto depravato schifoso? Adesso noi con i tuoi soldi andiamo a farci un bell’aperitivo gustoso mentre tu resterai qui a leccare questo schifo puzzolente. Ti guardiamo mentre ci muoviamo non osare muoverti e continua a leccare questo è il posto giusto per un verme come te”. Obbedisoc divine signorine e grazie.
Risero, dacci il tuo numero di cellulare magari avremo ancora voglia di umiliarti e soprattuto die tuoi soldi. Glielo diedi immediatamente sognando altri incontri come questo.

Un paio di gironi dopo mi arrivò un messaggio su whatsapp: “Vecchio di merda le dee Sofia e Monica vogliono soldi per fare lo shopping. Incontramici oggi alle 18 al posto dell’altra volta”. Rimasi sbalordito: volevano vedermi ancora. Mi si rizzò e arrivai in anticipo nel posto prescelto. Arrivarono, Sofia indossava Superga tutte sdrucite e annerite, Monica stivaletti a punta. Erano divine nella loro bellezza. Quando si avvicinarono scorsi negli sguardi di entrambe una sensazione di cattiveria e malvagità: non lo facevano solo per i soldi dunque, godevano a ridurmi in stato di degrado. Erano cattive. Erano due dee.

Sofia si avvicinò e mi ordinò di mettermi a quattro zampe, estrasse da un sacchetto un cheeseburger, lo buttò per terra e cominciò a calpestarlo con forza riducendolo in briciole sopra a una macchia di piscio di cane. LO stesso fece Monica. Le suole delle dee erano lerce con il cibo appiccicato sopra. Risero forte. Sofia alzò la scarpa e mi ordinò di leccare: “mangia vecchio di mmerda questo è il cibo che ti meriti” e mi diede un forte calcio in faccia. IO partii subito a staccare bocconi di quello schifo indecente, con il cazzo in erezione. Mangiai i pezzi più grossi e poi mi misi a leccare per redendere la suola della sua scarpa il più pulito possibile. Monica mi teneva un piede sulla testa spingendo forte. Ingoiai ogni briciola di quello schifo, ero degradato al livello più basso che un essere umano possa raggiugnere. Poi dovetti far Lo stesso con la suola di Monica, il cheesebruger era tutto spiaccicato sulla suola e ingoia e leccai il più forte possibile. Ci misi circa mezz’ora a ripulire le suole delle due dee che ridevano e ogni tanti mi sputavano grumi di saliva in bocca. Per me quello che era il paradiso. Mi chiesero cento euro ciascuna questa volta e io pagai poi prima di allontanarsi mi ordinarono di leccare tutto quello che era rimasto sbriciolato sulla macchia di piscio. Mi sputarono un’altula volta in bocca e se en andarono ridendo. Tutto il tempo Monica aveva fatto foto e filmato il mio schifoso lavoro: “Abbiamo le tue imagini vecchio di merda, stai buono altrimenti le manderemo in giro” disse Sofia ridendo e sputandomi in faccia. Cosa sarebbe successo di me? Corsi a casa e come l’altra volt a e mi massacrai di seghe ripensando a ogni momento della mia umiliazione. 60 anni e in mano di due ragazzine perverse. Il massimo.
scritto il
2024-06-03
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