Vacanze estive 4
di
Adam82ne
genere
etero
Tappa numero 4 martedì
Fui svegliata dal sole sugli occhi entrato di prepotenza dalla finestra del camper , i miei tre amanti erano nudi di fianco a me e dormivano beati , li risvegliai tutti e tre con il pompino del buongiorno e dopo averli svuotati amorevolmente su di me uscii fuori , mi avviai verso la spiaggia deserta e dopo un bagno preparai la colazione per tutti canticchiando allegramente, apparecchiai il tavolino fuori e chiamai i ragazzi , facemmo colazione ancora nudi approfittando della spiaggia ancora priva di bagnanti , ci rivestimmo solo un’oretta dopo quando vedemmo il primo ombrellone in lontananza.
Verso le nove , Flavio andò a procacciare altro pesce mentre Marzio inforcata la bicicletta andò a fare un minimo di spesa, io e Luigi rimanemmo di guardia senza allontanarci dal camper , mentre ero dentro a cercare di mettere un po’ d’ordine entrò dentro a prendere un caffè, io che in quel momento stavo pulendo il tavolo ascoltando un po’ di musica non lo sentii arrivare, si poggiò a me e mentre con una mano mi accarezzava la pancia con l’altra andò a versare il caffè nella tazzina sporcandosi un po’ il dito, io presi la sua mano e ciucciai il dito sporco piegandomi leggermente poggiando il culo sul suo pacco , piegai la testa su un lato con finta indifferenza e spostai i capelli scoprendo il collo , le sue labbra non tardarono ad arrivare e il pacco tra le le sue gambe si indurì velocemente, le sue mani afferrarono il mio seno e la sua lingua risalì dal collo all’orecchio mordicchiandolo, stropicciò delicatamente i miei capezzoli con pollice e indice, mugolai di piacere mordendomi le labbra, mi voltai e lo baciai , le sue mani scesero e scostatomi il costume iniziò ad esplorare il mio buchetto che dopo tre notti di utilizzo intenso era un po’ irritato , ormai era eccitatissimo e l’enorme bozzo sul costume premeva il mio pube come un manico di scopa , piegai lentamente le ginocchia scendendo con la lingua lungo il suo corpo, quando mi ritrovai in ginocchio tirai giù il suo costume con un movimento veloce, il suo membro mi colpì le labbra come se fosse stato caricato a molla .
Dopo qualche colpo di lingua mi rialzai e abbracciando il tavolo mi misi a novanta , divaricai un po’ le gambe e scostai il costume, lui lo struscio sul mio buchetto per poi scendere e fare la stessa cosa sulla grandi labbra già umide,ebbi un sussulto , lo desideravo ardentemente e lui lo sapeva, temporeggiò ancora per poi entrare deciso fino in fondo, mugolai di piacere.
Tenendomi la testa schiacciata sul tavolo iniziò a scoparmi lavorando di bacino , i suoi affondi sempre più forti e decisi iniziarono subito a dare i loro frutti , ansimai di piacere e approfittando della mia bocca aperta in cerca d’aria mi infilò due dita in bocca prendendo la mia testa come se fosse una palla da bowling pronta ad essere lanciata, io succhiai le dita , perse il ritmo uscendo fuori dalla mia fighetta ormai composta al 99% di acqua, poi un dolore atroce, rientrando aveva sbagliato buco , cacciai un urlo nonostante avessi ancora le sue dita in bocca , e strinsi per istinto i denti facendolo urlare, lui andò per toglierlo lentamente , ma con un ringhio dissi di continuare, lui esegui e dopo alcune falcate dolorosissime il mio corpo si abituò,lo tirò fuori di nuovo facendomi voltare e sedere sul tavolo ricominciando a martellare la mia patatina, in questa posizione più comoda il piacere riprese il sopravvento prepotentemente per entrambi , aiutandomi con le dita iniziai a massaggiarmi il clitoride e smisi solo quando arrivai urlando , anche lui arrivò farcendomi ben bene, rimase dentro me per un po’ per poi farlo uscire lentamente tirandomi su , sentii lo sperma uscire e sporcare il tavolo sotto di me , lui raccolse tutto con il dito e lo avvicinò alla mia bocca, io ripulii guardandolo dritto negli occhi per poi baciarlo.
Demmo una sistemata a noi e al camper e preparammo dell’altro caffè , dopo una mezz’ora arrivò Marzio con la spesa e una volta sistemata andammo tutti in spiaggia ad aspettare il nostro pescatore che arrivò dopo un ora , stanco ma soddisfatto della pesca , rimanemmo tutti insieme fino a quando non si fece ora di preparare da mangiare .
Dopo pranzo Flavio e Luigi spompati per le attività fisiche del mattino andarono a fare una pennichella e così io e Marzio incuranti del sole che picchiava come un martello andammo a fare una passeggiata sulla spiaggia, erano le due di pomeriggio e faceva un caldo bestiale , arrivammo in un punto dove si intravedeva una pineta che prometteva un po’ di frescura, ci addentrammo e stendemmo il telo , intorno a noi solo il rumore delle cicale e degli alberi scossi dalla brezza , a quell’ora del giorno solo due matti come noi sarebbe potuto venire in mente di farsi cucinare il cervello sotto il sole per raggiungere quella pineta isolata.
Rimanemmo stesi li parlando del più e del meno per un po’, sdraiati di schiena vicini vicini , dopo qualche minuto di silenzio guardando le nuvole passare sopra di noi allungò una mano sulla mia coscia e con sarcasmo mi chiese “ in acqua o sul camper”
La sua mano risalì piano piano fino al costume agguantandone un lembo con pollice e indice.
Io pensando che fosse una sua proposta mi girai e messami a cavalcioni sulla sua pancia
“Io preferisco le cose comode ma in questo momento non credo sia il caso di disturbare i nostri amici”
Iniziai ad ondeggiare su di lui che mi rispose che non era quella la domanda , a quel punto capii a cosa si riferisse e con lo stesso sarcasmo risposi .
“ ah…. Ma tu ti riferisci dove ho spompato Luigi….. in camper e sul tavolo …. Vuoi anche i particolari?”
Continuai ad stuzzicarlo spostando un po’ il costume , facendogli sentire un pezzetto della mia intimità che iniziava già ad inumidirsi .
“No …. Cercherò di tirare ad indovinare io “
Tiró i laccetti del bikini che venne giù, scivolai in avanti verso la sua testa bloccandomi sulla sua bocca , iniziò a leccarmela tenendomi per le cosce, inclinai un po’ la schiena e gli agevolai il lavoro allargandomi un po’ con le dita, il pensiero che stesse ciucciando e laccando la dove un altro uomo mi aveva inondato di sperma caldo eccito me e sicuramente anche lui vista la passione che ci stava mettendo, sembrava un bambino goloso di fronte una coppa gelato .
Mi girai sopra di lui e mentre continuava a gustare la mia coppetta alla crema , liberai il suo cazzo da quella prigione di sintetico , lo presi in mano e andando su e giù lo avvicinai alla mia bocca e lo ingoiai rumorosamente come la migliore delle pompinare , ci volle poco a farlo diventare duro come il marmo e ci volle ancora meno per capire cosa volesse il mio uomo , mi alzai mettendomi a novanta abbracciando il pino avanti a me con gambe ben divaricate , lui si avvicinò e dopo aver picchiettato l’ingresso della mia patatina con le dita entrò col suo cazzo , mi sistemai meglio poggiando la spalla all’albero pronta ad essere chiavata come dio comanda, lui si diede subito da fare da vero stallone , una cicala che era vicino a noi e che non aveva smesso un attimo di cantare si zittì con i miei mugolii e il ciof ciof dei colpi di Marzio , tutta la pineta sembró zittirsi di fronte a noi, una marea di sensazioni mi invasero , l’odore del legno a pochi centimetri dal mio naso, la corteccia che pungeva la mia spalla attaccata al tronco, i piedi nudi su quel terreno ricoperto di aghi di pino, la brezza che accarezzava il mio corpo cercando di stemperare ed asciugare gli umori bollenti dentro di me , la voce del mio amante ovattata .
In balia di tutte quelle sensazioni la mia mente viaggiava
,come in una serie di fotogrammi vedevo me stessa ripercorsi gli ultimi ultimi giorni, la prima tappa di Bologna a casa di Elio e all’amplesso con Baba , Max e Rosa , vidi il vecchio mulino e la notte magica donatami da Lorenza e tutti gli altri , e le ultime ventiquattr’ore con i miei compagni di viaggio , per un secondo fui invasa dai sensi di colpa additando me stessa come una grandissima troia , ma il piacere e la bellezza di quelle esperienze e quelle sensazioni cancellarono subito quel senso di colpa, anzi lo dissi ad alta voce e con orgoglio “ sono una troia siiiiii”.
Un affondo potentissimo mi risvegliò da quel viaggio mentale ,Marzio probabilmente incoraggiato e spronato dai miei mugolii e dalle mie parole mi afferrò per le cosce tirandomi su con forza, io per non cadere mi aggrappai con tutte le mie forze all’albero, mi ritrovai sollevata da terra quasi in orizzontale e con le gambe aperte , in quell’assurda posizione simile ad una cariola sentivo il cazzo in modo incredibile fino in fondo, ogni colpo sembrava essere un colpo di mazza sulle ovaie , la corteccia stava martoriando la mia spalla nuda e le mani di Marzio stringevano le mie cosce come una morsa, il piacere che stavo provando in quel momento era incredibile , urlai “scopami spaccami tutta “ parole di per se banali che servivano più a me che a lui , lui sapeva benissimo cosa fare e come farlo , servitono bensì a me per manifestare il mio piacere e per amplificarlo ancora di più, fino a raggiungere livelli infiniti, come l’esplosione di una supernova , infatti di li a poco arrivai e per poco non caddi di faccia.
Probabilmente stanco a sostenere il mio peso stantuffando come un motore da corsa mi rimise giù e presami alla missionaria ricominciò , come la sera prima mi fece toccare ancora il paradiso , anche lui alla fine arrivò , spruzzando come una fontanella in pressione dentro di me, ebbra di ciò che mi aveva fatto provare lo strinsi forte a me come a volerlo bloccare per sempre, come a voler conservare ogni goccia del suo seme.
Era sudatissimo e sentivo battere il suo cuore come una macchina da cucire, i suoi muscoli erano un nervo unico, palpai quel corpo solido come la roccia, solido e perfetto come una statua greca, quando si tolse da me sentii come una scarica, lui si stese come a riprendere fiato, io mi chinai sopra di lui , poggiai una mano sulla mia vagina, mentre con l’altra afferrai il suo membro e lo ripulii bevendo ogni goccia dei nostri umori , fino a quando lentamente diventò molle , tolsi la mano da me e un rivolo bianco bagnò il telo ,mi accoccolai vicino a lui e rimanemmo in silenzio per una mezz’ora prima di ritornare indietro.
Quando arrivammo al camper Luigi era fuori con un telo sulle spalle pronto a scendere in spiaggia, entrai dentro a prendere le sigarette ed uscii subito per non disturbare Flavio che stava ancora dormendo, andai con gli altri a fare un bagno , erano le quattro del pomeriggio e il sole picchiava un po’ meno, il bagno rivitalizzante mi risvegliò dal torpore del post orgasmo e iniziammo a giocare in acqua .
Usciti dall’acqua,Marzio e Luigi rimasero in spiaggia a parlare di cose loro di lavoro , io tornai nel camper a bere , entrai piano piano senza fare rumore , presi una bottiglia d’acqua e iniziai a bere guardando l’orologio , le 17 , mi voltai verso il letto ,Flavio dormiva con braccia e gambe aperte a mo di stella , la squadrai dalla testa ai piedi soffermandomi sul bozzo che faceva capolino dai pantaloncini, sorrisi ,pensando cosa e chi stesse sognando , posai la bottiglia e quatta quatta mi avvicinai togliendomi il costume bagnato , con molta delicatezza mi misi a quattro zampe sopra di lui con il sedere verso la sua testa, stando ben attenta a non toccarlo per non svegliarlo, sempre con molta delicatezza tirai giù i pantaloncini quel tanto che bastava per farglielo saltare fuori .
Mi avvicinai con la bocca soffiando delicatamente sulla punta, nessuna reazione , era proprio cotto, allungai la lingua poggiando la punta sulla cappella, niente, iniziai a rotearla e ad accarezzarla con le labbra, Flavio ebbe un sussulto, bene pensai , avvicinai la mia patatina al suo naso , abbastanza lontano per non toccarlo ma abbastanza vicino per fargli sentire l’odore, sentii un gemito quasi impercettibile, ripresi a giocare con bocca e lingua , appena la sua cappella fu tutta dentro alla mia bocca le sue mani mi agguantarono le cosce e tiratami a lui iniziò a leccare .
Con la voce ancora impastata mi sussurrò
“che risveglio saporito “
Io mi liberai la bocca continuando però a menarglielo
“Il segreto di un buon sapore sono gli ingredienti tesoro…..a chi stavi sognando?”
Ripresi a fare il pompino e lui non rispose ma si limitò a darmi una pacca sul sedere,continuammo per un po’ a lavorare entrambi di bocca fino a quando non si sfilò da sotto di me , io abbassai la testa e tirai in su il sedere pronta a riceverlo a chiappe aperte, ora ero tutta sua , puntó il cazzo e con estrema lentezza entró fino a farselo risucchiare dalla mia vagina vogliosa, si fermò fino a quando con un colpo di reni gli ricordai che non avevamo tutto il pomeriggio,iniziò a pompare e contemporaneamente un dito bagnato iniziò a massaggiare il mio buchetto, un dito, due dita, tre dita, intanto lui continuava a pompare con ritmi regolari , quando fu soddisfatto della larghezza del mio culo tirò fuori il cazzo dalla mia fighetta e lo battè sul buchetto , ma invece di andare all’assalto del mio culo appena allargato lo rimise nella figa ,fece questo giochino più volte attendendo il momento giusto , quando lo fece fu come ricevere un pugno , e col mio culo non andò con ritmi lenti e regolari ma con colpi secchi, lo sentivo sbattere sul mio coccige ad ogni falcata con colpi sordi , quel dolore e i colpetti che di tanto in tanto mi dava col palmo della mano sulla mia fighetta mi fecero impazzire, ma non mi bastava per raggiungere il vero piacere e questo lui lo sapeva benissimo , stava giocando prima dell’assalto finale, mi fece stendere di fianco e ricominciò di nuovo, in quella posizione lo sentivo veramente bene e nonostante non l’abbia amata fu li per li per farmi venire, me lo tolse poco prima , un po’ frustrata mi stesi di schiena e lo invitai a scoparmi alla missionaria come si deve, era molto lento nei movimenti e nell’attesa che si mettesse in posizione e iniziare ebbi tutto il tempo di iniziare a sgrillettarmi, non era mancanza di voglia o di forze , il cazzo così in tiro da rimanere dritto e scappellato e lo sguardo da maniaco ne erano la prova, iniziò a scoparmi finalmente e sembrava avesse trovato il vigore e il ritmo giusto, iniziai ad ansimare e lui aumentò ancora il ritmo con affondi micidiali ecco stavo arrivando, strinsi con le mani il lenzuolo…. Si tirò via e lo battè sulla mia fighetta pulsante , lo guardai male , lui sorride beffardo, lo presi di peso e messolo sotto di me saltai sopra ,caddi di proposito di peso su di lui bloccandogli le mani con le ginocchia , iniziai con movimenti circolari sfidandolo a sfilarsi di nuovo, ora ero io a condurre il gioco ed ero intenzionata a rimanere lì fino a coito avvenuto a qualunque costo.
Dopo i movimenti circolari iniziai ad andare su e giù , prima lentamente come a sentire ogni centimetro del suo cazzo e poi sempre più prepotentemente , quando fui sul punto di arrivare mi avvinghiai come una cozza senza potergli lasciare la speranza di scappare, l’orgasmo raggiunto mi fece abbassare la guardia e lui ne approfittò, mi agguantò e giratami di schiena mi prese di nuovo alla missionaria spingendomi le gambe quasi fino al viso , mi penetrò …neanche con forza ma con ferocia , colpi, forti secchi e veloci….come se volesse rompermi in due.
“Siiii vai cosi “Urlai , lui continuò ancora e ancora, il secondo orgasmo stava arrivando e più forte del precedente, convinta che si sarebbe levato ancora lo tenni per le chiappe e lui mi mise una mano sul collo , stringendo quel tanto che bastava per farmi respirare un po’ a fatica, l’orgasmo arrivò potentissimo, devastante , lui continuò ancora a pompare fino a quando , rosso come un peperone e con le vene del collo grosse come un dito si svuotò ringhiando , sentii la lo sperma colare tra le mie cosce e la vagina in fiamme , quando si arrestò mi tenne ancora bloccata per un po’, fece un ghigno e ritraendosi mi afferrò per i capelli infilandomelo in bocca, io mi diedi da fare e ripulii lavorando di bocca con la stessa irruenza con cui mi aveva scopato e mi fermai solo quando sentii che era diventato molliccio.
Mi stesi vicino a lui e per un po’ non facemmo ne dicemmo niente, Marzio e Luigi entrarono, ci guardarono per qualche secondo come ad assicurarsi che tutto andasse bene ed uscirono , li raggiungemmo in acqua e per il resto della serata , anche dopo cena l’argomento sesso non fù toccato minimamente, ne eravamo tutti sazi, io di sicuro almeno.
Fui svegliata dal sole sugli occhi entrato di prepotenza dalla finestra del camper , i miei tre amanti erano nudi di fianco a me e dormivano beati , li risvegliai tutti e tre con il pompino del buongiorno e dopo averli svuotati amorevolmente su di me uscii fuori , mi avviai verso la spiaggia deserta e dopo un bagno preparai la colazione per tutti canticchiando allegramente, apparecchiai il tavolino fuori e chiamai i ragazzi , facemmo colazione ancora nudi approfittando della spiaggia ancora priva di bagnanti , ci rivestimmo solo un’oretta dopo quando vedemmo il primo ombrellone in lontananza.
Verso le nove , Flavio andò a procacciare altro pesce mentre Marzio inforcata la bicicletta andò a fare un minimo di spesa, io e Luigi rimanemmo di guardia senza allontanarci dal camper , mentre ero dentro a cercare di mettere un po’ d’ordine entrò dentro a prendere un caffè, io che in quel momento stavo pulendo il tavolo ascoltando un po’ di musica non lo sentii arrivare, si poggiò a me e mentre con una mano mi accarezzava la pancia con l’altra andò a versare il caffè nella tazzina sporcandosi un po’ il dito, io presi la sua mano e ciucciai il dito sporco piegandomi leggermente poggiando il culo sul suo pacco , piegai la testa su un lato con finta indifferenza e spostai i capelli scoprendo il collo , le sue labbra non tardarono ad arrivare e il pacco tra le le sue gambe si indurì velocemente, le sue mani afferrarono il mio seno e la sua lingua risalì dal collo all’orecchio mordicchiandolo, stropicciò delicatamente i miei capezzoli con pollice e indice, mugolai di piacere mordendomi le labbra, mi voltai e lo baciai , le sue mani scesero e scostatomi il costume iniziò ad esplorare il mio buchetto che dopo tre notti di utilizzo intenso era un po’ irritato , ormai era eccitatissimo e l’enorme bozzo sul costume premeva il mio pube come un manico di scopa , piegai lentamente le ginocchia scendendo con la lingua lungo il suo corpo, quando mi ritrovai in ginocchio tirai giù il suo costume con un movimento veloce, il suo membro mi colpì le labbra come se fosse stato caricato a molla .
Dopo qualche colpo di lingua mi rialzai e abbracciando il tavolo mi misi a novanta , divaricai un po’ le gambe e scostai il costume, lui lo struscio sul mio buchetto per poi scendere e fare la stessa cosa sulla grandi labbra già umide,ebbi un sussulto , lo desideravo ardentemente e lui lo sapeva, temporeggiò ancora per poi entrare deciso fino in fondo, mugolai di piacere.
Tenendomi la testa schiacciata sul tavolo iniziò a scoparmi lavorando di bacino , i suoi affondi sempre più forti e decisi iniziarono subito a dare i loro frutti , ansimai di piacere e approfittando della mia bocca aperta in cerca d’aria mi infilò due dita in bocca prendendo la mia testa come se fosse una palla da bowling pronta ad essere lanciata, io succhiai le dita , perse il ritmo uscendo fuori dalla mia fighetta ormai composta al 99% di acqua, poi un dolore atroce, rientrando aveva sbagliato buco , cacciai un urlo nonostante avessi ancora le sue dita in bocca , e strinsi per istinto i denti facendolo urlare, lui andò per toglierlo lentamente , ma con un ringhio dissi di continuare, lui esegui e dopo alcune falcate dolorosissime il mio corpo si abituò,lo tirò fuori di nuovo facendomi voltare e sedere sul tavolo ricominciando a martellare la mia patatina, in questa posizione più comoda il piacere riprese il sopravvento prepotentemente per entrambi , aiutandomi con le dita iniziai a massaggiarmi il clitoride e smisi solo quando arrivai urlando , anche lui arrivò farcendomi ben bene, rimase dentro me per un po’ per poi farlo uscire lentamente tirandomi su , sentii lo sperma uscire e sporcare il tavolo sotto di me , lui raccolse tutto con il dito e lo avvicinò alla mia bocca, io ripulii guardandolo dritto negli occhi per poi baciarlo.
Demmo una sistemata a noi e al camper e preparammo dell’altro caffè , dopo una mezz’ora arrivò Marzio con la spesa e una volta sistemata andammo tutti in spiaggia ad aspettare il nostro pescatore che arrivò dopo un ora , stanco ma soddisfatto della pesca , rimanemmo tutti insieme fino a quando non si fece ora di preparare da mangiare .
Dopo pranzo Flavio e Luigi spompati per le attività fisiche del mattino andarono a fare una pennichella e così io e Marzio incuranti del sole che picchiava come un martello andammo a fare una passeggiata sulla spiaggia, erano le due di pomeriggio e faceva un caldo bestiale , arrivammo in un punto dove si intravedeva una pineta che prometteva un po’ di frescura, ci addentrammo e stendemmo il telo , intorno a noi solo il rumore delle cicale e degli alberi scossi dalla brezza , a quell’ora del giorno solo due matti come noi sarebbe potuto venire in mente di farsi cucinare il cervello sotto il sole per raggiungere quella pineta isolata.
Rimanemmo stesi li parlando del più e del meno per un po’, sdraiati di schiena vicini vicini , dopo qualche minuto di silenzio guardando le nuvole passare sopra di noi allungò una mano sulla mia coscia e con sarcasmo mi chiese “ in acqua o sul camper”
La sua mano risalì piano piano fino al costume agguantandone un lembo con pollice e indice.
Io pensando che fosse una sua proposta mi girai e messami a cavalcioni sulla sua pancia
“Io preferisco le cose comode ma in questo momento non credo sia il caso di disturbare i nostri amici”
Iniziai ad ondeggiare su di lui che mi rispose che non era quella la domanda , a quel punto capii a cosa si riferisse e con lo stesso sarcasmo risposi .
“ ah…. Ma tu ti riferisci dove ho spompato Luigi….. in camper e sul tavolo …. Vuoi anche i particolari?”
Continuai ad stuzzicarlo spostando un po’ il costume , facendogli sentire un pezzetto della mia intimità che iniziava già ad inumidirsi .
“No …. Cercherò di tirare ad indovinare io “
Tiró i laccetti del bikini che venne giù, scivolai in avanti verso la sua testa bloccandomi sulla sua bocca , iniziò a leccarmela tenendomi per le cosce, inclinai un po’ la schiena e gli agevolai il lavoro allargandomi un po’ con le dita, il pensiero che stesse ciucciando e laccando la dove un altro uomo mi aveva inondato di sperma caldo eccito me e sicuramente anche lui vista la passione che ci stava mettendo, sembrava un bambino goloso di fronte una coppa gelato .
Mi girai sopra di lui e mentre continuava a gustare la mia coppetta alla crema , liberai il suo cazzo da quella prigione di sintetico , lo presi in mano e andando su e giù lo avvicinai alla mia bocca e lo ingoiai rumorosamente come la migliore delle pompinare , ci volle poco a farlo diventare duro come il marmo e ci volle ancora meno per capire cosa volesse il mio uomo , mi alzai mettendomi a novanta abbracciando il pino avanti a me con gambe ben divaricate , lui si avvicinò e dopo aver picchiettato l’ingresso della mia patatina con le dita entrò col suo cazzo , mi sistemai meglio poggiando la spalla all’albero pronta ad essere chiavata come dio comanda, lui si diede subito da fare da vero stallone , una cicala che era vicino a noi e che non aveva smesso un attimo di cantare si zittì con i miei mugolii e il ciof ciof dei colpi di Marzio , tutta la pineta sembró zittirsi di fronte a noi, una marea di sensazioni mi invasero , l’odore del legno a pochi centimetri dal mio naso, la corteccia che pungeva la mia spalla attaccata al tronco, i piedi nudi su quel terreno ricoperto di aghi di pino, la brezza che accarezzava il mio corpo cercando di stemperare ed asciugare gli umori bollenti dentro di me , la voce del mio amante ovattata .
In balia di tutte quelle sensazioni la mia mente viaggiava
,come in una serie di fotogrammi vedevo me stessa ripercorsi gli ultimi ultimi giorni, la prima tappa di Bologna a casa di Elio e all’amplesso con Baba , Max e Rosa , vidi il vecchio mulino e la notte magica donatami da Lorenza e tutti gli altri , e le ultime ventiquattr’ore con i miei compagni di viaggio , per un secondo fui invasa dai sensi di colpa additando me stessa come una grandissima troia , ma il piacere e la bellezza di quelle esperienze e quelle sensazioni cancellarono subito quel senso di colpa, anzi lo dissi ad alta voce e con orgoglio “ sono una troia siiiiii”.
Un affondo potentissimo mi risvegliò da quel viaggio mentale ,Marzio probabilmente incoraggiato e spronato dai miei mugolii e dalle mie parole mi afferrò per le cosce tirandomi su con forza, io per non cadere mi aggrappai con tutte le mie forze all’albero, mi ritrovai sollevata da terra quasi in orizzontale e con le gambe aperte , in quell’assurda posizione simile ad una cariola sentivo il cazzo in modo incredibile fino in fondo, ogni colpo sembrava essere un colpo di mazza sulle ovaie , la corteccia stava martoriando la mia spalla nuda e le mani di Marzio stringevano le mie cosce come una morsa, il piacere che stavo provando in quel momento era incredibile , urlai “scopami spaccami tutta “ parole di per se banali che servivano più a me che a lui , lui sapeva benissimo cosa fare e come farlo , servitono bensì a me per manifestare il mio piacere e per amplificarlo ancora di più, fino a raggiungere livelli infiniti, come l’esplosione di una supernova , infatti di li a poco arrivai e per poco non caddi di faccia.
Probabilmente stanco a sostenere il mio peso stantuffando come un motore da corsa mi rimise giù e presami alla missionaria ricominciò , come la sera prima mi fece toccare ancora il paradiso , anche lui alla fine arrivò , spruzzando come una fontanella in pressione dentro di me, ebbra di ciò che mi aveva fatto provare lo strinsi forte a me come a volerlo bloccare per sempre, come a voler conservare ogni goccia del suo seme.
Era sudatissimo e sentivo battere il suo cuore come una macchina da cucire, i suoi muscoli erano un nervo unico, palpai quel corpo solido come la roccia, solido e perfetto come una statua greca, quando si tolse da me sentii come una scarica, lui si stese come a riprendere fiato, io mi chinai sopra di lui , poggiai una mano sulla mia vagina, mentre con l’altra afferrai il suo membro e lo ripulii bevendo ogni goccia dei nostri umori , fino a quando lentamente diventò molle , tolsi la mano da me e un rivolo bianco bagnò il telo ,mi accoccolai vicino a lui e rimanemmo in silenzio per una mezz’ora prima di ritornare indietro.
Quando arrivammo al camper Luigi era fuori con un telo sulle spalle pronto a scendere in spiaggia, entrai dentro a prendere le sigarette ed uscii subito per non disturbare Flavio che stava ancora dormendo, andai con gli altri a fare un bagno , erano le quattro del pomeriggio e il sole picchiava un po’ meno, il bagno rivitalizzante mi risvegliò dal torpore del post orgasmo e iniziammo a giocare in acqua .
Usciti dall’acqua,Marzio e Luigi rimasero in spiaggia a parlare di cose loro di lavoro , io tornai nel camper a bere , entrai piano piano senza fare rumore , presi una bottiglia d’acqua e iniziai a bere guardando l’orologio , le 17 , mi voltai verso il letto ,Flavio dormiva con braccia e gambe aperte a mo di stella , la squadrai dalla testa ai piedi soffermandomi sul bozzo che faceva capolino dai pantaloncini, sorrisi ,pensando cosa e chi stesse sognando , posai la bottiglia e quatta quatta mi avvicinai togliendomi il costume bagnato , con molta delicatezza mi misi a quattro zampe sopra di lui con il sedere verso la sua testa, stando ben attenta a non toccarlo per non svegliarlo, sempre con molta delicatezza tirai giù i pantaloncini quel tanto che bastava per farglielo saltare fuori .
Mi avvicinai con la bocca soffiando delicatamente sulla punta, nessuna reazione , era proprio cotto, allungai la lingua poggiando la punta sulla cappella, niente, iniziai a rotearla e ad accarezzarla con le labbra, Flavio ebbe un sussulto, bene pensai , avvicinai la mia patatina al suo naso , abbastanza lontano per non toccarlo ma abbastanza vicino per fargli sentire l’odore, sentii un gemito quasi impercettibile, ripresi a giocare con bocca e lingua , appena la sua cappella fu tutta dentro alla mia bocca le sue mani mi agguantarono le cosce e tiratami a lui iniziò a leccare .
Con la voce ancora impastata mi sussurrò
“che risveglio saporito “
Io mi liberai la bocca continuando però a menarglielo
“Il segreto di un buon sapore sono gli ingredienti tesoro…..a chi stavi sognando?”
Ripresi a fare il pompino e lui non rispose ma si limitò a darmi una pacca sul sedere,continuammo per un po’ a lavorare entrambi di bocca fino a quando non si sfilò da sotto di me , io abbassai la testa e tirai in su il sedere pronta a riceverlo a chiappe aperte, ora ero tutta sua , puntó il cazzo e con estrema lentezza entró fino a farselo risucchiare dalla mia vagina vogliosa, si fermò fino a quando con un colpo di reni gli ricordai che non avevamo tutto il pomeriggio,iniziò a pompare e contemporaneamente un dito bagnato iniziò a massaggiare il mio buchetto, un dito, due dita, tre dita, intanto lui continuava a pompare con ritmi regolari , quando fu soddisfatto della larghezza del mio culo tirò fuori il cazzo dalla mia fighetta e lo battè sul buchetto , ma invece di andare all’assalto del mio culo appena allargato lo rimise nella figa ,fece questo giochino più volte attendendo il momento giusto , quando lo fece fu come ricevere un pugno , e col mio culo non andò con ritmi lenti e regolari ma con colpi secchi, lo sentivo sbattere sul mio coccige ad ogni falcata con colpi sordi , quel dolore e i colpetti che di tanto in tanto mi dava col palmo della mano sulla mia fighetta mi fecero impazzire, ma non mi bastava per raggiungere il vero piacere e questo lui lo sapeva benissimo , stava giocando prima dell’assalto finale, mi fece stendere di fianco e ricominciò di nuovo, in quella posizione lo sentivo veramente bene e nonostante non l’abbia amata fu li per li per farmi venire, me lo tolse poco prima , un po’ frustrata mi stesi di schiena e lo invitai a scoparmi alla missionaria come si deve, era molto lento nei movimenti e nell’attesa che si mettesse in posizione e iniziare ebbi tutto il tempo di iniziare a sgrillettarmi, non era mancanza di voglia o di forze , il cazzo così in tiro da rimanere dritto e scappellato e lo sguardo da maniaco ne erano la prova, iniziò a scoparmi finalmente e sembrava avesse trovato il vigore e il ritmo giusto, iniziai ad ansimare e lui aumentò ancora il ritmo con affondi micidiali ecco stavo arrivando, strinsi con le mani il lenzuolo…. Si tirò via e lo battè sulla mia fighetta pulsante , lo guardai male , lui sorride beffardo, lo presi di peso e messolo sotto di me saltai sopra ,caddi di proposito di peso su di lui bloccandogli le mani con le ginocchia , iniziai con movimenti circolari sfidandolo a sfilarsi di nuovo, ora ero io a condurre il gioco ed ero intenzionata a rimanere lì fino a coito avvenuto a qualunque costo.
Dopo i movimenti circolari iniziai ad andare su e giù , prima lentamente come a sentire ogni centimetro del suo cazzo e poi sempre più prepotentemente , quando fui sul punto di arrivare mi avvinghiai come una cozza senza potergli lasciare la speranza di scappare, l’orgasmo raggiunto mi fece abbassare la guardia e lui ne approfittò, mi agguantò e giratami di schiena mi prese di nuovo alla missionaria spingendomi le gambe quasi fino al viso , mi penetrò …neanche con forza ma con ferocia , colpi, forti secchi e veloci….come se volesse rompermi in due.
“Siiii vai cosi “Urlai , lui continuò ancora e ancora, il secondo orgasmo stava arrivando e più forte del precedente, convinta che si sarebbe levato ancora lo tenni per le chiappe e lui mi mise una mano sul collo , stringendo quel tanto che bastava per farmi respirare un po’ a fatica, l’orgasmo arrivò potentissimo, devastante , lui continuò ancora a pompare fino a quando , rosso come un peperone e con le vene del collo grosse come un dito si svuotò ringhiando , sentii la lo sperma colare tra le mie cosce e la vagina in fiamme , quando si arrestò mi tenne ancora bloccata per un po’, fece un ghigno e ritraendosi mi afferrò per i capelli infilandomelo in bocca, io mi diedi da fare e ripulii lavorando di bocca con la stessa irruenza con cui mi aveva scopato e mi fermai solo quando sentii che era diventato molliccio.
Mi stesi vicino a lui e per un po’ non facemmo ne dicemmo niente, Marzio e Luigi entrarono, ci guardarono per qualche secondo come ad assicurarsi che tutto andasse bene ed uscirono , li raggiungemmo in acqua e per il resto della serata , anche dopo cena l’argomento sesso non fù toccato minimamente, ne eravamo tutti sazi, io di sicuro almeno.
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