La prima notte insieme. Parte terza
di
Racconti veri
genere
gay
Ormai stava albeggiando. Dalla finestra filtrava una luce che rischiarava la camera permettendoci di guadarci in viso. Alberto era rilassato e appagato da quanto successo tra noi. Anche io era appagato e felice di quello accaduto, in piu' ero emotivamente e felicemente distrutto. Felice anche perche' avevo capito chiaramente il mio ruolo di geisha. Assecondare e dare piacere incondizzionato al propri uomo.
Alberto mi riporto alla realta ricordandomi che doveva recarsi dal cliente in mattinata per finire il lavoro. Mi ero scordato, avevo gia pensato a una mattinata insieme per le vie del centro. Baciandogli il petto che non volevo lasciarlo andare,quando all'improvviso mi venne una folle idea. Mia moglie sarebbe rimasta a Milano sino a domenica pomeriggio. Se lui si fosse liberato in anticipo dal lavoro e avesse avvertito la moglie che sarebbe rientrato a casa molto tardi, potevamo stare ancora insieme ma a casa mia sul mio letto. Alberto mi diete della pazza, si proprio pazza,ma anche che l'idea gli piaceva e lo eccitava molto. Avrebbe fatto di tutto per essere a casa mia nel pomeriggio. Gli ricordai anche,ridendo,che doveva parlare con la moglie mentre gli facevo un pompino. Rise e mi disse che la avrebbe chiamata verso le otto e trenta e di prepararmi bene per quella ora. Ridemmo tutti e due e ci accucciammo sempre nudi nel lettone. Lui dietro di me a cucchiaio. Mi accarezzava il petto e mi baciava sul collo, era bellissimo. Il mio cazzo era rilassato e assente ma contro il mio sedere sentivo qualcosa che spingeva. Presi la sua mano e la posai sul mio cazzo dicendogli ,ridendo,che il mio era quasi morto. Passai la mia mano dietro la schiena e impugnai il suo cazzo che era bello sveglio. Mi rispose che ne bastava uno sveglio. Iniziai a masturbarlo lentamente senza cambiare posizione. Crebbe di piu sino a diventare duro senza dare segni di stanchezza. Indirizzai la cappella verso il mio buco troppo asciutto per accoglierlo. Alberto prese dal comodino il lubrificate e mi spalmo abbondantemente. Non avevo mai lasciato il suo caldo cazzo e lo riposizionai all'ingresso del mio culo che spinsi indietro. Entro con estrema facilita ridandomi l'ennesima sensazione di piacere. Inizio a muoversi lentamente sempre con in mano il mio cazzo ,che lentamente cercava di svegliarsi. Andammo avanti cosi per una buona mezzora.Alberto che si muoveva piano in me e io che spingevo il bacino contro di lui per averlo dentro sino alle palle. Era ed e' una posizione bellissima, entro tutto con una facilita' e dolcezza incredibile. Anche se stavamo scopando eravamo tutti e due rilassati e ci godevame l'uno l'altro. Dopo poco incomincio a muoversi piu' velocemente e io gli chiesi di venire dentro di me.Assaporai ogni suo movimento quando ebbe delle pulsioni intense e mi innondo il culo del suo dolce seme. Io non venni con il mio cazzo ma con i miei nervi. Ebbi un orgasmo interno pazzesco, tremavo tutto e non smettevo di ringraziare il mio grande uomo. Ci alzammo per rifrescarci e Alberto per uscire prima di me per non farsi notare e sopprattutto per andare al lavoro. Ma erano da poco passate le otto e c"era una promessa da mantenere. Gli passai il telefono, gli abbassai i pantaloni e con il suo cazzo non proprio in forma in mano gli dissi di chiamare la moglie e di essere gentile spiegandogli con calma i suoi piani e avrebbe dovuto anche essere un pochino amorevole e con il vivavoce inserito. Come il telefono squillo presi in bocca il piccolo gueriero e per magia al pronto della moglie inizio a crescere. Mi stavo divertendo da matti, succhiavo leccavo e loro parlavano. Soprattutto lei, come stai caro,hai mangiato amore,hai dormito. Mi trattenni dal ridere in filandomi il suo cazzo in gola succhiandolo avidamente. Venne all'improvviso con un gemito che la moglie senti preoccupata, cosa ti e successo tesoro? Nulla rispose lui il caffe era bollente. Intanto io bevevo il suo caffe temperatura corporea. Chiuse la chiamata, mi sollevo e dopo avermi baciato mi disse solo, sel la mia zoccola, ti amo, non cambiare mai. Usci dalla stanza dicendomi che mi avrebbe chiamato piu' tardi . Mi ricomposi e senza sciaqquarmi la bocca scesi per la colazione. Volevo tenere il suo sapore il piu' possibile...(continua)
Alberto mi riporto alla realta ricordandomi che doveva recarsi dal cliente in mattinata per finire il lavoro. Mi ero scordato, avevo gia pensato a una mattinata insieme per le vie del centro. Baciandogli il petto che non volevo lasciarlo andare,quando all'improvviso mi venne una folle idea. Mia moglie sarebbe rimasta a Milano sino a domenica pomeriggio. Se lui si fosse liberato in anticipo dal lavoro e avesse avvertito la moglie che sarebbe rientrato a casa molto tardi, potevamo stare ancora insieme ma a casa mia sul mio letto. Alberto mi diete della pazza, si proprio pazza,ma anche che l'idea gli piaceva e lo eccitava molto. Avrebbe fatto di tutto per essere a casa mia nel pomeriggio. Gli ricordai anche,ridendo,che doveva parlare con la moglie mentre gli facevo un pompino. Rise e mi disse che la avrebbe chiamata verso le otto e trenta e di prepararmi bene per quella ora. Ridemmo tutti e due e ci accucciammo sempre nudi nel lettone. Lui dietro di me a cucchiaio. Mi accarezzava il petto e mi baciava sul collo, era bellissimo. Il mio cazzo era rilassato e assente ma contro il mio sedere sentivo qualcosa che spingeva. Presi la sua mano e la posai sul mio cazzo dicendogli ,ridendo,che il mio era quasi morto. Passai la mia mano dietro la schiena e impugnai il suo cazzo che era bello sveglio. Mi rispose che ne bastava uno sveglio. Iniziai a masturbarlo lentamente senza cambiare posizione. Crebbe di piu sino a diventare duro senza dare segni di stanchezza. Indirizzai la cappella verso il mio buco troppo asciutto per accoglierlo. Alberto prese dal comodino il lubrificate e mi spalmo abbondantemente. Non avevo mai lasciato il suo caldo cazzo e lo riposizionai all'ingresso del mio culo che spinsi indietro. Entro con estrema facilita ridandomi l'ennesima sensazione di piacere. Inizio a muoversi lentamente sempre con in mano il mio cazzo ,che lentamente cercava di svegliarsi. Andammo avanti cosi per una buona mezzora.Alberto che si muoveva piano in me e io che spingevo il bacino contro di lui per averlo dentro sino alle palle. Era ed e' una posizione bellissima, entro tutto con una facilita' e dolcezza incredibile. Anche se stavamo scopando eravamo tutti e due rilassati e ci godevame l'uno l'altro. Dopo poco incomincio a muoversi piu' velocemente e io gli chiesi di venire dentro di me.Assaporai ogni suo movimento quando ebbe delle pulsioni intense e mi innondo il culo del suo dolce seme. Io non venni con il mio cazzo ma con i miei nervi. Ebbi un orgasmo interno pazzesco, tremavo tutto e non smettevo di ringraziare il mio grande uomo. Ci alzammo per rifrescarci e Alberto per uscire prima di me per non farsi notare e sopprattutto per andare al lavoro. Ma erano da poco passate le otto e c"era una promessa da mantenere. Gli passai il telefono, gli abbassai i pantaloni e con il suo cazzo non proprio in forma in mano gli dissi di chiamare la moglie e di essere gentile spiegandogli con calma i suoi piani e avrebbe dovuto anche essere un pochino amorevole e con il vivavoce inserito. Come il telefono squillo presi in bocca il piccolo gueriero e per magia al pronto della moglie inizio a crescere. Mi stavo divertendo da matti, succhiavo leccavo e loro parlavano. Soprattutto lei, come stai caro,hai mangiato amore,hai dormito. Mi trattenni dal ridere in filandomi il suo cazzo in gola succhiandolo avidamente. Venne all'improvviso con un gemito che la moglie senti preoccupata, cosa ti e successo tesoro? Nulla rispose lui il caffe era bollente. Intanto io bevevo il suo caffe temperatura corporea. Chiuse la chiamata, mi sollevo e dopo avermi baciato mi disse solo, sel la mia zoccola, ti amo, non cambiare mai. Usci dalla stanza dicendomi che mi avrebbe chiamato piu' tardi . Mi ricomposi e senza sciaqquarmi la bocca scesi per la colazione. Volevo tenere il suo sapore il piu' possibile...(continua)
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