I racconti di Angelica - Ginevra -
di
AngelicaBella
genere
incesti
8. Ginevra
I parenti di Frank sono appena arrivati. Maria mi viene a chiamare e scendo insieme a lei.
Sono due bei ragazzi. La femmina Zizi ha un bel corpo e sembra più grande della sua età. Il seno prorompente è messo in bella mostra da un vestitino leggero e attillato che modella il corpo lasciando immaginare cosa c’è sotto la stoffa. Ha la pelle ambrata, lucida. Quando mi prende la mano per baciarla, d’istinto l’attrazione a me e l’abbraccio. Affondo la mia testa sui suoi capelli neri e ricci e aspiro il suo profumo di donna giovane e bella. Sento i suoi seni aderire al mio corpo. La sento ansimare per la mia stretta e le sussurro all’orecchio: ”sei la benvenuta”. La sciolgo dell’abbraccio. Mi guarda imbarazzata: “Francisco mi aveva detto che siete bellissima”. Frank interviene correggendo la cugina: “Qui mi chiamano Frank, Zizi” e sorride guardandomi con un sorriso malizioso. Intuisco i suoi pensieri. Già immagina quella giovane vergine tra le nostre braccia a soddisfare le nostre voglie. Mi passo la lingua sulle labbra e lui comprende che ho compreso. Pedro, il maschio è un bel ragazzo. La sua carnagione è più chiara di quella della sorella. Ha un viso emaciato ma che emana fascino. Magro. La sua pelle è morbida e quando lo abbraccio non si sottrae. Si appoggia al mio seno e sembra gradire il contatto perché, quando lo lascio non posso fare a meno di notare un principio di erezione in mezzo alle sue gambe. Anche Frank se ne accorge e sorride guardando Caterina. Sarà pane per i suoi denti per il momento, visto che io sono in quarantena. Per fortuna manca poco. Quando avrò partorito e potrò di nuovo scopare dovrò recuperare il tempo perduto.
Facciamo accomodare i nuovi arrivati in cucina, dove Carmen ha preparato il pranzo. La stanza comincia a diventare piccola per quanti siamo. Carmen intuisce il mio pensiero e interviene: “da domani le regole del pranzo cambieranno. Ginevra e Frank pranzeranno nella sala da pranzo mentre noi lo faremo in cucina.” Guardo Frank che con un cenno del capo acconsente alla decisione di Carmen. Sono felice che nonostante lei non sia riuscita a dare un figlio al marito sia sempre in accordo con lui. Non sono gelosa. So che mi amano entrambi ed io amo loro.
Carmen si prende cura di me come una figlia. Quando prendo il bagno si immerge con me nella grande vasca di ceramica e provvede a lavarmi con cura tutte le parti del corpo. Mi spazzola leggermente i capezzoli per prepararli ad allattare il mio bambino. Quando lo fa un brivido di piacere percorre la mia schiena. Lei lo comprende e mi accarezza in mezzo alle cosce. Prende il mio clitoride tra le sue dita e con movimenti circolari lo stimola e mi fa giungere all’orgasmo. Non è un orgasmo impetuoso, ma è altrettanto piacevole. Quando esco dall’acqua Carmen mi asciuga con delicatezza tamponandomi la pelle. Poi con l’olio profumato mi unge tutto il corpo massaggiandomi il ventre così da non restare con le smagliature dopo il parto. Dopo pranzo Caterina e Paolo mostrano a Zizi e Pedro dove dormiranno. Io torno in camera. Sono stanca e voglio distendermi. Frank e Carmen mi accompagnano e mi fanno sdraiare sul letto in mezzo a loro.
La stanchezza mi prende e mi addormento.
Quando mi sveglio trovo accanto a me Carmen. Lei mi sorride, mi bacia e mi sussurra all’orecchio: “ ti amo”. Io le sorrido con gli occhi:” ti amo anche io”. Mi bacia ancora e la sua lingua cerca la mia. Entra nella mia bocca, il suo sapore è dolce e profumato. Con una mano sbottona la mia camicia e mette a nudo i miei seni. Prende in bocca uno dei capezzoli e lo succhia avidamente. Poi con la lingua disegna dei cerchi intorno al capezzolo che è diventato duro dal piacere. La sua bocca si riempie del mio seno e la sua mano accarezza la mia pancia. Sento il bambino dentro di me che scalcia e la mano di lei si ferma proprio dove il piede del neonato lascia la sua impronta. Lascia il mio seno e mi guarda. Sorridiamo e siamo felici.
Continua
I parenti di Frank sono appena arrivati. Maria mi viene a chiamare e scendo insieme a lei.
Sono due bei ragazzi. La femmina Zizi ha un bel corpo e sembra più grande della sua età. Il seno prorompente è messo in bella mostra da un vestitino leggero e attillato che modella il corpo lasciando immaginare cosa c’è sotto la stoffa. Ha la pelle ambrata, lucida. Quando mi prende la mano per baciarla, d’istinto l’attrazione a me e l’abbraccio. Affondo la mia testa sui suoi capelli neri e ricci e aspiro il suo profumo di donna giovane e bella. Sento i suoi seni aderire al mio corpo. La sento ansimare per la mia stretta e le sussurro all’orecchio: ”sei la benvenuta”. La sciolgo dell’abbraccio. Mi guarda imbarazzata: “Francisco mi aveva detto che siete bellissima”. Frank interviene correggendo la cugina: “Qui mi chiamano Frank, Zizi” e sorride guardandomi con un sorriso malizioso. Intuisco i suoi pensieri. Già immagina quella giovane vergine tra le nostre braccia a soddisfare le nostre voglie. Mi passo la lingua sulle labbra e lui comprende che ho compreso. Pedro, il maschio è un bel ragazzo. La sua carnagione è più chiara di quella della sorella. Ha un viso emaciato ma che emana fascino. Magro. La sua pelle è morbida e quando lo abbraccio non si sottrae. Si appoggia al mio seno e sembra gradire il contatto perché, quando lo lascio non posso fare a meno di notare un principio di erezione in mezzo alle sue gambe. Anche Frank se ne accorge e sorride guardando Caterina. Sarà pane per i suoi denti per il momento, visto che io sono in quarantena. Per fortuna manca poco. Quando avrò partorito e potrò di nuovo scopare dovrò recuperare il tempo perduto.
Facciamo accomodare i nuovi arrivati in cucina, dove Carmen ha preparato il pranzo. La stanza comincia a diventare piccola per quanti siamo. Carmen intuisce il mio pensiero e interviene: “da domani le regole del pranzo cambieranno. Ginevra e Frank pranzeranno nella sala da pranzo mentre noi lo faremo in cucina.” Guardo Frank che con un cenno del capo acconsente alla decisione di Carmen. Sono felice che nonostante lei non sia riuscita a dare un figlio al marito sia sempre in accordo con lui. Non sono gelosa. So che mi amano entrambi ed io amo loro.
Carmen si prende cura di me come una figlia. Quando prendo il bagno si immerge con me nella grande vasca di ceramica e provvede a lavarmi con cura tutte le parti del corpo. Mi spazzola leggermente i capezzoli per prepararli ad allattare il mio bambino. Quando lo fa un brivido di piacere percorre la mia schiena. Lei lo comprende e mi accarezza in mezzo alle cosce. Prende il mio clitoride tra le sue dita e con movimenti circolari lo stimola e mi fa giungere all’orgasmo. Non è un orgasmo impetuoso, ma è altrettanto piacevole. Quando esco dall’acqua Carmen mi asciuga con delicatezza tamponandomi la pelle. Poi con l’olio profumato mi unge tutto il corpo massaggiandomi il ventre così da non restare con le smagliature dopo il parto. Dopo pranzo Caterina e Paolo mostrano a Zizi e Pedro dove dormiranno. Io torno in camera. Sono stanca e voglio distendermi. Frank e Carmen mi accompagnano e mi fanno sdraiare sul letto in mezzo a loro.
La stanchezza mi prende e mi addormento.
Quando mi sveglio trovo accanto a me Carmen. Lei mi sorride, mi bacia e mi sussurra all’orecchio: “ ti amo”. Io le sorrido con gli occhi:” ti amo anche io”. Mi bacia ancora e la sua lingua cerca la mia. Entra nella mia bocca, il suo sapore è dolce e profumato. Con una mano sbottona la mia camicia e mette a nudo i miei seni. Prende in bocca uno dei capezzoli e lo succhia avidamente. Poi con la lingua disegna dei cerchi intorno al capezzolo che è diventato duro dal piacere. La sua bocca si riempie del mio seno e la sua mano accarezza la mia pancia. Sento il bambino dentro di me che scalcia e la mano di lei si ferma proprio dove il piede del neonato lascia la sua impronta. Lascia il mio seno e mi guarda. Sorridiamo e siamo felici.
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