Quel film mi lasciò un segno. 2.

di
genere
etero

Passata una settimana, una sera mi ritrovai a percorrere il viale dove avevo trovato Giovanna e siccome poco dopo stavo proprio dove lei lavorava, decisi di togliermi una voglia di "culo clisterizzato" e quindi mi fermai lì ad attenderla e l'attesa non fu lunga; me lo ritrovai piùeccitante della volta precedente e, quando mi riconobbe salì subito in macchina andando così dritti a casa mia. Lì, mentre lei si spogliava tutta, io preparavo il clistere e, dopo averle fatto un bidet la feci stendere sul letto e le infilai in culo la cannula scaricandole tutto il liquido dentro. Quella sera si fece fare un secondo clistere e poi mi chiese se sapevo praticare punture intramuscolari e le confermai che ero molto esperto ed avevo una mano di velluto perciò non avrebbe minimamente sentito l'infilarle l'ago in culo. Allora mi fece vedere cosa doveva farsi fare come cura ricostituente ed io, dopo preparata la siringa le iniziai sulla natica un lungo massaggio con cotone ed alcool poi le infilai l'ago senza sentirla gemere o peggio, gridare per il dolore che poi mi confermò di non avere sentito nulla, solo lo scorrere il liquido iniettatole. Si rivestì e si preparava per andare via ma poi si ricordò di avere parlato del clistere ricevuto da me ad una sua amica, Rossana, una rossa minutina e con poche forme tanto da sembrare una ragazzina e per quello i clienti la preferivano su tutte proprio perchè sembrava una minorenne perciò: "dava l'idea di essere il frutto proibito"! Così Giovanna mi propose di stare una sera insieme a Rossana ed io subito accettai l'allettante proposta. Decidemmo di stabilire una sera e così, quando la incontrai al punto stabilito con Rossana, lei era vestita sobriamente e non più in maniera provocante, accattivante ma invece Rossana impersonava l'adolescente Lolita, personaggio del libro intitolato appunto Lolita dell'autore Nabokov: era bassina, pochi seni, cosce molto magre sotto una minigonna ed i calzettoni bianchi lunghi fino al polpaccio, una maglitta scollata, un visetto da bambina, trecce rosso fuoco e bocca sensualmente carnosissima, eccitantissima. Giunti a casa mia Giovanna si spogliò subito ma Rossana la volli spogliere proprio io come si fà quando si sbuccia un succoso frutto e lei era molto profumata, invitante e, quando le tolsi l'ultimo indumento, le mutandine bianco candido, le infilai un dito nella fighina che subito si eccitò bagnandosi molto ed allora andai subito a leccargliela e lì lei iniziò ad eccitarsi smaniando, gemendo a lungo. Mi eccitai talmente da non resistere a giocare ancora con lei ma subito le spalancai le coscette e, dopo averle fatto bagnare di saliva il cazzo sbocchinando, glielo infilai in figa possedendola eccitatissimo tanto da scoparla duramente, violentemente, senza curarmi delle sue esigenze ma solo del mio piacere, scopandola come fosse per me un oggetto di piacere. Infine godei moltissimo e, dopo averla baciata in bocca come rimgraziamento,, chiesi a Giovanna di spalmarle sull'ano il gel ed altrettanto feci io sul cazzone di nuovo già fremente e, senza, anche lì, curarmi della sua preparazione, la possedetti nel culetto e lì fu per me un gran piacere ma per la piccola bambolina fu solo dolore tanto che urlò e pianse a lungo ma io ero letteralmente partito di testa! Giovanna che sapeva già come si sarebbe conclusa la serata, si preparò a ricevere il clistere che io feci rapidamente, poi, dopo averle lavato io stesso il culo smerdato, le unsi bene l'ano e la inculai sul lettone con Rossana che stava con gli occhioni umidi ancora del pianto di prima e seguì l'inculata fino in fondo. Al momento di ricomporsi per uscire di casa, Rossana scrisse il suo numero di tel. su un biglietto ed allora diedi cinquanta euro a Giovanna ma a Rossana le misi in mano un cento euro facendole così spalancare gli occhioni ed allora mi abbracciò e baciò poi in bocca dichiarandosi sempre disponibile con me. E così iniziò un lungo rapporto con la bambolina rossa. Furono fuochi e fiamme!
scritto il
2024-03-16
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