Portraits - Una perversione

di
genere
sentimentali

[Prefazione degli autori]

Il protagonista della storia potrebbe avere un vero nome e un vero volto, nello specifico quelli di un caro amico con cui ho vissuto alcuni momenti importanti della mia vita di gioventù. La nostra amicizia, nata a quattordici anni, si è mantenuta fino all’età adulta, rafforzata e intensificatasi quando siamo andati a vivere nello stesso appartamento durante gli anni dell’università. In quel periodo, fatto di esami, festini e club di lettura, abbiamo avuto la possibilità di condividere i segreti più intimi e inconfessabili, senza vergogna, senza pregiudizi. Sono ormai passati dieci anni da quando egli mi raccontò, o per meglio dire, mi confidò la storia che qui vi riporto. La storia parla di una sua esperienza sentimentale. Queste erano, me lo ricordo tutt’ora, le sue esatte parole: Una delle più strane e coinvolgenti che avesse mai avuto occasione di vivere. Pensai che l’audacia di questa avventura feticistica, al contrario delle mie esperienze scialbe e troppo ordinarie, meritavano di essere trasposte in forma scritta. Annotai i fatti cercando di restare il più fedele possibile al resoconto originale e impostando una narrazione in prima persona, poiché in qualche modo originata da una esperienza diretta. Fatto ciò, decisi di inviare il racconto al mio amico che tanto era stato fonte di ispirazione. Non era il primo racconto che scrivevo e non era neanche il primo che gli facevo leggere. Tuttavia, era il primo basato interamente su fatti reali. Vicende personali e estremamente intime. Qualche giorno dopo, egli mi restituì il manoscritto dicendomi che all'inizio aveva fatto parecchio fatica a digerirlo, perché gli sembrava di rivivere gli eventi allo stesso modo di quando li aveva vissuti la prima volta, ma poi non riuscì a smettere di immergersi nei ricordi. Mi stupii di quel commento, perché al contrario avevo timore di aver esagerato con alcune descrizioni. Invece, non solo gli piacque ma allegò perfino alcune sue annotazioni e suggerimenti. Alcune iperboli narrative sono state suggerite dal protagonista stesso che ebbe modo di ricordare alcune frasi esatte e mi permise di contestualizzare maggiormente. Mi disse che ero libero di farne quel che volevo, a patto di cambiare i nomi dei personaggi e di non menzionare mai luoghi specifici o segni distinguibili che potessero ricondurre a lui o alla sua ex ragazza. Il racconto rimase per anni nel mio Hard disk, dimenticato. La scorsa sera, il mio vecchio amico e io ci siamo incontrati dopo un lungo periodo di distanza. Siamo andati a bere e abbiamo riso e scherzato come ai vecchi tempi. Egli ora è felicemente sposato e vive all’estero. Conduce una vita piuttosto frenetica e mi ha confessato di provare ogni tanto nostalgia per il passato. Nel corso della serata è capitato di parlare nuovamente del mio racconto basato sulla sua storia e presi dai fumi dell’alcol ci ritrovammo a leggerla nuovamente insieme. Nonostante debba specificare che le decisioni prese da sbronzi non siano sempre le migliori, abbiamo comunque deciso di editare e pubblicare insieme il racconto, usando questa piattaforma un tempo abbastanza nota, quando eravamo maggiormente avvezzi alla letteratura erotica rispetto che al semplice porno in HD, nella speranza di farvi cosa gradita e con la sincera intenzione di concederci un piccolo momento di evasione libidica dal nostro quotidiano.

J. & K.

---Acquarelli---

Questa storia non è stata scritta allo scopo di sconvolgere, stupire o sdegnare. Essa rappresenta il semplice resoconto di una passione, nata per caso, tessuta e costruita su una impalcatura di fiducia, curiosità e desiderio, spinta dalla necessità di controllo, esitata inaspettatamente in una maggiore consapevolezza di sé, per poi transitare verso un caotico bisogno perverso di libertà, senza limiti, senza catene, schiavi soltanto dell’istinto più puro e quindi incompatibile, inaccettabile, inconfessabile. Vi racconterò la storia d’amore tra me e Lavinia. Una relazione durata poco ma rimasta indelebile nella mente di entrambi. Vi parlerò di come il nostro rapporto abbia solcato sentieri sconosciuti, imprevisti e abbastanza insoliti e di come questi sentieri siano adesso diventati tratti di penna indelebile, capitoli fondamentali della nostra coscienza, di ciò che siamo diventati nel bene e nel male.
Io e Lavinia ci siamo conosciuti per caso. Era mattina, mi trovavo al solito bar vicino la stazione a fare colazione. Potrei descrivere Lavinia con pochissime parole: radiosa, sensuale, dal tono di voce particolarmente accattivante. La sua voce, infatti, aveva una tonalità cupa, quasi mascolina, sfumatamente graffiante per via del fumo di sigaretta. Aveva i capelli lisci colore nero corvino, portati lunghi fino ai fianchi e vestiva sempre molto elegante, in qualsiasi contesto si trovava. Lavinia, sebbene non lo desse a vedere, amava farsi notare dalle altre persone. Per sua stessa ammissione, accettava quel suo tratto narcisista con assoluta tranquillità. Il suo stare al mondo sembrava suggerire ....



Il resto della storia su richiesta
djhop3128@hnbjm.dpn
scritto il
2024-05-20
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