Vacanze estive 5

di
genere
saffico



Tappa 5

Il mattino seguente di mercoledì ripartimmo in direzione Roma , già durante il tragitto chiamai Nadia , un’amica e compagna delle medie che si era trasferita nella capitale con la famiglia una decina d’anni prima , stava rientrando a Roma dopo una trasferta di lavoro e non vedeva l’ora perché finalmente sarebbe potuta andare in ferie anche lei , quando ci incontrammo le raccontai della mia vacanza alternativa e così mi propose di andare con lei in campeggio a Senigallia , saremmo ripartite il giorno dopo e avremmo raggiunto una sua amica , nel frattempo sarei stata sua ospite , ne avevamo di cose da raccontarci, in tutti quegli anni anche se eravamo rimaste sempre in contatto non ci eravamo più viste , l’ultima volta che avevamo passato del tempo insieme eravamo due adolescenti con i brufoli più grandi delle nostre tette , lei aveva avuto una metamorfosi incredibile, le quindicenne grassottella con occhiali e il taglio mascolino con la riga nel mezzo era diventata una donna con un fisico da urlo , i capelli lunghi con i dread e i piercing le devano un’aria veramente sexy , gli occhiali erano rimasti ma ora , anziché sminuire la sua bellezza le amplificavano a dismisura il suo fascino , quella grande montatura sembravano due finestre sul mare grazie ai suoi occhi azzurri.
La sera uscimmo a bere , ritornammo a casa brille e affamate , e così da dietro un piatto di pasta Nadia mi confessó una cosa di cui avevo sempre avuto il sospetto ma che mi ero sempre tenuta per me, vale a dire la cotta che aveva avuto nei miei confronti quando eravamo ragazzine e della gelosia nei confronti della mia prima vera fidanzata , Betty , su quest’ultima non ci avevo mai fatto caso anche perché Nadia viveva già a Roma e i nostri rapporti erano solo virtuali , ma ripensandoci su ricordai che durante la storia con Betty , si era dimostrata un po’ scontrosa e insofferente quando parlavo della mia relazione, la cosa invece che mi stupì era la bisessualità di Nadia, fino a quel momento la consideravo una mangiatrice di soli uomini , già quando andò via appena quindicenne poteva vantare una vita sessuale molto attiva, io e lei ne avevamo combinate di cotte e di crude, ma questa è un’altra storia.

Quando finì di parlare mi sentivo un po’ in imbarazzo, io posso avere milioni di difetti ma non sopporto sapere che anche senza volerlo possa aver causato la sofferenza di una persona, per di più amica fraterna.
“Nadia non voglio giustificarmi ma ti assicuro che non me ne sono mai accorta, non sapevo della tua bisessualità figuriamoci che eri infatuata di me , io ti dico solo che anche tu mi sei sempre piaciuta e che se non te ne fossi andata probabilmente le cose sarebbero andate diversamente ”
Mi alzai e andai dietro di lei e la abbracciai , lei si irrigidì e io non insistetti , finimmo di mangiare e andammo a letto come se non fosse successo nulla, ad un certo punto quando fui li per li per addormentarmi mi chiamò , io mi voltai e mi ritrovai la sua lingua in bocca, mi baciò con passione accarezzandomi i capelli.
“Erano anni che volevo farlo”
Io la ribaciai
“Anche io “
Rimanemmo ferme per pochi secondi che sembrarono un eternità, come ad aspettare il gong di un incontro o il bang di una maratona,improvvisamente ci avvinghiammo l’una contro l’altra baciandoci e rotolandoci sul letto fino a caderci, nonostante il tonfo continuammo con più foga modicchiandocci labbra e lingua, la stanza era completamente buia ma le nostre mani e le nostre lingue sapevano perfettamente cosa fare e dove andare , il nostri pubi si strusciavano e le nostre mani cominciarono a togliere i vestiti dell’altra buttandoli all’indietro, una volta nude risalimmo sul letto strisciando senza staccarci un attimo dai nostri baci , Nadia strinse il mio seno mordicchiando i capezzoli ormai dritti e ciucciandoli con forza , baciò la mia pancia ed arrivata tra le mie cosce ci si tuffò , allargó le mie grandi labbra con due dita ed iniziò a leccarmi , la presi per i suoi dread premendo la testa contro di me e tirai indietro la mia.
“Oh si Che brava che sei Nadia “

Infilò metà del il suo dito ed iniziò a fare movimenti circolari , io mi accessi come un fiammifero, quel movimento delicato ma deciso mi stava facendo impazzire, ero un fiume in piena pronto a rompere gli argini, mi strizzai le tette e mordendomi il labbro chiusi gli occhi, il movimento delle dita cambiò e con esso anche il rumore ero fradicia , mugolai e lei aumentò il ritmo di lingua e dito , sembrava di avere tra le cosce un pittore, provai a tirarmi su, volevo affondare anche io la lingua tra le sue cosce , ma senza togliere la lingua la sua mano mi bloccò , mi rimisi come ero , anzi per agevolarla nel suo lavoro allagai ancora di più le gambe e le tirai su esponendo la mia patatina al massimo,lei ne approfittò lavorando con più dita e leccando anche gli angoli più nascosti, quando iniziai a respirare velocemente pronta a godere lei aumentò il ritmo pur mantenendo gli stessi movimenti , arrivai stringendo la sua testa con le cosce e premendola contro di me, quando si sfilò accese l’abat-jour e si mise a novanta fissandomi dallo specchio di fronte a lei , avevo il suo culo ben allargato con i suoi buchi pronti ad essere divorati, mi avvicinai e tenendola per le cosce iniziai ad assaporarla , era già zuppa e i suoi umori profumati inebriarono la mia mente, sotto la lingua sentii il piercing al clitoride, lo stimolai facendola sussultare , allargai le grandi labbra inanellate con le dita roteando la lingua tra il buco e la sbarretta di metallo del clitoride, lui mugolò , alzai lo sguardo continuando a sollazzarla con le dita, i nostri sguardi riflessi nello specchio si incontrarono , le sue labbra sussurrarono qualcosa, era eccitatissima , quando riaffondai la lingua dentro di lei gemette rumorosamente, si aprì ancora di più le natiche con le mani e io ne approfittai per affondare con tutto il viso, i gemiti diventano più intensi fino a trasformarsi in urla di piacere,quando arrivò cacciò un urlo liberatorio stendendosi sul letto ansimante , ci rimase si e no venti secondi finché come punta da una vespa si tirò su andando nel comò e dopo aver rovistato gettando fuori tutto tirò fuori un fallo a due teste di trenta centimetri , ritornò sul letto saltellando cercando di mettersi una delle due teste e paratasi di fronte a me mi infilò l’altra , eravamo una di fronte all’altra, con quell’affare dentro e i nostri capezzoli che si sfioravano , iniziammo una danza di lingua e bacino che duró un infinità di tempo, ci rotolavano nel letto scambiandoci affondi come in un duello all’ultimo orgasmo , affondo di una veniva ridato all’altra in una sequenza senza fine, fino a quando esauste ci addormentammo , quando la sveglia del cellulare ci svegliò lei era sopra di me con la testa sulla mia tetta, mi guardò sorridendo e senza dire nulla andammo a fare una doccia dove riprendemmo a fare sesso, alle nove del mattino saremmo dovute già dovute essere per strada per andare in stazione invece eravamo ancora in casa a cercare di prepararci per partire, ovviamente perdemmo il treno arrivando a destinazione con più di due ore di ritardo .


Continua


Adam82ne@libero.it
scritto il
2024-05-12
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